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I BOMBARDAMENTI ITALIANI DI BARCELLONA


Francesco Mattesini
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I dati deghli aerei e reparti partecipanti sono sopra nel mio articolo. Il "camiòn de trilita" significa l'autocarrpo caroico di munizioni esploso mentre transitava in città, distruggendo un intero edificio e causando i danni maggiori del bombardamento, anche dal punto di vista umano.

 

Ciò, naturalmente fu sfruttato dai repubblicani per ingigantire i danni, e quindi anche la responsabilitàdegli italiani, soprattutto in ambito internazionale.

 

Gli esperti stranieri, non sapendo del camion con l'esplosivo, calcolarono, però con molto scetticismo, che la bomba italiana avesse un peso di 9.000 chili, e ciò appariva impossibile perché allora non vi erano aerei che potessero trasportare un simile ordigno.

 

Ci sarebbe voluto il Lancaster britannico, che con la bomba, la "Grand Slam", da quasi 10.000 chili, ideata da Barnes Wallis (quello delle bombe rimbalzanti usate contro le dige della Ruhr), demolirono interi quartieri delle città della Gemania. E quando gli inglesi attaccavano di notte impiegavano, come su Amburgo, anche 1.000 bombardieri pesanti in una sola incursione, e gli obiettivi, degli attacchi terroristici, erano i centri delle città, usando bombe al foscoro, con i risultati tremendi  sulle persone che bruciavano vive.

 

I britannici, anche gli attuali, solo gli ultimi che dovrebbero indignarsi per l'incursione di Barcellona; dovrebbero vergognarsi e lo stesso vale gli statunitensi per i più grandi incendi della storia sulle città giapponesi, senza parlare della bomba atomica.

 

Si dira, come Machiavelli, che "Il fine giustifica i mezzi"; e allora perché indignarsi se Mussolini e Ciano, sbagliando, ritenevano,sulle teorie del  nostro generale Giulio Dohuet, che 300 tonnellate di bombe su una città avrebbero costretto una nazione a chiedere la pace. Questo intendevano fare con il bombardamento di Barcellona, non poterono continuarlo a farlo come avrebbero desiderato per l'intervento di Franco che sospese i bombardamenti terroristici, praticamente inutili cosi come fallace era la teoria di Dohuet.

 

Franco

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Traverai i dato che cerchi nel mio Saggio. Quanto al "camiòn de trilita", si riferisce all'autocarro in transito che fu colpito da una bomba, e che causò dal punto dei vista dei danni e delle perdite umane le più gravi perdite, avendo demolito un edificio, le cui foto fecero poi il giro del mondo per alimentare l'avversione internazionale verso l'Aeronautica italiana che operava in Spagna.

 

Basandosi sulla toria del generale Giulio Dohet, secondo cui 300 tonnellate di bombe su una città avrebbero portato la nazione alla resa, Mussolini e Ciano, uniformandosi a quanto scritto da Machiavelli "il fine giustifica i mezzi", intendevano con i bombardamenti di Barcellona fiaccare lo spirito dei repubblicani, e generale pertanto una rivolta contro la Repubblica. Ma era una teoria  fallace quella del Dohuet, e inoltre intervenne di persona Franco ordinando di sospendere i bombardamenti.

 

Fu calcolato all'epoca dagli esperti internazionali che la bomba che fece tanto danno a Barcellona doveva pesare almeno 9.000 kg, e questo generava scetticismo perché considerato impossibile. Nessuno aveva detto loro del camion carico di munizioni che, colpito, era esploso. Sarebbero passati anni, fino al 1944, quando la RAF impiegò nei bombardamenti la "Grand Slam", una bomda da quasi 10.000 kg (bomba terremoto). realizzata da Barner Wallis (quello delle bombe saltellanti impiegate contro le dighe della Ruhr) che da sola era in grado di demolire un intero quartiere.

