Jump to content

Le motobombe tedesche impiegate a marzo 1943 contro i porti di Tripoli e Algeri


Francesco Mattesini
 Share

Recommended Posts

Evidentemente per il tonnellaggio la fonte BTR, come spesso accade in Internert, era sbagliata. 

 

Ho specificato che per salvare il LINNET esso fu portato ad incagliare.

 

Quello che mi interessa é avere un riscontro che dimostri che a colpirlo fu realmente una motobomba. In tal caso bisogna rifare i conti riportando il totale delle navi colpite al numero di 9, delle quali: 4 affondate, 3 rese inutilizzabili, 1 danneggiata e 1 colpita senza riportare danni.

 

Franco

Edited by Francesco Mattesini
Link to comment
Share on other sites

Francesco

 

Credo proprio che tu abbia ragione sull'affondamento del Barflake. Avevo già dei dubbi, ma ho dato fiducia a quanto scritto dalla Historical Section Admiralty.

 

Questo significa che il successo delle motobombe é ancora più scarno, e lo correggerò.

 

Credo che a WIKIPEDIA si siano offesi per il fatto che, oltre a postare per loro l'ho fatto anche per il nostro Forums, e hanno cancellato il tutto. Contenti loro ?.

 

A meno che abbia dato fastidio a qualcuno il giudizio finale che ho dato sulla scarsa efficienza delle LT 350 in sede operativa e di successi, e abbia protestato, perché metto in dubbio l'efficienza tecnica di un'arma italiana che, come ho già detto, é molto apprezzata anche per motivi di prestigio.

 

Franco

 

 

Caro Francesco è successo solo in questo caso?

Link to comment
Share on other sites

  • 1 month later...

Attacchi nei porti di Tripoli e Bona degli aerei tedeschi con le motobombe LT. 350 nel mese di aprile 1943

 

             La sera del 14 aprile 1943 aerei tedeschi, attaccando il porto Tripoli, tentarono di ripetere il precedente successo che il 19 marzo avevano ottenuto contro il medesimo obiettivo con le motobombe LT. 350 (italiane FFF). Ma questa volta i velivoli portarono anche piccoli siluri tipo 3F anch’essi da lanciare con paracadute. Parteciparono all’incursione ventuno bombardieri Ju. 88, due dei quali dovettero rientrare per disturbi tecnici. I restanti diciannove Ju. 88 raggiunsero Tripoli e, tra le 20.38 e le 20.45, sganciarono nel porto 70 delle loro armi, ma senza successo. Andò perduto un velivolo Ju. 88 del III./KG.76.

 

             Quello stesso 14 aprile 1943 l’organizzazione crittografica britannica Ultra comunicò che alle ore 08.00 sarebbero atterrati a Villacidro, in Sardegna, da 30 a 35 velivoli Ju. 88 armati con motobombe LT 350 e con serbatoi supplementari, e che trasportavano anche personale tecnico. Alla protezione dei velivoli al momento dell’arrivo avrebbero provveduto i caccia della 9a Squadriglia del 5° Gruppo del 53° Stormo Caccia (9./JG.53). Quindi, dopo un rapido rifornimento e il controllo dell’efficienza delle LT 350 da parte del personale tecnico, gli Ju. 88 sarebbero decollati per un attacco contro il naviglio nella rada di Mers el a Kebir, presso Orano, la principale base della Forza H, che all’epoca comprendeva tra le sue maggiori navi le corazzate Nelson e Rodney e la portaerei Formidable.

 

             Secondo i bollettini giornalieri dell’OBS, nella giornata del 15 aprile furono effettuate ricognizioni a vista e fotografiche con due Ju 88D del 122° Gruppo su Mers el Kebir. Uno dei ricognitori per il maltempo dovette interrompere la missione, mentre il secondo riferì di aver trovato sull’obiettivo una contraerea pesante e precisa.

