CARABINIERE Posted September 2, 2017 Report Share Posted September 2, 2017 La percezione di una nuova Guerra Fredda è uno spettro affiorante, specie quando si ritorna ad esibizioni (non solo di muscoli) con manovre di ampia portata (e visibilità) condotte ai confini. Uno spettro tirato fuori dal cassetto in occasione sia della recente parata navale russa sia, tra pochi giorni, della più grande esercitazione militare combinata russa degli ultimi 30 anni sui suoi confini europei, denominata Zapad, Occidente in russo, proprio come quelle che l’Armata Rossa conduceva ai tempi dell’Urss.Il tutto condito, da parte russa, con sapiente battage mediatico, per manovre che impegneranno non meno di 18 mila soldati tra Russia, Bielorussia e Kaliningrad, anche se il Cremlino ne sottolinea il carattere difensivo Evocare l’immagine di un ritorno al gelo tra Mosca e Washington, all’epoca in cui l’equazione strategica divideva l’intero pianeta tra «noi» e «loro», non solo è sbagliato, ma ingannevole.Il confronto tra Russia e Stati Uniti è sicuramente denso di pericoli, perché da tempo è stata abbassata la guardia e paradossalmente non esistono più, o sono stati ridimensionati, quei meccanismi di trasparenza, controllo e gestione delle crisi, che per mezzo secolo impedirono alle tensioni tra i due blocchi il superamento dei livelli di guardia e spesso contribuirono a recuperare il dialogo.la Guerra Fredda non tornerà perché in primo luogo non conviene a Putin: abbiamo un leader autoritario, al quale prendere le misure, ma Putin non è un dittatore assoluto ed è un pragmatico senza ambizioni egemoniche universali sorrette da un’ideologia come i leader dell’Urss. Soprattutto, il mondo non è più bipolare e una nuova Superpotenza già rivendica il suo posto negli equilibri globali. In realtà ciò che rende improprio parlare di nuova Guerra Fredda tra Mosca e Washington è proprio la marginalità del loro scontro, visto che la partita decisiva dei futuri equilibri mondiali si gioca in Pacifico (e non solo) tra gli Stati Uniti e la Cina, tra la US Navy (un po’ in affanno, ma ancora in vantaggio) e la rampante PLN, la Marina Cinese. Lo ha capito, addirittura accettato, Putin che sembra dominare le grandi questioni della pace e della guerra, sapendo che la strategia globale è ancora fuori portata per la Russia: ai media sembra essere sfuggito che da grande tattico, mentre organizza un inusitato show ai confini europei, con la menzionata esercitazione Zapad, la maggiore dai tempi del crollo dell’ URSS, ha ottenuto un enorme successo conquistando il tavolo in estremo oriente, incontrando la prossima settimana, a Vladivostok, e quindi in casa, il presidente sud-coreano Moon Jae-in e mettendo in chiaro che «Russia e Cina hanno creato una tabella di marcia per la soluzione della crisi nella penisola coreana». È infatti la penisola coreana, oggi, il teatro del conflitto che può sconvolgere il mondo, è lì che anche il minimo errore può far precipitare il vero scontro per l’egemonia mondiale, quello tra Stati Uniti e Cina. E li che gli Stati Uniti, nei decenni dell’ubriacante e mal sfruttata caduta dell’URSS - e soprattutto nell’ ultimo decennio - hanno perso la credibilità, ed è la loro perdita di credibilità che ha fatto grande la dinastia Kim, non gli aiuti sotterranei da altre potenze, Cina in testa. Da quasi autoproclamati gendarmi del mondo nei tardi anni 80 gli USA sono intervenuti per evitare che la Nord Corea si dotasse di armi nucleari ma da allora 5 presidenti Usa hanno solo collezionato insuccessi.La mancanza di credibilità, e la dimostrazione di errori in sequenza, hanno convinto Kim Jong-un a non avere a paura dell’America, ma a giocare su vari tavoli, anche con i suoi “simpatizzanti”, il potere del terrore.Kim Jong-un sembra agire del tutto convinto che :· Seppur Trump alza la voce più dei predecessori, nei fatti farà come loro.· Quello che vogliono gli USA è comunque un accordo· Anche se gli USA hanno sempre affermato che sia inaccettabile la detenzione di armi nucleari da parte della Corea del Nord, nelle azioni e nei fatti dell’ Amministrazione Obama sembrano averlo accettato.· Gli Usa parlano di sanzioni ed isolamento della Corea del Nord, ma le risorse della stessa sussistono se non sono aumentate: acquisti (cinesi )di carbone, vendita di forse lavoro (coatto) anche alle imprese occidentali, rimesse dei nordcoreani espatriati in Africa e Asia, vendite di armi e traffici sottobanco che sfuggono alle sanzioni.· Anche se gli USA minacciano azioni militari, quale credibilità hanno se non hanno attaccato quando la Corea del Nord non disponeva ancora di armi nucleari e vettori in grado di raggiungerli? La popolarità ed il well fare proprio e dei vicini alleati impedirà loro di farlo adesso.