 

Su questo episodio di Barcellona, coloro che non dovrebbero criticare, facendo oggi i piagnoni, sono in Gran Bretagna e negli Stati Uniti. E ciò per quanto hanno fatto alle citta tedesche e giapponesi, distruggendole con una tempesta di bombe esplosive (anche da 10.000 kg.), e usando le bombe al fosforo con tutti gli effetti tragici che avevano sulle persone bruciandole vive, anche se si trovavano nei rifugi, o si buttavano in acqua ini canali e fiumi.

 

Lo stesso, naturalmente ,vale per i tedeschi, per le sorti riservate a Londra, Belgrado ecc.

 

Franco

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Troverai i dato che cerchi nel mio Saggio. Quanto al "camiòn de trilita", si riferisce all'autocarro in transito che fu colpito da una bomba, e che causò dal punto dei vista dei danni e delle perdite umane le più gravi perdite, avendo demolito un edificio, le cui foto fecero poi il giro del mondo per alimentare l'avversione internazionale verso l'Aeronautica italiana che operava in Spagna.

Basandosi sulla teoria del generale Giulio Dohet, secondo cui 300 tonnellate di bombe su una città avrebbero portato la nazione alla resa, Mussolini e Ciano, uniformandosi a quanto scritto da Machiavelli "il fine giustifica i mezzi", intendevano con i bombardamenti di Barcellona fiaccare lo spirito dei repubblicani, e generale pertanto una rivolta contro la Repubblica. Ma era una teoria fallace quella del Dohuet, riuscita soltanto con gli italiani ma dopo mesi di continui bombardamenti terroristici, e inoltre intervenne di persona Franco ordinando di sospendere i bombardamenti.

 

Fu calcolato all'epoca dagli esperti internazionali che la bomba che fece tanto danno a Barcellona doveva pesare almeno 9.000 kg, e questo generava scetticismo perché considerato impossibile. Nessuno aveva detto loro del camion carico di munizioni che, colpito, era esploso. Sarebbero passati anni, fino al 1944, quando la RAF impiegò nei bombardamenti con il quadrimotore “Lancaster” la "Grand Slam", una bomba di quasi 10.000 kg (bomba terremoto) realizzata da Barner Wallis (quello delle bombe saltellanti impiegate contro le dighe della Ruhr) che da sola era in grado di demolire un intero quartiere.

 

Su questo episodio di Barcellona, coloro che non dovrebbero criticare facendo oggi i piagnoni, sono in Gran Bretagna e negli Stati Uniti. E ciò per quanto hanno fatto alle città tedesche e giapponesi, distruggendole senza pietà con una tempesta di bombe esplosive, e usando le bombe al fosforo con tutti gli effetti tragici che avevano sulle persone bruciandole vive, anche se si trovavano nei rifugi, o si buttavano in acqua in canali e fiumi.  Per non parlare della bomba atomica che, impiegata secondo il metodo di Machiavelli, fu considerata, a ragione, l’arma determinante per far finire una guerra.

 

E la giustificazione, per me meschina, era quella di dover abbattere con ogni mezzi i regimi brutali, ossia le dittature, anche se poi erano state scelte dal popolo, come in Germania e in Italia.

Naturalmente l a stessa critica vale per i tedeschi, per le sorti riservate dai loro bombardamenti  a Londra, Belgrado ecc.

 

Da parte dell’Areronautica italiana, salvo qualche errore di puntamento, perfettamente giustificabile, nella seconda guerra mondiale non vi furono bombardamenti puramente terroristici, badando sempre a colpire obiettivi militari.

 

Franco

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Troverai i dato che cerchi nel mio Saggio. Quanto al "camiòn de trilita", si riferisce all'autocarro in transito che fu colpito da una bomba, e che causò dal punto dei vista dei danni e delle perdite umane le più gravi perdite, avendo demolito un edificio, le cui foto fecero poi il giro del mondo per alimentare l'avversione internazionale verso l'Aeronautica italiana che operava in Spagna.

