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Attacco di rappresaglia sulla Siria


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Stanotte la US Navy, su ordine presidenziale, ha lanciato un attacco missilistico di rappresaglia sulla Siria.

I 59 missili da crociera sono partiti dai cacciatorpediniere PORTER e ROSS, ambedue della classe Burke.

Riporto di seguito la dichiarazione del portavoce del pentagono.

Una sola riga per constatare lo stato della comunicazione nel nostro Paese: tutti i telegiornali che ho ascoltato parlano di missili lanciati da due portaerei ... no comment.

 

Statement from Pentagon Spokesman Capt. Jeff Davis on U.S. strike in Syria

 

At the direction of the president, U.S. forces conducted a cruise missile strike against a Syrian Air Force airfield today at about 8:40 p.m. EDT (4:40 a.m., April 7, in Syria).  The strike targeted Shayrat Airfield in Homs governorate, and were in response to the Syrian government's chemical weapons attack April 4 in Khan Sheikhoun, which killed and injured hundreds of innocent Syrian people, including women and children.
 
The strike was conducted using Tomahawk Land Attack Missiles (TLAMs) launched from the destroyers USS Porter and USS Ross in the Eastern Mediterranean Sea.  A total of 59 TLAMs targeted aircraft, hardened aircraft shelters, petroleum and logistical storage, ammunition supply bunkers, air defense systems, and radars.   As always, the U.S. took extraordinary measures to avoid civilian casualties and to comply with the Law of Armed Conflict.  Every precaution was taken to execute this strike with minimal risk to personnel at the airfield.
 
The strike was a proportional response to Assad's heinous act. Shayrat Airfield was used to store chemical weapons and Syrian air forces.  The U.S. intelligence community assesses that aircraft from Shayrat conducted the chemical weapons attack on April 4.  The strike was intended to deter the regime from using chemical weapons again. 
 
Russian forces were notified in advance of the strike using the established deconfliction line.  U.S. military planners took precautions to minimize risk to Russian or Syrian personnel located at the airfield. 
 
We are assessing the results of the strike.  Initial indications are that this strike has severely damaged or destroyed Syrian aircraft and support infrastructure and equipment at Shayrat Airfield, reducing the Syrian Government's ability to deliver chemical weapons.  The use of chemical weapons against innocent people will not be tolerated.

 

EDIT: dimenticavo il link  http://www.navy.mil/submit/display.asp?story_id=99782

Edited by Giuseppe Garufi
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Pura coincidenza: ordinando immagini, ho trovato quest'anticipazione (primi anni 80) dei DDG della classe BURKE ...

 

Burke_01.JPG

 

... dovrebbe provenire da Aviazione e Marina o da qualche altra rivista dell'epoca.

59 missili lanciati, dopo aver avvisato i russi che hanno ovviamente avvisato i siriani, per un costo di 100 milioni di euro

 

http://www.agi.it/estero/2017/04/07/news/siria_usa_tomahawk_missili_raid_bombardamento-1660371/

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Nessuna sorpresa per le portaerei, è nota la sciatteria dei giornalisti italiani che non si danno nemmeno la pena di leggere un comunicato ufficiale e copiano semplicemente la notizia da chi la ha pubblicata prima di loro.

Ma più grave è che tutti i maggiori giornali e televisioni italiane abbiano preso per oro colato il comunicato del Pentagono senza essere nemmeno sfiorati dal dubbio che la notizia sia uno stretto parente delle “armi di distruzione di massa” che avrebbe dovuto avere Saddam.

Nessuno si è chiesto come mai Assad, dopo essere sfuggito per il rotto della cuffia da un attacco americano distruggendo i suoi armamenti chimici li abbia usati di nuovo proprio adesso che sta vincendo la guerra.

Il vantaggio militare che si può avere da un bombardamento chimico rispetto ad uno convenzionale è irrilevante, mentre la conseguente reazione americana era quasi una certezza.

Io credo che la notizia dell’attacco chimico sia completamente inventata, ma è possibile che sia vera la versione russa, che un bombardamento convenzionale abbia fatto saltare un deposito di armi chimiche dei ribelli.

Nell’area tutti hanno armi chimiche, probabilmente l’unico a non averle più è proprio Assad.

Tutti sono rimasti stupiti dalla decisione di Trump, ma in fondo la sua dichiarazione di voler aumentare le spese militari era già una indicazione che stava andando in quella direzione.

Lo ha fatto perché era sconvolto dalla morte di tanti “bellissimi bambini”?

Non credo, tra l’altro Putin ha dichiarato (senza prove) che l’attacco era stato deciso prima di conoscere il bombardamento con i gas.

Credo piuttosto che Trump si sia reso conto che era troppo debole, che la politica di accordo con la Russia scontentava troppa gente ed abbia colto l’occasione per raccogliere il plauso generale, democratici, repubblicani, stampa, opinione pubblica. L’accusa di essere troppo amico di Putin per ricambiare gli aiuti in campagna elettorale perde molto di mordente.

Concludendo se Trump ha ordinato l’attacco per ragioni di politica interna è moralmente condannabile, ma razionale, si è comportato come tanti altri capi di stato, non è pericoloso.

Invece è preoccupante se lo ha fatto perché ha creduto in quello che gli hanno detto i suoi collaboratori; in futuro potrebbero raccontargli qualsiasi cosa.

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Dubbi condivisi " a caldo " dalla testata difesa on line.

