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Navi mercantili affondate da Aerosiluranti italiani e tedeschi


Francesco Mattesini
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Capita anche di fare degli errori banali, ma importanti. La storia del marinaio mancante l'avevo scritta come segue:

 

Il 13 marzo i naufraghi di una delle scialuppa di salvataggio, in cui si trovava il comandante Sorgensen con altri diciotto uomini, furono presi a bordo del piroscafo olandese Telamon, che poi il giorno 16 li sbarcò a Jeramic di Haiti. I quattordici naufraghi dell’altra scialuppa furono salvati dalla petroliera norvegese Velma il giorno 18. Infine il marinaio Olaf Hagen che. trovandosi tramortito nella sala macchine in seguito all’esplosione del siluro, nel salire con il buio a tastoni in coperta, per mancanza di luce elettrica, non era riuscito a prendere posto nelle scialuppe che si allontanavano, mentre intorno a lui esplodevano le granate del Tazzoli dirette contro la motonave. Hagen fu salvato il 12 marzo dalla cisterna norvegese  Arthur W. Sewall, che lo rintraccio aggrappato ad una zattera galleggiante, sulla quale aveva resistito  per sette giorni nonostante essa ondeggiasse in continuazione per il mare in burrasca.

Il 13 marzo i naufraghi di una delle scialuppa di salvataggio, in cui si trovava il comandante Sorgensen con altri diciotto uomini, furono presi a bordo del piroscafo olandese Telamon, che poi il giorno 16 li sbarcò a Jeramic di Haiti. I quattordici naufraghi dell’altra scialuppa furono salvati dalla petroliera norvegese Velma il giorno 18. Infine il marinaio Olaf Hagen che. trovandosi tramortito nella sala macchine in seguito all’esplosione del siluro, nel salire con il buio a tastoni in coperta, per mancanza di luce elettrica, non era riuscito a prendere posto nelle scialuppe che si allontanavano, mentre intorno a lui esplodevano le granate del Tazzoli dirette contro la motonave. Hagen fu salvato il 12 marzo dalla cisterna norvegese  Arthur W. Sewall, che lo rintraccio aggrappato ad una zattera galleggiante, sulla quale aveva resistito  per sette giorni nonostante essa ondeggiasse in continuazione per il mare in burrasca.

 

 

Il tutto é riportato nel mio Saggio "L'attacco dei Sommergibili di Betasom dalle Isole Bahama alle coste del Venezuela", in Bollettino d'Archivio dell'Ufficio Storico della Marina Militare, 2014, p. 111-174.

 

http://www.marina.difesa.it/conosciamoci/editoria/bollettino/Documents/2014/Bollettino_2014_WEB.pdf

Edited by Giuseppe Garufi
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  • 1 month later...

Alle ore 0155 del 29 settembre 1942 l’equipaggio di un velivolo tedesco He. 111 della 6./KG.26, ritenne di aver silurato e affondato un piroscafo di 7.243 tsl. E in effetti, alle 02.43 di quel giorno, com’è esattamente riportato nei rapporti britannici, gli aerei tedeschi colpirono il piroscafo britannico Clan Cameron,  di 7.243 tsl, diretto a Suez, in lat. 27°20’N, long. 34°15’E, ma per loro sfortuna il siluro non esplose nel modo dovuto procurando al Clan Cameron soltanto alcuni danni strutturali e nessuna perdita umana.

 

La notte del 22 ottobre 1942, due aerosiluranti He. 111 della 6./KG.26, partendo da Heraklion sull’isola di Creta per “missione speciale”, affondando presso Zafarana (Suez) la nave draga oceanica militare britannica Ronaldshay. Con la nave, colpita da un siluro alle 03.20 e inabissatasi rapidamente a Zafaga, presso Water Quay, decedettero il comandante e quarantotto uomini dell’equipaggio.

 

 

         Mi servirebbe di conoscere qualche cosa di più su questi episodi bellici, e in particolare, per aggiornare le statistiche degli affondamenti e i danneggiamenti degli aerosiluranti tedeschi, il tonnellaggio del Ronaldshay, ed eventualmente una fotografia delle due navi.

 

         Franco

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RONALDSHAY era una draga (mercantile, non militare) di 1.023 tsl, costruita da Simons a Renfrew (Glasgow), n. costr. 655, varo 28.2.1922 e completamento 3.1922. Perduti il comandante, il primo ufficiale e 48 componenti l'equipaggio. Perdita totale.

 

CLAN CAMERON era una turbonave  cargo di 7.243 grt, costruita da Greenock Dockyard/Cartsdyke East, varo 15.10.1936 e  consegna 2.1937 a Clan Line Steamers Ltd. di Glasgow. Demolita a Hong Kong dal 4 marzo 1959. Una foto domani mattina.

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Forse interessano due piccole osservazioni. Se non vado errato, secondo sia i rapporti della Luftwaffe che quelli britannici:

  • il  siluramento del CLAN CAMERON avviene nella notte 29/30 cioè alle 01.55/02.43 del 30 (e non del 29) settembre,
  • l'affondamento del RONALDSHAY, di proprietà del "Government of Bengal", avviene a Port Safaga, una località sulla costa egiziana del Mar Rosso a circa 30 miglia Sud di Hurghada, molto più a sud, cioè, di Zafarana, che si trova invece, come noto, nel Golfo di Suez.

