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QUANDO L'ITALIA SAPEVA FARSI RISPETTARE


Francesco Mattesini
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2 ore fa, Giuseppe Garufi ha scritto:

Anche perché nel 1923 i rapporti di forza fra le due Marine non avrebbero lasciato sperare molto di più.

 

Però la previsione "2 giorni" è una esagerazione.

Sarebbe interessante conoscere la distribuzione delle forze della Royal Navy nel 1924. Nel Mediterraneo non credo ci fossero più di due corazzate a Gibilterra.

Nel caso ipotetico di una guerra, due giorni sarebbero stati necessari solo per spostarle a Malta. Dopo il trattato di Washington, contro le 5 italiane, la Royal Navy aveva 15 corazzate , ma sicuramente diverse erano indisponibili, in disarmo, in grandi lavori o in mari lontani. Non sarebbe stato difficile mobilitare una forza adeguata, ma ci sarebbe voluto tempo.

Ci sarebbe voluto tempo anche per radunare una forza da sbarco per Corfù.

Insomma, due mesi sarebbe stato più realistico di due giorni, ma probabilmente ci sarebbe voluto molto di più.  

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Allarghiamo un attimo l'orizzonte. Da J.B. Duroselle,  "Histoire Diplomatique de 1919 à nos jours", 3a ediz., Dalloz, Parigi,  1962, pagg. 85-86:

"Ma nel luglio 1923 Mussolini suggerì l'incorporazione di Fiume all'Italia e la cessione alla Jugoslavia di una piccola frazione del suo territorio. La Jugoslavia chiese aiuto alla Francia. Il primo ministro Henri Poincaré, all'epoca assorbito dall'affare della Ruhr [l'occupazione franco-belga della Ruhr del gennaio 1923], le consiglio la moderazione. Il 17 settembre 1923, dopo aver rifiutato un arbitrato, Mussolini mandò a Fiume un amministratore italiano. A causa delle sue difficoltà interne, la Jugoslavia finì per rassegnarsi al fatto compiuto e il 27 gennaio 1924 il patto di Roma firmato da Pasic e da Mussolini riconobbe la sovranità dell'Italia su Fiume  e della Jugoslavia su Port-Baros. Il re d'Italia, Vittorio Emanuele, conferì in questa occasione il collare dell'Ordine dell'Annunziata a Mussolini e il 16 marzo 1924 prese possesso di Fiume. Le convenzioni di Nettuno (luglio 1925) definirono  nei dettagli il patto di Roma".

"L'italia mussoliniana ebbe anche delle gravi difficoltà da superare nei rapporti con la Grecia. Nel conflitto di frontiera che opponeva la Grecia all'Albania, l'Italia sosteneva l'Albania. Un ufficiale italiano membro della commissione per la delimitazione del confine, il generale Tellini, fu assassinato da alcuni greci. Subito, Mussolini rispose facendo bombardare Corfu' il 31  agosto 1923  e poi occupando l'isola. Sebbene Poincaré, in imbarazzo per l'affare della Ruhr, fosse poco favorevole ad una politica attiva, il consiglio della Società delle Nazioni riuscì ad ottenere l'evacuazione delle truppe italiane, previo un messaggio di scuse da parte greca ed una indennità di 50 milioni di lire".

 

Da John Carr, "R.H.N.S. AVEROFF. Thunder in the Aegean" Pen & Sword Maritime, Barnsley, 2014, pagg. 89-90:

 