 

Basandosi sulla teoria del generale Giulio Dohet, secondo cui 300 tonnellate di bombe su una città avrebbero portato la nazione alla resa, Mussolini e Ciano, uniformandosi a quanto scritto da Machiavelli "il fine giustifica i mezzi", intendevano con i bombardamenti di Barcellona fiaccare lo spirito dei repubblicani, e generale pertanto una rivolta contro la Repubblica. Ma era una teoria fallace quella del Dohuet, riuscita soltanto con gli italiani ma dopo mesi di continui bombardamenti terroristici, e inoltre intervenne di persona Franco ordinando di sospendere i bombardamenti.

 

Fu calcolato all'epoca dagli esperti internazionali che la bomba che fece tanto danno a Barcellona doveva pesare almeno 9.000 kg, e questo generava scetticismo perché considerato impossibile. Nessuno aveva detto loro del camion carico di munizioni che, colpito, era esploso. Sarebbero passati anni, fino al 1944, quando la RAF impiegò nei bombardamenti con il quadrimotore “Lancaster” la "Grand Slam", una bomba di quasi 10.000 kg (bomba terremoto) realizzata da Barner Wallis (quello delle bombe saltellanti impiegate contro le dighe della Ruhr) che da sola era in grado di demolire un intero quartiere.

 

Su questo episodio di Barcellona, coloro che non dovrebbero criticare facendo oggi i piagnoni, sono in Gran Bretagna e negli Stati Uniti. E ciò per quanto hanno fatto alle città tedesche e giapponesi, distruggendole senza pietà con una tempesta di bombe esplosive, e usando le bombe al fosforo con tutti gli effetti tragici che avevano sulle persone bruciandole vive, anche se si trovavano nei rifugi, o si buttavano in acqua in canali e fiumi.  Per non parlare della bomba atomica che, impiegata secondo il metodo di Machiavelli, fu considerata, a ragione, l’arma determinante per far finire una guerra.

 

E la giustificazione, per me meschina, era quella di dover abbattere con ogni mezzi i regimi brutali, ossia le dittature, anche se poi erano state scelte dal popolo, come in Germania e in Italia.

Naturalmente l a stessa critica vale per i tedeschi, per le sorti riservate dai loro bombardamenti  a Londra, Belgrado ecc.

 

Da parte dell’Areronautica italiana, salvo qualche errore di puntamento, perfettamente giustificabile, nella seconda guerra mondiale non vi furono bombardamenti puramente terroristici, badando sempre a colpire obiettivi militari.

 

Franco

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Troverai i dato che cerchi nel mio Saggio. Quanto al "camiòn de trilita", si riferisce all'autocarro in transito che fu colpito da una bomba, e che causò dal punto dei vista dei danni e delle perdite umane le più gravi perdite, avendo demolito un edificio, le cui foto fecero poi il giro del mondo per alimentare l'avversione internazionale verso l'Aeronautica italiana che operava in Spagna.

 

Basandosi sulla teoria del generale Giulio Dohet, secondo cui 300 tonnellate di bombe su una città avrebbero portato la nazione alla resa, Mussolini e Ciano, uniformandosi a quanto scritto da Machiavelli "il fine giustifica i mezzi", intendevano con i bombardamenti di Barcellona fiaccare lo spirito dei repubblicani, e generale pertanto una rivolta contro la Repubblica. Ma era una teoria fallace quella del Dohuet, riuscita soltanto con gli italiani ma dopo mesi di continui bombardamenti terroristici, e inoltre intervenne di persona Franco ordinando di sospendere i bombardamenti.

 

Fu calcolato all'epoca dagli esperti internazionali che la bomba che fece tanto danno a Barcellona doveva pesare almeno 9.000 kg, e questo generava scetticismo perché considerato impossibile. Nessuno aveva detto loro del camion carico di munizioni che, colpito, era esploso. Sarebbero passati anni, fino al 1944, quando la RAF impiegò nei bombardamenti con il quadrimotore “Lancaster” la "Grand Slam", una bomba di quasi 10.000 kg (bomba terremoto) realizzata da Barner Wallis (quello delle bombe saltellanti impiegate contro le dighe della Ruhr) che da sola era in grado di demolire un intero quartiere.

