Francesco De Domenico Posted February 9, 2016 Report Share Posted February 9, 2016 DANIEL WEBSTER, una Liberty impostata come WILLIAM PHELPS, hull number MCE-211 e stesso yard number, costruita da South Portland SB Corp. a South Portland, Me., macchine di General Machinery Corp., 7.176 grt, varo 28.1.1943 e consegna 10.2.1943 alla WSA, in gestione all'armatore Sprague SS Co. Inc. di Portland. 10 gennaio 1944 silurata fuori Orano durante un viaggio Hampton Roads-Napoli con il convoglio KMS.37, rimorchiata in porto dalla fregata inglese BARLE e portata ad arenarsi, scaricata di parte delle sue 7.000 t di carico a mezzo di chiatte, rimorchiata in porto e qui dichiarata ctl, constructive total loss. Venduta per il recupero 10.2.1948 a Venturi Salvataggi e Ricuperi, recuperata e demolita 4.8.1948 a Cartagena. Due pagine dal libro di Peter Elphick. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Francesco De Domenico Posted February 10, 2016 Report Share Posted February 10, 2016 FRANCIS W. PETTYGROVE, una Liberty costruita da Oregon SB Corp., Portland, Or., MCE-1620 e yard no. 661, macchine di Iron Fireman Mfg Co. di Portland, 7.176 grt, varo 4.4.1943 e consegna 13.4.1943 alla WSA, in gestione alla American Mail Line, porto di armamento Portland, silurata 13.8.1943 durante un viaggio Port Said-Alessandria-Gibilterra-USA vuota (in zavorra) con il convoglio MKS.21, rimorchiata a Gibilterra 15.8.1943, portata ad arenarsi e dichiarata ctl. Venduta per demolizione, riportata a galla 21.6.1949 e rimorchiata ad Algeciras per la demolizione. Pagina dal libro di Peter Elphick. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Francesco De Domenico Posted February 10, 2016 Report Share Posted February 10, 2016 EDWARD BATES, una Liberty costruita da Permanente Metals Yard #1, Richmond, Cal., MCE-526 e stesso yard number, macchine di Joshua Hendy Ironworks, Sunnyvale, 7.176 grt, varo 28.2.1943 e consegna 13.3.1943 a WSA, in gestione a Hammond Shipping Co., porto di armamento San Francisco, silurata al largo di Tenes 1.2.1944 durante un viaggio Hampton Roads-Palermo-Napoli nel convoglio UGS.30 con un carico di farina e di posta, abbandonata dall'equipaggio, presa a rimorchio ma affonda il 2.2.1944, un morto tra l'equipaggio. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Francesco De Domenico Posted February 10, 2016 Report Share Posted February 10, 2016 STEPHEN F. AUSTIN, una Liberty costruita da Todd Houston SB a Houston, Tx., yard no. 26 e MCE-265, macchine di General Machinery Corp., Hamilton, Oh., 7.176 grt, varo 22.5.1942 e consegna 13.7.1942 a WSA, in gestione a Lykes Bros SS Co. Inc., porto di armamento Houston. Silurata 20.4.1944 nel convoglio UGS-38 con 72 o 91 soldati imbarcati (lo stesso convoglio di SAMITE, di PAUL HAMILTON e di ROYAL STAR), l'equipaggio la abbandona ma poi risale a bordo e riesce a raggiungere Algeri il giorno successivo. Riparata, rientra in servizio. Nella Reserve Fleet a Beaumont River dal 7.8.1948. Demolita dal 23.8.1967 a New Orleans, La. Cinque pagine dal libro di Peter Elphick, in cui si parla anche di SAMITE. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Francesco De Domenico Posted February 10, 2016 Report Share Posted February 10, 2016 And that's all, folks! Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Francesco Mattesini Posted February 10, 2016 Author Report Share Posted February 10, 2016 Francesco Ti ringrazio moltissimo per le pagine dei libri. Mi sono utilissime. Franco Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Francesco De Domenico Posted February 11, 2016 Report Share Posted February 11, 2016 Se ti serve, ecco la composizione del "piccolo" convoglio UGS.38 (US-Gibraltar-Suez Canal), da Arnold Hague convoy database, http://www.convoyweb.org.uk C'era anche una nave italiana: la vecchia CAMPIDOGLIO (solo da Algeri a Siracusa). Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Francesco Mattesini Posted February 11, 2016 Author Report Share Posted February 11, 2016 Secondo Hague il convoglio UGS 38 era costituito da 105 mercantili e 21 unità di scorta. I miei dati riportano invece che il convoglio comprendeva 60 navi mercantili, 6 LST e 15 navi di scorta compreso l’incrociatore olandese Jacob van Heemskerck. Questa differenza di dati é dovuata al fatto che Hogue riporta l'elenco di tutte le navi del convoglio dalla partenza ad Hampton Roads fino alla destinazione di Suez, mentre incvece il convoglio perdeva navi lungo tutta la rotta ad iniziare da Gibilterra, passando per i vari porti del Mediterraneo. Vedi il CAMPIDOGLIO! I miei dati devono corrispondere alla reale consistenza del convoglio UGS 38 al momento in cui si sviluppà l'attacco aereo che portò all'affondamento delcacciatorpediniere LANDSDALE e dei piroscafi PAUL AM;ILTON e RIYAL STAR e al danneggiamento dei piroscafi SAMITE e STEPHEN F. AUSTIN. Franco Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Francesco De Domenico Posted February 11, 2016 Report Share Posted February 11, 2016 Ho aggiornato un po' tutte le schede già postate con le indicazioni dei convogli di appartenenza e altre cose. Vedi tu. Purtroppo per le 4 foto di Liberty non ho avuto sinora nessuna risposta. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Francesco Mattesini Posted February 11, 2016 Author Report Share Posted February 11, 2016 Il mattino del 26 marzo 1943 una formazione di dodici aerosiluranti, comprendente nove velivoli He. 111 del I./KG.26 e tre Ju. 88 del III./ KG.26, attaccò ad ovest di Algeri il convoglio KMS 11/G, silurando la motonave olandese Prins Willem III, che poi affondò capovolgendosi l’indomani con la perdita di undici dei trentadue membri dell’equipaggio. Il convoglio, costituito da 64 navi mercantili e da 20 unità di scorta era partito da Clyde il 14 marzo diretta a Bona, dove arrivo il giorno 28, all’indomani in cui si sviluppò un attacco congiunto di aerosiluranti tedeschi e italiani. Attacco che portò, nel Golfo di Philippeville, a 18 miglia dal porto, all’affondamento della motonave britannica Empire Rowan (ex Lochgoil), attrezzata come CAM-Ship (Catapult-Armed Merchant Vessels) con catapulta per un aereo da caccia Hurricane. Con la Empire Rovan, partira da Glasgow e diretta a Philippeville carica di carbone e rifornimenti militari, tre uomini dell’equipaggio restarono uccisi. L’attacco in massa fu realizzato da dodici S. 79 dell’ 89° e 105° Gruppo Aerosiluranti dell’Aeronautica della Sardegna e da otto He. 111 del II./KG. 26. Il successo sulla Empire Rowan fu certamente realizzato da tre velivoli del 105° Gruppo, con capo equipaggio il comandante del reparto capitano Urbano Mancini che aveva per gregari i tenenti Ernesto Borrelli e Paolo Marchini. Essi, purtroppo, assieme a due equipaggi dell’89° Gruppo (sottotenenti Dalmazio Corradini e Silvano Luzzato), non rientrarono alla base dalla vittoriosa missione, essendo stati tutti abbattuti da velivoli da caccia britannici “Spitfire”. ... Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Francesco Mattesini Posted February 11, 2016 Author Report Share Posted February 11, 2016 (edited) EMPIRE DEFENDER "Catturato nuovamente dagli inglesi a Haifa l'11 giugno 1940 e ribattezzato EMPIRE DEFENDER per il MoWT (Ministry of War Transport) britannico. Affondato 14.11.1941 (vedi allegato resoconto di W.H. Mitchell e L.A. Sawyer, "The Empire Ships", Lloyds of London Press, 1990) con 4 morti tra l'equipaggio, durante un viaggio da Glasgow a La Valletta con materiali bellici e carichi vari". A me risulta che fu affondato il 15 novembre 1941 nel viaggio di ritorno dalla Valletta a Gibilterra, silurato dal maggiore Arduino Buri Comandante del 108° Gruppo del 36° Stormo A.S. della Sardegna, a 8 miglia a ponente di Capo de Garde (Bona). Edited February 11, 2016 by Francesco Mattesini Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Francesco De Domenico Posted February 11, 2016 Report Share Posted February 11, 2016 Secondo Rohwer EMPIRE DEFENDER e EMPIRE PELICAN vennero entrambi affondati da aerosiluranti italiani tra il 14 e il 15 novembre 1941 durante un tentativo di raggiungere Malta da Gibilterra. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Francesco Mattesini Posted February 11, 2016 Author Report Share Posted February 11, 2016 (edited) Il piroscafo Liberty statunitense William Wirt (capitano Cameron Simmons), che imbarcava 16.000 taniche di benzina avio in barili e esplosivi, colpito da un siluro (le fonti statunitensi ritengono invece trattarsi di una bom,ba) nella stiva di prua n. 1 che si allagò, riuscì a salvarsi raggiungendo due giorni dopo il porto di Philippeville, dove fu sbarcato il carico, e di qui Algeri, per poi essere trasferito con il convoglio MKS 7 Liverpool per le riparazioni. Durante la rotta in Atlantico fu anche colpito da una bomba sganciata da un aereo tedesco. ? Per la bomba sarà