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Affondamento piroscafo britannico ALNMOOR in uboat.net


Francesco Mattesini
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Caro Platon,

 

L'affondamento del piroscafo britannico ALNMOOR da parte del sommergibile BIANCHI, e non più dell'U-123, va chiarita. Come siete arrivati a questa nuova decisione, che toglie al BIANCHI l'affondamento del BELCREST, che é di maggior valore rispetto all'ALNMOOR.

 

Fammi sapere cosa ne pensi. Tutte queste nuove scoperte, che costringono a cambiare nomi e tonnellaggi degli affondamenti di ognmi singolo sommergibile, generano non poche perplessità, e a volte anche sospetto.

 

Ti ringrazio anticipatamente

 

Franco

 

 

 

Holystone

British Steam merchant

 

At 00.38 hours on 15 February 1941 the unescorted Holystone (Master John Stewart Bain), dispersed from convoy OB-284 on 13 February, was hit on port side aft by one torpedo from U-123 about 500 miles south-southwest of Iceland. The U-boat had unsuccessfully attacked the Penolver from the same dispersed convoy on 14 February and was chasing this ship when spotting the Holystone. Moehle decided to go after the bigger freighter, but then missed her with five single fired torpedoes between 22.15 hours on 14 February and 00.12 hours on 15 February. The sixth torpedo eventually struck the ship which disappeared in a very heavy explosion, presumably caused by the detonation of the magazine for the stern gun. The master, 35 crew members and four gunners were lost.

 

April 2015 by Rainer Kolbicz:
Earlier this attack of U-123 was attributed with the sinking of Alnmoor, but newer research shows that the ship sunk was Holystone. The Alnmoor was sunk by the Italian submarine Bianchi on 14 February 1941. 

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Thank you Francesco. I had indeed missed it as I have been very busy the last few days.

 

Franco:

 

Initially, it was not certain if Bianchi had attacked Belcrest or Alnmoor but it was evident that Alnmoor was the most likely target as she was going to Glasgow whereas Belcrest was going to Newport (and would have been much farther south). Holystone was going westward (Oban to Halifax) but Bianchi's target was on a 060° course so the logical choice was Alnmoor. It was David Sibley who pointed this error to me 8 years ago and he has my thanks.

 

Best regards,

 

Platon 

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L'ATTACCO DEL SOMMERGIBILE BIANCHI NELLA MIA RICOSTRUZIONE PER LA TERZA EDIZIONE DI "BETASOM - LA GUERRA NEGLI OCEANI "

 

Il Bianchi (capitano di corvetta Adalberto Giovannini), fin dalla notte del 14 febbraio riuscì a conseguire  un primo successo. Avvistato alle 01.45 un piroscafo da carico di circa 5.000 tonnellate, oscurato con rotta nord-est, manovrando dal lato favorevole rispetto alla luce della luna, lo attaccò di prora alle 03.26, lanciando un siluro che fallì il bersaglio. Ripeté la manovra d’attacco alle 04.36, lanciando altri due siluri da 700 metri di distanza, che colpirono entrambi, ed assistette all’affondamento del piroscafo, avvenuto in appena 65 secondi, senza che avesse potuto ultimare un disperato segnale di soccorso. Si trattava del piroscafo britannico Belcrest (capitano Normasn Cecil Brockwell), di 4.517 tsl, costruito nel 1923 e in servizio per la compagnia Northcumberland Shipping Co., nave dispersa del convoglio «SC.21», era partita da Halifax il 31 gennaio e diretta a Newport (Galles) con un carico di acciaio e merci varie. Il Belcrest, colpito dai due siluri del Bianchi, affondò a sud-ovest di Capo Clear Vi furono 21 morti tra gli uomini dell’equipaggio. I ventisette superstiti, con il comandante Brockwell, furono raccolti dal piroscafo britannico Macbrae e sbarcati a Lisbona. Subito dopo conclusa l’azione, il Bianchi, alle 04.52, avvistò un altro piroscafo diretto a nord-ovest ma, non potendo attaccarlo per le condizioni iniziali sfavorevoli e per la sua forte velocità, desistette dall’inseguirlo.

 

 

 

Caro Platon,

 

poiché la rotta del piroscafo attaccato dal BIANCHI era per  nord-est é  il piroscafo Alnmoor era una unità dispersa del convoglio SC 21, diretto a Glasgow, é evidente che quanto riferito dalla Historical Section Admiralty all'Ufficio Storico della Marina Militare era errato, e che quindi David Sibley ha ragione.

 

Cordialmente

 

Franco

 

Ecco quanto il comandante Giovannini ha scritto nella sua Relazione 6/S.R.P. del 9 marzo 1941:

 

01.45 - Avvistamento di unità oscurata con rotta a NE. Allontanamento e manovra per passare dal lato favorevole rispetto alla luna.

02.35 - Avvicinamento. Riconoscimento di grande Ps. completamente carico.

03.00 - Attacco di prora.

03.22 - lancio di un siluro da 450 che non colpisce e passa o sotto o poco di prora. D. 600. Allontanamento a D. 3000 e corsa su rotta parallela per riportarsi in posizione favorevole.