 

SIRIA: LE BOMBE PEGGIORI SONO QUELLE DELLA DISINFORMAZIONE

(di Giampiero Venturi) 05/04/17) http://www.difesaonline.it/geopolitica/tempi-venturi/siria-le-bombe-peggiori-sono-quelle-della-disinformazione

 

Non ci sono prove dell'attacco con armi chimiche perpetrato dall'esercito siriano sulla città di Idlib. Ancora una volta la fonte della "verità" è il cosiddetto Osservatorio siriano dei diritti umani (v.articolo), che dietro l'orpello degli scopi filantropici è un'organizzazione politica vicina al fronte ribelle anti Assad con sede in Gran Bretagna. L'attacco mediatico campeggia su nove colonne su tutti i giornali occidentali e sta ottenendo uno scopo duplice: - offuscare l'attentato islamista di San Pietroburgo, che dopo solo 24 ore sparisce dalle prime pagine; - colpire l'immagine del governo di Assad che in Siria sta vincendo la guerra. I due obiettivi sono intrecciati. Il mainstream politico non poteva permettersi che Putin diventasse vittima proprio nel momento di maggiore concentrazione mediatica contro Mosca. Appena avuta notizia dell'attentato alla metro di San Pietroburgo, il presidente Trump ha offerto telefonicamente a Putin la collaborazione USA nella lotta al terrorismo (che in sordina già esiste). Il primo scenario su cui questo asse sta avendo effetti è proprio la Siria, sia sul fronte anti ISIS, sia su quello anti ribelli islamisti. In particolare come segnalato da Difesa Online (v.articolo) è proprio il fronte di Hama-Idlib quello dove le milizie integraliste anti Assad sono più forti e dove si combatterà la battaglia decisiva per il governo di Damasco. Cosa c'è di meglio quindi che una bomba da lanciare all'opinione pubblica mondiale per ricordare a chi tocca il ruolo del cattivo? Ovviamente l'uso cinico e strumentale del conteggio dei bambini fa parte della velina. Non è la prima volta che succede. A ridosso della liberazione di Aleppo dalle milizie jihadiste, gli allarmi contro l'uso di armi non convenzionali (mai provati) si susseguivano. Con incredibile tempismo venivano bombardati decine di ospedali, addirittura più di quanti ce ne fossero. Nemmeno a dirlo i responsabili erano sempre siriani e russi, e anche in quel caso la fonte era l'Osservatorio siriano dei diritti umani... Le Nazioni Unite con incredibile solerzia e senza indagare sulla veridicità delle notizie, si sono mosse con una mozione. A meno di un giorno dalla diffusione della voce sulle armi chimiche, Damasco e i suoi alleati tornano quindi sul banco internazionale degli imputati. Fare leva sui morti civili in Siria è come parlare di eccesso di velocità in Formula 1: tecnicamente non ha senso, soprattutto se non avvalorato da prove. Farlo a senso unico però diventa un modo speciosamente politico di fare "informazione". Le ultime news da fonti locali parlano ad esempio di un attacco siriano ad un arsenale ribelle. Le armi chimiche sarebbero degli islamisti quindi e non dei governativi.C'è in atto una grande campagna mediatica tesa a mettere zizzania tra Washington e il Cremlino. Il possibile asse Trump-Putin toglie il sonno a molti.

 

 

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per chi in tempi non sospetti, e dove si addestravano anche le reclute, ha un minimo di cognizioni di guerra NBC, l' attacco con gas non sta in piedi, non per le forme né per i supporti tecnici

Anche il fatto che il "rimedio" adottato in ritardo sia stato quello del "lavaggio" con acqua corrente. (a proposito dove l' hanno trovata ..?) porta a qualche scetticismo

La fonte delle dichiarazioni è un medico, uno delle solite dubbie ONG anche di matrice italiana, legato ad un' organizzazione con sede a Londra (e contiguità con il caso/sistema Reggeni...)

Quasi quasi si tratterà di dare la patente di verginità a Putin ...

Trump ha, strategicamente, colto l' occasione di dare uno stop più che al predominio russo (evidente) alla latitanza americana, che aveva di fatto lasciato il campo libero ..

Doppio segnale.  .

Segnale anche tecnico:  i missili non hanno fallito, si è solo voluto dimostrare che la precisione era tale e le informazioni disponibili tali che è stato possibile un attacco selettivo e chirurgico, su specifici obbiettivi nella stessa base ....

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Quindi sul fatto che il bombardamento con i gas sia una bufala siamo tutti d'accordo.

Ma anche sull'efficacia tecnica della rappresaglia ci sono dei dubbi.

 

Copio da internet:

Pubblicate dall'emittente televisiva russa Zvezda, e provenienti dal 
Ministero della Difesa russo, le immagini aeree mostrano le conseguenze 
dell'attacco compiuto dagli Stati Uniti contro la base dell'aviazione 
siriana vicino a Homs. Le piste, diversi hangar e gli aerei siriani 
sembrano essere sopravvissuti ai 59 tomahawk lanciati. Nelle immagini 
appaiono chiari alcuni focolai. La data in sovrimpressione è quella del 7 
aprile. Il portavoce del Ministero della Difesa, Igor Konashenkov, ha 
dichiarato: "Solo 23 missili lanciati dagli Stati Uniti al largo 
dell'isola di Creta hanno colpito la base siriana. Non e' chiaro dove 
siano finiti gli altri 36".

 

Naturalmente la fonte è di parte, potrebbe non essere attendibile.

Qualcuno ha notizie più precise?

Possibile anche che essendo l'attacco dimostrativo si sia scelto di non fare troppo male.

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