Giuseppe Garufi Posted October 3, 2022 Report Share Posted October 3, 2022 Dovrebbe essere questo, però non ho l'abbonamento ed ho già esaurito il numero degli articoli leggibili gratis. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Giuseppe Garufi Posted October 3, 2022 Report Share Posted October 3, 2022 La pagina facebook (sempre gratis) è raggiungibile da questo link: https://www.facebook.com/guido.olimpio Leggetelo di seguito e non a tratti. EDIT: forse ho trovato l'articolo, non so se è lo stesso: E’ allarme sabotaggi dal Mar Nero al Baltico e allora si creano le difese. I russi hanno piazzato uno sbarramento mobile per ostacolare infiltrazioni nella base di Sebastopoli, installazione fondamentale nel dispositivo di supporto ai bombardamenti missilistici in Ucraina. "The War Zone ha pubblicato una foto satellitare per illustrare la contromisura decisa da Mosca a tutela del porto, una struttura che può essere dispiegata o rimossa a seconda delle esigenze. Una mossa dettata dal rischio di operazioni condotte da uomini-rana ma anche da droni. Scenario plausibile reso forse più concreto accelerare da un episodio avvenuto qualche giorno fa: il recupero sulla costa di un piccolo battello radiocomandato e forse modificato per trasportare una carica esplosiva nella prua. Molte le teorie sull’origine. C’è chi ha ipotizzato sia uno degli equipaggiamenti promessi dalla Nato a Zelensky (ma la tesi non ha trovato conferme anche perché non corrisponde a modelli noti) oppure – suggerisce una nostra fonte – potrebbe trattarsi di un mezzo sviluppato dagli ucraini modificando un apparato per uso civile. Kiev ha mostrato inventiva e capacità, ha inflitto danni agli invasori usando le poche risorse a disposizione (missili anti-nave locali, droni), ha osato cogliendo impreparata la super potenza. Così ha creato la propria deterrenza ed ha costretto la Russia a trovare rimedi in corsa, come a Sebastopoli. L’indiscrezione di War Zone ha innescato pareri di osservatori, divisi tra chi la ritiene comunque utile e chi pensa sia poco efficace. I lampi hanno rappresentato l’anticipo di quanto è avvenuto poi con le pipeline del gasdotto Nord Stream sabotate in più punti, un intrigo internazionale che coinvolge tutti. Storia dalle conseguenze gigantesche, con aspetti ambigui che permettono agli attori in campo di scambiarsi accuse reciproche. Si citano le presenze di navi nella zona, si segnalano movimenti prima e dopo, si ricordano episodi lontani quasi fossero prove di colpevolezza. Per lo Spiegel, che rilancia indiscrezioni dell’intelligence tedesca, gli ordigni erano di grande potenza, una conferma indiretta del gesto di uno Stato. Quale? La Nato e l’UE lanciano i loro sospetti sulla Russia, gli osservatori non escludono il ricorso a droni subacquei che avrebbero pre-posizionato delle cariche. Il Cremlino replica sostenendo di essere in possesso di materiale che dice altro: è un atto di terrorismo – ha sostenuto il direttore del servizio segreto SVR Sergei Naryshkin – organizzato e condotto dagli occidentali. Sempre nell’immagine di War Zone, arricchita da dettagli dell’esperto HI Sutton, c’è il riferimento ad un possibile “spazio” riservato ai delfini da guerra. Mosca potrebbe infatti usare i mammiferi addestrati a contrastare eventuali sabotatori, una tecnica adottata anche dalla Navy americana. Il fronte marittimo della crisi è una combinazione di metodi nuovi e “antichi”, con tattiche che ricordano quelle della seconda guerra mondiale, quando gli incursori italiani si affidarono a barchini esplosivi, alle azioni con i “maiali” (i siluri a lenta corsa), a incredibili assalti riuscendo a beffare le protezioni britanniche. Sistemi tornati d’attualità con i ripetuti episodi nel duello Iran-Israele lungo le rotte del petrolio e nel conflitto yemenita dove i ribelli sciiti Houti hanno messo a punto motoscafi pilotati in remoto e poi lanciati contro il naviglio avversario". Dalle pagina facebook di Guido Olimpio. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Luiz Posted October 3, 2022 Report Share Posted October 3, 2022 9 ore fa, Giancarlo Castiglioni ha scritto: Puoi mandare l'articolo? https://www.corriere.it/esteri/22_ottobre_02/nord-stream-sabotaggio-226417e8-41bc-11ed-b75b-b72dca12f1fd.shtml come si vede si guarda molto bene da attibuire a tizio o caio il fatto. Secondo me l'articolo più interessante è quello di Domani che ho postato qualche giorno fa. NS 2 era stato costruito tra le altre anche per evitare il passaggio su suolo ucraino e polacco, e guarda ora il caso di quanto dice Sikorski. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Giancarlo Castiglioni Posted October 3, 2022 Author Report Share Posted October 3, 2022 21 minuti fa, Luiz ha scritto: https://www.corriere.it/esteri/22_ottobre_02/nord-stream-sabotaggio-226417e8-41bc-11ed-b75b-b72dca12f1fd.shtml come si vede si guarda molto bene da attibuire a tizio o caio il fatto. Secondo me l'articolo più interessante è quello di Domani che ho postato qualche giorno fa. NS 2 era stato costruito tra le altre anche per evitare il passaggio su suolo ucraino e polacco, e guarda ora il caso di quanto dice Sikorski. Leggibile solo dagli abbonati. Giuseppe Garufi 1 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Luiz Posted October 3, 2022 Report Share Posted October 3, 2022 Le esplosioni Le pipeline — una sola operativa, ma entrambe piene di gas — sono state messe fuori uso da deflagrazioni a sud dell’isola danese di Bornholm, in acque internazionali. Prima è toccato a Nord Stream 2, quindi a Nord Stream 1, con un intervallo di circa 17 ore. Quattro le falle con una susseguente perdita di pressione ad una profondità di 70-90 metri. Eventi registrati dai sismografi svedesi e dagli apparati di difesa dei paesi della regione, già in allarme per le tensioni legate al conflitto in Ucraina. I ricognitori hanno diffuso le immagini della fuoriuscita, un cerchio bianco sulla superficie a documentare quanto stava avvenendo. Cariche potenti Il disastro ha provocato sorpresa, sconcerto, polemiche. È partita corale la richiesta di un’indagine e nel frattempo sono iniziate le teorie. Danesi, svedesi e tedeschi concordano su un dettaglio: sono state impiegate cariche molto potenti, secondo ambienti dell’intelligence circa 500 chilogrammi d’esplosivo. Non volevano errori, la botta doveva essere possente. Il quotidiano The Guardian ha aggiunto il parere di alcuni funzionari: forse le «trappole» sono state introdotte ricorrendo ai droni per la manutenzione. Le fonti ritengono che questi aspetti siano la conferma di un’azione condotta da professionisti, sabotatori appartenenti a uno Stato, personale addestrato ad agire e con le risorse tecnologiche adeguate. Le ipotesi H.I. Sutton, uno tra gli esperti più bravi, ha prospettato scenari che riprendono le indiscrezioni recenti. Vediamo: gli ordigni sono stati piazzati con largo anticipo da droni subacquei; li hanno inseriti durante la fase di costruzione; c’è stato il ricorso ai «gadget» di ispezione, noti come PIGS, che hanno minato i tubi dall’interno; l’intervento classico, quello condotto da una nave dotata di apparati per le attività sul fondo. Naturalmente è stato anche considerata l’incursione di un sommergibile (e forze scelte) o di un battello speciale. I droni hanno bisogno di un mezzo di supporto, si può impiegare un vascello militare oppure uno «civile» che cela a bordo ciò che serve. Non mancano nelle flotte di molti Paesi, camuffate da unità di «ricerca scientifica», da «rimorchiatori d’altura» equipaggiati per eseguire interventi in profondità. Non di rado conducono «crociere» lontano dalle rispettive basi. Fa parte della sfida globale. Le accuse Il campo Nato continua a sospettare la Russia, anche se gli addebiti sono mossi non in modo omogeneo e si aspetta di avere informazioni maggiori una volta