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Presentazione volume "Il Comandante Giorgio Verità Poeta" Verona, 22 giugno 2016


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Il 18 ottobre 2014 si tenne a Verona presso il  meraviglioso palazzo Verità Poeta un convegno per  riscoprire la figura del comandante Giorgio Verità Poeta scomparso nel 1939 e la sua attività  in Marina

Ci ha contattato Ottavio Bevilacqua, nipote di Verità Poeta: sono stati pubblicati gli atti di quel convegno e verranno presentanti a Verona il 22 giugno 2016 ore 17, presso l'Accademia di agricoltura scienze e lettere in via Leoncino.

Seguirà cena presso il circolo ufficiali di Castelvecchio

La cena a base di pesce avrà il costo di 13 euro.

Chi desidera partecipare è il benvenuto

 

Tutte le info qui, anche per la prenotazione della cena

 

http://www.aaslvr.it/node/410

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Ho presenziato all'evento, ieri sera, all'Accademia di agricoltura
scienze e lettere, piuttosto affollata di appassionati e piuttosto
calda.


Il volume è pubblicato dall'editore vicentino In Edibus di Francesco Businaro

Qui per maggiori informazioni ed acquisti se non trovaste nelle vostre
solite librerie


http://www.edibus.it/


Hanno relazionato Ottavio di Bevilacqua, nipote del comandante e promotore degli eventi commemorativi, Francesco Zampieri, Andrea Tirondola ed Enrico Cernuschi.


Molto atteso l'intervento di Cernuschi che si annunciava portatore di episodi inediti sull'eredità scientifica ed operativa di Giorgio Verità Poeta, autorizzato solo da pochissimi giorni a rivelarli. In effetti non ha deluso, vi dò breve resoconto della quasi mezzora di intervento.



Cernuschi ci ha riferito che nel relitto del CT BALENO affondato alle secche di Kerkennah il 13/04/1941 fu collocato un cifrario fasullo da parte degli uomini di Nino Buttazzoni e che la presenza di questo cifrario, dato come buono, fu fatta filtrare in ambienti attigui al controspionaggio britannico.  Il cifrario fu recuperato e portato a
Bletchley Park all'attenzione di William Clarke, che nei faticosi mesi in cui tentò di lavorare inutilmente alla sua soluzione ebbe un tracollo nervoso e rassegnò le dimissioni dal servizio. Le quattro collaboratrici che lo sostituirono non capirono che quel cifrario era una polpetta avvelenata, e tutto il team non fu più in grado di bucare i cifrari italiani.
Cernuschi porta ad evidenza di ciò l'analisi dei 36.000 decrittati inglesi della macchina cifrante C 38: evidenzia che in ogni decrittato vi sono due orari, uno di intercettazione e l'altro di decrittazione e comunicazione all'Ammiragliato e che la cosa non è possibile se il lavoro è stato fatto con un sistema elettromeccanico che dovrebbe decrittare in modo quasi contestuale all'intercettazione. Da questo deriva, secondo Cernuschi, che il tutto è una balla e che quindi il
libro di Hinsley British intellicence pubblicato da Her Majesty's Stationery Office (1979-1981) non ci dice il vero.

Non si procedeva con macchine ma manualmente, e questo è testimoniato dal differente doppio orario

Quindi vanno valutate con attenzione le parole riportate a pag.210 del volume e cioè che i servizi di intelligence britannici erano in grado di leggere i nostri dispacci dalla seconda metà del 1941 in seguito a catture (di cifrari si intende). Per Cernuschi questo non era più possibile dal febbraio 1942.

Opinione del relatore è che sia anche stato tradotto malamente.

 

Invece dell'operazione degli uomini di Buttazzoni non sono stati portati riscontri documentali, solo un accenno al libro "Con la pelle appesa al chiodo" di Vero Roberti.

