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Tentativo di recupero del piroscafo Antonietta Costa


Danilo Pellegrini
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Nella discussione inerente la sorte del sommergibile HMS Rainbow, Francesco Mattesini accenna all'affondamento del piroscafo Antonietta Costa (ex Monte Bianco, ex a.u. Nimrod) che molto probabilmente fu causa della perdita del battello britannico. http://www.aidmen.it/topic/609-hms-triad/?p=4626

...in Italia è stata avanzata l’ipotesi che il sommergibile fosse stato affondato nel canale d’Otranto dal piroscafo Antonietta Costa che, navigando in convoglio diretto in Albania, alle 03.30 del 4 ottobre era andato a strisciare con la carena dello scafo contro un ostacolo resistente incontrato in lat. 41°28’N, 18°05’E, a 60 miglia est-nordest di Bari...

...L’Antonietta Costa riportò una piccolissima via d’acqua nella stiva n. 5, subito controllata, e la nave proseguì la navigazione in convoglio alla stessa velocità che aveva al momento dell’impatto, arrivando completamente asciutta a Durazzo. Da verifiche subito eseguite allo scafo da un palombaro, risultarono visibili nella chiglia, per evidente forte attrito con un solido corpo metallico, i segni di striscio della presunta collisione, avendo il palombaro accertata la presenza di quattro strisce parallele a dritta e a sinistra della chiglia e lunghe due metri. Esito negativo dettero invece le visite compiute dai palombari ai piroscafi Oreste e Premuda. L’episodio avvenne di notte, e fu ritenuto che l’Antonietta Costa poteva aver urtato qualcosa che al momento non fu individuato. Ulteriori valutazioni sui danni allo scafo, da effettuare in bacino, furono rese impossibili dal fatto che l’Antonietta Costa, ripartita vuota in convoglio il 9 ottobre per tornare a Bari, fu silurata, alle 17.37 di quel giorno, dal sommergibile Regent, a 21 miglia da Durazzo.

Abbandonato dall’equipaggio il piroscafo, fu poi soccorso dal rimorchiatore Sant’Andrea e portato all’incaglio presso l’avamporto di Durazzo (10 ottobre 1940) dove, nonostante ogni sforzo per recuperarlo, rimase per sempre inutilizzabile...

 

L' incarico di intraprendere sollecitamente il recupero venne affidato alla società veneziana “Rimorchiatori Riuniti Panfido & C.” fondata nel 1880 e da decenni attiva anche nel settore specifico dei salvataggi marittimi. Il mezzo designato per l'operazione fu il rimorchiatore d'altura Ursus II (ex rim. savonese Nella, varato a Le Havre nel 1921): l'Ursus (I), il mezzo di punta della società, era stato infatti requisito dalla R.M. all'inizio del conflitto e rinominato F. 94; verrà affondato a cannonate dal sommergibile britannico Rorqual il 31.1.1941 al largo di Lagosta, mentre rimorchiava il pontone armato GM 239.

All'arrivo dell'Ursus sul luogo dell'affondamento nella rada di Durazzo, emergevano solamente il fumaiolo e i picchi di carico del piroscafo (allegati 1 e 2); in primis i palombari sigillarono i boccaporti delle stive, allestendo poi un cofferdam composito realizzato con ordinate in putrelle metalliche e fasciame in tavolame per prolungare fuori acqua una mastra allo scopo di inserirvi i pescanti delle pompe d'esaurimento.

Pareva che il lavoro si avviasse a buon fine: a termine del pompaggio la poppa era completamente emersa, e così lo scafo per oltre metà della sua lunghezza, ma nella sezione prodiera, interessata dalla falla provocata dal siluro, la chiglia rimaneva saldamente piantata nel fondale senza che il livello dell'acqua accennasse a scendere all'interno dei locali in modo significativo.

In sede, a Venezia, visto che al momento dell'affondamento la coperta si trovava poco sotto il pelo dell'acqua e il recupero pareva improntato ad una certa facilità, non si era ritenuto necessario l'impiego dei cilindri di spinta che, trainati, avrebbero rallentato notevolmente il trasferimento del mezzo di salvataggio.

Il loro mancato utilizzo, che sarebbe stato risolutivo senza prolungare eccessivamente i tempi di intervento, aggravando così il rischio di un nuovo attacco in zona di operazioni belliche, rese pertanto necessaria la sospensione del recupero che non venne mai più portato a termine.

Una gran parte dell'archivio fotografico Panfido, consistente in circa 4500 foto che documentano oltre un secolo di lavori, fu fortunosamente salvato dal macero da uno dei Comandanti anziani nel periodo della crisi societaria culminante nel cambio nell'assetto proprietario nei primi anni '80. L'archivio, nelle mani ora dall'amico Ezio Trevisan, è stato digitalizzato e catalogato, per quanto possibile, dal sottoscritto.

Allego a seguire una cernita tra le molte immagini, molte delle quali inedite, che illustrano in sequenza le fasi dello sfortunato tentativo. La cronologia completa della storia del piroscafo si trova in

http://conlapelleappesaaunchiodo.blogspot.it/2014/10/antonietta-costa.html

 

 

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allegato 1: in avanporto a Durazzo

 

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allegato 2

 

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allegato 3: le prime prospezioni dei palombari

                                                                                                                                                                 continua ...

Edited by Danilo Pellegrini
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allegato 4: l'Ursus e le barche-pompa con le scalette di risalita per i palombari

 

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allegato 5: inizio costruzione dell'ossatura metallica del cofferdam con travi ad H

 

post-366-0-66536300-1481628071_thumb.jpg

allegato 6: si inizia il rivestimento del cofferdam in fasciame di spigolato di rovere

 

 

                                                                                                                                              continua ...

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allegato 7: la sommità dell'opera è al di sopra del livello del mare

 

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allegato 8: vengono installate le pompe e inizia l'esaurimento

 

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allegato 9: lo scafo inizia a sollevarsi

                                                                                                                                                  continua ...

 

 

 

 

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allegato 10: massimo grado di sollevamento raggiunto

                                                                                                                                               fine 

Edited by Danilo Pellegrini
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Apperò !!!   Personalmente, appartenendo a quella generazione di sub meno avvantaggiati" per età o per altro   :D   :D   :D mi sono limitato all'impiego della vecchia, cara aria compressa, rifiutando (ora con un certo rimpianto) nitrox & c.  I 50 li ho raggiunti, ma non oltre...

In quanto all'Ursus hai un PM.

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Apperò !!!   Personalmente, appartenendo a quella generazione di sub meno avvantaggiati" per età o per altro   :D   :D   :D mi sono limitato all'impiego della vecchia, cara aria compressa, rifiutando (ora con un certo rimpianto) nitrox & c.  I 50 li ho raggiunti, ma non oltre...

In quanto all'Ursus hai un PM.

 

che espressione delicata, posso rubartela? ;-)

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Stiamo ancora aspettando che qualche nostro "riscrittore della storia" dimostri che la battaglia di Vis e' stata una nostra grande vittoria... Ma forse non accadrà perché i perfidi albionici non c'entrano nulla.

 

 

posso bacchettarti con un randello grande?

Battaglia di Lissa non di Vis ;-)

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