Francesco Mattesini Posted April 21, 2017 Report Share Posted April 21, 2017 (edited) Alle ore 11.40 dell’8 febbraio 1941 giunse a Supermarina la notizia che l’idrovolante Cant.Z.506 n. 3 della 287a Squadriglia della Ricognizione Marittima, decollato dall’idroscalo di Elmas, aveva avvistato alle 11.15 un velivolo da ricognizione britannico in lat. 38°10’N, long. 04°10’E. Successivamente, alle 12.00, Supermarina seppe che il Cant.Z.506 incaricato di svolgere la ricognizione S.10 Centro, anch’esso appartenente alla 287a Squadriglia, era stato attaccato da un aereo da caccia. In seguito ad altre notizie sull’episodio diramate dal Comando della base di Elmas, alle 13.25 Superaereo trasmise allo Stato Maggiore Generale (Stamage), il Comando Supremo delle Forze Armate italiane, e a Supermarina il seguente telegramma: 1B/2649 – SUPERAEREO. Comunicasi che at ore 11.10 apparecchio Cant. Z. 506 dell’Aeronautica Sardegna ha avvistato in lat. 38°10’ e long. 4°10’ un apparecchio da ricognizione inglese con rotta 90°. Stesso apparecchio at ore 11.45 est stato attaccato da un apparecchio caccia inglese che abbatteva ore 11.15. Presenza apparecchio caccia fa presumere unità navali inglesi nella zona. In realtà appare incomprensibile la segnalazione dell’idrovolante della 287a Squadriglia, che era pilotato dal sottotenente Marcello Mattarucco e dal maresciallo Mario Azzi (2° pilota), e che aveva quale osservatore il tenente di vascello Antonio Bagaggiolo. Quest’ultimo scrisse nella sua relazione trattarsi di un “apparecchio bimotore monoplano ad ala bassa, certamente un Blenheim” che dall’alto aveva sparato una raffica di mitragliatrice alla quale era stato risposto, mentre il radiotelegrafista primo aviere Enrico Ricciardi trasmetteva il segnale: “Sono attaccato dalla caccia”. Poiché la Forza H di Gibilterra, che passando a nord delle isole Baleri dirigeva per bombardare Genova con una formazione che comprendeva anche la portaerei Ark Royal, il Cant.Z.506 non poteva assolutamente essere stato attaccato da un aereo da caccia imbarcato su una portaerei, poiché l’Ark Royal si trovava allora a circa 300 chilometri più a nord, e quindi ben oltre il raggio d’azione dei suoi caccia Fairey Fulmar e Blackburn Skua; tanto meno poteva trovarsi nella zona delle Baleari un caccia terrestre della RAF, dal momento che la base più vicina, quella di Gibilterra, era distante oltre 500 chilometri. Quindi il Cant.Z.506 non poteva assolutamente essere stato attaccato da un aereo da caccia imbarcato su una portaerei, che peraltro era stato considerato abbattuto dall’armiere, primo aviere Antonio Savastano, con la mitragliera della torretta, e l’abbattimento confermato dal motorista all’altra mitragliatrice in depressione di poppa, aviere scelto Natalino Mesaglio La Forza H si trovava allora a circa 300 chilometri più a nord, e quindi ben oltre il raggio d’azione degli intercettori Fairey Fulmar e Blackburn Skua dell’Ark Royal; tanto meno poteva trovarsi nella zona delle Baleari di un caccia terrestre della RAF, dal momento che la base più vicina, quella di Gibilterra, era distante oltre 500 chilometri. Anche il movimento di aerei da Gibilterra a Malta si svolse quel giorno 8 con il trasferimento di un Sunderland trasportante posta, e di otto Whitley destinati al trasporto di paracadutisti per l’operazione “Colossus”, la tentata distruzione dell’acquedotto del Tragino, affluente del fiume Ofanto (Basilicata) nella notte tra il 9 e il 10 febbraio. Si può quindi ipotizzare si trattasse di un aereo da ricognizione francese (forse un Maryland) che stava facendo il suo servizio alla ricerca della flotta britannica, che per la sua aggressività nei confronti delle navi francesi era sempre tenuta sotto osservazione. Quindi, un incidente, come spesso accadeva da parte degli aerei francesi dislocati nelle basi nord-africane, che continuamente avvicinavano i velivoli italiani entrati in acque territoriali, spesso costringendoli ad ammarare o ad atterrare. Incidente che naturalmente i francesi si sarebbero ben guardati dal riferire a Roma. Sebbene alle 13.25 Marina Cagliari avesse informato dell’esito negativo delle ricognizioni S.10 Nord e S.10 Sud, le notizie giunte dal Cant. Z. 506 della ricognizione S.10 Centro, pur essendo alquanto generiche, a Roma furono considerate un indizio che la flotta nemica si trovava in mare, tra le Baleari e la costa dell’Algeria, per realizzare un’importante operazione dagli scopi non ancora prevedibili, mentre invece il suo obiettivo era nel Golfo