Francesco De Domenico Posted February 29, 2016 Report Share Posted February 29, 2016 E' uscito su due recenti numeri di "Storia Militare" (gennaio e febbraio 2016) un interessante contributo di Mario Pieri dal titolo "Baia dei Porci: una guerra civile in miniatura". Come navalista, non posso non rimarcare tuttavia il fatto che l'autore rivela chiaramente di esser molto più esperto dei problemi militari e aeronautici che non di quelli navali e marittimi. Le sue informazioni su questo aspetto essenziale (stiamo parlando di un'operazione di sbarco, dopo tutto), e in particolare sulle navi che componevano la forza di spedizione cubana anticastrista, sono infatti del tutto sommarie e inadeguate. Cercheremo di porvi rimedio noi, sulla base dei nostri modesti mezzi. Giuseppe Garufi and sandokan 2 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Francesco De Domenico Posted March 1, 2016 Author Report Share Posted March 1, 2016 Quattro delle cinque navi che componevano la forza di spedizione dei dissidenti cubani nella Baia dei Porci erano cargo costieri del tipo N3-S, note in Italia come le "Baby Liberty". Le N3 nascono su impulso della ben nota missione d'acquisto britannica negli USA (ottobre-dicembre 1940), che suggerisce di utilizzare anche i cantieri dei Grandi Laghi per costruire naviglio destinato alla Gran Bretagna. Il progetto si allargherà poi anche ai cantieri nel Golfo del Messico e sulla costa del Pacifico. Verranno costruiti 95 cargo costieri, 36 del tipo N3-S-A1 che bruciavano carbone, tutti destinati al noleggio al Regno Unito (ma che nel 1950-51 saranno quasi tutti adattati al combustibile liquido), e 59 del tipo N3-S-A2 che invece bruciavano nafta. Il disegno era un tipico schema "a tre isole" (castelli di prua e di poppa e tuga centrale, due ponti di coperta con due stive ciascuno), molto simile al modello "norvegese" dei cargo costieri costruiti per il traffico del legname nel Baltico.Erano state scelte dalla CIA probabilmente perché non davano nell'occhio nei Caraibi, dove ce ne erano tante, tutte navi noleggiate da un armatore cubano amico dei dissidenti (A. Garcia y Cia Ltda, con base a New York) e poste sotto bandiera ombra liberiana. Le quattro navi dell'aprile 1961 appartenevano due al tipo N3-S-A1 e due al tipo N3-S-A2, costruite rispettivamente come FREEMAN HATCH e WILLIAM BURSLEY le prime, JOHN LECKIE e JUDAH P. BAKER le seconde (i nomi delle N3 erano quelli di capitani di famosi velieri clipper americani).Vediamole adesso una per una.FREEMAN HATCH, costruz. n. 271 di Leatham D. Smith SB & Coal Co., Sturgeon Bay, Wis., MC hull number 419, varo 7.9.1942 e consegna 31.12.1942 al MoWT britannico, 1.791 o 1.793 grt, 1.023 nrt e 2.800 dwt, in gestione a Cory Line. Partecipa alle operazioni di sbarco in Normandia dal maggio 1944, andando il 9 giugno 1944 da Barry via Bristol Channel con il convoglio EBC8 a Omaha Beach, dove arriva il 14 giugno. Il 22 giugno entra in collisione con la poppa a sinistra con EMPIRE SCOUT (2.239 grt/1936), che stava liberandosi da un incaglio di sei giorni prima. Il 7 luglio ara sulle ancore ed entra in collisione con il coaster norvegese GREYFRIARS (1.141 grt/1923). Successivi convogli sempre da Barry EBC29 con un carico di benzina in fusti (a Omaha 4 luglio), EBC50 (a Omaha 25 luglio), EBC71 e 72 (rimorchia prima una chiatta a Cherbourg, poi va a Utah Beach 16 agosto), EBC89 (a Utah 3 settembre), rientra a Swansea 17 settembre 1944. In seguito servizio Southampton-Rouen e Ghent. Nel dopoguerra restituito al governo americano e nel 1950 venduto come CHARLES M. a Metcalf Motor Coast, nel 1953 diviene HOUSTON per la Garcia Line of New York. HOUSTON viene colpita dall'aviazione cubana il 17 aprile 1961, portata ad arenarsi e abbandonata (un centinaio di morti a bordo). Foto come CHARLES M. da photoship.co.uk e una foto di N3-S arenate a bassa marea sulla spiaggia Gold per scaricare a mezzo di anfibi DUKW, metà giugno 1944, da L.A. Sawyer e W.H. Mitchell, "From America to United States - Part Four", World Ship Society, 1986. Foto IWM A24364. Le altre N3-S nella foto :WALDO HILL si trova tra TULLY CROSBY e CYRUS SEARS.Altra fonte: John de S. Winser, "Coasters Go to War. Military Sailings to the Continent 1939-1945", Ships in Focus, 2009. sandokan 1 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Francesco De Domenico Posted March 1, 2016 Author Report Share Posted March 1, 2016 WILLIAM BURSLEY, una N3-S-A1 costruz. n. 5 di Walter Butler Shipyards Inc., Superior, Wis. , MC-403, varo 9.8.1942 e consegna 5.1943 al MoWT britannico, in gestione a Stephenson Clarke, 1.791 grt e 2.800 dwt, dall'aprile 1944 partecipa alle operazioni di sbarco in Normandia con il convoglio EBC7 da Barry a Omaha Beach tra il 10 e il 13 giugno 1944 poi torna a Swansea. Convogli successivi da Swansea o Penarth EBC24 (a Omaha 29 giugno), EBC36 (a Omaha 11 luglio), EBC60 poi EBC 69W (a Cherbourg 13 agosto), EBC89 poi EBC95 (a Utah 8 settembre). In seguito servizio da Southampton a Rouen e Ghent. Il 17 maggio 1945 porta generi alimentari urgenti a Rotterdam, poi da Newport a Oslo. Nel dopoguerra il 10 maggio 1948 urta una mina alla deriva nel Mare del Nord (viaggio Gdynia-Nantes con un carico di carbone), viene rimorchiato a Ijmuiden e riparato. Restituito al governo USA, venduto nel 1949 come DAMARA alla Coast Lines Ltd di Londra. Nel 1950 venduto come PIETRO CANALE alla Emilio Canale di Pietro, Genova, nel 1954 come LAKE CHARLES alla Naviera del Golfo SA di Panama. Il 18.11.1954 entra in collisione con il cargo giapponese MEIRINSAN MARU (7.503 grt/1954) mentre lascia l'ormeggio nell'East River a New York per un viaggio NY-Charleston. Scafo sfondato, portato all'incaglio lungo un argine a mare, parzialmente sommerso. Riportato a galla il 21.1.1955, rimorchiato a Brooklyn e riparato. Nel 1955 ceduto alla Caribbean Shipping Corp., bandiera liberiana, nel 1956 alla Overseas Shipping Corp. sempre di Monrovia. Dopo la spedizione alla Baia dei Porci, nel 1962 cambia nome in RIMANDI MIBAJU per la Marcand Shipping Corp. sempre di Monrovia. Tra il 9 e l'11 maggio 1964 si incaglia su una scogliera corallina vicino al faro di Gorling Bluff, isola di Grand Cayman (viaggio Trinidad-Mobile con un carico di bauxite), si riempie d'acqua e viene abbandonato: perdita totale. Foto di N3-S a Gold Beach, dal libro di John de S. Winser "The D-Day Ships", World Ship Society, 1994. sandokan 1 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Loligo Posted March 1, 2016 Report Share Posted March 1, 2016 prego scrivere l'ultimo nome della nave con grafia corretta RIMANDI MIBAJU Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Francesco De Domenico Posted March 1, 2016 Author Report Share Posted March 1, 2016 prego scrivere l'ultimo nome della nave con grafia corretta RIMANDI MIBAJU Fatto, grazie. Nel dubbio tra la versione Sawyer-Mitchell (MIBAJA) e quella di miramar (MIBAJU) avevo scelto la prima, ahimè... Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Francesco De Domenico Posted March 1, 2016 Author Report Share Posted March 1, 2016 JOHN LECKIE, una N3-S-A2, costruz. n. 57 di Avondale Marine Ways Inc., Westwego, La., MC-2548, 1.885 grt, 1.001 nrt e 2.757 dwt, varo 1.8.1945 e consegna 9.10.1945 in gestione a Fall River Navigation Co. Nel 1948 venduta come CARIBE ad A. Garcia y Cia Ltda, porto di armamento Bluefields, Nicaragua, nel 1955 a Overseas Shipping Corp., bandiera liberiana. Dopo la spedizione a Cuba dell'aprile 1961 ceduta a Motonaves del Este SA di Monrovia con il nome PENSACOLA. Il 30 gennaio 1966 infiltrazioni d'acqua la mettono a rischio di affondare al largo della penisola dello Yucatan durante un viaggio Mobile-Trinidad. Riesce a raggiungere Dry Tortugas Island in Florida e poi Miami, dove si constata che le infiltrazioni d'acqua marina sono dovute a buchi di corrosione nelle lamiere dello scafo. Dopo riparazioni temporanee salpa di nuovo, ma il 15 febbraio 1966 riprende a imbarcare acqua e viene abbandonato dall'equipaggio a 80 miglia da Puerto Rico; affonda nel Mona Passage. Domani una foto. