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Un errore nascosto della Guerra di Spagna


Francesco Mattesini
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          Il 14 agosto, 1937, nel Canale di Sicilia, il sommergibile BERILLO  (capitano di corvetta Andrea Gasparini), lancio  due siluri contro due piroscafi armati, senza colpirli. In quella zona di mare vi erano i piroscafi armati spagnoli MALLORCA e PUCHOL, che erano guidati dalla torpediniera italiana ASTORE verso Favignana, dove erano autorizzati di sostare per intervenire al momento opportuno per intercettare piroscafi diretti in Spagna, segnalati, e tenuti sotto controllo dal dispositivo di vigilanza italiano.
 
          La Astore, alle 02.00 del 15 agosto, segnalò a Marina Messina (ammiraglio Riccardi Paladini), a cui competeva la sorveglianza di quell'importante tratto di mare, che alle 16.35 del 14 agosto era stata attaccata da un sommergibile, con due siluri passati a 100 metri dalla prora.
 
          Si tratto di un errore di identificazione del  comandante Gasparini che, fortunatamente, non ebbe conseguenze.
 
          Nel libro di Franco Bargoni, L'impegno navale italiano durante la guerra civile spagnola (1936-1939), la missione del sommergibile Berillo non é riportata, così come non é riportata nel mio Saggio, nel Bollettino d'Archivio della Marina Militare, Il Blocco Navale italiano nella Guerra di Spagna  (1936-1939)".
 
          Adesso lo sappiamo, ed é una primizia per il Forum dell'AIDMEN.
 
          Francesco Mattesini

Edited by Luiz
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Il comandante Gasparini andava punito due volte: per aver sbagliato l'identificazione e per aver mancato il bersaglio.

Alla luce di questi avvenimenti la cattiva preparazione della Regia Marina alla guerra è ancora più colpevole.

Da queste esperienze belliche reali si sarebbero dovuti trarre degli insegnamenti.

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La questione del riconoscimento é grave, una torpediniera italiana da 600 tonnellate, dalla sagoma inequivocabile, doveva essere riconosciuta subito.

 

Per quanto riguarda l'attacco, poiché hanno fatto sparire il carteggio, non conosciamo quello che l'inchiesta abbia stabilito.

 

Come poi successe per l'incidemnte "mortale" tra  l' ALAGI e il cacciatorpediniere  USODIMARE, che fu affondato dal sommergibile, non si può escludere che, nel clima assoluto di  "guerra piratesca" (termine coniato da Winston Churchill nel settembre 1937, parlando con il primo ministro Chamberlain di "mera pirateria"), le trasmissioni radio di Maristat e di Marina Messina con le singole unità dipendenti impiegate nel blocco, fossere tanto contenute per mantenere il segreto, da non trasmettere al comandante Gasperini di fare attenzione, per la presenza delle due navi armate spagole nazionaliste che, guidate dall'ASTORE andavano a Favignana.

 

Franco

Edited by Francesco Mattesini
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La questione del riconoscimento é grave, una torpediniera italiana da 600 tonnellate, dalla sagoma inequivocabile, doveva essere riconosciuta subito. L’attacco avvenne di giorno, ore 16.25.

 

Per quanto riguarda l'attacco, poiché hanno fatto sparire il carteggio, non conosciamo quello che riportava, a sua discolpa, il rapporto del comandante Gasperini e l'immancabile inchiesta seguita all'episodio abbia stabilito.

 

Come poi successe per l'incidente "mortale" tra  l' ALAGI e il cacciatorpediniere  USODIMARE, che fu affondato dal sommergibile, non si può escludere che, nel clima assoluto di  "guerra piratesca", le trasmissioni radio di Maristat e di Marina Messina con le singole unità dipendenti impiegate nel blocco, fossere tanto contenute per mantenere il segreto, da non trasmettere al comandante Gasperini di fare attenzione, per la presenza delle due navi armate spagole nazionaliste che, guidate dall'ASTORE andavano a Favignana.

