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in merito al tiro navale, un interessante contributo


CARABINIERE
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In un contesto generale dove in celebrazioni di anniversari proliferano pseudo storici, non posso che segnalare con soddisfazione un ottimo lavoro apparso sul numero di maggio della rivista Storia Militare.

L’ ammiraglio Michele Cosentino, andando controcorrente alla superficialità ormai imperante, nel suo articolo “gli incrociatori da battaglia allo Jutland” entra in una profonda, ed ai più sconosciuta, analisi delle procedure di tiro sia della Royal Navy sia della Kaiserliche Marine, fornendo una lettura più tecnica e veritiera degli avvenimenti, degli effetti dello scontro, ed introducendo nel dettaglio concetti e filosofie che si troveranno ancora applicate nei conflitti successivi.

Lo scontro dello Jutland portò a radicali cambi nella tecnica navale e nei servizi di bordo, in particolare quelli artigliereschi.

Un lavoro di analisi, e dottrinale, che va meditato a fondo, che entra nei “perché”, con l’ accento sulla priorità che nella Royal Navy, a qualsiasi costo, si attribuiva al fattore “celerità di tiro”, considerazione che deve far riflettere a chi – oggi, e senza troppe fondamenta – vorrebbe metter l’ accento sulle gittate.

Un’ analisi profonda che dovrebbe imporre ampie riflessioni tra i navalisti nostrani …. 

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Questo filmato, ripreso dal PRINZ EUGEN, della BISMARCK che spara contro HOOD e PRINCE OF WALES nello Stretto di Danimarca lo trovo abbastanza impressionante per l'efficacia artiglieresca..

 

https://www.youtube.com/watch/?v=pPmkOtSveXY#t=340

sottolineo due aspetti:

  • la cadenza di tiro
  • la rapida dissipazione dei fumi (non credo dovuta al solo effetto vento, ma anche alla composizione chimica delle cariche di lancio, che ritengo fossero a vampa ridotta, chechenedicano certi pseudo navalisti))

la cauta dei colpi avversari (si notano soli colpi singoli in acqua e non gli effetti di salva) dimostrano quanto da ambedue le parti il tiro fosse  centrato ..

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Il filmato, riguardo al tiro della BISMARCK, é veramente impressionante.

 

Ho notato che il PRINZ EUGEN, che pure intervenne nella battaglia colpendo anche la PRINCE OF WALES, nel filmato si teneva molto distante dietro la BISMARCK.

 

La cadenza di tiro della corazzata tedesca era eccezionale. E' stato detto che fosse in grado di sparare una salva d'artiglieria principale (380 mm) con una cadenza di 20 secondi, mentre le corazzate tipo PRINCE OF WALES (356 mm) lo facevano in 30 secondi, e le nostre LITTORIO (381 mm) addirittura ogni 45 secondi.

 

Ciò significava che ad ogni salva delle LITTORIO (9 cannoni) la BISMARCK  (8 cannoni) poteva sparare due salve e mezzo.

 

Franco

Edited by Francesco Mattesini
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Io ritengo che era il sistema di caricamento dei proiettili da 380, dal deposito siluri alla canna di sparo, a fare la differenza.

 

Se qualcuno ricorda il film "La nave bianca", il percorso dei proiettili della VITTORIO VENETO, la corazzata impiegata nel film, per raggiungere la canna di tiro,era molto macchinoso. Ed era inoltre fragile soprattutto nei calcatoi, che dettero non pochi problemi di messa a punto all'inizio dell'attività  di addestramento delle "Littorio", tanto che per questa ragione non poterono uscire per partecipare alla battaglia di Punta Stilo.

 

Per chi volesse approfondire l'argomento consiglio la lettura  dei molti documenti nel mio libro "Corrispondenza e Direttive Tecnico-Operative di Supermarina", Volume I, Tomi Primo. e Secondo, Ufficio Storico della Marina Militare, Roma 2000.

 

Franco

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