Domenico C.

 

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Un'azione nel Golfo di Suez, con cinque aerosiluranti He. 111 della 6./KG.26, partiti da Heraklion (Creta), si svolse nella notte del 29-30 settembre. L’equipaggio di un He. 111, che attaccò alle ore 01.55 del giorno 30, ritenne di aver silurato e affondato un piroscafo di 7.243 tsl. E in effetti, alle 02.43, com’è esattamente riportato nei rapporti britannici, gli aerei tedeschi colpirono il piroscafo britannico Clan Cameron, diretto a Suez, in lat. 27°20’N, long. 34°15’E, ma per loro sfortuna il siluro non esplose nel modo dovuto procurando al Clan Cameron, di 7.243 tsl, soltanto alcuni danni strutturali e nessuna perdita umana.

 

Nella rotta di rientro, transitando al mattino del giorno 30 lungo la costa egiziana, gli aerosiluranti della 6./KG.26 furono attaccati alle 09.15 da due caccia a lungo raggio Beaufighter del 172° Squadron con piloti il tenente A.I. Smith e il sottotenente E.E. Coate, che colpendo due He. 111 li costrinsero ad ammarare a nord di Marsa Matruch. Fortunatamente gli uomini degli equipaggi, dei quali quattro feriti, furono recuperati da velivoli idrovolanti soccorso tedeschi prontamente accorsi.

 

La notte del 22 ottobre 1942, due aerosiluranti He. 111 della 6./KG.26, partendo da Heraklion  per “missione speciale”, affondando a sud di Zafarana (Golfo di Suez) la nave draga oceanica militare britannica Ronaldshay, di 1.023 tsl,  di 1.023 tsl, costruita nel 1922 a Greenock  per la Clan Lines Ltd. e poi proprietà del "Government of Bengal”. Con la nave, colpita da un siluro alle 03.20 e inabissatasi rapidamente a Safaga, presso Water Quay, a circa 30 miglia a sud di Hurghada, decedettero il comandante, il primo ufficiale e quarantotto uomini dell’equipaggio. Fu anche attaccato, alle ore 02.05, il dragamine di squadra Cromarty (tenente di vascello Charles George Palmer), salpato da Massaua e diretto a Suez, ma i due siluri sganciati da un He. 111 furono colpiti dalle mitragliere della nave ed esplosero prima di arrivare sul bersaglio.

 

Francesco, é possibile conoscere il nome del comandante del Ronaldshay, ed anche una fotografia della nave.

 

Franco

Edited by Giuseppe Garufi
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  • 8 months later...

Piroscafo olandese AURORA (cerco di tradurre dall'olandese). Un piroscafo di 1.695 gratis/1920 della KNSM, venne caricato a Port Talbot (non lontano da Swansea, costa sud del Galles) con 1.036 tonnellate di munizioni, nafta e provviste. Il 27 ottobre 1942 salpa sotto il comando del capitano J. Van der Mey e un equipaggio di 33 persone. Lascia Gibilterra il 10 novembre in convoglio verso Algeri. Nello stesso convoglio si trovava un'altra nave della KNSM, il MEROPE. La prima destinazione del convoglio era Philippeville, tra Djidjelli e Bone, che il 10 novembre non era stata ancora raggiunta dalle truppe britanniche. Il 13 novembre il convoglio entra quindi in porto ad Algeri, poi cinque giorni dopo ne riparte per Philippeville, dove giunge il 19.

 

 

Philippeville era stata appena occupata il 16 novembre, per cui il convoglio doveva essere scaricato direttamente dai militari, nel caso dell'AURORA a partire dal 24 novembre, ma causa qualche problema torno' ad ancorarsi in rada. Intorno alle 21, nuovo allarme aereo: le bombe provano incendi tra i carichi depositati sui moli, e l'AURORA, mentre sta finendo di salpare l'ancora e mollare gli ormeggi per allontanarsi dal pericolo di esplosioni, viene colpita da una bomba a prua, che provoca una grossa esplosione con l'immediato allagamento della prua e il blocco delle macchine. Van der Mey ordina l'abbandono nave.

 

Fonte: K.W.L Bezemer, "Geschiedenis van de Nederlandse Koopvaardij in de Tweede Wereldoorlog", Elsevier, 1987.

 

 

AURORA, costr. n. 74 del Rotterdam D.D., varo 8.11.1919 e consegna 2.1920 a NV Koninklijke Nederlandsche Stoomboot Mij., Amsterdam, 1.699 grt, aff. da bombe il 24.11.1942, recuperato nel 1952, affonda a rimorchio fuori Cap Fer 10.11.1953.

 

 

... Il relitto dell’Aurora fu  recuperato nel 1952, ma durante il trasferimento a rimorchio verso l’Italia non fece molta strada, affondando presso Cap Fer  il 10 novembre 1953. Cfr.,  K.W.L Bezemer, "Geschiedenis van de Nederlandse Koopvaardij in de Tweede Wereldoorlog", Elsevier, 1987.

 

 

Rimorchio post recupero e affondamento AURORA ex archivio Panfido - Trevisan. Coordinate relitto.

 

post-366-0-75160300-1489845725_thumb.jpg      post-366-0-90249700-1489845770_thumb.jpg

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