Francesco Mattesini Posted September 19, 2015 Author Report Share Posted September 19, 2015 (edited) Caro Platon,se vi sono stati dei successi dei crittografi italiani io non li ho mai disconosciuti per partito preso, anzi gli ho dato sempre il giusto valore inserendoli nei miei scritto, e ne sono orgoglioso. Valga il caso del mio libro “Betasom. La guerra negli oceani”, ove riguardo alle conseguenze immediate dell’affondamento del sommergibile tedesco U-110 il 10 maggio 1941, che portarono all’affondamento della corazzata Bismarck e delle petroliere di rifornimento, ho scritto:“Infatti, il 10 maggio, il giorno successivo alla cattura dell'U-110, fu individuata la posizione dove si sarebbe dovuto costituire uno sbarramento italiano. Fortunatamente il Servizio Informazioni della nostra Marina, dipendente da Maristat, che si teneva in stretto collegamento con il B-Dienst della Kriegsmarine, ne venne a conoscenza, e telegrafò a Betasom: «Ammiragliato inglese ha segnalato concentramento sommergibili in circa 53°17'W»; e l'indomani aggiunse: «Comunicate se concentramento è stato effettivamente ordinato». Betasom rispose che nella posizione indicata non vi era alcun sommergibile, ma che il «concentramento, non ordinato, doveva realizzarsi». Cordialmente Franco Edited September 21, 2015 by Long John Silver Formattazione sandokan 1 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Francesco Mattesini Posted September 20, 2015 Author Report Share Posted September 20, 2015 (edited) Caro Platon, Tu hai scritto: “Cernuschi difende la sicurezza dei codici italiani (con qualche giustificazione) e sostiene che i segnali RAF decodificati hanno permesso a diversi convogli di sfuggire agli attacchi. Per questi ultimi è difficile concludere con certezza se questo era vero e penso che sarà possibile sfidare alcune delle sue scoperte”. E nell’ultima frase ti do ragione perché, com’è stato ampiamente dimostrato, decifrare le trasmissioni degli aerei, con parole convenzionali, non era poi tanto difficile. Lo stesso faceva la RAF nei nostri riguardi. Quindi le deviazioni di rotta ai convogli, ordinate dopo un avvistamento aereo, spesso potevano risultare determinanti. Ma questo si sapeva e non era certamente il Cernuschi a scoprirlo. Ma nella maggior parte dei casi non sempre le deviazioni di rotta assicuravano l’incolumità di un convoglio. Valga per esempio il fatto che dopo la scoperta del convoglio “Duisburg” nel pomeriggio dell’8 novembre 1941, con la sopraggiunta oscurità Supermarina ordinò il cambio di rotta, ma il nemico era anche informato dall’Ultra e nelle prime ore del 9 due incrociatori e due cacciatorpediniere raggiunsero l’obiettivo, che pure era fortemente scortato, e in sette minuti lo annientarono completamente, affondando sette piroscafi e un cacciatorpediniere, mentre un secondo cacciatorpediniere, gravemente danneggiato e a rimorchio, ricevette il colpo di grazia dal sommergibile Upholder). EC è convinto che l’Ultra non riuscì a penetrare i codici operativi della Regia Marina. E questo inorgoglisce chi la pensa come lui. Ebbene egli si sbaglia di grosso, perché nel 1942-43 l’Ultra decrittava correttamente i telegrammi operativi di Supermarina e della Flotta. Dalla minuta del mio libro “Operazione Pedestal. La battaglia aeronavale di mezzo agosto”, consegnato all’Ufficio Storico della Marina Militare nella speranza che venga stampato al più presto, riporto sulle intercettazioni Ultra, aeree e navali, quanto segue: Dal capitolo VI, Le informazioni crittografiche Ultra e l’inizio della navigazione della Forza F nel Mediterraneo": “Il giorno 5 agosto il servizio crittografico britannico Ultra, decifrando i messaggi radio della Luftwaffe compilati con la macchina cifrante Enigma, seppe che l’attività aerea tedesca su Malta era stata rallentata, perché si prevedeva la realizzazione di una grossa operazione nemica per rifornire l’isola, probabilmente accompagnata da un’azione diversiva tendente ad impegnare ad El Alamein l’armata corazzata del generale Rommel (Panzerarmee) e da una operazione anfibia combinata nella zona di Marsa Matruch. Sempre sulla base delle