 

Franco

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Altra scoperta inedita di questa mattina:

 

          Il mattino del 31 agosto 1937, il sommergibile Topazio (capitano di corvetta Mario Canò) attacco ripetutamente in superficie, senza essere stato avvistato, due esploratori con bandiera rossa ma che non risultavano simili alle unità spagnole, piuttosto rassomigliavano alle unità francesi tipo “Anal” e “Le Fantasque”, quest'ultimo grosso e moderno cacciatorpediniere francese di 2.569 tonnellate.

 

          Di quest’azione il Topazio informò per radio il suo Comando alle 10.30 del 3 settembre, e con altra segnalazione delle 10.50 riferì che alle ore 02.00 a causa della vicinanza delle due navi aveva eseguito rapida immersione. Le due siluranti incrociarono nella zona fino alle 04.30, e all’alba il Topazio emerse a circa 25 miglia dalla costa e diresse verso Cagliari per inoltro notizie. Ma invece di andare a Cagliari il sommergibile, a seguito ordine ricevuto, rientrò alla Spezia.

 

           La versione ufficiale è quella che il Topazio aveva avvistato un piroscafo repubblicano in prossimità della costa a nord di Barcellona, ma nell’andare all’attacco in superficie fu fatto segno a cannonate da parte di una cannoniera di scorta, che lo costrinse a rinunciare alla sua manovra offensiva per immergersi.[1]


                [1] AUSMM, Ministero della Marina Comando dei Sommergibili, Rapporto sull’attività dei sommergibili dal 5 agosto 1937 al 12 settembre 1937-XV, inviato a Marina Roma il 30 settembre 1937 dal capitano di vascello, Comandante, Antonio Legnani.

 

         Su questo episodio Franco Bargoni, nel suo libro L’impiego navale italiano nella Guerra Civile Spagnola (1936-1939, p. 313, ha scritto che il sommergibile Smeraldo aveva  effettuato “Tre attacchi iniziati ma non portati a termine. Nel corso di una di queste manovre il sommergibile venne probabilmente avvistato, perché il suo comandante segnalò scoppi di bombe di profondità in lontananza”. Evidentemente, conoscendo la serietà dell’amico Franco, il documento consultato era artefatto.

 

Francesco Mattesini

 

8 Ottobre 2017

Edited by Francesco Mattesini
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MALLORCA e V. PUCHOL erano due dei cinque postali requisiti e trasformati dai nazionalisti  a partire dall'ottobre 1936  in incrociatori ausiliari nel Mediterraneo (nove in tutto), utilizzati per una molteplicità di impieghi. Tutti appartenevano alla Compania Transmediterranea, di 1.551 grt il V. PUCHOL e di 2.204 o 2.354 grt il MALLORCA.

Al 18 luglio 1936 il MALLORCA si trovava già in zona nazionalista, nell'isola omonima, mentre il V. PUCHOL il 19 luglio approdò a Melilla provenendo da Malaga.

Dopo esser stato inizialmente utilizzato come trasporto truppe tra i porti africani e quelli peninsulari, il V. PUCHOL fu  adattato a posamine veloce (fine ottobre 1936) con un improvvisato dispositivo per il rilascio delle mine installato sul castello di poppa, poi ad inizio febbraio del 1937 venne adibito ad incrociatore ausiliario, eliminando il marchingegno  per le mine ed accorciando il fumaiolo.  Insieme al gemello A. LAZARO, si dedicò alla  intercettazione di mercantili avversari nel Canale di Sicilia e fino al Capo Matapan, poi a convogli di rifornimento dall'Italia e al controllo del traffico nello Stretto di Gibilterra. Fu tra le unità più attive nel suo campo.

Il MALLORCA dal canto suo  andò a La Spezia sotto  il falso nome ISARCO a fine ottobre 1936 con altri due per esservi armato  e convertito nel novembre in incrociatore ausiliario dai locali cantieri. Operava in acque siciliane e in generale in tutto il Mediterraneo, anche con le forze navali nordafricane. Alla fine della guerra portò a Bizerta gli equipaggi per riarmare i cacciatorpediniere e i sommergibili repubblicani che vi avevano trovato rifugio.

 

Domani qualche foto.

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