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Il carbonamento delle navi


CARABINIERE
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Il carbonamento delle navi

Nell’assemblea di ieri qualcuno bonariamente si è lamentato dell’eccedenze di temi “navali” rispetto a temi “marittimi”.   Credo non si tratti di un vero problema, e per avvicinare i due “fronti”, propongo in una prospettiva di un certo respiro nel tempo, di approfondire tra tutti Il tema ed il problema del carbonamento delle navi.

Il carbonamento e la logistica del carbone è stata la condizionante dello sviluppo dei traffici navali ma anche la spinta ad avventure coloniali e la discriminante del successo di operazioni navali ed addirittura di conflitti.

Un tema complesso, oggi quasi dimenticato, che però ha veramente condizionato mezzo secolo di storia mondiale.

Assolto il mio usuale ruolo di provocatore, aspetto le reazioni e comunque a breve posterò un primo lavoro, mirato più che altro all’ efficienza degli apparati motori, ai consumi ed al condizionamento per le qualità di carbone.  Ritengo che un altro aspetto (io personalmente sono digiuno al riguardo) possa essere  quello delle flotte carboniere italiane e della logistica (ricezione, stoccaggio e rifornimento) nei porti italiani.

Edited by Long John Silver
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Avevo in passato suggerito (per la navalistica) la lettura dell'articolo di Goldrick che riassume la fase di passaggio (tecnologico, costruttivo, di rotte) dal carbone ai derivati del petrolio

 

 

James Goldrick,

Coal and the Advent of the First World War at Sea

War in History, July 2014; vol. 21, 3: pp. 322-337

 

The changeover from coal to oil propulsion in the world’s navies in the period of the First World War has been treated by many historians largely as a straightforward efficiency exercise in adopting new technology. This article assesses the issues of coal through analysis of the problems related to ship operations which were encountered with manpower, ship design, and coal supply. It argues that the demise of coal became likely through the introduction of turbine propulsion, which gave warships for the first time real potential to achieve and maintain high speeds. It then became unavoidable when the limitations inherent in coal firing became obvious in the context of global, long-range operations and a threat environment that included the submarine and which required surface ships to maintain much higher speeds at sea for vastly more extended periods than they had prior to 1914.

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Avevo in passato suggerito (per la navalistica) la lettura dell'articolo di Goldrick che riassume la fase di passaggio (tecnologico, costruttivo, di rotte) dal carbone ai derivati del petrolio

 

 

James Goldrick,

Coal and the Advent of the First World War at Sea

War in History, July 2014; vol. 21, 3: pp. 322-337

 

The changeover from coal to oil propulsion in the world’s navies in the period of the First World War has been treated by many historians largely as a straightforward efficiency exercise in adopting new technology. This article assesses the issues of coal through analysis of the problems related to ship operations which were encountered with manpower, ship design, and coal supply. It argues that the demise of coal became likely through the introduction of turbine propulsion, which gave warships for the first time real potential to achieve and maintain high speeds. It then became unavoidable when the limitations inherent in coal firing became obvious in the context of global, long-range operations and a threat environment that included the submarine and which required surface ships to maintain much higher speeds at sea for vastly more extended periods than they had prior to 1914.

 

 

Il lavoro di James Goldrick, è certamente uno dei più completi che siano stati presentati, ma quel spunto, credo che vadano esaminati ed approfonditi alcuni temi:

 

  • da parte italiana:
    • l' avventura coloniale in Eritrea, motivata principalmente dalla necessità di creare una base di carbonamento
    • l' organizzazione e la struttura di carbonamento nei porti italiani e le fonti di approvvigionamento
    • l' esperienza italiana di carbonamento in rada e con navi a lento moto.
  • in un quadro globale:
    • la guerra russo giapponese, con lo spostamento della flotta russa che segnò uno dei maggiori, ed imprevisti, impegni logistici
    • l' esperienza USA della crociera della Great White Fleet, che fu un test anche per una logistica globale
    • il cambio di tendenza e dottrina della R.N. a partire dal 1904 (soprattutto su input del Fisher) per l'impiego di combustibili liquidi
    • le reali limitanti dei tipi di carbone disponibili, e la scarsa scelta in termini di impiego ottimale di certe miscele.
Edited by Corto Maltese
Formattazione
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dal lato marittimista e come lettura preliminare del problema (politiche di indirizzo per lo sviluppo della marina mercantile, leggi, premi sovvenzioni etc.) consiglio il seguente (va bene anche per chi vuole informarsi per la prima volta sul tema):

 

Lo stato e la marina mercantile in Italia (1881-1894)

Giuseppe Barone
Studi Storici
Anno 15, No. 3 (Jul. - Sep., 1974), pp. 624-659
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  • 4 months later...
  • 7 months later...

Il carbonamento delle navi

Nell’assemblea di ieri qualcuno bonariamente si è lamentato dell’eccedenze di temi “navali” rispetto a temi “marittimi”.   Credo non si tratti di un vero problema, e per avvicinare i due “fronti”, propongo in una prospettiva di un certo respiro nel tempo, di approfondire tra tutti Il tema ed il problema del carbonamento delle navi.

Il carbonamento e la logistica del carbone è stata la condizionante dello sviluppo dei traffici navali ma anche la spinta ad avventure coloniali e la discriminante del successo di operazioni navali ed addirittura di conflitti.

Un tema complesso, oggi quasi dimenticato, che però ha veramente condizionato mezzo secolo di storia mondiale.

Assolto il mio usuale ruolo di provocatore, aspetto le reazioni e comunque a breve posterò un primo lavoro, mirato più che altro all’ efficienza degli apparati motori, ai consumi ed al condizionamento per le qualità di carbone.  Ritengo che un altro aspetto (io personalmente sono digiuno al riguardo) possa essere  quello delle flotte carboniere italiane e della logistica (ricezione, stoccaggio e rifornimento) nei porti italiani.

 

 

caro Carabiniere interessa la lettura dei seguente articolo?

 

Coal: economy and the price of speed in war-ships

Chief Engineer, RN. Journal of the Royal United Service Institutionspacer.gif46.2spacer.gif (Jul 1, 1902): 917.

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