intercettazioni dell’Ultra, i britannici arrivarono alla conoscenza che, per contrastare le possibili mosse del nemico, la Luftwaffe stavano facendo affluire in Sicilia rinforzi aerei dalla Grecia, mentre nel contempo si stava verificando un aumento delle forze nei settori ritenuti minacciati. I tedeschi inoltre stavano discutendo con il Comandante dell’Aeronautica della Sicilia [generale Scaroni], per coordinare gli attacchi aerei, da realizzare con bombardieri e aerosiluranti. Il 6 agosto i messaggi dell’Enigma informarono che i tedeschi avevano avvertito i loro agenti ad Algesiras, sulla costa spagnola, di fare attenzione, aumentando la vigilanza ai movimenti nello Stretto di Gibilterra, perché esisteva la possibilità che un convoglio dirigesse verso Malta. In seguito a ciò gli agenti tedeschi, e naturalmente anche quelli al servizio dell’Italia, segnalarono gli arrivi e le partenze delle navi alleate per e da Gibilterra. La notte dell’8-9 agosto l’Ultra arrivò a conoscere che Roma aveva passato le informazioni a Cagliari con il suo bollettino quotidiano del giorno 9, e l’indomani 10 agosto i britannici, sempre tramite trasmissioni dell’Enigma, ebbero modo di leggere anche la relazione delle ore 09.25 in cui Tangeri informava Madrid che gli agenti situati all’ingresso dello Stretto di Gibilterra avevano avvistato un convoglio di trentasette navi, comprese due da trasporto di grosso tonnellaggio, con rotta est. Informazione che fu poi confermata dalla stazione di avvistamento di Ceuta, e che indicava che quel convoglio non era destinato ad entrare a Gibilterra ma che stava proseguendo nella rotta verso levante, addentrandosi in profondità nel Mediterraneo occidentale. Quindi i britannici sapevano che malgrado ogni loro precauzione il nemico conosceva che le navi del convoglio erano destinate a passare il Canale di Sicilia, e che la reazione delle forze dell’Asse non si sarebbe fatta attendere. Nota: L’11 agosto i Comandi britannici vennero a conoscenza delle misure prese dal feldmaresciallo [Rommel]. Le informazioni, trasmesse con la macchina Enigma e subito decrittate dall’organizzazione Ultra, indicavano che il Comando dell’armata corazzata di Rommel riteneva che il convoglio nemico in navigazione nel Mediterraneo occidentale, potesse rappresentare una minaccia per la zona di Tobruch. Dal Capitolo VII : “Le richieste di Supermarina alle Aviazioni dell’Asse per l’impiego delle navi di superficie della Flotta Italiana”. I Comandi britannici del Mediterraneo vennero subito a conoscenza di quanto si stava preparando da parte italiana [per l’intervento della 3a e 7a Divisione Navale nella zona di Pantelleria il mattino del 13 agosto], poiché appresero dall’organizzazione crittografica Ultra che alle ore 11.55 dell’11 agosto, gli incrociatori Eugenio di Savoia e Raimondo Montecuccoli avevano ricevuto da Supermarina l’ordine di prepararsi a salpare da Cagliari in due ore, a partire dalle 18.00 dello stesso giorno. I medesimi due incrociatori assieme al Bolzano e al Gorizia che si trovavano a Messina, furono informati alle ore 1300 che i sommergibili italiani operavano a nord di Biserta, in una zona profonda 60 km. e larga 40. Dal Capitolo IX: “L’attività aerea e dei sommergibili dell’Asse nella giornata dell’11 agosto e le prime perdite britanniche”. Alle 10.55 il vice ammiraglio Syfret [Comandante della Forza F [l’insieme delle forze navali e del convoglio per Malta] aveva ricevuto un dispaccio da Gibilterra datato 0902/A (A si riferiva al meridiano dell’Europa Centrale), trasmesso dal Comandante del Nord Atlantico, vice ammiraglio Collins, che informava di un segnale di avvistamento aereo della Forza F, ritrasmesso da Roma “a tutte le unità e comandi” alle 06.20 Z/11 (Z si riferiva al meridiano di Greenwich). La stessa fonte, con precedente dispaccio, aveva informato sull’attività di velivoli da ricognizione tedeschi nel Mediterraneo occidentale. E’ ciò avveniva quando già i primi due Ju. 88 delle squadriglie 2a e 1a del 122° Gruppo Ricognizione Strategica avevano trasmesso per la prima volta composizione e dati di moto della Forza F che, procedendo verso