che saranno recuperati eventuali reperti. Mentre un intrecciarsi di informazioni sulle presenze della Marina russa, sui rischi di infiltrazioni, sui timori di una lotta dura con le infrastrutture strategiche diventate bersagli. La Russia — sostiene un’analista — potrebbe aver deciso il sabotaggio per lanciare un messaggio di deterrenza, per evitare di pagare risarcimenti per le mancate forniture, per alzare il livello di tensione. Ma questo «elenco» non esclude altri colpevoli. Sono stati citati polacchi, ucraini e americani. Mosca replica chiamando in causa gli Usa e i suoi alleati. Sono stati gli «anglosassoni», ha affermato Vladimir Putin nei panni del neo-zar contro tutti. E qualche ora prima il responsabile dei suoi servizi segreti aveva parlato di atto di terrorismo da attribuire al nemico occidentale, una certezza legata a materiale raccolto dall’intelligence. Evidenze che però non ha esibito. Più prudente Nikolai Patrushev, il segretario del Consiglio per la sicurezza e uomo chiave della gerarchia moscovita: «Non abbiamo dati sul coinvolgimento dell’Ovest, sappiamo però che lo hanno fatto in passato. Con il tempo proveremo anche questo». L'ambiente I governi della regione devono poi preoccuparsi di possibili effetti collaterali. L’agenzia finlandese per l’ambiente ha segnalato che la prima fuoriuscita di gas è avvenuta in una zona dove vi sarebbe discarica di armi chimiche. Al momento non sono stati segnalati pericoli. Il gestore di Nord Stream 2 ha invece annunciato che è finita la fuga di gas grazie alla pressione dell’acqua. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Conterosso Posted October 3, 2022 Report Share Posted October 3, 2022 Giuseppe Garufi 1 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Giancarlo Castiglioni Posted October 3, 2022 Author Report Share Posted October 3, 2022 2 ore fa, Luiz ha scritto: Le esplosioni Le pipeline — una sola operativa, ma entrambe piene di gas — sono state messe fuori uso da deflagrazioni a sud dell’isola danese di Bornholm, in acque internazionali. Prima è toccato a Nord Stream 2, quindi a Nord Stream 1, con un intervallo di circa 17 ore. Quattro le falle con una susseguente perdita di pressione ad una profondità di 70-90 metri. Eventi registrati dai sismografi svedesi e dagli apparati di difesa dei paesi della regione, già in allarme per le tensioni legate al conflitto in Ucraina. I ricognitori hanno diffuso le immagini della fuoriuscita, un cerchio bianco sulla superficie a documentare quanto stava avvenendo. Cariche potenti Il disastro ha provocato sorpresa, sconcerto, polemiche. È partita corale la richiesta di un’indagine e nel frattempo sono iniziate le teorie. Danesi, svedesi e tedeschi concordano su un dettaglio: sono state impiegate cariche molto potenti, secondo ambienti dell’intelligence circa 500 chilogrammi d’esplosivo. Non volevano errori, la botta doveva essere possente. Il quotidiano The Guardian ha aggiunto il parere di alcuni funzionari: forse le «trappole» sono state introdotte ricorrendo ai droni per la manutenzione. Le fonti ritengono che questi aspetti siano la conferma di un’azione condotta da professionisti, sabotatori appartenenti a uno Stato, personale addestrato ad agire e con le risorse tecnologiche adeguate. Le ipotesi H.I. Sutton, uno tra gli esperti più bravi, ha prospettato scenari che riprendono le indiscrezioni recenti. Vediamo: gli ordigni sono stati piazzati con largo anticipo da droni subacquei; li hanno inseriti durante la fase di costruzione; c’è stato il ricorso ai «gadget» di ispezione, noti come PIGS, che hanno minato i tubi dall’interno; l’intervento classico, quello condotto da una nave dotata di apparati per le attività sul fondo. Naturalmente è stato anche considerata l’incursione di un sommergibile (e forze scelte) o di un battello speciale. I droni hanno bisogno di un mezzo di supporto, si può impiegare un vascello militare oppure uno «civile» che cela a bordo ciò che serve. Non mancano nelle flotte di molti Paesi, camuffate da unità di «ricerca scientifica», da «rimorchiatori d’altura» equipaggiati per eseguire interventi in profondità. Non di rado conducono «crociere» lontano dalle rispettive basi. Fa parte della sfida globale. Le accuse Il campo Nato continua a sospettare la Russia, anche se gli addebiti sono mossi non in modo omogeneo e si aspetta di avere informazioni maggiori una volta che saranno recuperati eventuali reperti. Mentre un intrecciarsi di informazioni sulle presenze della Marina russa, sui rischi di infiltrazioni, sui timori di una lotta dura con le infrastrutture strategiche diventate bersagli. La Russia — sostiene un’analista — potrebbe aver deciso il sabotaggio per lanciare un messaggio di deterrenza, per evitare di pagare risarcimenti per le mancate forniture, per alzare il livello di tensione. Ma questo «elenco» non esclude altri colpevoli. Sono stati citati polacchi, ucraini e americani. Mosca replica chiamando in causa gli Usa e i suoi alleati. Sono stati gli «anglosassoni», ha affermato Vladimir Putin nei panni del neo-zar contro tutti. E qualche ora prima il responsabile dei suoi servizi segreti aveva parlato di atto di terrorismo da attribuire al nemico occidentale, una certezza legata a materiale raccolto dall’intelligence. Evidenze che però non ha esibito. Più prudente Nikolai Patrushev, il segretario del Consiglio per la sicurezza e uomo chiave della gerarchia moscovita: «Non abbiamo dati sul coinvolgimento dell’Ovest, sappiamo però che lo hanno fatto in passato. Con il tempo proveremo anche questo». L'ambiente I governi della regione devono poi preoccuparsi di possibili effetti collaterali. L’agenzia finlandese per l’ambiente ha segnalato che la prima fuoriuscita di gas è avvenuta in una zona dove vi sarebbe discarica di armi chimiche. Al momento non sono stati segnalati pericoli. Il gestore di Nord Stream 2 ha invece annunciato che è finita la fuga di gas grazie alla pressione dell’acqua. Chi lo ha scritto? Analizzando il testo si evidenziano alcune tecniche di disinformazione. Il ricorso ad esperti anonimi: "Il quotidiano The Guardian ha aggiunto il parere di alcuni funzionari: forse le «trappole» sono state introdotte ricorrendo ai droni per la manutenzione" Come ho già spiegato questo è impossibile, chiunque sa come è fatto un pig lo sa. La confusione: "H.I. Sutton, uno tra gli esperti più bravi" fa l'elenco delle ipotesi, senza esprimersi sulla loro attendibilità. Guarda caso le cariche introdotte durante la costruzione e introdotte tramite pig sottintendono la responsabilità russa; sono evidentemente impossibili, l'esperto lo sa ma non lo dice. Chi legge rimane frastornato ed è portato a dare maggior peso alla tesi della responsabilità russa. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Giancarlo Castiglioni Posted October 3, 2022 Author Report Share Posted October 3, 2022 Si continua a scrivere che le interruzioni sono stare causate da 500 kg di esplosivo. Per me ne sarebbero bastati 50 kg, ma se la valutazione è stata fatta dai rilievo sismici sarà così. Io ipotizzo una imbarcazione che trasportasse 2.000 kg di esplosivo e 2-4 subacquei esperti, una ricognizione preliminare per identificare i punti dove piazzare le cariche e segnare le coordinate gps, il posizionamento e l'esplosione delle prime due cariche, lo spostamento sul secondo punto, il che spiega l'intervallo di circa 17 ore, il posizionamento e l'esplosione delle seconde due cariche. Evidentemente si era fiduciosi che nelle 17 ore di intervallo non sarebbero iniziate indagini. Non sarebbe stato difficile temporizzare le prime cariche in modo da fare le quattro esplosioni quasi contemporaneamente. Ma può anche darsi che le cariche siano state posizionate qualche giorno prima; in questo caso sarebbe praticamente impossibile risalire ai responsabili dall'esame dei movimenti navali. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Giuseppe Garufi Posted October 3, 2022 Report Share Posted October 3, 2022 Riporto dalla pagina Facebook di Guido Olimpio, che arriva in ritardo, i forum sono già pieni della notizia. "Ma che coincidenza! Traduco da un tweet di Simone Tagliapietra (Bruegel Institute e SAIS John Hopkins): "Altro giorno, altra giravolta nella saga del Nord Stream! Visto che il sabotaggio ha risparmiato la linea B del gasdotto Nord Stream 2, Gazprom ora dice che potrebbe mandare il gas alla Germania attraverso quella linea, visto che le altre 3 (NS1-A/B & NS2-A) sono compromesse. Così o la Germania apre Nord Stream 2 o zero gas russo. Che coincidenza!" In realtà Gazprom non dice "o così o senza", ma è anche la logica conclusione visto che dice che l'unica cosa possibile è controllare integrità di NS2 linea B e usarla, per far fluire il gas dopo la necessaria approvazione. Cambia poco... Ricordo che la Germania aveva bloccato l'intera apertura di NS2 proprio appena la Russia ha invaso l'Ucraina. Tweet originale, con link alla fonte Gazprom, se volete controllare: Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Giuseppe Garufi Posted October 3, 2022 Report Share Posted October 3, 2022 Siete padroni di continuare a pensare che i responsabili del sabotaggio siano gli Americani (responsabili di tutti i mali del mondo e sentina di ogni vizio), però mi sembra ovvia la conclusione che, con un gesto disperato, i Russi hanno sabotato tutti i gasdotti (con la sola eccezione di quello che non era stato nemmeno inaugurato in conseguenza dell'invasione dell'Ucraina) sperando, mentre vengono travolti sul campo di battaglia, di ottenere una vittoria propagandistica a spese della Germania. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Giancarlo Castiglioni Posted October 3, 2022 Author Report Share Posted October 3, 2022 12 minuti fa, Giuseppe Garufi ha scritto: Riporto dalla pagina Facebook di Guido Olimpio, che arriva in ritardo, i forum sono già pieni della notizia. "Ma che coincidenza! Traduco da un tweet di Simone Tagliapietra (Bruegel Institute e SAIS John Hopkins): "Altro giorno, altra giravolta nella saga del Nord Stream! Visto che il sabotaggio ha risparmiato la linea B del gasdotto Nord Stream 2, Gazprom ora dice che potrebbe mandare il gas alla Germania attraverso quella linea, visto che le altre 3 (NS1-A/B & NS2-A) sono compromesse. Così o la Germania apre Nord Stream 2 o zero gas russo. Che coincidenza!" In realtà Gazprom non dice "o così o senza", ma è anche la logica conclusione visto che dice che l'unica cosa possibile è controllare integrità di NS2 linea B e usarla, per far fluire il gas dopo la necessaria approvazione. Cambia poco... Ricordo che la Germania aveva bloccato l'intera apertura di NS2 proprio appena la Russia ha invaso l'Ucraina. Tweet originale, con link alla fonte Gazprom, se volete controllare: Non è corretto "che la Germania aveva bloccato l'intera apertura di NS2 proprio appena la Russia ha invaso l'Ucraina." era bloccato da qualche mese prima, da quando è stato completato col pretesto che mancavano delle certificazioni; in realtà per le pressioni degli Stati Uniti. Finalmente viene detto con chiarezza che le tubazioni sono 4; è stato detto che ci sono state 4 esplosioni, che entrambi i North Stream erano distrutti mentre adesso pare che una tubazione non sia danneggiata. Meglio aspettare che i fatti siano chiariti prima di trarre conclusioni. Conterosso 1 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Giancarlo Castiglioni Posted October 3, 2022 Author Report Share Posted October 3, 2022 24 minuti fa, Giuseppe Garufi ha scritto: Siete padroni di continuare a pensare che i responsabili del sabotaggio siano gli Americani (responsabili di tutti i mali del mondo e sentina di ogni vizio), però mi sembra ovvia la conclusione che, con un gesto disperato, i Russi hanno sabotato tutti