 

Su questo episodio di Barcellona, coloro che non dovrebbero criticare facendo oggi i piagnoni, sono in Gran Bretagna e negli Stati Uniti. E ciò per quanto hanno fatto alle città tedesche e giapponesi, distruggendole senza pietà con una tempesta di bombe esplosive, e usando le bombe al fosforo con tutti gli effetti tragici che avevano sulle persone bruciandole vive, anche se si trovavano nei rifugi, o si buttavano in acqua in canali e fiumi.  Per non parlare della bomba atomica che, impiegata secondo il metodo di Machiavelli, fu considerata, a ragione, l’arma determinante per far finire una guerra.

 

E la giustificazione, per me meschina, era quella di dover abbattere con ogni mezzi i regimi brutali, ossia le dittature, anche se poi erano state scelte dal popolo, come in Germania e in Italia.

 

Naturalmente l a stessa critica vale per i tedeschi, per le sorti riservate dai loro bombardamenti  a Londra, Belgrado ecc.

 

Da parte dell’Areronautica italiana, salvo qualche errore di puntamento, perfettamente giustificabile, nella seconda guerra mondiale non vi furono bombardamenti puramente terroristici, badando sempre a colpire obiettivi militari.

 

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Troverai i dato che cerchi nel mio Saggio. Quanto al "camiòn de trilita", si riferisce all'autocarro in transito che fu colpito da una bomba, e che causò dal punto dei vista dei danni e delle perdite umane le più gravi, avendo demolito un edificio, le cui foto fecero poi il giro del mondo per alimentare l'avversione internazionale verso l'Aeronautica italiana che operava in Spagna.

 

Basandosi sulla teoria del generale Giulio Dohet, secondo cui 300 tonnellate di bombe su una città avrebbero portato la nazione alla resa, Mussolini e Ciano, uniformandosi a quanto scritto da Machiavelli "il fine giustifica i mezzi", intendevano con i bombardamenti di Barcellona fiaccare lo spirito dei repubblicani, e generale pertanto una rivolta contro la Repubblica. Ma era una teoria fallace quella del Dohuet (riuscita soltanto con gli italiani ma dopo mesi di continui bombardamenti terroristici con distruzione di edifici e monumen6ti), e inoltre intervenne di persona Franco ordinando di sospendere i bombardamenti.

 

Fu calcolato all'epoca dagli esperti internazionali che la bomba che fece tanto danno a Barcellona doveva pesare almeno 9.000 kg, e questo generava scetticismo perché considerato impossibile. Nessuno aveva detto loro del camion carico di munizioni che, colpito, era esploso. Sarebbero passati anni, fino al 1944, quando la RAF impiegò nei bombardamenti, con il quadrimotore “Lancaster”, la "Grand Slam", una bomba di quasi 10.000 kg (bomba terremoto) realizzata da Barner Wallis (quello delle bombe saltellanti impiegate contro le dighe della Ruhr) che da sola era in grado di demolire un intero quartiere.

 

Su questo episodio di Barcellona, coloro che non dovrebbero criticare facendo oggi i piagnoni, sono in Gran Bretagna e negli Stati Uniti. E ciò per quanto hanno fatto alle città tedesche e giapponesi, distruggendole senza pietà con una tempesta di bombe esplosive, e usando le bombe al fosforo con tutti gli effetti tragici che avevano sulle persone, bruciandole vive anche se si trovavano nei rifugi, o si buttavano in acqua in canali e fiumi.  Per non parlare della bomba atomica che, impiegata secondo il metodo di Machiavelli, fu considerata, a ragione, l’arma determinante per far finire una guerra.

 

E la giustificazioneera quella di dover abbattere con ogni mezzi i regimi brutali, ossia le dittature, anche se poi erano state scelte dal popolo, con libere elezioni (da non dimenticare) come in Germania e in Italia.

 

Naturalmente l a stessa critica vale per i tedeschi, per le sorti riservate dai loro bombardamenti  a Londra, Belgrado ecc.