levante sempre con condizioni di mare favorite da assenza di vento, stava tranquillamente passando a sud delle Isole Baleari. … , alle 16.34, il vice ammiraglio Syfret ricevette dal Comandante del Nord Atlantico un segnale di avvertimento, secondo il quale velivoli tedeschi del tipo Ju. 88 potevano effettuare un attacco al crepuscolo contro la Forza F. (*) Nota (*):L’avvertimento dell’attacco aereo crepuscolare, come uno precedente sulla concentrazione di sommergibili dell’Asse nel Mediterraneo occidentale, fu probabilmente opera dell’organizzazione crittografica Ultra, che a quell’epoca decifrava gran parte del traffico radio compilato, per la trasmissione, con i codici delle macchine cifranti Enigma della Luftwaffe e Hagelin C.38 della Regia Marina. La conferma, senza far conoscere la fonte delle informazioni, ce la fornisce lo stesso Syfret che nella sua relazione ammise: “Le informazioni che ho ricevuto mostrano che parte degli aerei nemici che attaccarono la flotta il D 2 e il D 3 operavano da Trapani e recentemente erano stati inviati dalla base di Eraclion. Sembra probabile perciò che il nemico spostò delle Squadriglie dalla Grecia e probabilmente anche da Creta per questa occasione”. Tuttavia le notizie Ultra ricevute durante l’operazione “Pedestal” dalla Luftwaffe ebbero scarsa importanza per agevolare i britannici, come risulta dall’opera ufficiale “British Intelligence in the secondo world war” (vol. II): “Ci fu un gran volume di traffico Enigma che rese evidente la grande importanza data dall’aviazione tedesca all’intercettazione del convoglio, ma pochissimo di ciò fu utile per l’immediato impiego operativo da parte di coloro che difendevano il convoglio stesso”. Dal Capitolo X, “Il primo attacco della Luftwaffe contro la Forza F al tramonto dell’11 agosto”. I Comandi britannici interessati all’operazione “Pedestal” arrivarono a conoscenza di parte delle intenzione della Luftwaffe tramite la solita efficientissima organizzazione crittografica Ultra, che intercettò e decodificò la diramazione degli ordini trasmessi dal II Fliegerkorps per il giorno 12 agosto. In particolare quello diramato al I./JG. 77 inviato in Sardegna, ad Elmas, con i suoi velivoli da caccia per dare scorta alle formazioni da bombardamento dell’LG. 1 che avrebbero attaccato, nelle prime ore del mattino del 12 la formazione navale britannica in avvicinamento al Canale di Sicilia. Fu poi appreso che il II Fliegerkorps, a cominciare dal mattino del 12 agosto, avrebbe collaborato con l’Aeronautica italiana dislocata in Sicilia e in Sardegna nell’attaccare, a ondate con la scorta della caccia, le navi mercantili nemiche per distruggerle prima che potessero raggiungere Malta. Questa era anche l’intenzione dell’Alto Comando della Luftwaffe, come nel corso della giornata del 12 agosto apprese l’Ultra avendo intercettato e decrittato una comunicazione trasmessa da Berlino all’O.B.S. per ordine del Comandante della Luftwaffe maresciallo del Reich Hermann Göring, in cui si affermava: "Gli attacchi aerei dovevano avere il solo scopo di conseguire la distruzione del convoglio britannico." L’obiettivo da conseguire doveva essere la distruzione delle portaerei e delle navi da trasporto del nemico. L’ordine" si concludeva con la frase: “La distruzione di questo convoglio è di importanza determinante". Dal Capitolo XII, “Il secondo attacco della Luftwaffe realizzato il mattino del 12 agosto”. La valutazione della composizione della Forza F, diramata nella giornata del 12 agosto dal II Fliegerkorps ai Comandi dell’Asse, fu conosciuta dall’Ultra per ritrasmissione tedesca delle ore 21.45 compilata con il codice della macchina cifrante Enigma, in cui i dati erano esattamente corrispondenti a quelli della foto delle ore 10.00 [scattata da un ricognitore Ju. 88]: cinquantuno navi, comprese due portaerei, due corazzate, sette incrociatori, ventidue cacciatorpediniere e tredici piroscafi per circa 105.000 tonnellate. Si aggiungeva nel messaggio intercettato dall’Ultra che una delle portaerei era ritenuta di nazionalità statunitense, della classe “Yorktown” [era invece la britannica Indomitable], mentre