Ligure. Intorno alle ore 14.15 Marina Cagliari informò Supermarina che un Cant. Z. 506 della 197a Squadriglia del 93° Gruppo Bombardamento Marittimo, assegnato alla ricognizione Beta Centro, aveva avvistato alle 11.00 un aereo sconosciuto, con rotta sud-ovest, in lat. 40°00’N, long. 05°30’E, e quindi esattamente al largo della Sardegna centrale. La notizia, che seguiva quelle diramate dall’idrovolante della ricognizione S.10 Centro, aumentò il convincimento che il nemico avesse in atto un’intensa attività aeronavale in parte diretta verso la Sardegna. Ad alimentare questa inquietante ipotesi contribuiva quanto riferì, al rientro a Elmas, l’ufficiale osservatore del Cant. Z. 506 della 287a Squadriglia, tenente di vascello Bagaggiolo. Su esplicita richiesta dell’ammiraglio Inigo Campioni Sottocapo di Stato Maggiore della Regia Marina, Bagaggiolo aveva confermato di avere dapprima avvistato un bombardiere Blenheim [sic] e poi, elemento che non risulta da quanto è scritto nella sua relazione, di essere stato attaccato da due caccia britannici ad ala bassa e di tipo navale, quindi appartenenti a una portaerei. Poteva invece trattarsi di due caccia francesi del tipo Dewoitine 520 ? Chiedo gentilmente se qualcuno dei nostri esperti o dei lettori del Forum ha qualche informazione, da parte francese, dell’eventuale incidente. Francesco Mattesini Edited April 22, 2017 by Francesco Mattesini sandokan 1 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
sandokan Posted April 21, 2017 Report Share Posted April 21, 2017 Interessantissima questione caro Mattesini!Se sei d'accordo potrei pubblicare il link di quanto hai scritto sulla mia pagina facebook, essendo in contatto con parecchi studiosi, anche esperti noti, di storia della Regia Aeronautica e aeronavale in Med.Chissà che non si riesca a trovare qualche riferimento Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Francesco Mattesini Posted April 22, 2017 Author Report Share Posted April 22, 2017 Va bene sandokan. Grazie. Franco sandokan 1 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
sandokan Posted April 22, 2017 Report Share Posted April 22, 2017 Per chi accede a FB ecco il link di quanto pubblicato da me.https://www.facebook.com/groups/53942547471/permalink/10155334904107472/ Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Giuseppe Garufi Posted April 22, 2017 Report Share Posted April 22, 2017 Per chi accede a FB ecco il link di quanto pubblicato da me.https://www.facebook.com/groups/53942547471/permalink/10155334904107472/Si tratta però di un gruppo chiuso, chi non ne fa parte non vede nulla. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Francesco Mattesini Posted April 22, 2017 Author Report Share Posted April 22, 2017 Per leggere significa che devo iscrivermi a Facebook e io sono contrario in quanto so per esperienza che li si dice di tutto. Franco Danilo Pellegrini and sandokan 2 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
sandokan Posted April 22, 2017 Report Share Posted April 22, 2017 (edited) Per chi accede a FB ecco il link di quanto pubblicato da me.https://www.facebook.com/groups/53942547471/permalink/10155334904107472/Si tratta però di un gruppo chiuso, chi non ne fa parte non vede nulla. Si, difatti tra gli iscritti sono vi sono esperti in materia piuttosto noti come Gregory Alegi, Riccardo Trotta e altri che hanno svolto ricerche riconosciute a livello internazionale sulla R.A. Edited April 22, 2017 by sandokan Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Domenico C. Posted April 24, 2017 Report Share Posted April 24, 2017 Forse può interessare a riguardo qualche considerazione sul combattimento del CZ 506 della 287° Sqd RM. Come noto il ricognitore riporta di aver incontrato alle 11.10 un aereo tipo Blenheim diretto a Est, alle 11.45 di essere stato attaccato in pos. 38°00'N 04°30'E da un caccia tipo Hurricane e di averlo abbattuto dopo un breve scontro durato 10 minuti ed alle 12.10 di aver avvistato un terzo aereo, tipo Blenheim, con rotta Nord. (Fonte: Rapporto Aeronautica Sardegna N1B/2681 del 9.2.41). Le fonti francesi non riportano alcun avvenimento correlabile, ma occorre dire che, mentre sono dettagliate per le campagne di Dakar e Siria, il periodo intermedio è trattato in modo succinto. Circa l'attività dei caccia imbarcati britannici mi è noto solo che in questo giorno incontrano diversi aerei e che in una occasione, non meglio specificata, aprono il fuoco, e che due aerei, un Fulmar ed uno Skua, vanno persi per incidente