Francesco De Domenico Posted October 3, 2017 Report Share Posted October 3, 2017 E' appena uscito oggi "Il deserto di tartari" per le edizioni del Corriere della Sera, con prefazione del direttore Luciano Fontana.Fontana ricorda che Dino Buzzati, giornalista del Corriere, assistette come corrispondente di guerra, richiamato alle armi in Marina e imbarcato a bordo degli incrociatori FIUME e TRENTO, alle battaglie di Capo Teulada, di Capo Matapan, all'affondamento del convoglio DUISBURG il 9 novembre 1941, e alla battaglia della Sirte, facendone un resoconto.E prosegue ricordando Montanelli, che scrisse "Buzzati era dislocato presso la Marina ed effettivamente partecipava alle spedizioni, alle avventure, o meglio, soprattutto alle disavventure della nostra Marina. Ma appunto perché queste spedizioni si risolvevano prevalentemente in dei disastri, nessuno poteva scriverne nulla in modo veritiero, perché la stampa - si era sotto il fascismo e per di più in guerra - doveva raccontare soltanto delle vittorie e siccome di vittorie ce n'erano pochissime, quasi nessuno riusciva a scrivere nulla. L'unico che riuscì a raccontare delle battaglie navali fu Buzzati. Ma perché? Perché Buzzati sfuggiva alla censura in quanto i suoi racconti erano concepiti in modo tale che il povero censore - in genere il censore era un cretino, perché solo un cretino si può mettere a fare il censore - non riusciva a capire in quale secolo, in quale mare si era svolta la battaglia che Buzzati raccontava. Buzzati, infatti, ne faceva una favola e in questo modo spiazzava tutti." Mi pare una citazione molto pertinente. De te fabula narratur, vien quasi da dire.. Nereo Castelli, sandokan, CARABINIERE and 1 other 4 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Giancarlo Castiglioni Posted October 6, 2017 Report Share Posted October 6, 2017 Mi pare ovvio, Buzzati dava una interpretazione poetica per non dare informazioni militari.Però ricordo di aver letto un suo articolo in cui descriveva cosa aveva visto imbarcato su un incrociarore in occasione del convoglio Duisburg.Sicuramente era stato scritto per essere pubblicato dopo la guerra. sandokan 1 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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