Giuseppe Garufi Posted May 21, 2016 Author Report Share Posted May 21, 2016 World's greatest navy takes ownership of the world's greatest ship ... scusate la modestia. http://navylive.dodlive.mil/2016/05/20/worlds-greatest-navy-takes-ownership-of-the-worlds-greatest-ship-ddg-1000/ Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Giuseppe Garufi Posted June 17, 2016 Author Report Share Posted June 17, 2016 Anche il secondo è in acqua ... http://www.navy.mil/submit/display.asp?story_id=95268 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Francesco De Domenico Posted June 20, 2016 Report Share Posted June 20, 2016 http://edition.cnn.com/2016/06/19/politics/uss-monsoor-zumwalt-destroyer-christened/index.html Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Francesco De Domenico Posted October 16, 2016 Report Share Posted October 16, 2016 http://edition.cnn.com/2016/10/15/politics/uss-zumwalt-stealth-destroyer-commissioning/index.html Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
CARABINIERE Posted October 16, 2016 Report Share Posted October 16, 2016 e così è stato consegnato .. non si sa se l' avaria sofferta è già stata riparata o è ancora in corsoha orgogliosamente servito una piccola protuberanza, il nuovo supercannone da 155 per il tito controcosta in profondità ..forse un pò pochino, in attesa di nuove armi, per un' unità che ha la potenza elettrica installata di una portaerei nucleare 8ed un costo adeguato ..) Luiz 1 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Giuseppe Garufi Posted October 19, 2016 Author Report Share Posted October 19, 2016 F-35C e ZUMWALT ... il prossimo futuro della US Navy. Potete trovare la foto ad alta risoluzione nel sito della US Navy. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Francesco De Domenico Posted November 24, 2016 Report Share Posted November 24, 2016 http://edition.cnn.com/2016/11/23/politics/navy-destroyer-zumwalt-panama-canal/index.html Ci risiamo...Non sarà per caso che la nuova generazione di ingegneri informatici fa cilecca? Giuseppe Garufi 1 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
CARABINIERE Posted November 24, 2016 Report Share Posted November 24, 2016 Non solo lo Zumwalt... Per sua natura, una nave da guerra dovrebbe avere una tale ridondanza di potenza ed una duplicazione di circuiti (ed apparato motore) tali da poter (sempre) rientrare in porto, o mettersi in salvo con mezzi propri, magari a efficienza e velocità ridotte. Quando una nave da guerra “deve essere rimorchiata in porto” il problema, qualsiasi esso sia, diviene noto e abbisogna di risposte chiare.Negli ultimi mesi, ormai nell’ ultimo anno, tanto per le nuove unità della US Navy come per le unità della RN il ritorno a rimorchio in porto si è ripetuto troppe volte per non suscitare inquietanti interrogativi, compreso il dubbio che si tratti di errori sistemici nella progettazione di unità “tutte elettriche” (o con facile ironia “troppo elettriche”) A pochi giorni dell’ avaria (generazione elettrica) a Panama dello USS Zumwaldt, la seconda per l’ a.m. nel primo viaggio, quello del trasferimento dal cantiere di costruzione e dalla consegna, in Atlantico, alla base di impiego e di messa a punto dei sistemi d’ arma, san Diego, in Pacifico, un’ altra avaria al sistema di propulsione ha costretto al rientro a rimorchio del HMS DUNCAN, della classe DaringNon certo una novità per questa classe, con una serie di avarie iniziata mesi or sono con un clamoroso e pericoloso black nei pressi dello sterro di Ormuz. Amplierò quanto già trattato per le LCS, ma forse una considerazione terra terra è quella di tornare a far progettare le navi, soprattutto quelle da guerra, a marinai coadiuvati da ingegneri navali Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Francesco De Domenico Posted November 25, 2016 Report Share Posted November 25, 2016 Secondo la newsletter di Navybooks arrivata stamani, il guasto allo ZUMWALT si è verificato nei sistemi per lo scambio di calore del sistema propulsivo integrato, che fornisce energia elettrica sia al sistema propulsivo che ai sensori, ai sistemi d'arma e ai servizi. "Tutto ciò sembra notevolmente simile ai problemi che stanno subendo i caccia Type 45 della Royal Navy." HMS DUNCAN è stato rimorchiato in porto a Devonport mercoledì 23 novembre, appena due giorni dopo esserne salpato. Si sa molto poco sulle ragioni, ma pare che non si tratti di una ripetizione dei ben noti problemi al sistema propulsivo dei Type 45 ma piuttosto di un problema di corrosione della rete di tubi dei sistemi di raffreddamento. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
