Jump to content

NAVI MILITARI DELLE MARINE ALLEATE AFFONDATE NEL MEDITERRANIO NELLA SECONDA GUERRA MONDIAL


Recommended Posts

Ho in stampa il seguente libro, che ritengo debba interessare tutti i cultori navali di questo sito. Il lavoro si sviluppa su due Volumi. Il primo e gran parte del secondo volume riguardano la Marina Britannica e le Marine del suo Impero. Il secondo Volume tratta poi tutte le perdite subite da tutte le altre Marine alleate, compresa quella Italiana nel periodo di cobelligeranza (n, ossia dalla metà di settembre 1943 alla fine della guerra.

 

FRANCESCO MATTESINI

NAVI MILITARI DELLE MARINE ALLEATE AFFONDATE NEL MEDITERRANEO NELLA SECONDA GUERRA MONDIALE

(Giugno 1940 – Maggio 1945)

PARTE PRIMA

Luca Cristini Editore, Zanica (BG) prezzo 36 Euro.

 

Link to comment
Share on other sites

Posted (edited)

Riporto, dal mio nuovo libro, un episodio che la sua importanza, ma che é poco conosciuto:

 
MONITORI

(Monitors)

1) Terror, 7.200 tons (25 febbraio 1941)

 

 

Vecchia nave costiera della prima guerra mondiale, armata con due cannoni da 381 mm, il Terror era l’unità più grande e più potente dell’Inshore Squadron, la divisione della Mediterranean Fleet costituita nel dicembre 1940 per sostenere dal mare, con bombardamenti costieri e trasporti di rifornimenti, l’avanzata dell’Esercito britannico in Egitto e in Libia (Operazione “Compass”). Considerando che il monitore disponeva anche di un discreto armamento contraereo – fortemente rafforzato con sette mitragliere Breda da 20 mm catturate agli italiani –  alla metà di febbraio 1941 fu deciso di inviarlo a protezione del conquistato porto di Bengasi, che da giorni era sottoposto agli attacchi degli aerei tedeschi del X Fliegerkorps, di base in Sicilia. Il Terror (capitano di fregata Henry John Haynes), partito da Alessandria, raggiunse Bengasi il giorno 17, scortato dai cacciatorpediniere australiani della 10a Squadriglia Stuart e Vendetta. Il mattino del 22 febbraio, trovandosi all’ancora in quel porto della Cirenaica, il monitore  fu attaccato in picchiata da tre aerei tedeschi Ju.88 del 3° Gruppo del 1° Stormo Sperimentale (III./LG.1), decollati dall’aeroporto siciliano di Catania, mentre tre aerosiluranti He.111 della 6a Squadriglia del 26° Gruppo Bombardamento (6./KG.26), partiti da Comiso al comando del capitano Karl Barth, dedicavano l’attenzione ad alcune unità individuate all’entrata della rada, senza riuscire a colpirle. Il Terror, danneggiato da tre bombe cadute vicino allo scafo che allagarono alcuni compartimenti, ricevette l’ordine di trasferirsi a Tobruk, ove esisteva una protezione contraerea più efficace. Partì quella stessa sera, accompagnato dallo sloop Ferenham e dalla corvetta Salvia, ma mentre attraversava il canale dragato del porto ebbe allagati alcuni compartimenti della sala macchine a causa dell’esplosione, avvenuta a breve distanza, di due mine magnetiche lanciate il 16 febbraio in quella zona da cinque aerei tedeschi He.111 della 2a Squadriglia del 4° Stormo da Bombardamento (2./KG.4). Nonostante le avarie il Terror proseguì nella sua rotta a discreta velocità. Tuttavia, la sua partenza da Bengasi fu notata il mattino del 23 febbraio dagli aerei tedeschi, che poi lo rintracciarono, alle ore 12.20, mediante uno Ju.88 della 1a Squadriglia Ricognizione Strategica (1./(F)/121). Sulla base della segnalazione trasmessa dal ricognitore, alle 15.30 cinque bombardieri Ju.88 del III./LG.1 – gruppo comandato dal capitano pilota Bernhard Nietsch – riceverono l’ordine di decollare da Catania. Dopo un lungo volo di trasferimento i velivoli, che erano armati ciascuno con una bomba da 500 chili e con due bombe da 250 chili, rintracciarono il monitore alle 18.30 di quello stesso 23 febbraio, e lo attaccarono in picchiata nel punto di lat. 32°55’N, long. 22°45’E, corrispondente a circa 90 miglia a occidente di Tobruk. Sebbene di uomini  dell’equipaggio del velivolo L1+GS (avente per pilota il tenente Theodor Hagen e per osservatore il sergente maggiore Karl Cohnen) avessero sostenuto di aver colpito l’unità più grossa della formazione britannica (ritenuta un piroscafo da 15.000 tonnellate) con almeno due bombe da 250 chili, e d’averla lasciata in fiamme, il Terror non ricevé nessun colpo a segno. Tuttavia le esplosioni delle tre bombe cadute vicino al monitore (due a dritta e una a sinistra), aprendo nuove falle nello scafo, furono ugualmente fatali alla nave che, con la poppa squassata e il locale macchine allagato, cominciò a sbandare. Abbandonata dall’equipaggio alle ore 22.00, dopo un vano tentativo di rimorchio da parte del dragamine Farenham (tenente di vascello William John Patrick Churck) e della Salvia (capitano di corvetta John Isdale Miller), il Terror affondò alle 04.20 dell’indomani, in lat. 32°59’N, long. 22°32’E, posizione corrispondente a 25 miglia a nordovest di Derna. Non vi fu alcuna perdita umana. Per scortare il Terror nell’ultima parte della navigazione il 24 febberaio erano stati fatti partire da Alessandria gli incrociatori Ajax e Perth e i cacciatorpediniere Mohwak e Nubian, che però furono richiamati alla base non appena al Comando della Mediterranean Fleet arrivò la notizia della perdita del monitore. Nelle operazioni di appoggio all’Esercito britannico, il Terror, che era stato attaccato più volte e senza successo dagli aerosiluranti e dai bombardieri italiani della 5a Squadra Aerea (Libia), aveva sparato, in sei settimane, un totale di 660 proietti da 381. La sua perdita rappresentò un duro colpo per l’efficienza dell’Inshore Squadron nelle operazioni di appoggio al fronte terrestre della Cirenaica. Il Terror fu, per tonnellaggio, la nave da guerra più grossa affondata nel Mediterraneo dai bombardieri Ju.88 durante la seconda guerra mondiale.

Edited by Francesco Mattesini
Link to comment
Share on other sites

  • 2 weeks later...
  • 6 months later...

Ecco i due volumi:

Perdite Navali Alleate. Navi Militari delle Marine Alleate affondate nel Mediterraneo nella seconda guerra mondiale (Giugno 1940-Maggio 1945”, Parte I, RiStampa Edizioni, Santa Rufina di Cittaducale (RI), Febbraio e  Aprile 2025.

 

Perdite Navali Alleate. Navi Militari delle Marine Alleate affondate nel Mediterraneo nella seconda guerra mondiale (Giugno 1940-Maggio 1945”, Parte II,  RiStampa Edizioni, Santa Rufina di Cittaducale (RI), Febbraio e  Aprile 2025.

Cordiali saluti

Francesco

Link to comment
Share on other sites

Join the conversation

You can post now and register later. If you have an account, sign in now to post with your account.

Guest
Reply to this topic...

×   Pasted as rich text.   Paste as plain text instead

  Only 75 emoji are allowed.

×   Your link has been automatically embedded.   Display as a link instead

×   Your previous content has been restored.   Clear editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.

Loading...
 Share

×
×
  • Create New...