"Il 15 settembre 1922 il colonnello Nikolaos Plastiras,  uno degli ultimi ufficiali a lasciare il fronte dell'Asia Minore,  attraversò furibondo l'Egeo ed entrò ad Atene  su un cavallo nero alla testa di 12.000 uomini, rovesciando il debole governo civile  e governando per decreto. La sua giunta comprendeva il comandante della marina ellenica, ammiraglio Alexander Hadjikyriakos, (..) che impersonava le tendenze liberali ed antimonarchiche prevalenti nella marina. Cinque politici e il comandante in capo dell'esercito in Asia Minore, tenente generale  George Hadjianestis, vennero processati per incompetenza, ritenuti colpevoli e inviati di fronte ad un plotone di esecuzione. Hadjianestis, secondo tutti i resoconti, soffriva di gravi casi di illusione, compresa la convinzione che le sue gambe fossero fatte di vetro  e potessero rompersi in qualsiasi momento. Scampò per poco all'esecuzione il principe Andrea di Grecia, comandante di settore e padre del Duca di Edinburgo. Le esecuzioni  provocarono uno choc nella nazione greca e sollevarono una tempesta di proteste internazionali. Re Costantino fu inviato in esilio in quanto uno dei supposti responsabili dell'aver perduto la guerra, una mossa che offese le dinastie reali europee. L'opinione pubblica greca divenne un braciere acceso  dopo il Trattato di Losanna del luglio 1923, che consegnò definitivamente la Tracia orientale alla Turchia. Costantinopoli, tornata in mani turche, venne ufficialmente ribattezzata Istanbul. Il sogno di una rinascita di  Bisanzio era finito per  sempre. (...)

Quando una fazione dell'esercito si ribellò contro il Comitato Rivoluzionario guidato da Plastiras nel 1923, Hadjikyriakos mandò delle navi da guerra  a bombardare la posizione degli insorti su un'altura sovrastante Corinto. L'ammiraglio esercitò la sua influenza anche per fare pressione sul re Giorgio II, il successore di Costantino, perché lasciasse il paese il 19 dicembre seguendo le orme del padre, ed installando il venerato ammiraglio Koundouriotis come reggente in assenza del re."

 

 

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Perfettamente vero. Vi era un divario enorme tra la Royal Navy e la Regia Marina.

Comunque i vertiuci della Marina italiana erano sempre pronti a fare piani di guerra, tranne poi a non realizzarli quando si trattava di prendere per le corna la Marina britannica. Prima veniva detto a Mussolini, dai Capi Militari, che eravamo pronti, per poi fare promemoria al Duce per convincerlo ad evitare ad attaccare per primi. Mussolini preso fra le maglie dei Capi di Stato Maggiore (Comando Supremo, Esercito, Marina e Aeronautica), dopo aver ordinato di attaccare a fondo il nemico, era costretto a fare marcia indietro.

In ciò Hitler, spietato, spregiudicato, ma di ben altra pasta dal punto di vista della strategia militare, non si faceva convincere. Spesso aveva ragione, ma altrettanto spesso sbagliava. Ma almeno comandava.

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La Società delle Nazioni non poteva convincere l'Italia a ritirarsi da Corfù, dal momento che l'evaquazione era stata pianificata fin dall'inizio del bombardamento e dello sbarco.

Gli storici anglo-sassoni farebbero meglio a tacere, specialmente un certo giornalista che é sempre invitato dalle televisioni italiane. In un programma, sul 4° Canale, svoltosi se non erro  la sera la 24 aprile,  in cui si parlava della Signora Meloni, questo Signore incompetente e settario ha detto che Mussolini era un sanguinario.

In realtà avrebbe dovuto riferirsi a Roosevelt e a Truman, nonche al trippone sigaraio Churchill, che avevano spinto per i bombardamenti a teppeto delle citta italiane, tedesche e giapponesi, facendo milioni di morti tra la popolazione civile con bombe al fosforo e al napal, per non parlare della bomba atomica.

Questa si che é stata una serie di azioni sanguinarie e criminali, in cui gli uomini morivano bruciati vivi, mentre mai la popolazione ha avuto, nella seconda guerra mondiale, l'ordine di Mussolini di colpire i centri demografici del nemico. Solo obiettivi militari, anche se spesso le bombe sganciate da alta quota colpivano obiettivi civili. E mai sono state impiegate bombe al fosforo e al napalm.