venivano correttamente individuate le corazzate Nelson e Rodney. Infine la decrittazione riportava che da dieci a sedici velivoli da caccia si trovavano in volo per la protezione del convoglio, mentre la contraerea delle navi britanniche risultava molto forte con le armi di tutti i calibri. Tutti questi e gli altri dati, precedenti e successivi, sono stati da me controllati sulla diramazione dei messaggi in codice italiani e tedeschi, esistenti presso gli Uffici Storici. Dal Capitolo XX, “La rinuncia all’impiego delle navi di superficie italiane nel Canale di Sicilia” Nota 249 “Alle 21.01 del 12 Ultra riferì che la Regia Aeronautica avrebbe compito voli di ricognizione per individuare il convoglio nell’area compresa fra 37 e 38 gradi nord e fra 9° e 12 gradi est nel corso della notte”. L’Ultra conobbe dalle trasmissioni radio dell’Asse, compilate con macchina cifrante Enigma, la notizia che l’incrociatore pesante Trieste, partito da un porto del Tirreno settentrionale [La Spezia] nella notte tra l’11 e il 12 agosto, stava navigando verso sud, e che tra le ore 0840 e le 1000 del 12 gli incrociatori pesanti Bolzano e Gorizia, con quattro cacciatorpediniere, erano salpati da Messina diretti verso nord, e infine che alle 0930 del 12, l’incrociatore leggero Muzio Attendolo e due cacciatorpediniere avevano lasciato il porto di Napoli. L’intercettazione dell’Enigma indicò poi che una forza navale italiana, dalla composizione sconosciuta, alle 18.35 del 12 agosto aveva ricevuto l’ordine di dirigere con rotta sud alla velocità di 20 nodi, e di passare a 90 chilometri a nord di Trapani. Successivamente, alle 1945, Roma ordinò a questa forza navale di portarsi per le ore 05.30 dell’indomani, 13 agosto, a 10 miglia ad est di Pantelleria. Inoltre Roma informò il comando degli incrociatori che torpediniere italiane si trovavano in pattugliamento a ovest della longitudine 11° 40 'E, con l'ordine di lasciare la zona all'alba il 13 agosto e procedere verso Pantelleria [erano le torpediniere Climene e Centauro]. … l’ammiraglio Parona [dirigendo verso Pantelleria] fece assumere alle sue navi la rotta sud alla velocità di 20 nodi, come nel frattempo gli era stato ordinato da Supermarina con il messaggio PA (precedenza assoluta) n. 60729, compilato, con il codice della macchina cifrante, come segue: PA con MACCHINA CIFRANTE – Supermarina 47045. Dirigete per trovarvi 053013 a miglia 10 a ponente Pantelleria con direttrice sud scopo intercettare convoglio. All’alba avrete scorta aerea. Riceverete apprezzamento situazione. Marina Messina disporrà accensione fari – 194512. Questo messaggio [delle 19.45], come abbiamo visto, fu intercettato e decrittato da Ultra che ne informò Malta. [i messaggi operativi non poterono essere decifrati dall’Ultra prima della partenza delle navi italiane, perché trasmessi alle navi in porto per telescrivente, e non perché il nemico non conoscesse il nostro codice. Lo stesso era accaduto alla partenza delle navi che portò alla battaglia di Matapan]. Mancando la sorpresa e scartata ormai l’ipotesi di uno sbarco sulle coste libiche [che era ritenuto forse il principale motivo dell’operazione britannica], [il generale] Cavallero disse al Duce che era sua intenzione sospendere l’operazione navale e affidare all’Aeronautica il compito di effettuare il massimo sforzo contro i piroscafi inglesi nella giornata dell’indomani. Ciò anche perché [l’ammiraglio] Riccardi e [il generale] Fougier stimavano concordemente che impiegare le navi avrebbe significato “incorrere nel rischio non pagato da un rendimento corrispondente”. Non avendo validi elementi da poter opporre alle caute argomentazioni dei suoi Capi di Stato Maggiore, Mussolini acconsentì a malincuore ad autorizzare la sospensione della missione nella zona di Pantelleria. Si misero pertanto in moto gli ingranaggi per richiamare le navi e alle 23.50 Supermarina compilò per il Comando della 3a Divisione il telemessaggio 50216 che venne diramato con precedenza assoluta (PAPA). In esso si ordinava: “EUGENIO, MONTECUCCOLI, MAESTRALE, GIOBERTI, ORIANI dirigete subito Napoli: 3a Divisione con ATTENDOLO e