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ANTILOPE, DAINO e GAZZELLA e la GM/SA


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Tre moderni dragamine d'altura tedeschi di costruzione bellica sono stati consegnati dagli americani nel 1949 alla marina italiana, assumendo i nomi indicati nel titolo. Ma che cosa avevano fatto prima della consegna e dell'arrivo nel Mediterraneo?

Uno dei tre, l'ANTILOPE ex M 328, apparteneva al tipo M 40 (Minensuchboot 1940) e gli altri due, DAINO e GAZZELLA ex M 801 e M 803, al più recente e più grande tipo M 43.
Gli M 40 avevano un dislocamento standard di 543 tonn. e a pieno carico di 775 tonn., le dimensioni erano 57.6/62.3 m di lunghezza pp/ft, 8.50/8.90 m di larghezza, il pescaggio 2.10/2.82 m, macchine a triplice espansione di 2.400/2.615 hpi, velocità 16.8/17.2 nodi, autonomia 4.000 miglia marine a 10 nodi, 142/156 tonn. di carbone e 10/18 di gasolio per i diesel che alimentavano i turbogeneratori.
Gli M 43 avevano un dislocamento standard di 582 t e a p.c. di 821 t, le dimensioni erano 63.10/67.75 m di lunghezza, 8.60/9.00 m di larghezza, 1.92/2.68 m il pescaggio, macchine di 2.400/2.709 hpi, 16.5/17.0 nodi, 4.000 miglia a 10 nodi, 136 tonn. di carbone e 20 di gasolio.

Lo M 328 era stato costruito da Oderwerke a Stettino (n. di costr. 842, l'ultimo prodotto da quel cantiere, munito di un doppio timone), varato il 12.6.1943 e consegnato alla Kriegsmarine il 18.8.1944. Operava come Kampfboot, cioè come battello da combattimento facente parte di una flottiglia schierata in prima linea, in questo caso la 25. M-Flottille, ricostituita dall'1.12.1942 (questi grossi dragamine di squadra venivano infatti utilizzati per scorta convogli, caccia antisommergibile, protezione antiaerea oltre che per la loro missione d'istituto), con un armamento artiglieresco che contava inizialmente 2 x 105/45 mm, 4 x 37 mm, 6 x 20 mm, e più tardi 1 x 105 mm, 1 x 37 mm, 10 x 20 mm, 6 tramogge singole e 4 lanciabombe di profondità.
M 328 partecipa con un certo successo ai combattimenti nel Golfo di Finlandia e nel Baltico. Il 14/15 settembre 1944 fa parte delle forze navali di appoggio al fallito tentativo tedesco di occupare l'isola finlandese di Suursari, nel Golfo di Finlandia (subito dopo l'armistizio russo-finlandese). Poi, durante la fase dell'avanzata sovietica in Estonia, il 18 novembre 1944, durante uno scontro con unità navali sovietiche sul lato orientale della penisola di Sworbe nell'isola di Saaremaa, affonda una motocannoniera blindata, e il 21 novembre successivo sempre durante uno scontro con cannoniere, motosiluranti e motocannoniere sovietiche esso affonda il grande dragamine T-207 SHPIL.

M 801 e M 803 erano stati invece assemblati da F. Schichau a Koenigsberg, il primo varato il 9.9.1944 e consegnato il 3.12.1944, il secondo varato il 19.10.1944 e consegnato il 17.1.1945 (con le truppe sovietiche ormai ai confini della Prussia orientale). M 801, uno dei due prototipi del tipo M 43, avrebbe dovuto esser armato con un armamento artiglieresco di 2 x 105/45 mm, 2 x 37 mm, 8 x 20 mm, 6 tramogge singole e 4 lanciabombe di profondità, con possibilità di portare 24 mine; ma essendo stato destinato come battello lanciasiluri con 2 tubi da 533 mm montati sul ponte, l'antiaerea leggera si riduceva a 4 x 20 mm 2 x 15 mm, e l'antisom a 6 cariche di profondità. M 803 conservava invece l'armamento standard.
I due battelli, assegnati entrambi alla 12. M-Flottille nel Baltico ricostituita nel novembre 1944, partecipano tra il 7 e il 31 gennaio 1945 partendo da Danzica alle operazioni di scorta dei convogli che evacuavano da Libau e Windau parte del gruppo d'armate tedesche rimaste isolate dai sovietici nella "tasca" della Curlandia (Lettonia).