 

             Non risulta che vi sia stata la programmata missione d’attacco contro Mers el Kebir, che evidentemente fu sospesa, e non ne conosciamo il motivo, forse causato dalle sfavorevoli condizioni atmosferiche. Si ebbe invece nella notte sul 16 aprile un attacco contro le navi nel porto di Bona, da parte  di ventinove Ju. 88 che sganciarono bombe e siluri (evidentemente LT 350). Nelle difficili condizioni di oscurità e di forte reazioni di cannoni e proiettori nemici, gli equipaggi tedeschi riferirono di aver visto le bombe cadere presso un incrociatore e fu ritenuto centrato un cacciatorpediniere. Da parte tedesca non rientrò alla base uno Ju. 88 del III./KG.76.

 

 

 

Franco

Link to comment
Share on other sites

Secondo un appunto del Ministero dell’Aeronautica consegnato al Duce del 24 agosto 1942, dopo la conclusione della Battaglia di Mezzo Agosto, la motobomba FFF pesava 490 chili, dei quali una carica ad alto esplosivo di 130 chili, ed “era fornita di tre spolette sensibilissime”.

 

Subito dopo il lancio si apriva un paracadute, che si sganciava quando l’arma toccava la superficie del mare. E si specificava: “Al momento dell’impatto in mare la motobomba, azionata da un motorino elettrico, inizia il suo moto, descrivendo un percorso spiraliforme e mantenendosi immersa ad una profondità variabile fra i 2 e i 6 metri. Con una velocità di 6 metri al secondo, la sua corsa in acqua ha la durata di circa un’ora.

 

Con uno sgancio multiplo sulla direttrice di moto di una forza navale si riteneva che la motobomba avrebbe creato “l’immediato scompaginamento della formazione navale, offrendo una condizione favorevole all’attacco [successivo] degli aerosiluranti”.

 

Ciò purtroppo non si verifico. Vedendo  i paracadute scendere di prora alla Formazione Navale britannica (Forza F), fu ordinata dalla nave ammiraglia, la corazzata NELSON, una duplice manovra a tutta la formazione navale, accostando di 45° gradi prima da un lato e poi dall'altro, evitando in tal modo alle navi di essere colpite dalle motobombe.

 

Nell'ordine operativo trasmesso alle ore 12.55 del 12 agosto 1942 al Comando dell'Aeronautica della Sardegna dal generale Rino Corso Fougier, Capo di Stato Maggiore della Regia Aeronautica, lo sgancio delle motobombe FFF da parte dei bombardieri S. 84 del 38° Gruppo del 32° Stormo, doveva avvenire nel modo seguente:

 

"Velivoli S.84 attaccheranno di fronte senso inverso direzione convoglio, rilanciando motobombe a distanza circa 100 metri davanti unità di testa".

 

 

Franco

Edited by Francesco Mattesini
Link to comment
Share on other sites

  • 1 month later...

Caro Francesco,

 

ho già riportato come si svolsel'attacco tedesco contro Tripoli e, se non arriveranno nuove sicure informazioni, non intendo cambiare una virgola.

 

Ti posso assicurare, avendo consultato il Diario degli Aerosiluranti, che non vi é stato quellla notte del 20 marzo 1943, alcun attacco di aerosiluranti italiani nella zona a sud della Sicilia. E  non si parla assolutamente di impiego delle motobombe FFF neppure negli attacchi, portati il 20 marzo da sei S. 79 del 3° Nucleo Addestramento Aeroosiluranti e del 105° Gruppo Aerosiluranti  nella Rada di Bona, e l'indomani 21 marzo nell'attacco di altri sei S. 79 del 105° Gruppo nella Rada di Algeri. Risultati pratici NN.

 

Quelle due miniature sono soltanto un papocchio, da non prendere assolutamente in considerazione.

 

Ciao

 

Franco

Edited by Francesco Mattesini
Link to comment
Share on other sites

Join the conversation

You can post now and register later. If you have an account, sign in now to post with your account.

Guest
Reply to this topic...

×   Pasted as rich text.   Paste as plain text instead

  Only 75 emoji are allowed.

×   Your link has been automatically embedded.   Display as a link instead

×   Your previous content has been restored.   Clear editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.

Loading...
 Share

×
×
  • Create New...