Edited by Francesco Mattesini
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E interessante conoscere i particolari dei seguenti due testi, trasmessi il 2 settembre da Presidente del Consiglio dei Ministri e Ministro degli Esteri, Mussolini, il 1° diretto al Ministro della marina Thoaon di Revel, il 2° a “Vittorio Emanuele III, a Racconigi:

 

1° - N. 2984:

                Prego V.E. voler comunicare Vice Ammiraglio Solari quanto segue:

                Mi compiaccio operazione compiuta da forze italiane agli ordini di V.E. E’ spiacevole che colpevole imprevidenza Comando greco abbia causato sacrificio alcuni civili malgrado dichiarati carattere e scopi pacifici nostra occupazione isola. V.E. voglia provvedere generosamente a feriti, a famiglie morti ed a conveniente seppellimento degli stessi.

                Come del resto già inteso V.E. terrà presente nell’esercizio del mandato costà affidatole carattere speciale nostra occupazione non bellica; che non rende indispensabili per conseguenza tutte quelle misure che sarebbero normali per una occupazione in seguito apertura ostilità, fino a tanto che ciò non rechi pregiudizio ad effettivo pericolo all’azione delle forze occupanti.

 

2° - N. 8362:

                Non solo non vedo alcun inconveniente a che V.M. non interrompa quest’anno la cortese consuetudine verso S.M. la Regina Olga di Grecia che nessuna affinità può legare agli attuali capi di Governo di Atene, ma considero anzi opportuno perseverarvi per marcare così anche meglio la distanza che separa l’Augusta Signora dai responsabili Morali dell’eccidio.

 

                Questo per fare intendere quanto Mussolini fosse interessato non a occupare Corfù, ma a smorzate la situazione che si era verificata con la Grecia.

                Oggi nelle facoltà italiane, pur essendo disponibili tanti documenti, si studia la Storia ad uso di parte e con insopportabile faziosità e rancore.

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38 minuti fa, Francesco Mattesini ha scritto:

La Società delle Nazioni non poteva convincere l'Italia a ritirarsi da Corfù, dal momento che l'evaquazione era stata pianificata fin dall'inizio del bombardamento e dello sbarco.

Gli storici anglo-sassoni farebbero meglio a tacere, specialmente un certo giornalista che é sempre invitato dalle televisioni italiane. In un programma, sul 4° Canale, svoltosi se non erro  la sera la 24 aprile,  in cui si parlava della Signora Meloni, questo Signore incompetente e settario ha detto che Mussolini era un sanguinario.

In realtà avrebbe dovuto riferirsi a Roosevelt e a Truman, nonche al trippone sigaraio Churchill, che avevano spinto per i bombardamenti a teppeto delle citta italiane, tedesche e giapponesi, facendo milioni di morti tra la popolazione civile con bombe al fosforo e al napal, per non parlare della bomba atomica.

Questa si che é stata una serie di azioni sanguinarie e criminali, in cui gli uomini morivano bruciati vivi, mentre mai la popolazione ha avuto, nella seconda guerra mondiale, l'ordine di Mussolini di colpire i centri demografici del nemico. Solo obiettivi militari, anche se spesso le bombe sganciate da alta quota colpivano obiettivi civili. E mai sono state impiegate bombe al fosforo e al napalm.

Non c'è bisogno di dire che sono in completo, radicale  dissenso con gli inopinati insulti di Mattesini a Churchill, Roosevelt e Truman. Vorrei invitare Mattesini a mantenere  il dibattito su un tono un po' piu' civile e meno isterico,  se appena possibile. Qui non siamo su un social media.

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12 minuti fa, Francesco De Domenico ha scritto:

Non c'è bisogno di dire che sono in completo, radicale  dissenso con gli inopinati insulti di Mattesini a Churchill, Roosevelt e Truman. Vorrei invitare Mattesini a mantenere  il dibattito su un tono un po' piu' civile e meno isterico,  se appena possibile. Qui non siamo su un social media.

A parte i toni, non direi che Mattesini abbia insultato. Ha solo rievocato una realtà storica ammessa da tutti. Per la verità durante la guerra civile spagnola anche Mussolini ordinò dei bombardamenti su Barcellona diretti contro la popolazione civile. Non mi risultano bombardamenti italiani su città nella seconda guerra mondiale.

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1 ora fa, Francesco Mattesini ha scritto:

Perfettamente vero. Vi era un divario enorme tra la Royal Navy e la Regia Marina.