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Francesco De Domenico Posted March 1, 2016 Author Report Share Posted March 1, 2016 JUDAH P. BAKER, altra N3-S-A2, costruz. n. 379 di Ingalls SB Corp., Decatur, Ala., MC-1642, varo 11.10.1943 e consegna 18.3.1944. In prestito nel 1944 al Governo polacco in esilio a Londra come KUTNO, porto di armamento Gdynia. Restituita alla USMC nel 1947, riprende il nome JUDAH P. BAKER, porto di armamento Mobile, Ala. Nel 1948 ATLANTICO per A. Garcia y Cia Ltda, porto di armamento Bluefields (Nicaragua). Nel 1955 a Overseas Shipping Corp., bandiera liberiana. Dopo la spedizione cubana dell'aprile 1961, demolita a New Orleans dal dicembre 1963. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Francesco De Domenico Posted March 1, 2016 Author Report Share Posted March 1, 2016 La quinta nave del convoglio, affondata insieme alla HOUSTON, era la RIO ESCONDIDO, un ex LCT(8) britannico. LCT(8)-4026, costruito da Tees-Side Bridge a Middlesbrough, varo 19.12.1945 e completamento stesso mese, dislocamento 657 tonn/895 tonn. a pieno carico (apparteneva all'ultimo e più grande tipo di mezzi da sbarco per carri armati realizzato dagli Alleati, LCT Mark 8, solo 30 costruiti, l'equivalente britannico delle LSM americane ex LCT Mark 9). Nel 1948 viene radiato dalla Royal Navy, venduto a Skibs A/S Aitanga di Oslo come AITANGA e trasformato in nave da carico, 1.328 grt. Nel 1950 ceduto alla Marina Mercantile Nicaraguense come RIO ESCONDIDO, porto di armamento Corinto. Nel 1957 passa prima ad A. Garcia y Cia Ltda, fermi restando il nome e il porto di armamento, poi lo stesso anno a Corinto SS Corp. con bandiera liberiana. Affondato da colpi d'artiglieria alla Baia dei Porci il 17 aprile 1961. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Francesco De Domenico Posted March 1, 2016 Author Report Share Posted March 1, 2016 Poi c'erano due ex LCI(L), mezzi da sbarco per la fanteria, BLAGAR e BARBARA J, di cui ancora non ho trovato le sigle d'origine, tre LCU ex LCT americani più piccoli (Mark 5 o Mark 6), un LCM e quattro LCVP, la cui identificazione è carente. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Francesco De Domenico Posted March 2, 2016 Author Report Share Posted March 2, 2016 Foto della JOHN LECKIE come PENSACOLA ex CARIBE, da L.A. Sawyer e W.H. Mitchell, "From America to United States - Part Four", World Ship Society, 1986. La seconda foto rappresenta una LCT Mark 8: ABBEVILLE L4041 del Royal Corps of Transport, British Army (HMAV, Her Majesty Army Vessel) ripresa a Village Bay, isola di St. Kilda, Ebridi esterne. Da Wikipedia. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Francesco De Domenico Posted March 2, 2016 Author Report Share Posted March 2, 2016 Due pagine di immagini di Landing Craft, Tank LCT (Mark 6) americane, in seguito ridenominate LCU (Landing Craft, Utility). Poi due pagine di foto di LCI(L) sempre americane: Landing Craft, Infantry (Large). Da "Allied Landing Craft of World War Two", ristampa di un manuale ONI, Arms & Armour Press, 1985. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Francesco De Domenico Posted March 2, 2016 Author Report Share Posted March 2, 2016 E questi sono la versione precedente LCT Mark 5 (la prima versione americana). Almeno uno dei tre LCU apparteneva a questa versione, da una foto che ho visto su https://books.google.it/books?id=ZDWbqjydmakC&pg=PA310&lpg=PA310&dq=landing+craft+barbara+j&source=bl&ots=3-qFB9wXaS&sig=Xmis1G1uXFB7ie_46WGO-Fqb-oU&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjf9trQ86HLAhVLz3IKHXJ7BEoQ6AEIKjAD#v=onepage&q=landing%20craft%20barbara%20j&f=false N.B. in questo libro vi è una foto di una delle quattro N3-S erroneamente descritta come RIO ESCONDIDO. La caccia all'errore non ha mai sosta. Poi ci sono gli onnipresenti LCVP (Landing Craft, Vehicles/Personnel, 22.000 costruiti). Sempre dall'ex manuale ONI del 1944. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
