Jump to content

CORSARI IN ADRIATICO: L'impresa delle motosiluranti tedesche S.54 e 61


Francesco Mattesini
 Share

Recommended Posts

Poiché nella Lista Aidmen si fanno miracoli nelle ricerche, chiedo umilmente agli esperti se è possibile poter avere una fotografia delle seguenti navi affondate tra il 9 e l’11 settembre 1943 in Adriatico, tra Ancona e Venezia. Riguarda il lavoro che sto facendo sui “Corsari in Adriatico” (le motosiluranti tedesche S 54 e S 61), titolo del libro di Erminio Bagnasco, episodio da me riportato già nel 1980 in la partecipazione tedesca alla guerra aeronavale nel Mediterraneo (1940-1945).

 

Motonave  Leopardi

Piroscafi, Pontinia, Sabaudia e  Albatros

Motoveliero requisito Vulcania

Cannoniera Aurora, mimetizzata

 

 

Riporto in sunto l’episodio, che sarà completamente aggiornato:

 

Da parte tedesca, l’impresa più significativa,  realizzata nei giorni dell’armistizio dell’Italia, dopo l’affondamento della Roma,  avvenne per opera dalle motosiluranti della 3a Flottiglia S 54 sottot. Vasc. Klaus Degenhard-Schmidt)  e S 61 (nocchiere Blomker). Avendo ricevuto l’ordine di operazione “Ernte” del piano “Achse”,  con l’ausilio della motozattera MFP 478, esse, prima di lasciare il porto di Taranto, minarono il Mar Grande con trenta torpedini tedesche TMA/B prelevate la sera dell’8 settembre dal deposito Buffoluto. Ciò avvenne, purtroppo, su ingenua autorizzazione dell’ammiraglio Bruto Brivonesi, al quale gli ufficiali tedeschi avevano dato l’assicurazione che non avrebbero compiuto “atti ostili entro le acque territoriali italiane”. Le mine causarono, la sera del 9 settembre,l’affondamento del posamine veloce britannico Abdiel, intento a sbarcare truppe e materiali della 1a Divisione aviotrasportata, a cui seguì il 22 settembre l’affondamento del rimorchiatore militare italiano Sperone.

La posa delle mine si era svolta sotto la direzione del tenente di vascello Erns Winkler, del Comando Servizio Minamento della Marina Germanica, che aveva preso imbarco sulla FMP 478.

Quindi, dopo aver affondato il pomeriggio del 9 settembre il motoveliero requisito italiano Vulcania presso Gallipoli, ed anche la loro lenta motozattera – per impedire che venisse raggiunta dall’incrociatore Scipione, avvistato mentre si stava recando verso l’Adriatico per proteggere il Re d’Italia e il suo seguito che si erano imbarcati ad Ortona sulla corvetta Baionetta – le due motosiluranti tedesche si rifornirono in porti del Montenegro. Risalendo poi l’Adriatico, colarono a picco nelle acque tra Ancona e Venezia la cannoniera Aurora (ten. vasc. Attilio Gamaleri) e il cacciatorpediniere Sella (cap. corv. Corrado Cini), che furono rispettivamente silurati dalla S. 61 e dalla S. 54. Quindi le unità tedesche catturarono i piroscafi Leopardi, Pontinia, Sabaudia e  Albatros, il primo, che al pari delle altre navi era diretto a sud, aveva a bordo 700 soldati italiani.

Dopo aver raggiunto Venezia il comandante dei due piccoli scafi tedeschi, il tenente di vascello Degenhard-Schmidt, si presentò, delegato dal feldmaresciallo Kesselring, al Comandante italiano del Dipartimento, ammiraglio Brenta, già per molto tempo Capo Reparto Operativo di Supermarina, e contribuì a convincerlo ad arrendersi con l’intera guarnigione di 16 000 uomini. Riteniamo che su questo episodio triste (termine gentile stampato nel Bollettino d’Archivio della Marina Militare) non vi siano da fare altri commenti.   

 

Francesco Mattesini

Edited by Francesco Mattesini
Link to comment
Share on other sites

Join the conversation

You can post now and register later. If you have an account, sign in now to post with your account.

Guest
Reply to this topic...

×   Pasted as rich text.   Paste as plain text instead

  Only 75 emoji are allowed.

×   Your link has been automatically embedded.   Display as a link instead

×   Your previous content has been restored.   Clear editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.

Loading...
 Share

×
×
  • Create New...