vero ? Per EMPIRE DEFENDER e EMPIRE PELICAN é vero: Il 14 novembre due S. 79 della 283a Squadriglia attaccarono un piroscafo isolato a 10 miglia a sud ovest dell’isola La Galite. Il piroscafo, il britannico Empire Pelican, di 6.463 tsl, partito da Barry, e facendo scalo a Gibilterra diretto a Malta con un carico di rifornimenti. Colpito dal siluro sganciato dal velivolo del tenente Camillo Baroglio e rimasto immobilizzato fu autoaffondato dall’equipaggio. Dalle stazioni italiane fu intercettato il suo segnale di soccorso. Vi fu un solo morto, e quarantaquattro superstiti, tra cui nove cannonieri. Nella stessa zona, a sud dell’isola La Galite, l’indomani 15 novembre, per ricercare un piroscafo diretto verso ponente, decollarono da Decimomannu due S. 84 della 256a Squadriglia. Guidati dal comandante del 108° Gruppo del 36° Stormo Aerosiluranti maggiore Arduino Buri, alle 18.20 essi avvistarono e attaccarono il piroscafo a 18 miglia a sud dell’Isola La Galite. Il velivolo gregario, attaccando per primo, lancio del siluro con troppo ritardo e falli il bersaglio, che invece fu colpito al centro dal siluro del maggiore Buri, lanciato da una distanza di circa 750 metri. Si trattava del piroscafo britannico Empire Defender, di 5.649 tsl, ex italiano Felice, che navigando isolato da Malta verso Gibilterra, affondò esplodendo, dopo essere stata abbandonata dall’equipaggio, tra cui vi furono quattro morti. E ciò avvenne dopo circa quindici minuti dal siluramento a 8 miglia a ponente del faro di Capo De Garde. Edited February 12, 2016 by Francesco Mattesini Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Francesco Mattesini Posted February 22, 2016 Author Report Share Posted February 22, 2016 (edited) Qualcuni può darmi informazioni sull'affondamento, da parte di He. 111 della 6./KG.26, del piroscafo francese Louis Charles Schiaffino, di 3.089 tsl, avvenuto il 25 febbbraio 1941 presso le coste dell'Algeria. Porto di partenza e destinazione, eventuale numero di morti tra gli uomini dell'equipaggio, consistenza del carico, ecc. Franco Proprio in questo momento ha suonato il postino che mi ha consegnato il BOLLETTINO. Edited February 22, 2016 by Francesco Mattesini Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Francesco De Domenico Posted February 22, 2016 Report Share Posted February 22, 2016 LOUIS CHARLES SCHIAFFINO, varato come WAR ISTHMUS per lo Shipping Controller, una British Standard Ship of WWI del tipo "C", costruita da J. Priestman & Co. a Southwick, Sunderland, macchine di G. Clark Ltd. di Southwick, yard no. 283, varo 15.8.1919 e consegna 10.1919 come ALGERIAN PRINCE alla Prince Line Ltd. di Newcastle, 3.089 grt. Nel 1937 alla S.té Algérienne de Navigation pour l'Afrique du Nord (Armement Schiaffino) di Algeri come LOUIS CHARLES SCHIAFFINO. Salpa da Bayonne il 15 giugno 1940 su ordine della DTM con a bordo 43 passeggeri per Casablanca e materiali militari e aeronautici, raggiunge la foce della Gironda e la rada di Le Verdon, poi il 19 giugno torna a Saint Jean-de-Luz. Parte da qui per Casablanca il 23 giugno con il rimorchiatore HIPPOPOTAME. Dopo l'armistizio entra a far parte della flotta mercantile di Vichy e rientra in Mediterraneo. Il 25 febbraio 1941, mentre va da Djidjelli a Philippeville con circa di 1.500 tonn. di carico, viene attaccato per errore da tre aerei tedeschi a est di Collo. Verso le 18.50, appena doppiato il Cap Bougaroni, viene colpito da un siluro. Il cargo sbanda sulla sinistra con circa 35 gradi di sbandamento, poi si raddrizza leggermente e comincia subito ad affondare di poppa. Le macchine, invase dal vapore proveniente dalla rottura del collettore, vengono fermate. Con la poppa completamente sommersa, il comandante, dopo aver fatto trasmettere il segnale di SOS, nell'impossibilità di manovrare per tentare di andare all'incaglio, ordina l'abbandono nave. Il LCS affonda a 37°25'Nord e 6°40'Est, a circa 3.5 miglia da Ras Frao. L'equipaggio raggiunge la vicina costa presso il faro del Collo. L'aereo, passato rasente sopra l'alberatura della nave mentre riprendeva quota, viene riconosciuto come tedesco dalle croci uncinate nere ben visibili sotto la fusoliera, e apparteneva al Fliegerkorps X dispiegato in Sicilia dal mese precedente. Il LCS portava le insegne di neutralità ben visibili dipinte sullo scafo. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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