Francesco Mattesini Posted March 8 Report Share Posted March 8 Ho in stampa il seguente libro, che ritengo debba interessare tutti i cultori navali di questo sito. Il lavoro si sviluppa su due Volumi. Il primo e gran parte del secondo volume riguardano la Marina Britannica e le Marine del suo Impero. Il secondo Volume tratta poi tutte le perdite subite da tutte le altre Marine alleate, compresa quella Italiana nel periodo di cobelligeranza (n, ossia dalla metà di settembre 1943 alla fine della guerra. FRANCESCO MATTESINI NAVI MILITARI DELLE MARINE ALLEATE AFFONDATE NEL MEDITERRANEO NELLA SECONDA GUERRA MONDIALE (Giugno 1940 – Maggio 1945) PARTE PRIMA Luca Cristini Editore, Zanica (BG) prezzo 36 Euro. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Francesco Mattesini Posted March 9 Author Report Share Posted March 9 (edited) Riporto, dal mio nuovo libro, un episodio che la sua importanza, ma che é poco conosciuto: MONITORI (Monitors) 1) Terror, 7.200 tons (25 febbraio 1941) Vecchia nave costiera della prima guerra mondiale, armata con due cannoni da 381 mm, il Terror era l’unità più grande e più potente dell’Inshore Squadron, la divisione della Mediterranean Fleet costituita nel dicembre 1940 per sostenere dal mare, con bombardamenti costieri e trasporti di rifornimenti, l’avanzata dell’Esercito britannico in Egitto e in Libia (Operazione “Compass”). Considerando che il monitore disponeva anche di un discreto armamento contraereo – fortemente rafforzato con sette mitragliere Breda da 20 mm catturate agli italiani – alla metà di febbraio 1941 fu deciso di inviarlo a protezione del conquistato porto di Bengasi, che da giorni era sottoposto agli attacchi degli aerei tedeschi del X Fliegerkorps, di base in Sicilia. Il Terror (capitano di fregata Henry John Haynes), partito da Alessandria, raggiunse Bengasi il giorno 17, scortato dai cacciatorpediniere australiani della 10a Squadriglia Stuart e Vendetta. Il mattino del 22 febbraio, trovandosi all’ancora in quel porto della Cirenaica, il monitore fu attaccato in picchiata da tre aerei tedeschi Ju.88 del 3° Gruppo del 1° Stormo Sperimentale (III./LG.1), decollati dall’aeroporto siciliano di Catania, mentre tre aerosiluranti He.111 della 6a Squadriglia del 26° Gruppo Bombardamento (6./KG.26), partiti da Comiso al comando del capitano Karl Barth, dedicavano l’attenzione ad alcune unità individuate all’entrata della rada, senza riuscire a colpirle. Il Terror, danneggiato da tre bombe cadute vicino allo scafo che allagarono alcuni compartimenti, ricevette l’ordine di trasferirsi a Tobruk, ove esisteva una protezione contraerea più efficace. Partì quella stessa sera, accompagnato dallo sloop Ferenham e dalla corvetta Salvia, ma mentre attraversava il canale dragato del porto ebbe allagati alcuni compartimenti della sala macchine a causa dell’esplosione, avvenuta a breve distanza, di due mine magnetiche lanciate il 16 febbraio in quella zona da cinque aerei tedeschi He.111 della 2a Squadriglia del 4° Stormo da Bombardamento (2./KG.4). Nonostante le avarie il Terror proseguì nella sua rotta a discreta velocità. Tuttavia, la sua partenza da Bengasi fu notata il mattino del 23 febbraio dagli aerei tedeschi, che poi lo rintracciarono, alle ore 12.20, mediante uno Ju.88 della 1a Squadriglia Ricognizione Strategica (1./(F)/121). Sulla base della segnalazione trasmessa dal ricognitore, alle 15.30 cinque bombardieri Ju.88 del III./LG.1 – gruppo comandato dal capitano pilota Bernhard Nietsch – riceverono l’ordine di decollare da Catania. Dopo un lungo volo di trasferimento i velivoli, che erano armati ciascuno con una bomba da 500 chili e con due bombe da 250 chili, rintracciarono il monitore alle 18.30 di quello stesso 23 febbraio, e lo attaccarono in picchiata nel punto di lat. 32°55’N, long. 