04.15 Secondo attacco di prora su impatto 90.

04.36 - Lancio di due siluri da 533 che colpiscono entrambi il bersaglio. D. 700 m.

04.38 - Il Ps. affonda di poppa in 65 secondi. Ha appena iniziato il segnale di soccorso. Allontanamento.

 

Caratteristiche del piroscafo secondo Giovannini:

 

Piroscafo da carico diretto verso l'Inghilterra. Completamente carico.

I pozzi delle stive sono lunghissimi e pertanto le stive sono almeno tre AV: e tre AD. Alberi a traliccio. Plancia elevata molto staccata dal fumaiolo; fra i due probabile un boccaporto di stiva. Combustione a carbone. Velocità nodi 10. Non ho fatto attenzione alla presenza di puntali per picchi di carico supplementari.

Formula/ABOSA/.

Il carico completo e di materiale pesante é confermato dall'eccezionale rapidità dell'affondamento. (65 sec.) che non ha consentito di ultimare il: segnale di soccorso.

Dal confronto con gli altri piroscafi attaccati meglio identificati valuto la sua stazza lorda (B.R.T.) in nom meno di 9000 Tonn.

 

La posizione di affondamento del piroscafo e riportata in lat. 55°16'N, long. 19°07'E.

 

E' importante sottolineare che il piroscafo era grande, a pieno carico, e che (verso le 04.28 del 14 febbraio) aveva iniziato a trasmettere il segnale di soccorso. Quest'ultimo fatto potebbe far conoscere di quale nave si trattava.

 

La Sezione Storica dell'Ammiragliato assegna al BIANCHI l'affondamento del piroscafo LINARIA in lat. 61°00'N, long. 25°00'W, ma anche questa nave, unità dispersa del convoglio OB.288 non poteva essere quella attaccata dal nostro sommergibile, essendo la rotta del convoglio ad ovest.

 

Farò le dovute modifiche.

Edited by Francesco Mattesini
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Ecco la variazione:

 

Il Bianchi (capitano di corvetta Adalberto Giovannini), fin dalla notte del 14 febbraio riuscì a conseguire  un primo successo. Avvistato alle 01.45 un piroscafo da carico di circa 5.000 tonnellate, oscurato con rotta nord-est, manovrando dal lato favorevole rispetto alla luce della luna, lo attaccò di prora alle 03.26, lanciando un siluro da 450 mm che fallì il bersaglio. Ripeté la manovra d’attacco alle 04.36, lanciando altri due siluri da 533 mm da 700 metri di distanza, che colpirono entrambi, ed assistette all’affondamento del piroscafo, avvenuto in appena 65 secondi, senza che avesse potuto ultimare un disperato segnale di soccorso. Si trattava del piroscafo britannico Alnmoor (capitano Albert Edwards), di 6.573 tsl, costruito nel 1927 e in servizio per la compagnia Doxford W. & Sons - William Doxford & Son Ltd. di Sunderlkand,  Nave dispersa del convoglio «SC.21», l’Alnmoor, trasferitosi da New York ad Halifax, era partito dal porto canadese il 31 gennaio diretto a Newport (Galles), trasportando un carico di farina e un carico generale compreso acciaio metalli e ferroleghe, nonché, sembra, anche quattordici aerei da caccia tipo “Curtis”. Il piroscafo, colpito dai due siluri del Bianchi, affondò a sud-ovest di Capo Clear. Decedette l’intero equipaggio di quarantadue uomini. Subito dopo conclusa l’azione, il Bianchi, alle 04.52, avvistò un altro piroscafo diretto a nord-ovest ma, non potendo attaccarlo per le condizioni iniziali sfavorevoli e per la sua forte velocità, desistette dall’inseguirlo.

 

Occorrerebbe avere conferma dell'imbarco di quattordici aerei "Curtis" (P-40 ?).

 

Su questo scambio di navi il BIANCHI ci guadagna più di 2.000 tonnellate di naviglio, e questo é importante poiche il sommergibile italiano arriva a totalizzare nella missione, con l'affondamento di tre navi, 23.704 tsl.

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Ho trovato molto interessante tutta la storia di cui sopra, precisa ed accurata ma permettetemi di fare una osservazione, il sommergibile era il MICHELE BIANCHI, non semplicemente BIANCHI.

Il nome di una nave non si può abbreviare solo per risparmiare poche battute di tastiera ma va sempre citato completo, almeno noi dell'AIDMEN dovremmo attenerci a questa regola.

Grazie.

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Il nome per esteso di un sommergibile (ad esempio ALESSANDRO MALASPINA), o di una nave di supertficie (ad esermpio cacciatorpediniere UGOLINO VIVALDI)  lo riportò generalmente una sola volta all'inizio di un libro o di un  saggio, poi scrivo sempre il cognome (MALASPINA.).

 

Trattando di opere dove il nome del personaggio a cui é stato dato il nome del sommergobile é ripetuto decine di volte, da moltiplicare per ogni singolo altro sommergibile,  scrivendo soltanto il cognome si evita di estendersi troppo.

 

E' lo stesso metodo applicato anche dall'Ufficio Storico della Marina Militare nelle sue pubblicazioni!

 

Franco

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