CARABINIERE Posted November 25, 2016 Report Share Posted November 25, 2016 Ho già trattato a lungo il problema delle nuove costruzioni navali, realizzate spesso “a prescindere” dagli indirizzi e dalla sorveglianza di chi deve operarle, ed in questa linea, in un momento di bilanci di fine mandati (2 consecutivi) dell’amministrazione statunitense mi azzardo anche ad una lettura politica, che non può essere la sola spiegazione di tanti insuccessi ma – si - identificarne le cause scatenanti. In ambedue i casi, US Navy e Royal Navy, dobbiamo partire, pur valutando ormai di essere di fronte ad errori sistemici, dalla considerazione che le costruzioni navali più che di una delega sono state oggetto di una abdicazione da parte delle rispettive marine, per imposizione e/o miopia politica. Il caso statunitense è più grave ed eclatante, il caso inglese, pur nella sua gravità sembra più circoscritto (d’ altra parte parliamo di un volume di costruzioni molto più ridotto) ed affrontato per la sua soluzione molto più pragmaticamente di quello americano Per il caso statunitense, volendone parlare in termini politici, bisogna partire da lontano.Con Obama per la prima volta gli Stati Uniti hanno avuto un Presidente che non aveva trascorsi militari, non aveva legami militari, guardava con sospetto i militari.Un presidente, ed una linea politica, che mal sopportava il carisma ed il prestigio di cui negli Stati Uniti godeva la casta militare, che inevitabilmente si contrapponeva caste politiche, quasi dinastiche, che sono più recentemente emerse nella società americanaObama ha sempre tentato di ridimensionare il mondo dei militari con tagli ai fondi della Difesa, con il ritiro quasi ignominioso dalle guerre in Iraq e Afghanistan, ipotizzando di rendere più ‘’democratico’’ il ruolo delle Forze Armate e dei suoi vertici, militari, adducendo la scusa che sempre più sconfinavano nella politica estera ( e questo probabilmente per trovare nell’ establishment militare resistenze e allarmi per la deriva in politica estera e per allinearsi con un segretario di stato che non ha seguito una politica occidentale).Sulla situazione interna dei vertici militari statunitensi, da una parte di malessere, dall’ altra di arrivismo e giochi di potere, tempo addietro è stato pubblicato un interessante saggio dell’Ammiraglio Lertora, attento osservatore per aver vissuto a lungo ed a fondo l’esperienza del comando congiunto di Tampa. Nell’ arco dell’amministrazione Obama abbiamo assistito ad uno scontro violento tra i responsabili della Difesa e quelli del Dipartimento di stato, con una serie di scandali, nei rispettivi campi, veri presunti, motivati od addirittura provocati, ampiamente strumentalizzati per riequilibrare i poteri a Washington.Tali scandali, compresi quelli “privati” di Petreus, sono stati politicamente utilizzati per far scendere i militari dalle stelle alle stalle.Scontri violenti, apertisi con i contrasti col Generale Mc Chrystal, militare di grande carisma e comandante delle Forze in Afghanistan, poi destituito da Obama per avergli dato dell’incompetente, per essere sostituito da Petreus, successivamente scivolato su una opportuna buccia di banana di possibile violazione dei segreti (violazione nella sfera del privato, non dimostrata e comunque enormemente meno rilevante e pregiudizievole delle mails e dei rapporti della Segretaria di Stato), e certamente si è trattato di occasioni davvero propizie per riportare i militari nella polvere,Le conseguenze sono stati vertici militari, passati da orientamenti aggressivi come nella strategia Bush, a quelli ondivaghi della non strategia di Obama, che si sono allineati e riallenati cavalcando i diversi approcci, ancorché opposti sul piano militare, facendoli propri ed addirittura propagandandoli con un’ambizione