in appontaggio sulla ARK ROYAL al rientro da missioni.Si può tuttavia osservare che:-la sagome dell'Hurricane e del Fulmar sono, grosso modo, molto simili e, come noto, sono numerosi i casi in cui i piloti italiani confondono i due aerei,-la posizione dello scontro è a circa 150 mg a Sud della contemporanea posizione dell'ARK ROYAL. Il Fulmar ha una autonomia massima di circa 800 mg, pari ad un raggio d'azione teorico di circa 400 mg; il raggio d'azione operativo quindi, considerati i consumi per decollo, salite, manovre, ecc si può considerare tra le 250 e 300 mg. Lo scontro quindi è ampiamente entro il raggio d'azione dei Fulmars dell'ARK ROYAL. Con una velocità di crociera di 170-180 nodi, l'aereo si trovava a non più di 45-50 minuti di volo dalla portaerei. -la presenza del Fulmar a Sud delle Baleari è, tra l'altro, compatibile con i tentativi messi in atto dalla Forza H per far credere di passare appunto a Sud delle Baleari, diretta verso la Sardegna.Personalmente non mi sembra quindi escludibile a priori che il ricognitore italiano abbia incontrato proprio un Fulmar dell’ARK ROYAL, anche se, ovviamente, per esserne definitivamente certi bisognerebbe consultare i rapporti dell’ARK ROYAL. Naturalmente sono solo mie considerazioni personali.Domenico C. sandokan 1 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Admiral Canoga Posted April 24, 2017 Report Share Posted April 24, 2017 Quale Squadron di Fulmar imbarcava la Ark Royal all'epoca? Il No. 808 Squadron? sandokan 1 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Francesco Mattesini Posted April 24, 2017 Author Report Share Posted April 24, 2017 (edited) Forse l'amico Platon Alexiades può dirci qualcosa di preciso su questo episodio, consultando le carte sull'operazione "Grog". I rapporti britannici che ho io noi accennano a questo combasttimento. Comunque é difficile che l'ARK ROYAL abbia mandato un suo velivolo da caccia Fulmar ad una distanza pur sempre rilevante soltanto per farsi vedere ?. Franco Edited April 24, 2017 by Francesco Mattesini Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Francesco De Domenico Posted April 24, 2017 Report Share Posted April 24, 2017 Quale Squadron di Fulmar imbarcava la Ark Royal all'epoca? Il No. 808 Squadron? Sì', lo 808 Sqn su Fulmar I è stato imbarcato su ARK ROYAL da ottobre/novembre 1940 a novembre 1941 (da luglio/agosto 1941 alla fine passa su Fulmar II). Le altre squadriglie imbarcate in febbraio 1941 erano 800 Sqn su Skua, 810, 818 e 820 Sqn più 821 X Flight su Swordfish I. sandokan 1 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Admiral Canoga Posted April 24, 2017 Report Share Posted April 24, 2017 Quale Squadron di Fulmar imbarcava la Ark Royal all'epoca? Il No. 808 Squadron? Sì', lo 808 Sqn su Fulmar I è stato imbarcato su ARK ROYAL da ottobre/novembre 1940 a novembre 1941 (da luglio/agosto 1941 alla fine passa su Fulmar II). Le altre squadriglie imbarcate in febbraio 1941 erano 800 Sqn su Skua, 810, 818 e 820 Sqn più 821 X Flight su Swordfish I. La bibliografia sul Fulmar non è certo abbondante: tra i testi pubblicati l'unico a mia conoscenza che potrebbe fornire qualche elemento utile da cui partire per eventuali approfondimenti è il volume di Ray Sturtivant e Mick Burrow "Fleet Air Arm Aircraft 1939-1945" della Air Britain, Tunbridge Wells, 1995. Si tratta della sintesi della storia individuale di tutti i i velivoli utilizzati dalla Fleet Air Arm. E' di difficile consultazione per via dell'abbondante uso di acronimi e abbreviazioni. Per farla breve, le storie individuali dei Fulmar Mk I sono consultabili da pagina 146 a pagina 149 del suddetto libro: Contract Number 752200/38 to Spec O.38, numeri di serie N1854/N1893, N1910/N1959, N1980/N2016, velivoli costruiti a Heaton Chapel e collaudati a Ringway.....Tra i velivoli in dotazione al No. 808 Squadron nel gennaio-febbraio 1941 vi erano i Fairey Fumar mk I N1868, N1872, N1873, N1889, N1890, N1891, N1892. L'unico di questi esemplari di cui non si conosce la storia è il Fulmar N1868 di cui si "perdono le tracce" dopo gennaio 1941: "N1868 - 808 Sqn 1.41; Believed wrecked, no details" (pagina 146). Questo naturalmente non significa nulla. sandokan 1 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
sandokan Posted April 28, 2017 Report Share Posted April 28, 2017 Riguardo i Fulmar si potrebbe consultare il volume specifico della serie "warpaint". Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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