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  1. Ieri, nel primo pomeriggio, è transitata dallo Stretto di Messina la fregata tedesca SACHSEN. Alcune foto da Capo Peloro. Segue...
  2. Dopo anni di disattenzione, e di valutazioni per la maggior parte teoriche, un’interessante serie di test è stata annunciata dalla Marina Tedesca La fregata Karlsruhe recentemente radiata dal servizio (era stata oggetto di un incidente e danni all’ a.m.) sarà utilizzata per una serie di test di offesa e danneggiamento, che si concluderanno con il suo affondamento. Si tratta di unità ancora valida ,malgrado i 35 anni di età, con sistemazioni ed apparati a bordo molto simili a quelle delle unità in servizio. Non si tratterà del “solito” uso come bersaglio per le armi delle unità in servizio, attraverso i quali si valutano la resistenza strutturale delle (vecchie) unità e la letalità delle (nuove) armi, ma di una serie di tests con altri obbiettivi prioritari che avranno luogo nel Baltico in una data imprecisata del prossimo 2018 Il lungo periodo di preparazione si deve alle sistemazioni di numerosissimi sensori, in tutte le aree operative, e la sistemazione a bordo di manichini, anch’ essi dotati di sensori. La nave sarà sottoposta ad una serie di esplosioni controllate e oggetto del tiro da varie armi, in sequenze progressivamente crescenti sino alla conseguenza finale dell’ affondamento, per valutare la protezione e la sicurezza del personale imbarcato (anche se ovviamente e probabilmente si verificheranno anche altri parametri, relativi alle apparecchiature imbarcate ed alla loro resistenza e rispondenza ai danni da combattimento..) Si tratterà di test relativi alla guerra navale “classica” ma anche alle “minacce asimmetriche” a cui oggi sono esposte le unità navali. Si tratta delle prime esperienze organiche, su larga scala ed in ambiente operativo, dai tests atomici americani di Bikini dei primi anni 50 (fatte impiegando animali vivi) dove i risultati poterono essere (parzialmente e rischiosamente) valutati ed interpretati recuperando gli animali (o le carcasse) rimasti a bordo e le riprese cinematografiche di apparati attivati ad orologeria, o dei più limitati successivi tests di radiazione inglesi della fine, e per quanto riguarda antishock estremi il generale ricorso ad apposite piattaforme galleggianti, a partire dagli anni 70.
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