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"Il potere nucleare delle Forze Armate Italiane (1954-1992)" di Vincenzo Meleca


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Il libro, edito da Greco&Greco di Milano, è stato presentato nei giorni scorsi al Circolo degli Ufficiali dell'Esercito a Roma dal generale di brigata Michele Oliva, dal giornalista Miska Ruggeri e dall'autore.

Un argomento insolito: la competizione tra le tre forze armate italiane per dotarsi di armi nucleari tattiche e strategiche, e in particolare la curiosa vicenda dei missili americani IRBM Jupiter dispiegati dall'Aeronautica Militare nel 1960-63 in Puglia, poi ritirati come effetto della crisi di Cuba del novembre 1962. Nessun accenno invece alla vicenda dei missili cruise Tomahawk dispiegati negli anni '80 a Comiso (che erano sotto esclusivo controllo USA).

 

L'autore ha dato particolare risalto, anche durante la conferenza, alle iniziative della Marina nel campo degli studi per le armi nucleari, e al programma di dotare il GARIBALDI prima e il VITTORIO VENETO poi di missili strategici FBM Polaris collocati in 4 silos (pozzi) appositamente realizzati su entrambe le navi (o meglio solo sul GARIBALDI, in quanto sul VITTORIO VENETO i silos previsti non vennero mai completati).

Le ragioni dell'abbandono del programma americano di dispiegamento del POLARIS su unità di superficie, militari e mercantili, su cui si basava il GARIBALDI, furono esclusivamente americane (il programma era stato concepito come una mera forma di controassicurazione, di hedging nel caso che il piano di dispiegamento sui sottomarini nucleari SSBN non avesse avuto quel successo che poi ha avuto).

Ma evidentemente la Marina non volle rinunciare all'idea di dotarsi di missili strategici a testata nucleare, tanto è vero che venne sviluppata una copia italiana in formato ridotto del Polaris A2, il missile a due stadi a combustibile solido Alfa, con una gittata prevista di ben 1.600 km. Furono effettuate anche nel 1975-76 delle prove di lancio dal poligono del Salto di Quirra, ma (suppongo) con un secondo stadio inerte e carico di combustibile ridotto, visto che il poligono sardo non era certo compatibile con lanci della gittata di centinaia di chilometri...

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Non sapevo nulla del missile Alfa, credo che fino ad oggi fosse ancora coperto da segreto militare.

Capisco che la Marina sia rimasta male quando gli USA hanno bloccato i Polaris sul Garibaldi, ma reagire cercando di costruire un missile in proprio è stata pura follia.

Probabilmente ci sarebbero state le capacità tecniche di farlo, ma era evidente che non ci sarebbero stati mai i sodi per finirlo e metterlo in funzione.

E poi chi ci avebbe mai dato le bombe?

Senza le bombe atomiche questo arnese sarebbe stato completamente inutile.

Risultato: soldi buttati senza costrutto.

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