rimanenti cacciatorpediniere dirigano Messina”. La trasmissione dell’ordine di Supermarina fu intercettata dalle stazioni radio dell’organizzazione crittografica britannica Ultra, che alle 01.39 del 13 agosto portò a conoscenza dei comandi [britannici] interessati: “la 3a Divisione (Gorizia) avrebbe diretto per Messina alle 03.30 e la 7a Divisione (Savoia e Montecuccoli) a Napoli”. Questa segnalazione rassicurante arrivava dopo che alle 01.07 lo stesso Ultra aveva segnalato che “per intercettare il convoglio, il GORIZIA [nave ammiraglia] avrebbe dovuto dirigere per sud per arrivare 10 mg. ad est di Pantelleria alle 03.00 [in realtà alle 05.00] del giorno 13”. A valorizzare l’impressione [esistente a Malta] che le navi italiane continuassero a dirigere a sud contribuì una comunicazione Ultra che, alle 01.07, riferiva che “per intercettare il convoglio, il GORIZIA avrebbe dovuto dirigere per Sud per arrivare 10 miglia ad est di Pantelleria alle 03.00 del giorno 13”. Ma, mezz’ora dopo, alle 01.39, la stessa fonte Ultra fornì ai comandi britannici interessati l’attesa notizia che “la 3a Divisione (Gorizia) avrebbe diretto per Messina alle 03.30 e la 7a Divisione (Savoia e Montecuccoli) a Napoli”. Questa segnalazione fu integrata, a conferma, poco più di un quarto d’ora dopo. Alle 01.56, quando ormai sembrava che gli sforzi della R.A.F. non approdassero a risultati soddisfacenti, il Wellington “O” [uno dei tre velivoli mandati a simulare attacchi continuativi notturni contro le navi italiane] trasmise che le navi italiane avevano accostato verso sudest [per rientrare alle basi], e tale notizia fu confermata subito dopo dall’aereo “Z”. Questo fatto nuovo, assieme all’arrivo della segnalazione Ultra, fu accolto dal Comando di Malta con molto sollievo … Credo che basti! Da quanto ho esposto sono state tolte tutte le note di riferimento, che a qualcuno, noto scopiazzatore, potevano far gola. Platon, le notizie Ultra che ho portato alla conoscenza Tua e dei lettori dimostrano che quella descritta era la guerra che combattevamo contro un nemico, il quale in certi periodi della guerra, sapeva tutto. E se i successi britannici all'incontrario, come sostiene qualche revisionista anglosassone tanto apprezzato dan nostro EC, sono considerati inferiori a quelli che in effetti potevano essere ottenuti per accorciare la guerra, occorre fare delle considerazioni chiarificatrici. L’enorme traffico Ultra, naturalmente, non poteva arrivare d’ovunque, vi erano delle priorità cui i cripto analisti dovevano occuparsi, e pertanto potevano verificarsi delle lacune in una determinata ricerca, a volte anche vistose. Tuttavia il numero d’intercettazioni era talmente elevato che un risultato pratico veniva sempre conseguito. Se poi i risultati non erano quelli preventivati vi erano delle ragioni, che non vanno a scapito dei crittografi, ma a chi dove intervenire per raggiungere il successo, oppure a varie condizioni sfavorevoli. Occorre chiederci come, per affondare le famose 48 navi sulla rotta dell’Africa nel giugno - ottobre 1942, quanti siano stati gli aerei e i sommergibili britannici impiegati. Ma spesso gli uni e gli altri – anche per difficoltà nel raggiungere gli obiettivi, per condizioni atmosferiche avverse, banchi di nebbia, ritardi o tempestive deviazioni di rotta delle navi nemiche – trovavano sui convogli considerevoli scorte di aerei e di vigilanza navale dell’Asse, che esercitavano un continuo lavoro di protezione dei convogli stessi. Quindi, vi erano attacchi che, pur agevolati dalla conoscenza dell’obiettivo, fallivano per il contrasto dell’Asse con perdite considerevoli, soprattutto di aerosiluranti e bombardieri. Ad esempio nell’attacco a un convoglio di quattro navi ne potevano essere affondate una o al massimo due, oppure nessuna. E capitava spesso che anche un sommergibile bene istruito fallisse la ricerca e l'attacco all'obiettivo. Ironizzare sui mancati risultati Ultra conseguiti dalla “Perfida Albione” come fa Cernuschi per rendersi simpatico a un certo pubblico di nostalgici e d’illusi, mi sembra di cattivo gusto, perché in definitiva loro (i britannici) la