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Showing results for tags 'controllo danni'.
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Dal ridicolo all' emergenza seria … Come la conferma della legge di Murphy, non si era ancora spento il clamore della ricerca del naufrago dello della USS Shiloh, che una vera tragedia si è consumata coinvolgendo gli stessi soggetti La USS Fitzgerald è stata coinvolta in una collisione notturna con la nave mercantile Filippine ACX Crystal a circa 56 miglia nautiche a sud-ovest di Yokosuka, in Giappone, in una delle zone più trafficate e pericolose per la navigazione del mondo. Al di la delle risultanze dell’ inchiesta, da una superficiale analisi dei danni, sulla DR della Fitzgerald con l’ evidente speronamento ortogonale da parte della portacontainer, sembra che la reponsabilità sia da addebitarsi alla nave mercantile. Quello che è certo che sia una vera emergenza, per la quale la US Navy dopo la collisione ha immediatamente chiesto il sostegno della Guardia costiera giapponese, che è arrivata rapidamente sul posto ed ha preso il controllo nella ricerca dei dispersi, sette. E’ probabile comunque che parte dei dispersi siano rimasti incastrati nellle strutture distrutte. Le navi ricerche, ancora una volta massicce, coinvolgono JS Ohnami, JS Hamagiri ,JS Enshu JCG Izanami, JCG Kano oltre alle più vicine e mobilitabili unità statunitensi, come USS Dewey (DDG 105), oltre ad un velivolo USA P-8 Poseidon , che opera insieme a due elicotteri JMSDF e un velivolo JMSDF P-3 Orion Al di la delle foto, con gli ingenti danni in coperta, la vera natura dei danni riguarda la parte dell’ opera viva, visto il bulbo molto prominente della portacontainer: l’ unità americana ha infatti dichiarato di avere due compartimenti allagati (e si vede dall’ aumento di immersione) e basta ricordare che le condizioni di stabilità e galleggiabilità di una nave militare riguardano appunto un massimo di due compartimenti contigui allagati (non si sa quali siano, ma si parla di un locale macchine, cosa che renderebbe ancora più critica la situazione. Certamente il sistema di controllo danni e l' intervento dell squadre di sicurezza deve essere stato molto efficace in quanto, pur con un evidente aumento di immersione, l' unità ha raggiunto il porto con i propri mezzi di propulsione Solo con l' immissione in bacino sarà possibile verificare la portata del danno e poi si porrà il problema del raddobbo, che non sarà né rapido né semplice, soprattutto se si dovrà mettere mano all' appare motore, certamente con problemi di riallineamento e verifica di ambedue le linee
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- USS Fitzgerald
- galleggiabilità
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Dopo anni di disattenzione, e di valutazioni per la maggior parte teoriche, un’interessante serie di test è stata annunciata dalla Marina Tedesca La fregata Karlsruhe recentemente radiata dal servizio (era stata oggetto di un incidente e danni all’ a.m.) sarà utilizzata per una serie di test di offesa e danneggiamento, che si concluderanno con il suo affondamento. Si tratta di unità ancora valida ,malgrado i 35 anni di età, con sistemazioni ed apparati a bordo molto simili a quelle delle unità in servizio. Non si tratterà del “solito” uso come bersaglio per le armi delle unità in servizio, attraverso i quali si valutano la resistenza strutturale delle (vecchie) unità e la letalità delle (nuove) armi, ma di una serie di tests con altri obbiettivi prioritari che avranno luogo nel Baltico in una data imprecisata del prossimo 2018 Il lungo periodo di preparazione si deve alle sistemazioni di numerosissimi sensori, in tutte le aree operative, e la sistemazione a bordo di manichini, anch’ essi dotati di sensori. La nave sarà sottoposta ad una serie di esplosioni controllate e oggetto del tiro da varie armi, in sequenze progressivamente crescenti sino alla conseguenza finale dell’ affondamento, per valutare la protezione e la sicurezza del personale imbarcato (anche se ovviamente e probabilmente si verificheranno anche altri parametri, relativi alle apparecchiature imbarcate ed alla loro resistenza e rispondenza ai danni da combattimento..) Si tratterà di test relativi alla guerra navale “classica” ma anche alle “minacce asimmetriche” a cui oggi sono esposte le unità navali. Si tratta delle prime esperienze organiche, su larga scala ed in ambiente operativo, dai tests atomici americani di Bikini dei primi anni 50 (fatte impiegando animali vivi) dove i risultati poterono essere (parzialmente e rischiosamente) valutati ed interpretati recuperando gli animali (o le carcasse) rimasti a bordo e le riprese cinematografiche di apparati attivati ad orologeria, o dei più limitati successivi tests di radiazione inglesi della fine, e per quanto riguarda antishock estremi il generale ricorso ad apposite piattaforme galleggianti, a partire dagli anni 70.
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- letalità armi
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