smodata.Dalla ‘’counterinsurgency and reconstruction’’ dell’Afghanistan che, prima, interessava tutto il Paese per riportare un qualche ordine, libertà e forma democratica, debellando i terroristi e Talebani, con un elevatissimo costo in termini di vite umane, si è passati al contrasto mirato ai terroristi della definiti ‘’Black list” con l’impiego delle Forze speciali e dei droni che comportano un minor dispendio di vite, ma anche un minor controllo del territorio.La dottrina “politicamente corretta” del ’’wait and see’’, presupposto obamiano dell’uscita dalle guerre, ha significato però perderle, con conseguenze disastrose per il resto del mondoLa più recente strategia (strategia?) del ritiro o ‘’retrenchment’’, che prevede risposte punto-punto alle aggressioni, colpendo chirurgicamente i cattivi (tecnica del ‘’counterpunching’’), rappresenta già una ritirata, una sconfitta.In effetti ciò che importava politicamente, era mostrare che le guerre finivano, non che ci si ritirava, perdendole.Il massimo è stata la politica meta-interventista del ‘’leading from behind’’ ( Gasman e Sordi l’ avevano già scoperta e la chiamavano ‘’va avanti tu, che a me scappa da ridere…’’) messa punto, con i risultati che soffriamo, nella Primavera araba, ed oggi fallimentare in Siria. Un disastro e un flop sul piano militare, che ha riportato l’ Occidente in una nuova guerra fredda, i cui effetti stranamente si sono ripercossi maggiormente sulla US Navy , pur la più estranea a questi scontri ed avvicendamenti ma quella più lenta a reagire e più sensibile a programmi integrati ed a lungo termine. Certamente in questi ultimi due mandati negli Stati Uniti sono cambiati i rapporti, sia di forza sia di forma, del Presidente con i militari (non si sa se definitivamente o meno) ma si è voluto dimostrare che l’infatuazione dei Presidenti con i militari era tramontata, un rapporto rotto, fallito, perché li si accusava di aver fatto troppa politica, troppo poco i ‘’Ranger’, e con troppe relationships, trasversali.E’ stata una palla presa al balzo (magari con qualche opportuno assist di ‘’scandali’’) per confinare i militari nel loro angolo, sostituendoli in toto non solo nelle faccende di politica estera, ma anche in quelle di strategia a lungo termine, di procurement e politica industriale, divenute appannaggio esclusivo di civili. Non solo un’attribuzione ma un vero e proprio appannaggio per l’ industria, tanto cara all’ amministrazione Obama per le statistiche occupazionali, con il fallimentare risultato di mezzi o sistemi elaborati e prodotti destinati ai militari ma non fatti per i militari, criticità ancora più acuta ed acuita per la US Navy La Marina, con i suoi programmi a lungo termine, ne è stata vittima, senza essere stata protagonista di questi giochi; la perdita di prestigio e di potere si è tradotta anche in mancanza di orientamenti e controlli sulle scarne polpette che loro piacimento politici e lobbies elargivano alla US Navy (in modo tale che, se non la consistenza, almeno i numeri e le apparenze potessero apparire soddisfacenti).Slogans, spacciati per strategie, che hanno lasciato le nuove costruzioni navali come galleggianti monchi, privi di efficienza, senza un coordinamento tra sviluppo della piattaforma e sviluppo dei sistemi da imbarcare, puntando come elemento qualificante e caratterizzante quasi esclusivamente sulle riduzioni del personale, e su sistemi automatici : questo è probabilmente l’ errore sistemico, che porta la US Navy adesso a dover in qualche modo “rappezzare” le piattaforme e rivitalizzare sistemi d’ arma già datati (quasi tutti quelli costosamente studiati o sviluppati negli ultimi anni – sulla base di enunciati scambiati per strategie- sono stati abbandonati, caso di quelli che avrebbero dovuto essere la panoplia delle LCS, con i lori moduli e l’ impossibile convertibilità, e, ultimo, caso dei costosissimi e complessi pezzi da 155 degli Zumwaldt) Non sappiamo ancora quale sarà la strategia della nuova amministrazione USA, stranamente molto parca in questa materia: non sappiamo se ci sarà una rivincita dell’esperienza e della professionalità su questi sistemisti visionari ed avventurieri, ma questa è l’unica speranza per la US Navy e dovrebbe essere una lezione per le altre marine, compresa la nostra. 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Francesco De Domenico Posted December 2, 2016 Report Share Posted December 2, 2016 Secondo la newsletter di navybooks.com arrivata stamani, lo ZUMWALT era pronto a salpare ieri dopo aver completato le riparazioni. Il guasto era dovuto al fatto che i cuscinetti che connettono gli Advanced Induction Motors agli assi portaelica erano stati contaminati da acqua di mare infiltratasi attraverso falle nei raffreddatori dell'olio lubrificante. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