guerra l’anno vinta e vinta bene. Un’ultima considerazione. Quando un manovale vuol fare il lavoro che spetta a un ingegnere il risultato che ne deriva e pessimo, perché egli arriva soltanto a realizzare un insieme di castronerie. E sapere che un manovale si mette di mezzo per dimostrare, per il gusto di sfasciare la Storia allo scopo di darsi importanza e rendersi famoso, mostrando il contrario di quanto appare nelle documentazioni degli Archivi, e una questione che mi fa irritare, specialmente se personalmente preso di mira, naturalmente per invidia da chi vorrebbe essere il numero uno. Un’aspirazione che in me non esiste perché so che per la seconda guerra mondiale ci sono certamente, vi sono stati e vi saranno, storici navali migliori, professionisti che la Storia complessiva conoscono e sanno descrivere meglio di me. Ma dubito che ve ne siano molti nel campo della guerra aeronavale, dove io sono uno specialista e vi emergo soprattutto per le mie doti di ricercatore (possiedi il fiuto della scoperta mi disse Franco Bargoni); dote conosciuta anche all’estero, i cui risultati, con scoperte anche clamorose, sono stati espressi durante sessant’anni della mia vita in libri, saggi e articoli. Affettuosamente Franco ____________________ Per chi intenda aggiornarsi sull’Operazione Pedestal si veda in Internet, per i Quaderni SISM, il mio saggio “Operazione Pedestal. La battaglia aeronavale di mezzo agosto”, 2014. Oppoure, in forma più ridotta, in Wikipedia: https://it.wikipedia.org/wiki/Discussione:Battaglia_di_mezzo_agosto . Edited September 21, 2015 by Long John Silver Formattazione sandokan 1 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Platon Alexiades Posted September 20, 2015 Report Share Posted September 20, 2015 (edited) Dear Francesco, Many thanks for the very interesting information. It is much regretted that the remaining volumes of "I Corrispondenza e Direttive Tecnico-Operative di Supermarina" were never published. You mention that on 10 May the B-Dienst informed Betasom that the British knew about an Italian submarine concentration ca. 53° N/17° W. I think that this was more a deduction than very solid decrypt. Probably the British 'Y' service had deduced it from radio traffic rather than from German documents captured on U-110. As you point out Betasom replied that there were no concentration in this area (the Betasom orders of 2 May were for a deployment between 53° and 59° N by Cappellini, Torelli, Malaspina and Morosini and not really a concentration).Did at any time B-Dienst decrypts directly provided to the Regia Marina or only information that was based only on them? Best wishes, Platon Edited September 21, 2015 by Long John Silver formattazione sandokan 1 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Francesco Mattesini Posted September 21, 2015 Author Report Share Posted September 21, 2015 (edited) Caro Platon, fino al maggio 1941 la Kriegsmarine passava alla Regia Marina italiana, e quindi anche nel campo delle decrittazioni, tutte le notizie rigardanti la guerra sul mare tedesca. Ma dopo l'affondamento della BISMARCK, ritenendo che vi fossero state delle falle nel mantenere il segreto, sospettando evidentemente degli italiani, continuarono a fornire a Roma solo quelle informazioni schematiche che ritenevano non compromettenti. Naturalmente se vi era un'emergenza operativa, come quella di importanti decrittazioni, le notizie erano fornite dalla SKL, ma sempre con una certa prudenza. Ciao Franco Edited September 21, 2015 by Long John Silver sandokan 1 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Francesco Mattesini Posted September 21, 2015 Author Report Share Posted September 21, 2015 (edited) Un esempio di come l’ULTRA, alla fine di ottobre 1941, non vide sfruttate le sue informazioni per affondare due convogli italiani: Nei primi venti giorni di permanenza a Malta la Forza K, trasferita sull’isola da Gibilterra per attaccare il traffico dell’Asse con la Libia, uscì in mare in due sole occasioni nel vano tentativo di intercettare altrettanti convogli dell’Asse, segnalati dell’organizzazione crittografica “Ultra”. Il