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Stati Uniti, Regno Unito ed Australia hanno stipulato un importante accordo politico-militare. Nell'articolo che segue, di Mer et Marine, mi sembra ben descritto. https://www.meretmarine.com/fr/content/laustralie-laisse-tomber-les-sous-marins-francais-au-profit-de-sna-americains?xtor=EPR-56-20120118[Newsletter_V2_Drupal]-20210916-[_2] P.S.: i Francesi sono stati danneggiati dall'accordo, il programma per i nuovi sottomarini australiani sembra miseramente sfumare.
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La percezione di una nuova Guerra Fredda è uno spettro affiorante, specie quando si ritorna ad esibizioni (non solo di muscoli) con manovre di ampia portata (e visibilità) condotte ai confini. Uno spettro tirato fuori dal cassetto in occasione sia della recente parata navale russa sia, tra pochi giorni, della più grande esercitazione militare combinata russa degli ultimi 30 anni sui suoi confini europei, denominata Zapad, Occidente in russo, proprio come quelle che l’Armata Rossa conduceva ai tempi dell’Urss. Il tutto condito, da parte russa, con sapiente battage mediatico, per manovre che impegneranno non meno di 18 mila soldati tra Russia, Bielorussia e Kaliningrad, anche se il Cremlino ne sottolinea il carattere difensivo Evocare l’immagine di un ritorno al gelo tra Mosca e Washington, all’epoca in cui l’equazione strategica divideva l’intero pianeta tra «noi» e «loro», non solo è sbagliato, ma ingannevole. Il confronto tra Russia e Stati Uniti è sicuramente denso di pericoli, perché da tempo è stata abbassata la guardia e paradossalmente non esistono più, o sono stati ridimensionati, quei meccanismi di trasparenza, controllo e gestione delle crisi, che per mezzo secolo impedirono alle tensioni tra i due blocchi il superamento dei livelli di guardia e spesso contribuirono a recuperare il dialogo. la Guerra Fredda non tornerà perché in primo luogo non conviene a Putin: abbiamo un leader autoritario, al quale prendere le misure, ma Putin non è un dittatore assoluto ed è un pragmatico senza ambizioni egemoniche universali sorrette da un’ideologia come i leader dell’Urss. Soprattutto, il mondo non è più bipolare e una nuova Superpotenza già rivendica il suo posto negli equilibri globali. In realtà ciò che rende improprio parlare di nuova Guerra Fredda tra Mosca e Washington è proprio la marginalità del loro scontro, visto che la partita decisiva dei futuri equilibri mondiali si gioca in Pacifico (e non solo) tra gli Stati Uniti e la Cina, tra la US Navy (un po’ in affanno, ma ancora in vantaggio) e la rampante PLN, la Marina Cinese. Lo ha capito, addirittura accettato, Putin che sembra dominare le grandi questioni della pace e della guerra, sapendo che la strategia globale è ancora fuori portata per la Russia: ai media sembra essere sfuggito che da grande tattico, mentre organizza un inusitato show ai confini europei, con la menzionata esercitazione Zapad, la maggiore dai tempi del crollo dell’ URSS, ha ottenuto un enorme successo conquistando il tavolo in estremo oriente, incontrando la prossima settimana, a Vladivostok, e quindi in casa, il presidente sud-coreano Moon Jae-in e mettendo in chiaro che «Russia e Cina hanno creato una tabella di marcia per la soluzione della crisi nella penisola coreana». È infatti la penisola coreana, oggi, il teatro del conflitto che può sconvolgere il mondo, è lì che anche il minimo errore può far precipitare il vero scontro per l’egemonia mondiale, quello tra Stati Uniti e Cina. E li che gli Stati Uniti, nei decenni dell’ubriacante e mal sfruttata caduta dell’URSS - e soprattutto nell’ ultimo decennio - hanno perso la credibilità, ed è la loro perdita di credibilità che ha fatto grande la dinastia Kim, non gli aiuti sotterranei da altre potenze, Cina in testa. Da quasi autoproclamati gendarmi del mondo nei tardi anni 80 gli USA sono intervenuti per evitare che la Nord Corea si dotasse di armi nucleari ma da allora 5 presidenti Usa hanno solo collezionato insuccessi. La mancanza di credibilità, e la dimostrazione di errori in sequenza, hanno convinto Kim Jong-un a non avere a paura dell’America, ma a giocare su vari tavoli, anche con i suoi “simpatizzanti”, il potere del terrore. Kim Jong-un sembra agire del tutto convinto che : · Seppur Trump alza la voce più dei predecessori, nei fatti farà come loro. · Quello che vogliono gli USA è comunque un accordo · Anche se gli USA hanno sempre affermato che sia inaccettabile la detenzione di armi nucleari da parte della Corea del Nord, nelle azioni e nei fatti dell’ Amministrazione Obama sembrano averlo accettato. · Gli Usa parlano di sanzioni ed isolamento della Corea del Nord, ma le risorse della stessa sussistono se non sono aumentate: acquisti (cinesi )di carbone, vendita di forse lavoro (coatto) anche alle imprese occidentali, rimesse dei nordcoreani espatriati in Africa e Asia, vendite di armi e traffici sottobanco che sfuggono alle sanzioni. · Anche se gli USA minacciano azioni militari, quale credibilità hanno se non hanno attaccato quando la Corea del Nord non disponeva ancora di armi nucleari e vettori in grado di raggiungerli? La popolarità ed il well fare proprio e dei vicini alleati impedirà loro di farlo adesso. · Anche se Obama aveva lanciato lo slogan pivot to Asia (la “svolta asiatica” inaugurata da Obama nel 2011) , gli USA stanno perdendo terreno nella regione dove la Cina si rafforza esponenzialmente obbligando Giappone e Sud Corea a decidere presto da che parte stare. · La Corea del Nord non può rinunciare alle armi nucleari : senza quelle non avrebbe potere negoziale come paese , ma soprattutto non lo avrebbe Kim Jog-un, che certamente ha imparato la lezione sia da Gheddafi e Saddam Hussein, ma soprattutto ha l’ esempio di Assad. La tensione, e l’ eventuale scontro sarà comunque sul mare e dal mare, e questo lo sanno benissimo sia Russia che Cina … La tensione, e l’ eventuale scontro sarà comunque sul mare e dal mare, e questo lo sanno benissimo sia Russia che Cina … ed è per questo che occorre prestare molta attenzione agli assetti navali dei tre paesi, riguardo ai quali la Russia parte svantaggiata E' su questo confronto che dovremmo sviluppare analisi e dibattito
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