A guerra finita, tutti e tre questi battelli erano stati assegnati alla US Navy nella ripartizione delle unità della Kriegsmarine tra le quattro potenze vincitrici e occupanti la Germania, ed anzi ad M 803 era stata attribuita dal governo militare americano in Germania (e non dalla US Navy, in quanto l'equipaggio era tedesco) la sigla US 36; US 37 era l'ex M 607 (che poi nel 1962, dopo periodi di servizio come nave passeggeri sotto bandiera tedesca e poi danese, sarebbe finito sotto bandiera italiana come SALVATORE LAURO per il servizio del Golfo di Napoli), mentre US 38 era l'ex M 608 (che sarebbe finito sempre come nave passeggeri ma sotto bandiera greca), tutti del tipo M 43.


Profili di Franz Mrva da Erich Groener, "Die deutschen Kriegsschiffe 1815-1945" vol. 2, Bernard & Graefe Verlag, 1999.

(segue)

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(segue)

Nel maggio 1945, subito la fine della guerra in Europa, viene costituito a Londra un International Mine Clearance Board (IMCB) sotto la guida delle quattro potenze vincitrici, e con la partecipazione di tutti i paesi rivieraschi europei (esclusi Svezia e Turchia), con l'incarico di ripulire le acque dell'Europa occidentale, settentrionale e orientale dalle circa 600.000 mine posate durante la guerra, che impedivano il traffico mercantile e la pesca. Nel Mediterraneo, tra l'altro, le forze italiane per il dragaggio vennero poste sotto supervisione britannica.
Già durante i negoziati armistiziali alla Germania era stato attribuito l'obbligo del dragaggio. I comandanti militari alleati avevano emanato l'ordine di non congedare il personale del naviglio dragamine della Kriegsmarine. Alla Germania vennero assegnate due ampie zone da ripulire, nel Baltico occidentale (inclusi Kattegat e Skagerrak) e nel Mare del Nord, e l'attività di dragaggio venne avviata da subito.
Il 21 luglio 1945 il comandante in capo delle forze navali britanniche in Germania, Viceamm. sir Harold Martin Burrough, sottoscrive l'ordine operativo che dà vita alla German MineSweeping Administration (GM/SA) sotto il comando del commodoro H.T England, con uno staff di ufficiali britannici. Capo (Amministratore) del Deutschen MinenRaeumdienstLeitung (DMRL), il comando del servizio dragamine tedesco, è il contramm. Fritz Krauss, con sede prima a Glueckstadt poi ad Amburgo, e tutto il naviglio e gli equipaggi sono tedeschi.
Al 15 maggio 1946 sono operative nell'ambito della GM/SA sei divisioni di dragamine, a Kiel nello Schleswig Holstein, a Cuxhaven nel Mare del Nord, a Copenhagen per la Danimarca, a Kristiansand in Norvegia, a Ijmuiden nei Paesi Bassi, e nell'enclave americana (all'interno della zona di occupazione britannica) di Bremerhaven. Una settima divisione di battelli tedeschi operava poi (fuori dalla GM/SA) sotto comando francese per le acque francesi della Manica.

La GM/SA era una forza imponente: all'inizio nel 1945 contava qualcosa come 27.000 militari, poi ridotti a 1.100 ufficiali e 14.900 tra sottufficiali e comuni nell'autunno 1946. Il servizio non era volontario, e gli equipaggi militari tedeschi operanti dai porti tedeschi erano disarmati e sottoposti alla disciplina militare (sotto supervisione britannica o alleata). Quelli dislocati in Danimarca, Norvegia e Olanda erano considerati prigionieri di guerra.
All'inizio erano disponibili qualcosa come 840 tra navi e battelli, di cui 402 dragamine veri e propri con 16.000 uomini d'equipaggio, ma un centinaio erano stati assegnati all'URSS dalla Conferenza di Potsdam (luglio 1945) ed erano stati subito consegnati, poi molti pescherecci e cutters vennero restituiti ai loro proprietari civili, mentre quelli che subivano guasti o danni seri non venivano riparati.
All'inizio del 1947 erano ancora disponibili circa 294 unità, di cui 184 per il servizio dragaggio vero e proprio: 84 M-Boote dei tipi M 35, M 40 ed M 43, tra cui i tre di cui ci occupiamo qui; 63 motodragamine R-Boote; 62 KFK (KriegFischKutter, motopescherecci militari); 6 Sperrbrecher, navi adattate per far esplodere gli sbarramenti minati; 5 dragamine ausiliari (ex trawler per la pesca d'alto mare); e 110 navi ausiliarie.
Alla fine del 1947 5.628 miglia marine quadrate erano state dragate nel Mare del Nord e 450 nel Baltico occidentale; 2.721 mine e 683 dispositivi di sbarramento minato erano stati neutralizzati. Cinque dragamine e cinque navi ausiliarie vennero perdute, con un totale di 348 morti per varie cause tra i componenti gli equipaggi della GM/SA (inclusi 11 suicidi).
Le operazioni avrebbero dovuto continuare fino almeno al 1950, ma nell'autunno del 1947, con il deterioramento irreversibile dei rapporti tra gli Alleati, l'URSS accusò gli alleati occidentali di operare un riarmo occulto della Germania a mezzo della GM/SA. A seguito di ciò, il governo inglese (nonostante le obiezioni americane) ordinò di sciogliere il servizio entro la primavera del 1948. Il dragaggio delle mine ancorate era stato completato, ma quello delle mine da fondo no, e quindi il naviglio mercantile dovette giocoforza attenersi ai percorsi dragati obbligatori.
Lo scioglimento dei reparti e il congedo del personale ebbe luogo entro il 31.12.1947 e venne completato a gennaio 1948 con il disarmo degli ultimi 17 battelli della GM/SA a Cuxhaven. Parte dei dragamine utilizzati vennero assegnati alle marine francese, danese e norvegese.
Lo IMCB venne disciolto a sua volta alla fine del 1951, dopo aver ripulito 250.000 miglia marine quadrate e neutralizzato 38.973 mine.