· Anche se Obama aveva lanciato lo slogan pivot to Asia (la “svolta asiatica” inaugurata da Obama nel 2011) , gli USA stanno perdendo terreno nella regione dove la Cina si rafforza esponenzialmente obbligando Giappone e Sud Corea a decidere presto da che parte stare.· La Corea del Nord non può rinunciare alle armi nucleari : senza quelle non avrebbe potere negoziale come paese , ma soprattutto non lo avrebbe Kim Jog-un, che certamente ha imparato la lezione sia da Gheddafi e Saddam Hussein, ma soprattutto ha l’ esempio di Assad. La tensione, e l’ eventuale scontro sarà comunque sul mare e dal mare, e questo lo sanno benissimo sia Russia che Cina … La tensione, e l’ eventuale scontro sarà comunque sul mare e dal mare, e questo lo sanno benissimo sia Russia che Cina … ed è per questo che occorre prestare molta attenzione agli assetti navali dei tre paesi, riguardo ai quali la Russia parte svantaggiata E' su questo confronto che dovremmo sviluppare analisi e dibattito Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Giancarlo Castiglioni Posted September 2, 2017 Report Share Posted September 2, 2017 Per la Russia sono sostanzialmente d'accordo.In questo momento USA e Russia non hanno reali interessi in contrasto.La tensione attuale è del tutto artificiosa, creata dalle continue provocazioni USA: entrata nella NATO di Polonia e paesi batici, schieramento di truppe USA in Lituania (mi pare), sanzioni economiche, espulsione di diplomatici. Logico che Putin debba in qualche modo rispondere con manovre militari, espulsione di diplomatici in ritorsione.In fondo in Siria USA e Russia collaborano, sia pur guardandosi per traverso.Anche per la Corea del Nord credo non ci sia sostanziale rischio di guerra, ma la mia valutazione è differente.Credo che Kim abbia una gran paura degli USA e che sia convinto che la sua sicurezza sia solo nella forza militare.Ricordiamo la dichiarazione di Bush sugli stati canaglia, in cui la Nord Corea era dopo Iraq e Iran.Dopo l'attacco all'Iraq diventava chiaro che gli USA facevano sul serio e che la rinuncia alle armi chimiche come aveva fatto Saddam non era una soluzione.Nella biografia di Mao di Jung Chang vi è una interessante ricostruzione della guerra in Corea.Dopo il primo anno il nonno di Kim avrebbe voluto arrivare ad un accordo di pace, ma Stalin e Mao vollero la continuazione della guerra per tenere impegnati Gli USA.Se Kim non si fosse prontamente allineato sarebbe stato rimosso dato che Mao aveva 300.000 "volontari" in Corea.Con questo precedente si capisce che Kim non voglia avere l'aiuto di nessuno, sopratutto dei cinesi.Quindi il ricorso al deterrente atomico era indispensabile.Kim non ha intenziore di negoziare, anzi nessuna trattativa sullla rinuncia al nucleare è possibileDa quando è esplosa la prima bomba atomica Nord Coreana un attacco USA è diventato troppo pericoloso.Si parla tanto di miniaturizzazione della bomba e di missili, ma sarebbe possibile trasportare la bomba camuffata da merce con un aereo o una nave cargo.Impossibile essere sicuri di impedirlo.Kim risponde alle sparate di Trump con sparate ancora più grosse.L'apparire imprevedibile è una sua difesa; come reagirebbe ad un attacco missilistico agli stabilimenti di produzioni delle armi atomiche?Se è imprevedibile potrebbe lanciare una rappresaglia atomica, se fosse ragionevole si potrebbe aver fiducia che non lo faccia.Per concludere credo che non succederà nulla e che non ci sarà nessun scontro sul mare.Naturalmente sarebbe meglio evitare tutta questa situazione di minacce e tensione.Tutti pensano di aver la situazione sotto controllo, ma è inutile negare che ci siano dei rischi.Ho in mente l'esempio della Brexit: a furia di dire stupidaggini si è creato un disastro. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Giancarlo Castiglioni Posted September 3, 2017 Report Share Posted September 3, 2017 Dopo il nuovo test nucleare della Nord Corea gli USA non sanno come rispondere; le parole le hanno esaurite e non possono passare ai fatti.Proporranno un nuovo aumento delle sanzioni, facendo in fondo un favore a Kim.Più il paese è isolato dal resto del mondo, più il suo regime è solido.Le sanzioni economiche hanno sempre funzionato così.Il caso più evidente è Cuba; se le sanzioni fossero state tolte 30 anni fa facilitando commercio e turismo il regime sarebbe caduto da un pezzo. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Giuseppe Garufi Posted September 4, 2017 Report Share Posted September 4, 2017 Concordo con voi che lo spettro delle Guerra Fredda è lontano, anzi direi che è morto e sepolto: riveste un’utilità solo per gli Stati Maggiori americani che possono chiedere più stanziamenti e per Putin che può mostrare i muscoli alla Nazione e rinsaldare un potere comunque forte, fingendo che la Russia sia ancora una superpotenza globale.La Guerra Fredda non tornerà perché dal punto di vista economico non conviene a nessuno dei contendenti, in un mondo interconnesso in maniera ormai esasperata.Anche il terzo attore, la rampante Cina, non ha alcun vero interesse a raggiungere un punto di rottura con quell’ottimo partner commerciale che continuano ad essere gli Stati Uniti d’America.Certo i punti di frizione non mancano, in due parti del mondo soprattutto: il confine europeo della Russia e la Corea.Con la caduta dei sistemi comunisti ed il disfacimento dell’URSS, la Russia ha perso l’enorme profondità strategica su cui poteva contare, rispetto al suo cuore geografico: Germania Orientale, Polonia, Cecoslovacchia, Bulgaria, Romania, Estonia, Lettonia, Lituania, Ucraina, sono stati persi ed in parte i loro territori sono stati acquisti alla NATO; ritrovarsi con basi americane negli Stati Baltici o in Polonia o in Romania è stato ed è un problema … ed abbiamo visto come è andata a finire quando qualche sprovveduto ha cercato di allargare la sfera NATO a Georgia e, soprattutto, Ucraina.Ogni tanto leggo divertito della minaccia costituita per la NATO dall’enclave di Kaliningrad e dalla sua bolla A2/AD: una bolla difensiva non offensiva, Kalinigrad è circondata da Stati che aderiscono alla NATO stessa.La Corea ed il suo potenziale nucleare: tanto per andare controcorrente, ho la netta sensazione che il regime coreano sia sopravvissuto a Saddam Hussein e Gheddafi perché in Nord Corea non c’è petrolio, né altre attrattive economiche; gli armamenti puntati su Seul e sulla Corea del Sud in generale, non avrebbero fermato un’invasione preceduta da una saggia politica della tensione crescente, atta a tenere “al suo posto” la Cina. Ora è troppo tardi e mi sembra di assistere ad una ripetizione del confronto che portò alla II GM tra USA e Giappone: si alza continuamente il livello di sanzioni, cercando di portare l’avversario all'esasperazione e a fare la prima rovinosa mossa e poterlo poi battere sul campo. Strategia che poteva funzionare con il Giappone imperiale alla ricerca di continua espansione nel 1941, ma più difficilmente con la Nord Corea il cui unico obiettivo sembra essere la sopravvivenza fisica della dinastia. Per quello che riguarda, infine, la guerra sul mare, dal mare, anche io convengo che non ci sarà ma, qualora ci dovesse essere a breve/medio termine, la US Navy la vincerà, troppa la differenza tra le unità a disposizione, le tradizioni navali, le capacità complessive militari, pur con tutti i problemi attuali della Marina americana. CARABINIERE 1 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Giancarlo Castiglioni Posted September 5, 2017 Report Share Posted September 5, 2017 Non credo che il petrolio abbia avuto una parte importante nell'attacco a Saddam; credo che sia attaccato solo perché era il primo della lista.Attaccare Gheddafi non era al momento nei programmi USA; si sono accodati a Francia e GB.Di oggi la notizia che gli USA sperano in ingenti vendite di armi a Sud Corea e Giappone. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
CARABINIERE Posted September 5, 2017 Author Report Share Posted September 5, 2017 Credo che più che vedere le colpe si debba pensare alle implicazioni e lo scenarioPartiamo dalla considerazione che Kim non sia il pazzo che troppo facilmente si vuol dipingere ma un potente che sa giocare le sue carte e comunque dei risultati in questi ultimi anni li ha portati a casa.Siamo in bilico ma nessuno vuol fare il primo passo, è questo è il potere di KimKim ha un deterrente, gli "altri" no (salvo le tre grandi potenze, che non so - se coinvolte - quanto sarebbero disposte a rischiare per conto terzi , probabilmente no...)Questo quadro, e la minaccia non più latente indurrebbe alcuni degli "altri" (Giappone, Corea del sud, Australia, lascio per ovvi motivi India e Pakistan perché già attivi nel coro ..) a cercare di dotarsi al più presto di un deterrente. ... a loro capacità, soldi e collegamenti nn mancano ..Ecco una nuova corsa nucleare ... Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Giancarlo Castiglioni Posted September 6, 2017 Report Share Posted September 6, 2017 Pare che Stalin nel periodo di monopolio atomico USA abbia detto "Contro l'atomica basta avere i nervi saldi".Possibile che Sud Corea e Giappone non abbiano i nervi saldi e vogliano sprecare cifre colossali per dotarsi di un armamento atomico.Da notare che gli USA dicono di voler evitare a tutti i costi la proliferazione nucleare.Con la loro politica stanno ottenendo esattamente il contrario. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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