Incles Posted May 23, 2017 Report Share Posted May 23, 2017 Qualche giorno fa si affaccia nel golfo una inusuale figura di nave e si va a collocare, in attesa, entro uno specchio acqueo inconsueto per i traffici. La questione dell'identità è presto risolta: si tratta della EIDE TRADER, una nave bacino norvegese con oltre quarant'anni di servizio. Se è qui, penso, ovviamente avrà un motivo ... forse due. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Incles Posted May 23, 2017 Author Report Share Posted May 23, 2017 Ricorderanno i meno giovani la questione rilevante del ponderoso contratto per la fornitura di navi all'Irak - allora retto da Saddam Hussein - nei primi anni ottanta, che non ebbe seguito per il susseguirsi di avverse vicende (guerra Irak-Iran), embargo decretato dall'ONU, e quindi la guerra del golfo (a seguito dell'invasione del Kuwait) e poi ... ma non credo serva ripercorrere qui gli avvenimenti del nuovo millennio. La flotta (quattro fregate, sei corvette, un rifornitore di squadra) era in uno stadio di costruzione avanzata e, negli anni successivi, con qualche sacrificio e una buona dose di flessibilità, le navi vennero quasi tutte completate o riconfigurate e trovarono un acquirente. Non sto a ricordarvi che le quattro fregate hanno prestato servizio - dalla seconda metà degli anni novanta - nella nostra marina, costituendo la classe "Soldati". Solo due corvette vennero consegnate alla marina irachena e, come tali, vennero internate, se non ricordo male, presso il cantiere del Muggiano inizialmente e poi, per motivi di sicurezza, all'interno dell'arsenale MM. Con un piccolo equipaggio a bordo (poche decine di uomini, peraltro al comando di un ammiraglio, a quel che riportano i cronisti) sono rimaste alla Spezia per oltre un quarto di secolo ed erano una componente del paesaggio arsenalizio che sembrava immutabile. Giuseppe Garufi, Danilo Pellegrini and Conterosso 3 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Incles Posted May 23, 2017 Author Report Share Posted May 23, 2017 (edited) Non credo sia interessante ripercorrere le controversie interstatali e quant'altro avvenuto. Sta di fatto che era giunto il momento di mandare a casa (per così dire) queste navi, che sono intervenuti accordi in tal senso e che il modo migliore di farcele arrivare è apparso il loro trasporto su una nave bacino. Ecco in breve la narrazione della vicenda ultima. Le immagini che seguono non necessitano di altre illustrazioniAggiungo solo che i nomi delle due corvette sono Moussa Ben Nassair (F210) e Tariq Ibn Ziad (F212) e che, per quel che si dice, gli equipaggi e le loro famiglie hanno sempre mantenuto buone relazioni ed un profilo di riservatezza e correttezza formale, anche nei momenti più difficili delle vicende mediorientali. Edited May 23, 2017 by Incles Danilo Pellegrini, Francesco De Domenico, Nereo Castelli and 1 other 4 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Giancarlo Castiglioni Posted May 25, 2017 Report Share Posted May 25, 2017 Sono navi ormai vecchie, hanno 35 anni e c'è da dubitare che siano in grado anche solo di navigare.Per metterle in condozioni di raggiungere l'Irak con i loro mezzi si sarebbe dovuto revisionale, completare e addestrare l'equipaggio, fare una serie di prove in mare.Il trasporto su nave bacino era la soluzione più pratica ed economica.Però se le si voleva mettere in servizio sarebbe stato più facile farlo a La Spezia piuttosto che in Irak.Sono curioso di conoscere quella che sarà la storia successiva di queste navi.Probabilmente contineranno a rimanere ferme in un canale fluviale dalle parti di Bassora fino alla demolizione.Ma il trasporto potrebbe anche essere direttamente verso la demolizione, fuori dall'Italia sia per opportunità politica che per sfuggire ai vincoli ecologici.Già è discutibile che l'Irak avesse effettiva necessità di queste navi quando sono state ordinate.Oggi demolirle direttamente in Italia sarebbe stata la soluzione più razionale. Incles 1 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Incles Posted May 25, 2017 Author Report Share Posted May 25, 2017 (edited) Non ho fatto cenno, per brevità, al lungo contenzioso - in sede domestica ed internazionale - che è intervenuto nel corso degli anni e che si è formalmente concluso nel 2014 con un accordo fra la società costruttrice ed il governo iracheno (soccombente in giudizio), che pare prevedesse, fra l'altro, il ripristino delle unità presso il cantiere del Muggiano ai fini di un effettivo rientro in servizio. Non so cosa sia accaduto in seguito, anche perché non mi sono interessato per saperlo, ma mi sembra che le condizioni delle unità, viste da fuori e da lontano, confermino che la scelta del loro trasporto via mare sia ben meditata. Il commento di Giancarlo Castiglioni mi sembra assolutamente appropriato in ogni sua parte. Mentre navigano (con prossima destinazione dichiarata Porto Said) sulla platea della nave bacino, più vecchia di loro, verso la sorte che le attende, a noi non resta che attendere l'esito di questa intricata vicenda. Edited May 25, 2017 by Incles Giuseppe Garufi and Danilo Pellegrini 2 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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