primo di essi, costituito dal piroscafo italiano Capo Orso e dal piroscafo tedesco Tinos e scortato dal cacciatorpediniere Strale, salpò da Bengasi la sera del 25 ottobre con destinazione Brindisi. La Forza K lasciò Malta alle 17.40 di quello stesso giorno e procedette nella notte alla velocità di ventisei nodi. Ma, nonostante fosse stata preceduta da un velivolo da ricognizione “Wellington” del 211° Squadrone della R.A.F. equipaggiato con apparato radar A.S.V., che illuminò la zona della ricerca con bengala, il convoglio italiano non fu avvistato ed arrivò a Brindisi il giorno 28. Un’analoga infruttuosa ricerca si verificò nella notte sul 1° novembre per intercettare un’altro convoglio salpato da Bengasi alle ore 18.30 del 31 ottobre, e anch’esso diretto a Brindisi. La Forza K lasciò La Valletta alle 17.15 - e quindi prima ancora che il convoglio italiano fosse salpato da quel porto della Cirenaica - e procedette verso levante alla velocità di venticinque nodi. Ma, ancora una volta, il ricognitore “Wellington” del 211° Squadrone che precedeva le navi britanniche, fallì il compito assegnato di stabilire il contatto con le unità italiane, ed il convoglio che era costituito dai piroscafi Iseo e Bolsena e dalla torpediniera di scorta Procione, transitò indisturbato. Poi, invece, alla terza uscita dalla Valletta della Forza K, nella notte del 9 novembre si verificò nello Ionio il grande successo sul convoglio “Duisburg” (“Beta”). Franco Per il convoglio "Beta" vedi il mio intervento su WIKIPEDIA: https://it.wikipedia.org/wiki/Discussione:Battaglia_del_convoglio_Duisburg Edited September 21, 2015 by Long John Silver Formattazione sandokan 1 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Platon Alexiades Posted September 21, 2015 Report Share Posted September 21, 2015 Dear Franco, Many thanks for the very interesting details. Do you have any information on the number of victims for each ship in the Duisburg disaster? Cordiali saluti, Platon sandokan 1 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Francesco Mattesini Posted September 21, 2015 Author Report Share Posted September 21, 2015 (edited) Caro Platon, quando ho scritto il mio articolo sul convoglio “Duisburg”, stampato in due grosse puntate nel Bollettino d’archivio, non sono riuscire a trovare le perdite subite dalle navi mercantili, mentre per quelle dei cacciatorpediniere della scorta ho i seguenti dati: EURO danneggiato, 4 morti e 6 feriti; GRECALE danneggiato, 23 morti e 35 feriti; FULMINE affondato, 151 morti. Circa i superstiti, dal mio articolo, parte seconda: “Nell’opera di salvataggio degli uomini delle sette navi mercantili del convoglio “Beta” e dei due cacciatorpediniere della scorta affondati, parteciparono inizialmente i cacciatorpediniere della 10^ Squadriglia, a cui poi si aggiunsero anche quelli della 13^ squadriglia, che era tornata sul luogo del massacro assieme agli incrociatori della 3^ Divisione. Complessivamente furono recuperati da quelle unità sottili 704 naufraghi dei quali: 401 dal Maestrale, 189 dall’Euro, 48 dall’Oriani, 35 dall’Alpino, 35 dal Fuciliere e 20 dal Bersagliere. Quest’ultimo salvò inoltre i cinque uomini dell’equipaggio di un idrovolante sanitario di soccorso “Cant Z.506”, caduto in mare in fase di ammaraggio. Al recupero dei naufraghi parteciparono anche due navi ospedale; la Virgilio fatta uscire prontamente da Augusta, e l’Arno che, trovandosi in navigazione da Bengasi all’Italia, era stata prontamente dirottata nella zona dello scontro, dove arrivò verso le ore 11.00 del 9 guidata dalla densa nube di fumo sprigionatasi dalla cisterna Minatland, unica nave del convoglio non ancora affondata. L’Arno raccolse ventuno naufraghi mentre la Virgilio, che arrivò in zona verso le 16.30, riuscì a recuperarne trentaquattro. Dopo essere rimasta nelle acque del sinistro fino alle prime ore del giorno 10, le due navi ospedali ricevettero da Supermarina l’ordine di allontanarsi alle prime luci dell’alba, in quanto era ormai chiaro che non vi erano in vista altri esseri umani da salvare. In realtà questa valutazione non era esatta, poichè il 13 novembre