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Relitto torpediniera Sirtori


Platon Alexiades
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Dear Francesco,

 

Many thanks for the quick answer and thanks also to Dimitris Galon. I have been informed that a wreck has been located near Corfu of a warship which seems to be the size of Sirtori. I was wondering if she had been lost while being towed to a scrapyard or if it was absolutely certain that she was scrapped. One clue is that small guns appear to have been removed and if I am not wrong Sirtori's smaller guns were landed to be used in the defence of Corfu.

 

All the best,

 

Platon

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From the volume "La Marina dall'8 settembre 1943 alla fine del conflitto", USMM 1962:

 

"In the evening of 13 September, shortly after a German air attack, the torpedo-boats SIRTORI (CO ten. vasc. Alessandro Senzi) and STOCCO (ten. vasc. Renato Lupi) reached the Corfu roads, sent in from Brindisi upon request from the Corfu CO to contribute with their weapons to the defense of the island.

 

About 09.00 of 14 September, a mixed group of Ju 87s and Ju 88s set upon the town and the anchorage. 3 Ju87s targeted specifically the two TBs, at anchor 150 meters apart: SIRTORI took a direct hit by a bomb which perforated her hull and detonated under it, plus five near-misses which caused many leaks. The TB, listing heavily, was towed to the beach to the South of Lazzaretto Island and beached there. STOCCO was then ordered to leave the roads and cruised to the South of Corfu until the evening of the 14, when, having reached the limit of her endurance, she was ordered by Marina Brindisi to return, so as to be able to participate in the escort of the evacuation convoys between Santi Quaranta and Brindisi. (...)

The island naval commander, cap. freg. c. Nicola Ostuni, with the navy personnel under him, and ten. vasc. Senzi with his crew, were able to leave Corfu aboard the few small craft still available, after having destroyed the hull of SIRTORI, reaching Otranto on 27 September.

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TORPEDINIERE ITALIANE AFFONDATE DOPO L'8 SETTEMBRE 1943

 

 

 Giuseppe Sirtori

 

         Era la nave comando del 3° Gruppo Torpediniere dello Ionio e Basso Adriatico. Il 13 settembre 1943, il Comando della guarnigione italiana di Corfù aveva segnalato a Supermarina, allora a Brindisi, che occorreva considerare l’invio urgente di due unità navali per contrastare un possibile sbarco di truppe germaniche sulle spiagge dell’isola. Le uniche unità disponibili a Brindisi, per dare assistenza navale e contraerea a Corfù, erano in quel momento le torpediniere Francesco Stocco e Giuseppe Sirori, che furono fatte partiire immediatamente. Dalla missione rientrò a Brindisi soltanto la Stocco (tenente di vascello Renato Lupi), in quanto la Sirtori (capitano di corvetta Wolfango Mandini), il mattino del 14, nel corso di alcuni ripetuti attacchi portati dai velivoli in picchiata  tedeschi Ju 87 del 1° Gruppo   del 3° Stormo Stuka – I./St.G.3 (capitano Helmut Naumann), fu inquadrata da una salva di sei bombe, una delle quali centrando in pieno la nave l’attraversò scoppiando sotto lo scafo. Per evitare l’affondamento in alti fondali (1.300 metri) della Sirtori, che era gravemente danneggiata e con incendi e vie d’acqua, fu necessario rimorchiarla e portarla ad incagliare sulla spiaggetta di Patamos (Canale di Corfù), ove poi la torpediniera andò completamente perduta, per essere stata sabotato a Corfu dagli italiani il 25 settembre 1943, onde evitare di farla cadere in mano ai tedeschi, che stavano per impossessarsi dell’isola.

 

 

2) Francesco Stocco

 