 

Da parte dell’Aeronautica italiana, salvo qualche errore di puntamento, perfettamente giustificabile, nella seconda guerra mondiale non vi furono bombardamenti puramente terroristici, badando sempre a colpire obiettivi militari.

 

Franco

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NON RIESCO A COLLEGARMI IN BOMBARDAMENTI DI BARCELLONA

 

ecco la risposta:

 

Troverà i dati che cerca nel mio Saggio. Quanto al "camiòn de trilita", si riferisce all'autocarro in transito che fu colpito da una bomba, e che causò dal punto dei vista dei danni e delle perdite umane le più gravi, avendo demolito un edificio, le cui foto fecero poi il giro del mondo per alimentare l'avversione internazionale verso l'Aeronautica italiana che operava in Spagna.

 

Basandosi sulla teoria del generale Giulio Dohet, secondo cui 300 tonnellate di bombe su una città avrebbero portato la nazione alla resa, Mussolini e Ciano, uniformandosi a quanto scritto da Machiavelli "il fine giustifica i mezzi", intendevano con i bombardamenti di Barcellona fiaccare lo spirito dei repubblicani, e generale pertanto una rivolta contro la Repubblica. Ma era una teoria fallace quella del Dohuet (riuscita soltanto con gli italiani, hanno scritto i britannici, ma dopo mesi di continui bombardamenti terroristici con distruzione di edifici e monumen6ti), e inoltre intervenne di persona Franco ordinando di sospendere i bombardamenti.

 

Fu calcolato all'epoca dagli esperti internazionali che la bomba che fece tanto danno a Barcellona doveva pesare almeno 9.000 kg, e questo generava scetticismo perché considerato impossibile. Nessuno aveva detto loro del camion carico di munizioni che, colpito, era esploso. Sarebbero passati anni, fino al 1944, quando la RAF impiegò nei bombardamenti, con il quadrimotore “Lancaster”, la "Grand Slam", una bomba di quasi 10.000 kg (bomba terremoto) realizzata da Barner Wallis (quello delle bombe saltellanti impiegate contro le dighe della Ruhr) che da sola era in grado di demolire un intero quartiere.

 

Francesco Mattesini

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Caro, Giancarlo, ecco la risposta:

 

Troverà i dati che cerca nel mio Saggio. Quanto al "camiòn de trilita", si riferisce all'autocarro in transito che fu colpito da una bomba, e che causò dal punto dei vista dei danni e delle perdite umane le più gravi, avendo demolito un edificio, le cui foto fecero poi il giro del mondo per alimentare l'avversione internazionale verso l'Aeronautica italiana che operava in Spagna.

 

Basandosi sulla teoria del generale Giulio Dohet, secondo cui 300 tonnellate di bombe su una città avrebbero portato la nazione alla resa, Mussolini e Ciano, uniformandosi a quanto scritto da Machiavelli "il fine giustifica i mezzi", intendevano con i bombardamenti di Barcellona fiaccare lo spirito dei repubblicani, e generale pertanto una rivolta contro la Repubblica. Ma era una teoria fallace quella del Dohuet (riuscita soltanto con gli italiani, hanno scritto i britannici, ma dopo mesi di continui bombardamenti terroristici con distruzione di edifici e monumen6ti), e inoltre intervenne di persona Franco ordinando di sospendere i bombardamenti.

 

Fu calcolato all'epoca dagli esperti internazionali che la bomba che fece tanto danno a Barcellona doveva pesare almeno 9.000 kg, e questo generava scetticismo perché considerato impossibile, non essendovi un aereo capace di trasportare un simile ordigno. Nessuno aveva detto loro del camion carico di munizioni che, colpito, era esploso. Sarebbero passati anni, fino al 1944, quando la RAF impiegò nei bombardamenti, con il quadrimotore “Lancaster”, la "Grand Slam", una bomba di quasi 10.000 kg (bomba terremoto) realizzata da Barner Wallis (quello delle bombe saltellanti impiegate contro le dighe della Ruhr) che da sola era in grado di demolire un intero quartiere.

 

Francesco Mattesini

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