Comunque i vertiuci della Marina italiana erano sempre pronti a fare piani di guerra, tranne poi a non realizzarli quando si trattava di prendere per le corna la Marina britannica. Prima veniva detto a Mussolini, dai Capi Militari, che eravamo pronti, per poi fare promemoria al Duce per convincerlo ad evitare ad attaccare per primi. Mussolini preso fra le maglie dei Capi di Stato Maggiore (Comando Supremo, Esercito, Marina e Aeronautica), dopo aver ordinato di attaccare a fondo il nemico, era costretto a fare marcia indietro.

In ciò Hitler, spietato, spregiudicato, ma di ben altra pasta dal punto di vista della strategia militare, non si faceva convincere. Spesso aveva ragione, ma altrettanto spesso sbagliava. Ma almeno comandava.

Anche io penso che l'errore di Mussolini sia stato di seguire quel che gli dicevano i capi militari. 

Sapeva di essere incompetente, ma se avesse seguito il suo buon senso non avrebbe potuto fare peggio.

Anche Hitler era un dilettante, ma non si fece scrupolo di intervenire pesantemente prima sui piani e poi sulle operazioni. Le vittorie nella prima parte della guerra sono in gran parte merito suo.

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33 minuti fa, Giancarlo Castiglioni ha scritto:

A parte i toni, non direi che Mattesini abbia insultato. Ha solo rievocato una realtà storica ammessa da tutti. Per la verità durante la guerra civile spagnola anche Mussolini ordinò dei bombardamenti su Barcellona diretti contro la popolazione civile. Non mi risultano bombardamenti italiani su città nella seconda guerra mondiale.

Mai sentito parlare di Coventry, e della parola "coventrizzare" usata come bollettino di vittoria? dell'uso dei gas in Abissinia  da parte del benemerito maresciallo Graziani? e del capo della rivolta libica gettato dall'aereo?

Il bombardamento navale di Corfu' fece 16 o 20 morti tutti civili e 32 feriti. Quello navale  di Beirut del 24 gennaio 1912 aveva fatto oltre 140 morti e 200 feriti, sempre civili.

A Barcellona il 16-18 marzo 1938 si ebbero oltre 1.300 morti e 2.000 feriti civili...

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Grazie Castiglioni per averlo ricordato, Infatti io ho parlato di bombardamenti italiani nella seconda guerra mondiale, mentre invece quando ho trattato della guerra di Spagna ho ben spiegato che Mussolini, stufo di come Franco conduceva le operazioni sul terreno, richiese all'Aviazione Italiana delle Baleari, di bombardare il centro demografico di Barcellona, nell'intenzione di minare lo spirito difensivo della popolazione. Cio avvenne una sola volta, nei giorni 16-17-18 marzo 1938; bombardamenti a cui parteciparono circa 70 aerei, e che cessarono dopo che il generale Franco ne aveva richiesto a Mussolini la sospensione.

Quanto a quelli che l'ammico Francesco dice essere insulti, sono soltanto la realtà. Solo su Churchill, che al pari di Mussolini non stimo nel campo militare, mi sono stato fatto prendere dal rancore. Non dimentico come ci trattò durante la campagna d'Italia.

Edited by Francesco Mattesini
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Il Bombardamento di Coventry avvenne la notte del 14-15 novembre 1940 da parte di 449 bombardieri tedeschi, ma nel frattempo in seguito ad un errore di una formazione di 12 He.111 tedeschi del KG.1 (maggiore Josef Knbel), diretti ad attaccare le fabbriche aeronautiche di Rochester e i depositi di carburanti di Thameshaven, sbagliando col buio la mira, colpirono alcune zone della periferia di Londra con scarsi danni. Hitller aveva dato ordine che la capitale britannica non venisse attaccata. L'errore fu certamente compreso da  Churchill, che, contro l'opposizione del Comandante del Bomber Command, approfittò dell'occasione per inviare 81 aerei a bombardare Berlino. Soltanto 29 aerei riuscirono a raggiungere la capitale tedescala e i danni furono lievi . Ma da questo momento entrambi gli avversari incrementarono i loro attacchi. Il bombardamento di Coventry durò dieci ore, ed essendo una città storica servi allo scaltro Churchill per avere la simpatia di tutto il mondo contro la Germania, che era poi quello che il Primo Ministro voleva.