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Nell'ambito della GM/SA  M 801 aveva fatto parte della 2. Minensuchflottille di dieci M-Boote e M 803 della 12. M-Flottille di otto battelli, entrambe facenti parte della 1. Minenraeumdivision con base a Kiel nello Schleswig-Holstein (sotto il cap. freg. Adalbert von Blanc). M 328 invece faceva parte della 25. M-Flottille di nove battelli appartenente alla 5. MRDivision con base a Ijmuiden nei Paesi Bassi (cap. corv. Harald Schaper). Entrambe le flottiglie vennero disciolte nel novembre 1947.

Terminato il servizio con la GM/SA, lo M 328 venne utilizzato dall'agosto 1948 come nave-caserma per la polizia di Bremerhaven, fino a quando il 1.5.1949 venne formalizzata dal governo americano la sua cessione all'Italia. All'entrata in servizio nella marina italiana assunse il 20.7.1949 la sigla provvisoria B 1 (presumo Bremerhaven 1), mutato il 1° gennaio 1950 in "nave ausiliaria ANTILOPE".
Lo M 801 dopo la GM/SA era stato rilevato il 14.11.1947 dall'OMGUS, Office of the Military Government (for Germany) of the US, e nel febbraio 1948 assegnato al dipartimento di polizia di Amburgo (DAPG) in vista della sua trasformazione in nave caserma (gli edifici pubblici e privati rimasti in piedi scarseggiavano nella grande città anseatica). Il 9 marzo 1949 viene tuttavia restituito all'OMGUS in vista della sua cessione all'Italia, che avviene il 1° maggio 1949. In servizio con la marina il 20 luglio 1949 con la sigla provvisoria B 3, poi dal 1.1.1950 "nave ausiliaria GAZZELLA".
Lo M 803 dopo la GM/SA viene rilevato dall'OMGUS il 14.11.1947 ed assume la sigla US 36. Nel febbraio 1948 assegnato a L. Nimtz per la prevista trasformazione in nave caserma, ma restituito all'OMGUS il 9 marzo 1949, ceduto all'Italia il 1° maggio successivo ed in servizio il 20 luglio 1949 con la sigla B 2, poi dal 1.1.1950 "nave ausiliaria DAINO".

Un po' di immagini ASAP.

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Le linee d' acqua delle unità M43 furono lungamente studiate dalla MMI nel dopoguerra, in funzione delle nuove costruzioni   (visti anche i pessimi risultati delle carene "a cutter" imposte nelle costruzioni MDAP)

La tenuta al mare era ottima

Io ho conservato la carena (modello autopropulso) utilizzata allo scopo alla vasca navale

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Ed infatti il Groener scrive degli M 40 "Navi dalla tenuta di mare molto buona, eccezionalmente maneggevoli; doti di virata non particolarmente buone, ma soddisfacenti con il doppio timone" (montato sullo M 328/ANTILOPE); mentre scrive  degli M 43 "Navi dalla tenuta di mare molto buona, eccezionalmente maneggevoli, buone doti di virata". 

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Foto da naviearmatori:

DAINO nel porto di Alassio, cartolina del 1963 postata da Eltarangu, coll. personale

DAINO postata da Giorgio e da Arch. Commis

GAZZELLA postata da Marcello Risolo

GAZZELLA postata da Arch. commis

GAZZELLA postata da Capt. Haddock, coll. Giorgio Parodi

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  • 2 weeks later...