sandokan Posted March 2, 2016 Report Share Posted March 2, 2016 Interessantissimo seguito della vicenda cubana, rinvigorita dal saggio su Storia Militare. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Francesco De Domenico Posted March 3, 2016 Author Report Share Posted March 3, 2016 Ho trovato qui qualche informazione utile ad identificare i due LCI(L) di proprietà della CIA, BLAGAR e BARBARA J: http://www.historianaval.org/1959_2014/bahia_de_cochinos/unidades.htm In sostanza, sulle base delle informazioni fornite dagli ufficiali di marina cubani partecipanti alla spedizione, il BARBARA J era l'ex USS LONGSPUR MHC-28 ex LCI(L)-884, che risulta ufficialmente venduto per demolizione il 18 maggio 1960 alla Mills Marine Co. di Suffolk, Va., e rimorchiato via dalla Atlantic Reserve Fleet di Charleston, S.C., il 22 giugno 1960: il tutto come cover-up per la sua destinazione reale alla CIA. Supponendo ragionevolmente che anche per il BLAGAR fosse stato seguito lo stesso percorso di maskirovka, il battello dovrebbe essere uno tra tre LCI(L) trasformati anch'essi in cacciamine (in una delle foto si vedono infatti le due motolance utilizzate per l'individuazione delle mine e la relativa gruetta di servizio, lance adoperate per sbarcare i primi commandos alla baia dei Porci) e venduti per demolizione nel 1960 in Florida o nel pool della Atlantic Reserve Fleet: LCI(L)-515, 869 e 976..Un certo numero di ex LCI(L) erano stati infatti mantenuti negli elenchi della US Navy per molti anni dopo la guerra in quanto convertiti in AMCU, cioè minesweeper coastal underwater locator, dragamine costieri attrezzati per la localizzazione subacquea delle mine, in seguito correntemente ridenominati cacciamine. LCI(L)-884, costruito da New Jersey Shipbuilding Corp. a Barber, N.J., varo 20.10.1944 e consegna 27.10.1944 alla US Navy, collocato in riserva 24.3.1947, ridenominato LSIL-844 il 28.2.1949 poi riclassificato AMCU-28 con il nome LONGSPUR il 7.3.1952, rimesso in servizio nel giugno 1952, ridenominato MHC-28 il 7.6.1953, convertito in cacciamine dal Charleston N.SY. dal 15.11.1953 al 15.5.1954, collocato in riserva 1.1.1954 sempre a Charleston, S.C., radiato 1.1.1960 e venduto per demolizione, come detto, il 18 maggio 1960. Dopo il servizio come BARBARA J alla Baia dei Porci è rimasto al servizio della CIA dal 1962 al 1965 (piano Mongoose) cambiando vari nomi, VILLARO, EXPLORER e poi PETREL. Gli altri tre cacciamine ex mezzi da sbarco che potrebbero esser stati il BLAGAR sono:LCI(L)-515, costr. da New Jersey SB Corp. a Barber, varo 9.11.1943 e in servizio 10 o 11.12.1943 (l'unico tra quelli elencati appartenente alla versione originaria, attrezzata con due scalandroni ai lati della prua; tutti gli altri appartenevano alla versione più recente, da LCI(L)-641 in avanti, con un unico portellone a prua), riclassificato AMCU-11 il 10.3.1945, denominato BLACKBIRD il 3.1.1955, riclassificato MHC-11 il 7.2.1955, posto in riserva 2.4.1958, radiato nel 1960.Foto US Navy del BLACKBIRD circa 1956, da Naval Institute Archives via Joe Radigan, su navsource. LCI(L)-869, costr. da New Jersey SB Corp. a Barber, varo 29.9.1944 e in servizio 7.10.1944, in riserva marzo 1947, ridenominato LSIL-869 28.2.1949, riclassificato AMCU-24 GOLDCREST il 7.3.1952, rimesso in servizio nel 1953, convertito in cacciamine dal Charleston N.SY., ridenominato MHC-24 il 7.2.1955, in riserva marzo 1955, radiato 1.1.1960 e venduto, nel 1961 TROPIC FARMER poi ABACO FARMER per Scott-Matson Farms (fino al 1986). Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Francesco De Domenico Posted March 3, 2016 Author Report Share Posted March 3, 2016 LCI(L)-976, costr. da Consolidated Steel Corp., Orange, Tx, n. costr. 1270, varo 10.4.1944 e consegna 5.5.1944, in riserva 19.8.1946, ridenominato LSIL-976 il 28.2.1949, riclassificato AMCU-34 ORTOLAN il 7.3.1952, convertito in cacciamine dal Charleston N.SY. dal 15.6.1953 al 15.12.1953, rimesso in servizio 21.11.1953, ridenominato MHC-34 il 7.2.1955, in riserva a Green Cove Springs, Fla., dal 23.6.1955, radiato 1.1.1960, venduto per demolizione 8.7.1960 a Marlene Blouse Co. Foto di AMCU-21 COCKATOO circa 1954, San Diego, Cal., da navsource. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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