         Apparteneva al 3° Gruppo Torpediniere dello Ionio e Basso Adriatico. Salpò da Brindisi, alle ore 04.00 del 24 settembre 1943, per scortare, assieme alla corvetta Sibilla (tenente di vascello Luigi Vaglini), un convoglio di tre piroscafi diretti a Santi Quaranta (Canale di Corfù), Abbandono il convoglio, con l’ordine di andare di effettuare un’azione a fuoco nella zona greca di Corizza, sulla costa occidentale di Corfù, per contrastare un eventuale sbarco tedesco che in realtà era già avvenuto, tanto che la zona era già stata sgombrata dalle truppe italiane. La Stocco (tenente di vascello di compl. Renato Lupi), non avendo trovato nulla da attaccare, alle ore 15.00 diresse per raggiungere il convoglio. Durante la rotta fu ripetutamente bersagliata da aerei tedeschi, contro i quali reagì con il fuoco contraereo, abbattendo un velivolo. Fu infine colpita ed immobilizzata, per le vie d’acqua delle falle apertesi nello scafo, durante un attacco in picchiata di dodici Ju. 87 del 1° Gruppo del 3° Stormo Stuka – I./St.G.3 (capitano Helmut Naumann), e verso sera, alle ore 19.20, affondò, con perdita quasi totale dell’equipaggio, a circa 8 miglia a ponente di Corfù.. La motosilurante MS 33 (tenente di vascello Renato Bechi) partita da Brindisi alla ricerca della torpediniera nella zona di Samotraki, rientrò dopo ricerche infruttuose.

 

Franco

Edited by Francesco Mattesini
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Caro Platon,

 

sulle perdite a Corfù nella prima guerra mondiale non so niente. Però abbiamo il seguente affondamento della torpediniera greca PROUSSA nell'aprile del 1941, ad opera di aerei italiani.

 

Torpediniere Proussa (ex austriaca 92 F), 241 tons (4 aprile 1941)

 

Il 4 aprile 1941 la Proussa si trovava all’ancora nella Baia di Dafnila, dell’Isola di Corfu, nella Grecia nord-occidentale. Fu affondata, assieme al piroscafo ellenico Sussanna, da aerei italiani “Ju. 87” della 239a Squadriglia del 97° Gruppo Bombardamento a Tuffo, che nel corso della Giornata effettuarono nella zona tre azioni contro navi, alle quali parteciparono, in formazioni di sei aerei, complessivamente diciotto velivoli. L’attacco che portò all’affondamento del Proussa fu l’ultimo e fu guidato dal capitano pilota Mario Larket, comandante del 97° Gruppo. Sebbene nessun colpo fosse arrivato a segno, le bombe cadute vicine allo scafo causarono falle infiltrazioni d’acqua, e la torpediniera affondò all’imboccatura del porto, per poi essere recuperata e portata alla banchina. All’occupazione italiana di Coufù, nell’ultima settimana di aprile,  la Proussa fu trovata che poggiava sul fondale, inclinata sulla destra di circa 10-12°, e mancante del cannone da 40 mm Skoda, del tubo lanciasiluri e altri materiali giacente sulla banchina nei pressi della Capitaneria. L’affondamento del piroscafo Sussanna fu invece realizzato dal capitano Giuseppe Cenni, comandante della 239a Squadriglia.

 

Cordialmente

 

Franco

 

 

Tre immagini della torpediniera greca Proussa semiaffondata nel porto di Corfù.

 

 

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Ju. 87 della 208a Squadriglia, integrata provvisoriamente nel 97° Gruppo Autonomo Bombardamento a Tuffo di base a Lecce nella primavera del 1941. Fu il reparto aereo italiano che il 4 aprile 1941 affondò la torpediniera Proussa e il piroscafo Sussanna.

 

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Alle ore 00.20 del 20 novembre 1940 la torpediniere CONFIENZA, che stava scortando un convoglio di tre piroscafi sulla rotta Brindisi-Bari, fu investita dall'incrociatore ausiliario CECCHI, che seguiva lo stesso percorso. La CONFIENZA, dopo un tentativo di rimorchio dello stesso CECCHI, affondò per rottura della chiglia a 2 miglia da Capo Gallo (Brindisi).

 

Franco

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Il cacciatorpediniere francese  Fantassin , varato il 17 giugno 1909 dai Cantieri "de la Méditerranée, La Seyne", fu speronato da un altro cacciatorpediniere francese, il  Mameluk, la notte del 5 giugno 1916 nel Mare Ionio. Successivamente, per i danni riportati, fu affondato a cannonate da un altro cacciatorpediniere francese,il  Fauconneau, davanti all’isola di Fano, oggi Othoni, che si trova ad ovest dell’estremità settentrionale dell’isola di Corfu.

 

Franco

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Hello to everybody, the PROUSSA anyway was salvaged by the italian and towed to Fiume in 1941 in order to verify the possibility to restore her. 

Eventually found not in order was decided to scrap her.

 

Best Regards

 

Marco Ghiglino

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