22°45’E, corrispondente a circa 90 miglia a occidente di Tobruk. Sebbene di uomini dell’equipaggio del velivolo L1+GS (avente per pilota il tenente Theodor Hagen e per osservatore il sergente maggiore Karl Cohnen) avessero sostenuto di aver colpito l’unità più grossa della formazione britannica (ritenuta un piroscafo da 15.000 tonnellate) con almeno due bombe da 250 chili, e d’averla lasciata in fiamme, il Terror non ricevé nessun colpo a segno. Tuttavia le esplosioni delle tre bombe cadute vicino al monitore (due a dritta e una a sinistra), aprendo nuove falle nello scafo, furono ugualmente fatali alla nave che, con la poppa squassata e il locale macchine allagato, cominciò a sbandare. Abbandonata dall’equipaggio alle ore 22.00, dopo un vano tentativo di rimorchio da parte del dragamine Farenham (tenente di vascello William John Patrick Churck) e della Salvia (capitano di corvetta John Isdale Miller), il Terror affondò alle 04.20 dell’indomani, in lat. 32°59’N, long. 22°32’E, posizione corrispondente a 25 miglia a nordovest di Derna. Non vi fu alcuna perdita umana. Per scortare il Terror nell’ultima parte della navigazione il 24 febberaio erano stati fatti partire da Alessandria gli incrociatori Ajax e Perth e i cacciatorpediniere Mohwak e Nubian, che però furono richiamati alla base non appena al Comando della Mediterranean Fleet arrivò la notizia della perdita del monitore. Nelle operazioni di appoggio all’Esercito britannico, il Terror, che era stato attaccato più volte e senza successo dagli aerosiluranti e dai bombardieri italiani della 5a Squadra Aerea (Libia), aveva sparato, in sei settimane, un totale di 660 proietti da 381. La sua perdita rappresentò un duro colpo per l’efficienza dell’Inshore Squadron nelle operazioni di appoggio al fronte terrestre della Cirenaica. Il Terror fu, per tonnellaggio, la nave da guerra più grossa affondata nel Mediterraneo dai bombardieri Ju.88 durante la seconda guerra mondiale. Edited March 10 by Francesco Mattesini Giuseppe Garufi 1 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Platon Alexiades Posted March 15 Report Share Posted March 15 Dear Franco Very interesting account of HMS Terrror! I look forward to read your book. Best wishes, Platon Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Francesco Mattesini Posted March 24 Author Report Share Posted March 24 Caro Platon. Ti ringrazio per quanto ai scritto. Il primo volume del mio libro dovrebbe uscire in settimana. Ritengo di aver fatto un ottimo lavoro, ma poi questo saranno i lettori a giudicarlo. Cordialissimi saluti Franco Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
GABRIELEM Posted March 24 Report Share Posted March 24 Caro Franco, mi avevi già parlato di questo tuo nuovo lavoro instillandomi grande curiosità. Finalmente è in stampa e non vedo l'ora di leggerlo. Ti invio i miei più sentiti complimenti. A presto, Gabriele. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Francesco Mattesini Posted March 26 Author Report Share Posted March 26 Grazie Gabriele. Franco Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Francesco Mattesini Posted 12 hours ago Author Report Share Posted 12 hours ago Ecco i due volumi: “Perdite Navali Alleate. Navi Militari delle Marine Alleate affondate nel Mediterraneo nella seconda guerra mondiale (Giugno 1940-Maggio 1945”, Parte I, RiStampa Edizioni, Santa Rufina di Cittaducale (RI), Febbraio e Aprile 2025. “Perdite Navali Alleate. Navi Militari delle Marine Alleate affondate nel Mediterraneo nella seconda guerra mondiale (Giugno 1940-Maggio 1945”, Parte II, RiStampa Edizioni, Santa Rufina di Cittaducale (RI), Febbraio e Aprile 2025. Cordiali saluti Francesco Giuseppe Garufi 1 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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