Per l'intera descrizione e approfondimento, vedi:

Francesco Mattesini, La Battaglia d'Inghilterra, Edizioni dell'Ateneo, Roma, 1982.

Edited by Francesco Mattesini
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Un verbale “Inedito” di una riunione del 9 maggio 1935, presieduta dal maresciallo Badoglio e presenti i principali Capi Militari delle Forze Armate italiane e della Milizia, il generale Valle, Sottosegretario di S.M. all’Aeronautica, nella sua esposizione riguardo alla preparazione della guerra in Etiopia, fornì la seguente notizia sull’impiego dei Gas all’Iprite.

                S.E. VALLE comunica inoltre che per raggiungere il massimo rendimento nell’uso dell’Iprite [è quindi già previsto], dato che le bombe di piccolo peso sono da prevedersi poco efficaci contro il bersaglio che offrirà il nemico, ha disposto per la fabbricazione di 5.000 bombe da 500 kg. Ognuna caricata ad iprite con spoletta a tempo che può consentire lo scoppio alla quota di metri 500 sul terreno producendo l’irrereazione di un cerchio avente diametro uguale alla quota di scoppio”.

                Dagli altri otto partecipanti a questa riunione in cui fu fissato il piano di guerra, nessun commento. Tutti sapevano di che cosa si trattasse.

                Non risulta che il Verbale della Riunione sia stato inviato a Mussolino e a Vittorio Emanuele III. Si può invece ritenere che la questione restò circoscritta ai Capi Militari. Commenti ?

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21 minuti fa, Francesco Mattesini ha scritto:

Un verbale “Inedito” di una riunione del 9 maggio 1935, presieduta dal maresciallo Badoglio e presenti i principali Capi Militari delle Forze Armate italiane e della Milizia, il generale Valle, Sottosegretario di S.M. all’Aeronautica, nella sua esposizione riguardo alla preparazione della guerra in Etiopia, fornì la seguente notizia sull’impiego dei Gas all’Iprite.

 

                S.E. VALLE comunica inoltre che per raggiungere il massimo rendimento nell’uso dell’Iprite [è quindi già previsto], dato che le bombe di piccolo peso sono da prevedersi poco efficaci contro il bersaglio che offrirà il nemico, ha disposto per la fabbricazione di 5.000 bombe da 500 kg. Ognuna caricata ad iprite con spoletta a tempo che può consentire lo scoppio alla quota di metri 500 sul terreno producendo l’irrereazione di un cerchio avente diametro uguale alla quota di scoppio”.

 

                Dagli altri otto partecipanti a questa riunione in cui fu fissato il piano di guerra, nessun commento. Tutti sapevano di che cosa si trattasse.

 

                Non risulta che il Verbale della Riunione sia stato inviato a Mussolino e a Vittorio Emanuele III. Si può invece ritenere che la questione restò circoscritta ai Capi Militari. Commenti ?

 

Oggi la cosa sembra sorprendente, ma va inquadrata nella mentalità di allora. L'iprite era stata usata da tutti nella IGM ed i partecipanti alla riunione non vedevano perché non la si sarebbe dovuto usare anche nel 1935. Nessuno vedeva implicazioni morali, per loro era un problema tecnico di scarsa importanza, che non meritava una comunicazione a Mussolini o al Re.

La cosa si è verificata anche per il lancio delle bombe atomiche nel 1945. Non ci fu nessun dibattito sull'aspetto politico o morale. La bomba era pronta, funzionava, quindi si doveva lanciarla.

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2 ore fa, Iscandar ha scritto:

Da umile lettore ricordo che la guerra è finita nel 1945, in Europa, e che si dovesse portare rancore, gli inglesi dovrebbero avercela con noi per Boadicea.

D'accordo che non è il caso di portare rancore per quanto avvenuto prima del 1945.

Ma sarebbe anche il caso di smettere di ringraziare gli alleati per averci liberati e di considerarsi in obbligo per riconoscenza.

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