CARABINIERE Posted May 12, 2017 Report Share Posted May 12, 2017 Malgrado fosse stata annunciata dalla US Navy la sospensione, per eccessivi costi, del programma relativo al cannone elettromagnetico (rail gun) previsto per la classe DD1000 Zumwaldt, nei giorni scorsi si è avuta notizia di una serie di prove di tiro presso il Poligono della US Army nello Utah, Dugway Proving Ground.Le prove sembra abbiano riguardato una nuova configurazione del sistema, con una unità di ptenza non solo capace di accumulare maggiore energia, ma di minore segnatura elettromagnetica, fattore che risulta essere il vero tallone di Achile di tale sofisticato sistema d’ arma.Le prove riguardavano anche la funzionalità del proiettile e de suo sistema di guida, dopo che lo stesso ha subito un impulso inziale pari all’ enorme accelerazione di 30000 Gees ( in pratica 30000 volte la gravità terrestre, pari a 9,8 m/s).Evidentemente si tratta di prove coperte dal massimo riserbo, e ci si può basare sulle dichiarazioni rilasciate dal main contractor, General Atomics Electromagnetic Systems (GA-EMS), che dopo gli annunci del Pentagono sui tagli ha tutto l’ interesse a dimostrare validità e rispondenza del sistema, vitalità del programma .GA-EMS ha detto che le prove hanno riguardato proiettili ipersonici con un “cannone” GEU (Guidance Electronics Unit) modificato ed aggiornato, ma soprattutto la cadenza di tiro, con tiri ripetuti tiri del suo 3 MJ BRS (Blitzer Railgun System) da tre mega joules.Probabilmente al fine di rafforzare la credibilità e la vitalità del programma, ha annunciato di aver previsto una nuova serie di tiri nell’ anno incorso, con un “cannone” ancora più potente, 10 MJ BRS (Blitzer Railgun System) da ben 10 joules. I tests sono evidentemente orientati a rendere “matura” la tecnologia, ridurre rischi diretti e collaterali, dimostrare che si tratta di un sistema multi/uso, con munizionamento (sinora di costo astronomico) multimissione, per impieghi sia in terra che in mare.Le prove hanno riguardato, per il munizionamento non solo il sistema di guida, ma il complesso involucro/nucleo, con le complesse operazioni di separazione tra le due componenti e l’ integrità strutturale del sistema, comprese le “rotaie” di lancio Prevenendo le critiche sugli stanziamenti eccessivi ed a pioggia dell’ era Obama, GA-EMS ha evidenziato di aver finanziato con risorse proprie i sistemi rail-gun sinora sviluppati (.. poco credibile ..ndr) ed in particolare il nuovo sistema di potenza appena lanciato, High Power Pulsed Power Container (HEPPC) che dovrebbe assicuarde il doppio della “ densità energetica “ dei sistemi iniziali.L'HEPPC avrebbe lo scopo di ridurre la segnatura causata dal lancio dei proiettili, con una flessibilità opportuna per le future applicazioni sia navali che terrestri Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Francesco De Domenico Posted July 17, 2017 Report Share Posted July 17, 2017 Problemi risolti? Da "Warship World" luglio/agosto 2017 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
CARABINIERE Posted July 18, 2017 Report Share Posted July 18, 2017 .. qualcosa non torna ... anche considerando la complessità del prototipo e la difficile messa a punto di un sistema delle meraviglie. non può operativamente accettarsi che una unità sia considerata operativa solo nel 2021, più di cinque anni dal termine della costruzione (e comunque ad armamento ridotto, vista la eventuale rinuncia ai rail guns passata sotto silenzio Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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