L'ammiraglio Donini che lavorò con Verità Poeta andò in pensione nel 1974. Nel 1978 fu richiamato da Maricrypto per lavorare su alcuni messaggi cifrati "sospetti". Tanto ci lavorò che ebbe un infarto, ripresosi comunicò dal letto di ospedale alla moglie e ad un ufficiale di Maricrypto la chiave per leggere il cifrario. Alla fine del 1978
fino al 1979 si ebbero svariati arresti di colonne brigatiste (citato Bocca in tal senso). Quindi, sulla base di una lettura di un'intervista di Francesco Cossiga a Limes che allude all'attività di servizi alleati nel sottobosco del brigatismo, è ipotesi evidente che i servizi di intelligence si siano avvalsi della collaborazione e dell'opera degli ufficiali della Marina Militare: Cernuschi ci ha detto che è stato autorizzato a rivelare che la formula che venne applicata in quell'occasione fu una formula di Verità Poeta

Per Cernuschi l'ondata di arresti del 1978-79 costrinse gli Inglesi a cambiare tutti i loro sistemi cifrati.


Nel 1984 gli USA comunicarono agli alleati NATO la volontà di usare un diverso sistema di cifratura elettronica priva di indicatori. Gi alleati, Italia compresa, furono perplessi ma si uniformarono

Il CV Quadri adottò il sistema supremo e pubblicò su Rivista marittima un articolo elogiatorio descrivendolo come inattaccabile.

Nel dicembre 1984 Donini con una lettera a Rivista marittima pubblicata diede la soluzione di quel nuovo sistema di cifratura, per la quale aveva utilizzato un algoritmo di Giorgio Verità Poeta,una calcolatrice Texas instruments e mezzora del suo tempo. E questo è il secondo fatto che Cernuschi è stato autorizzato a rivelare.


La serata è terminata in un amichevole aperitivo e successiva cena

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I have read with much interest the comments on the true value of ULTRA intercepts made by Enrico Cernuschi. I have already read his "Ultra: la fine di un mito" but I fear he fails to understand the true value of ULTRA. I have done a careful study of Allied submarine operations and while it is true that ULTRA could not always help by very specific information, it was nevertheless a big help.

 

For example if a convoy was known to be arriving at Benghazi, ULTRA could not supply the information if the final approach would be from the south or the north. Submarines during daylight hours were very slow because they were forced to travel submerged (most of the time at 2-3 knots with a very short burst of speed which could go to 7-8 knots). If a submarine decided to intercept in the northern approaches, it had no chance to attack if the convoy arrived from the south and vice versa. The information was just not enough to bring a successful conclusion many times but it did help increase the odds of success and this cannot be quantified.

 

Even if the information was often deciphered too late to be of operational value, it did provide British forces with insight on patterns of how future operations might be conducted. It is true that specific positions could not be deciphered very often. The Italian grid charts were frequently changed (the German grid remained the same throughout the war) and the use of name for key points made it even more difficult but the departures and arrival of convoys were often known and if allowed the British to maximise their resources and efforts. It is true that it is very rare that submarines were ordered to intercept in a very specific point but the general course was often known and if submarines would have been faster, certainly Italian merchant losses would have been greater. Again this is very difficult to quantify and should not be dismissed. I have not analysed air operations but certainly they were more beneficial to ULTRA than submarines which often did not have the time to act because of their slow speed. I suspect that the RAF was much more in debt to ULTRA then the Royal Navy. Finally, even if the information came late, British Intelligence was often well aware of the identity of the ships sunk or damaged by air or submarine attacks and so could evaluate more accurately the performance of their own forces. Axis forces usually were left completely in the dark in regard to their own performance and drew sometime wrong conclusions as to the efficacy of their weapons.

 

I have the DEFE3 files which have about 800,000 ULTRA intercepts of a naval nature. True, most of these are Germans but still a significant part is from Italian sources. I do not know where Mr Cernuschi feel that the information fed to the British based on the Baleno codes planted by Italian Intelligence made a significant mark. I have not seen an ULTRA signal which appears to have been based on false information. Perhaps some were but those I have had to analyse more closely appear all to be genuine.

 

I would also point out that according to my research, it was French Intelligence which found codes on the destroyer Lampo (not Baleno) and passed them to MI6 through the Mounier network in Tunisia (documents from the transport Arta were also retrieved). So I cannot vouch if the plant on Baleno ever worked and would like to know of specific examples if this was so.