i gasdotti (con la sola eccezione di quello che non era stato nemmeno inaugurato in conseguenza dell'invasione dell'Ucraina) sperando, mentre vengono travolti sul campo di battaglia, di ottenere una vittoria propagandistica a spese della Germania. Gli americani non sono responsabili di tutti i mali del mondo, ma solo delle guerre fatte negli ultimi 30 anni (Iraq 1 e 2, Afghanistan, Kossovo, Libia, Siria). Hanno necessità di giustificare l'esistenza del loro apparato militare, quando si chiude una crisi ne aprono un'altra. Conterosso 1 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Giuseppe Garufi Posted October 4, 2022 Report Share Posted October 4, 2022 Non per fare l'avvocato difensore degli Stati Uniti ma in Afghanistan sono stati i Russi a far crollare il precario equilibrio su cui si reggevano le tribù locali, con l'invasione del 1979 e una guerra durata dieci anni. da lì tutto discende. In Libia, purtroppo, sono stati Inglesi e Francesi ad iniziare le danze contro Gheddafi; ora insieme, ad altri, la locale guerra è alimentata dai mercenari della Wagner, che sono russi. Iraq 1 è stato Saddam Hussein ad invadere il Kuwait, non il contrario ... Basta, per ora, devo uscire. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Giancarlo Castiglioni Posted October 4, 2022 Author Report Share Posted October 4, 2022 Tu guardi gli alberi e non vedi la foresta. Gli Stati Uniti non creano le crisi internazionali, le sfruttano per i loro interventi. Una alla volta naturalmente. Per le altre ci si limita a tenere alta la tensione con provocazioni e sanzioni, potranno venir buone in seguito. Attualmente sono a questo stadio Taiwan, Nord Corea, Iran, Venezuela. Per Afghanistan 1979 l'URSS non ha invaso, è intervenuta su richiesta di un governo amico che voleva modernizzare il paese, (togliere il velo alle donne ecc.) lo stesso programma che dicevano di avere gli Stati Uniti nei loro 20 anni di occupazione. La guerra è durata 10 anni perché gli Stati Uniti hanno armato e finanziato i talebani e questo ha contribuito a spargere il terrorismo islamico in tutto il mondo. Per Iraq 1 sarebbe stato facile convincere Saddam a ritirarsi dal Kuwait, bastava lasciargli una via di uscita, ma gli Stati Uniti volevano la guerra. Considera che dopo i successi iniziali, gli Stati Uniti hanno in sostanza perso tutte le guerre di questi ultimi 30 anni lasciando dopo di loro un paese distrutto. Come è possibile essendo di gran lunga la maggior potenza militare del mondo? Il punto è che al complesso militare-industriale non interessa vincere, interessa vendere armi. Conterosso 1 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Giuseppe Garufi Posted October 4, 2022 Report Share Posted October 4, 2022 24 minuti fa, Giancarlo Castiglioni ha scritto: Tu guardi gli alberi e non vedi la foresta. Vuoi per forza che ti risponda che l'antiamericanismo viscerale ti porta a vedere le cose "a modo tuo"? Ti accontento, ma non mi sembra un bel modo di procedere nella discussione. Gli Americani (gli Anglosassoni in genere) sono dei biechi imperialisti , i Russi (zaristi, comunisti, putinisti) sono delle miti verginelle. Le politiche imperiali, invece, prescindono dalle ideologie seguono l'economia, che sia capitalista, dirigista o comunista. Dopotutto capisco, altri giustificano Hitler e Mussolini dicendo che furono gli Inglesi ad imbrogliarli, turlupinarli, convincendoli a scatenare la guerra. Putin, almeno per ora, è qualche gradino più in basso dei nazifascisti, si può capirlo, giustificarlo, condividerlo. Continuiamo a vedere il "fuscello" nell'occhio altrui, senza notare le "foreste" (pe tornare al tuo esempio) che stanno nei "nostri" occhi. Pazienza, l'ideologia spesso offusca il giudizio. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Recommended Posts
Join the conversation
You can post now and register later. If you have an account, sign in now to post with your account.