un’imbarcazione del piroscafo Rina Corrado, su cui si trovavano tredici naufraghi, approdò sulla costa albanese di Capo Linguetta, presso Valona”. Cordialmente Franco Edited September 22, 2015 by Long John Silver Formattazione sandokan 1 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Platon Alexiades Posted September 21, 2015 Report Share Posted September 21, 2015 Dear Franco, Again many thanks for all the detailed information. All my best wishes, Platon Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Francesco De Domenico Posted September 23, 2015 Report Share Posted September 23, 2015 Altre fonti attribuiscono al FULMINE 141 vittime tra i due affondamenti. Sui sette mercantili, oltre agli equipaggi, erano imbarcati 243 militari (78 tedeschi e 165 italiani). sandokan 1 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Francesco Mattesini Posted September 23, 2015 Author Report Share Posted September 23, 2015 Si Francesco, ai ragione ho sbagliato a scrivere, sono effettivamente 141 come potrai controllare nel mio grosso saggio, in due puntate, sulla distruzione del convoglio "Duisburg" (Bollettino d'Archivio USMM - Settembre - Dicembre 1996). Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Francesco Mattesini Posted September 23, 2015 Author Report Share Posted September 23, 2015 (edited) Caro Platon Secondo un’informazione in Internet (http://forum.worldofwarships.com/index.php?/topic/6170-november-9-focus-ijn-nagato-and-battle-of-duisburg-convoy/) sarebbero andati perduti con le sette navi mercantili del convoglio Duisburg: 13.290 tonnellate di materiali, 1.579 tonnellate di combustibili, 389 veicoli, e deceduti 145 italiani e 78 tedeschi. Franco Edited September 24, 2015 by Long John Silver formattazione sandokan 1 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Platon Alexiades Posted September 24, 2015 Report Share Posted September 24, 2015 Dear Franco and Francesco, Thank you both for the additional details. I have found signals in German documents from NARA relating to the cargo and casualties of Duisburg and San Marco. Some of it is contradictory so I will try to sort it out and will write them to this forum. I will also try to find a breakdown of casualties from the Italian merchant vessels. Cordiali saluti, Platon Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Francesco Mattesini Posted September 24, 2015 Author Report Share Posted September 24, 2015 Caro Platon, Potresti spedirmi il documento del NARA. Ti chiedo anche se ti é possibile avere il rapporto di combattimento del commodoro Agrew, oppure quello dell'incrociatire HMS AURORA.. Grazie Franco Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Platon Alexiades Posted September 24, 2015 Report Share Posted September 24, 2015 Dear Franco, I do not have the NARA documents in digital format (they are on 35mm microfilm format). I do not have the proper equipment to digitalize them but I can take photos of them on screen. It will take me sometime to get them as it takes me a few attempts to get it reasonably readable. If someone can give me any tip as to photograph from a microfilm reader you are most welcome! The problem is the light which makes the centre luminous but the corners dark. I will try and send them to you this weekend but we have visitors and local launch of my book so I am pretty busy. For the Force K files, I am sending you a dropbox link and nearly 60 pages with the reports of the four ships for the Duisburg action and also the logs of the HMS Penelope and HMS Aurora. Because of copyright issues with TNA and the number of pages, I have chosen not to display them on the AIDMEN forum. All the best, Platon Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Francesco Mattesini Posted September 25, 2015 Author Report Share Posted September 25, 2015 Come ti ho già scritto nella posta elettronica: Platon, sono senza parole. Sei veramente grande e sempre disponibile. Mille ringraziamenti Franco Purtroppo non conosco nulla del sistema di riprodurre i microfilm. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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