Francesco Mattesini Posted June 13, 2020 Report Share Posted June 13, 2020 (edited) Chiedo scusa, ma non é nave Bornio ma Dormio ll sommergibile Pietro Micca (tenente di vascello Paolo Scrobogna), del tipo posamine, salpò da Taranto il 24 luglio 1943, diretto a Napoli, ma dopo quattro giorni di navigazione ebbe un’avaria mentre si trovava al largo di Capo Spartivento Calabro, e dovette invertire la rotta, per poi ricevere la notizia che una nave adibita alla sua scorta, la Dormio, doveva incontrarlo al largo di Santa Maria di Leuca. L’inversione di rotta fu fatale al Micca, poiché presso Santa Maria di Leuca fu avvistato in immersione alle 06.45 del 29 luglio dal sommergibile britannico Trooper (tenente di vascello G.S.C. Clarabut), che alle 06.54 fece partire da una distanza di 4.600 yard una salva di sei siluri di prora, uno dei quali raggiunse il Micca a mezza nave, sbalzando in mare con la violenta esplosione il comandante e gli uomini che si trovavano sulla torretta e in coperta. Per gli altri 65 uomini, compresi due ufficiali e un operaio civile, causa il rapido affondamento del sommergibile, avvenuto in lat. 39°48'N, long. 18°43'E, a 3 miglia per 207° dal faro di Santa Maria di Leuca, non ci fu scampo. I diciotto superstiti, compreso il comandante Scrobogna, furono recuperati poco dopo da barche di pescatori, che li trasbordarono sulla Dorneo. Il relitto del Micca, individuato nel 1944, si trova ad una profondità tra gli 80 e gli 85 metri. Il mio problema é quello di sapere che cosa era la Nave DORMIO, dato che nei libri della Marina e di Bargoni non esiste. E in Internet nessuna sa nulla! Edited June 13, 2020 by Francesco Mattesini sandokan 1 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Francesco Mattesini Posted June 13, 2020 Author Report Share Posted June 13, 2020 (edited) Si trattava della motonave requisita Vincenzo Dormio trasformata dalla Regia Marina in unità di scorta per il pilotaggio foraneo con la sigla F 81. L’informazione mi è stata gentilmente riferita da Lorenzo Colombo, che l’aveva a sua volta appresa da Platon Alexiades. Francesco Mattesini Edited June 13, 2020 by Francesco Mattesini sandokan 1 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Francesco De Domenico Posted June 14, 2020 Report Share Posted June 14, 2020 VINCENZO DORMIO, completato nell'agosto 1917 da W.H. Warren, New Holland, come MARY BIRCH per G.F. Birch & Sons, una motonave cargo di 217 tsl e 108 tsn. Acquistata nel 1924-25 da L. Martini di Genova col nome CESARE, nel 1926 a L'Argonauta S.A. di Navigaz. e nel 1933 a Ferrando & Massone sempre di Genova. Nel 1939 a Ditta Giuseppe Dormio di Monopoli come VINCENZO DORMIO. Requisito dalla Regia Marina prima come dragamine d'altura ausiliario R 109, poi come nave scorta (pilotaggio foraneo) F 81(ii). Nel 1964 sotto bandiera greca come KALY TICHI. Affondato il 25.7.1975 ad Aghia Kyriaki, Magnesia. sandokan and Platon Alexiades 2 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Francesco Mattesini Posted June 14, 2020 Author Report Share Posted June 14, 2020 Grazie Francesco Franco Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Conterosso Posted June 14, 2020 Report Share Posted June 14, 2020 Ecco un ottimo esempio della ragione percui i nomi delle navi vanno scritti per esteso,visto che nei registri e nel Repertorio AIDMEN, la nave è elencata sotto la lettera V di ViNCENZO e non sotto la lettera D di DORMIO.Se avesse cercato la nave VINCENZO DORMIO su internet l'avrebbe trovata, visto che à citata in più di un sito.Non è mai troppo tardi per capirlo! sandokan 1 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Francesco Mattesini Posted June 14, 2020 Author Report Share Posted June 14, 2020 I nomi delle navi vanno scritte per esteso la prima volta. Ma se il nome lo scrivi più volte ciò non é possibile. Se ricordate i nomi anni '50 in poi fino a un certo punto nessuno si era mai sognato di scrivere, faccio un esempio Conte di Cavour, ma soltanto Cavour. sandokan 1 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Conterosso Posted June 15, 2020 Report Share Posted June 15, 2020 Non e' un buon motivo per continuare una pratica sbagliata. Nella rara storiografia sulla marina mercantile nessuno si e' mai sognato, ad esempio, di chiamare il transatlantico CONTE DI SAVOIA semplicemente SAVOIA. L'andazzo degli storici navali di storpiare i nomi ha portato al risultato che l'attuale ammiraglia della Marina Italiana si chiama con il nome di un piccolo paesino in provincia di Torino, anziche' con il nome del fautore dell'Unita' d'Italia CAMILLO BENSO CONTE DI CAVOUR. sandokan 1 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Francesco Mattesini Posted June 15, 2020 Author Report Share Posted June 15, 2020 (edited) Vorrei proprio che mi si trovasse uno storico di qualsiasi nazione che continui a scrivere, spesso decine di volte in una stessa pagina, il nome di una o più navi per nome 3e cognome. E poi, se uni si interessa di storia navale, sa benissimo cosa sia la CAVOUR. Leggere Roskill, Playfayr, Moloy, Morison ecc. Edited June 17, 2020 by Francesco Mattesini sandokan 1 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Conterosso Posted June 16, 2020 Report Share Posted June 16, 2020 Appuntol'abitudine e' molto consolidata, questo non significa che sia corretta, come dimostrato dall'esempio che genera questa discussione. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Francesco Mattesini Posted June 16, 2020 Author Report Share Posted June 16, 2020 Vedo che batto l'acqua in un mortaio! Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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