ERRATA CORRIGE: dal saggio di Vladimir Yakubov e Richard Worth dal titolo "The Soviet FUGAS Class Minesweepers" pubblicato sull'annuario "Warship 2016" a cura di John Jordan che mi è appena arrivato apprendo che il dragamine sovietico T-207 SHPIL' non è stato affondato nel Baltico, ma è sopravvissuto alla guerra, radiato il 10.9.1955 e utilizzato come officina galleggiante PM.93 dal 17.10.1955. Succede spesso, con le rivendicazioni di navi sovietiche affondate...

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  • 4 weeks later...

Prime due foto: GAZZELLA, autore Franco Bargoni, 4 maggio 1961.

Terza foto: autore franco Bargoni, GAZZELLA come corvetta scuola, 18 maggio 1960.

Quarta foto: una cartolina, coll. Bargoni, foto circa 1955. In primo piano ancora GAZZELLA (tipo M 43), accanto ANTILOPE (tipo M 40) e DAINO (tipo M 43). Sullo sfondo quattro  ct americani con la loro nave appoggio.

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Un quesito riguardo al loro impiego in Italia

Risulta in forma abbastanza sicura che all’ arrivo in Italia dopo il tortuoso percorsi di acquisto che le navi siano state sottoposte a lavori abbastanza radicali, classificate navi pattuglia (e non corvette) e di fatto destinate a compiti addestrativi.

La modifica di apparato motore riguardò la conversione delle caldaie a nafta.

Sbarcarono evidentemente tutto il sistema di dragaggio (che non fu mai reimbarcato, neppure quando vennero nuovamente classificate Dragamine (meccanici) negli ultimi anni di servizio (ed il Daino nave appoggio per ricerche archeologiche

 

I dubbi che ho riguardano l’ armamento veramente imbarcato, che non si riesce a discriminare bene dalle foto in circolazione

 

Secondo “La marina Militare italiana” ediz 1959, supplemento de “Le Vie del Mare”, a cura di A. Nani l’armamento avrebbe dovuto essere costituito da

 

·      1 pezzo da 100/ 47, scudato (mod Corvette AS) a Pp (coperta)

·      1 mtr 40/56 singola, in posizione sopraelevata (tuga) anteriore alla plancia

·      1mtr 40/56 singola, in posizione sopraelevata (tuga) a Pp immediatamente sopra il cannone da 100

·      1 mtr 40/56 singola, in posizione sopraelevata (tuga) Centro nave, a poppavia del Fumaiolo

·      1 P***ospino AS, mark 10, a rora, a proravia della tuga della mtr 40/46, prima del paraonde

·      1 (0 2?) scaricabombe AS

·      2 lanciabombe AS (laterali, su ciascun lato)

 

l’ installazione di un P***ospino AS (e lanciabombe e scaricabombe) lascerebbe presuppore l’ installazione di un ecg, per quanto elementare ..

l’ installazione delle mitragliere da 40 56 dovrebbe comportare l’ installazione di almeno due colonnine di punteria …

 

orbene ..

in nessuna delle foto che ho rintracciato si notava:

 

·      le colonnine di punteria

·      la mtr da 40/56 a centro nave. 

·      gli scaricabombe

·      i lanciabombe

 

Adesso nelle ultime foto postate da Francesco di Domenico si nota qualcosa di più, anche se in una delle foto postate il Gazzella esibisce al centro quella che potrebbe essere una Oerlikon da 20 mm

Qualcuno ha altre notizie o foto più chiare ?  

foto indicative riguardo alla prima trasformazione in Italia dovrebbero riferirsi al periodo  1954/1956

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Vincendo la pigrizia, sono andato a recuperare il Jane's 1966-67 ed ho digitalizzato la pagina con il DAINO (operazione scomoda, date le dimensioni del volume), spero possa essere utile.

 

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EDIT:

La pigrizia mi ha impedito di leggere la didascalia prima di pubblicare il post; ora ho visto che c'era "altro".

Ecco qua:

 

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Buona serata.

 

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Due belle foto sempre dalla collezione Franco Bargoni.

 

Prima foto: GAZZELLA  foto 27.3.1956 da Maridip. La Spezia. Distintivo ottico NATO come dragamine. Denominata nave scuola dal 12.1.1960 (DPR 18.2.1960).

Seconda foto: DAINO, foto Studio Fotografico Bruno Miniati, Livorno. Distintivo ottico NATO come dragamine. Denominata nave idrografica a decorrere dal 12.1.1960 con DPR 18.2.1960.

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