 

In conclusion, it is very difficult to assess the exact portion of merchant ship losses to submarines which can be attributed to ULTRA but to assume that because no specific intercept position reached a submarine it had no role is a mistake.

 

Platon Alexiades

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Alcune osservazioni a margine, semplici considerazioni pratiche:

 

parliamo degli inglesi, ma di un problema tipico della “^ Gm e della tecnologia dell’ epoca.

 

La maggior parte delle intercettazioni era “locale”, in teatri tattici, e non avveniva al centro, in Inghilterra; non esisteva un centro unico ed unificato di intercettazioni;  vediamo molto sommariamente la procedura.

 

·      Appena effettuata un’ intercettazione, questa – ovviamente senza conoscerne il contenuto - veniva valutata “in loco”, in base al contesto nella quale era avvenuta, compresa la provenienza e le rilevazione radiogoniometriche.    Ovviamente a livello di teatro esistevano dei crittografi e subito si tentava di “inquadrarla”, ante se era possibile violarla in parte, e valutata se inserita o meno in un quadro di minaccia e quale

 

·      Se considerata importante veniva cifrata (cifrata “sopra” ) e ritrasmessa al centro, adottando tutte le precauzioni affinchè il nemico non si rendesse conto dell’ intercettazione e del relativo interesse.

 

·      Arrivata al centro, il messaggio doveva essere decifrato, nuovamente valutata come priorità, e con tale valutazione ed in base alla stessa, inoltrata (sempre che fosse considerata “meritevole”) a Bletchley Park, nota come Stazione X, a circa 75 km a nord-ovest di Londra.

 

·      Bletchley Park, per non essere identificata non aveva antenne, e quindi era lontana da qualsiasi installazione, anche centro di intercettazione, che potesse farla identificare. Non aveva sistemi di comunicazione “massicci”, di grande traffico.  I messaggi, e le intercettazioni, dopo i passaggi di decrittazione, venivano inviati in forma cartacea, con messaggeri (motociclisti) tanto in andata quanto in ritorno, un passaggio che da solo valeva in media due ore.  L’ installazione di telescriventi avvenne tardivamente, e comunque non utilizzate per tutto il traffico.

 

·      Arrivata a Bletchley Park, l’ intercettazione veniva  nuovamente “priorizzata” per essere passata alle “macchine e/o alla sezione analisi..

 

Come si vede un percorso/processo non fluido, che comportava tempi lunghi, anche molte ore, tra la stessa intercettazione e la disponibilità operativa della sua decodificazione.

 

L’ ignoranza di queste prassi porta a notevoli errori, soprattutto quando si vuole fare un caso delle differenmze oraie, non solo quelle di fuso orario ..

Credo che nessuno possa metter in dubbio l' opera di Santoni, non solo le sue prime ricerche appena furono aperti gli archivi, ma soprattutto le sue lezioni accademiche, che con il passare del tempo approfondirono i temi

Risulta inconfutabile che  il servizio di crittografia italiano fosse eccellente, malgrado tutte le polemiche degli anni 50 e recenti revisionismi strumentali: da tutti gli studiosi ed analisti del settore risulta che la penetrazione dei messaggi italiani fosse maggiore nei casi in cui si usavano codici e macchine cifranti comuni con l' alleato tedesco, e molto più ridotti quando si utilizzavano i codici propri della RM

Allo stesso tempo i risultati di decrittazione della RM, pur non disponendo della forza e della struttura di un centro comeBletchley Park, furono di tutto rilievo

la tradizione di grandi crittografi nella Marina Italia, matematici di grandissimo  livello, è durata sino ai giorni nostri, basta ricordare la figura dell' Amm Moro, riconosciuto a livello internazionale, scomparso alcuni anni fa, promotore di un famoso simposio sulla' argomento a Venezia negli anni 80/90

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Chiedo una informazione a chi ne sa più di me, ma leggendo un po'l'attività di Buttazzoni nella XMas è possibile che non potesse essere operativo in quello scenario e in quelle funzioni per il periodo di missione indicato dal dottor Cernuschi?

Qualcuno ha qualche riscontro e letture da suggerire?

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