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CONCLUSIONI SULLE PERDITE DEL BOMBARDAMENTO DI BARI


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Il bilancio delle perdite

 

Il prezzo pagato dagli Alleati, italiani compresi, in naviglioì morti e feriti, fu indubbiamente assai elevato, tanto che in taluni ambienti statunitensi l’inatteso disastro di Bari fu considerato per quel motivo, troppo esageratamente, “una seconda Pearl Harbor”, oppure, più realmente, “una piccola Pearl Harbor” . Quella notte non solo andarono perdute 21 navi (più che a Pearl Harbor ma non della medesima importanza), per 117.588 tonnellate di stazza lorda, e 38.000 tonnellate di carico vario, e furono danneggiate gravemente altre 12 navi: 3 militari per 6.527 tonnellate e 9 mercantili per 39.832  tonnellate di stazza lorda.

 

         Tra le navi affondate vi erano 16 piroscafi: gli statunitensi John Harvey, John L. Motley, John Bascom,  Joseph Wheeler e Samuel J. Tilden; i britannici Testbank, Lars Kruse, Fort Athabaska e Devon Coast (petroliera); i polacchi Puck e  Lwòw; i norvegesi Bollsta, Norlom e Lom; il piroscafo italiano Frosinone, la motonave armata italiana Barletta e la petroliera Cassala (total loss).. Affondarono inoltre altre quattro navi italiane, ossia i rimorchiatori Porto Pisano e Pantelleria, il motopeschereccio ausiliario Ardito, e la motobarca della Guardia di Finanza MB.10.[1]

 

         Tra le 12 navi danneggiate gravemente vi erano 9 piroscafi: gli statunitensi Aroostook (petroliera militare), Lyman Abbott, Grace Abbott, John M. Schofield; i britannici Crista, Fort Lajoie, Brittany Coast; l’olandese Odysseus; il norvegese Vest. Vi errano poi tre navi militari britanniche: i cacciatorpediniere di scorta Zetland e Bicester (che furono riparati a Taranto) e la nave appoggio Vienna.[2] Inoltre danni medi riportò la petroliera militare francese Drôme (ex Aube di 1.155 tsl) e danni minori il piroscafo lettone/danese (sotto controllo del MoWT britannico) Dagö (1.996 tsl), senza compromettere per entrambe le navi la possibilità di navigazione.[3]

 

Invece non si conosce l’esatto numero di morti che si ritiene fosse di oltre 1.000 persone. Tra queste dei circa 125 americani, di cui circa 75 degli equipaggi delle navi e almeno 50 delle guardie armate, mentre la stima emessa dalla Prefettura di Bari elenca a 243 il numero dei civili italiani morti sicuramente identificati, in gran parte, 181, disseppelliti da sotto le macerie dei palazzi della città, che subì gravissimi danni in almeno cinque punti fino alla parte storica e al cimitero. Nella sola via Crisanzio morirono 113 persone. Molti baresi persero la vita nei rifugi per gli allagamenti in seguito alla distruzione delle condutture d’acqua, altri annegarono in mare, ma molti furono salvate tra le macerie dai soccorritori, in particolare dai pompieri, come si chiamavano allora i vigili del fuoco, nella loro opera generosa e coraggiosa.

Le valutazioni tedesche sui successi realizzati nel micidiale attacco aereo (pagati con la perdita di 2 soli Ju.88)  furono poco distanti dalla realtà dal momento che fu ritenuto che fossero state affondate 25 navi e 13 danneggiate, mentre invece dalla decrittazione dell’Ultra del rapporto finale tedesco, si parlava, sottostimando, di aver conseguito “ottimi risultati, con l’affondamento di sole 4 navi, e il danneggiamento di altre 21.

 

 

FRANCESCO MATTESINI

 

Roma, 26 Aprile 2019

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Se può interessare, vediamo ora con quali convogli erano arrivate da Augusta a Bari le navi colpite il 2 dicembre 1943:

 

Convoglio HA 6 (AH 6?), da Augusta a Bari 29/31 ottobre: BOLLSTA (norv.)

Convoglio AH 7, da Augusta per Barletta il 1° novembre: USS AROOSTOOK, VEST (norv.)

Convoglio AH 8, da Augusta a Bari 8/10 novembre, poi AH 8A, 11/13 novembre: LARS KRUSE (brit.)

Convoglio AH 9, da Augusta per Bari 17 novembre: FORT ATHABASKA (brit.), TESTBANK (brit.), NORLOM (norv.), LOM (norv.), BARLETTA

Convoglio AH 9A, da Augusta a Bari 19/21 novembre: GRACE ABBOTT (am.), BARLETTA, DIRECTOR (brit.)

Convoglio AH 10, da Augusta a Brindisi 26/28 novembre: JOHN L. MOTLEY (am.), JOHN HARVEY (am.), SAMUEL J. TILDEN (am.), FORT LAJOIE (brit.), JOHN M. SCHOFIELD (am.), LWOW (pol.)

Convoglio AH 10A, da Augusta per Bari 29 novembre: JOHN BASCOM (am.), JOSEPH WHEELER (am.), CRISTA (brit.), LYMAN ABBOTT (am.), PUCK (pol.)

 

E vediamo il convoglio uscito da Bari subito dopo l'attacco il 3 dicembre ed arrivato ad Augusta il 5 dicembre:

Convoglio HA 10A: DAGO II (brit.), DIRECTOR (brit., poi con HA 13, 19/21 dicembre), FORT LAJOIE (brit.), GRACE ABBOTT (am.), JOHN M. SCHOFIELD (am., poi con HA 15, 30 dicembre/1° gennaio 1944), LYMAN ABBOTT (am.)

Convoglio HA 12, da Bari ad Augusta 14/16 dicembre: CRISTA (brit.)

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