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I relitti nel porto di Napoli


Francesco De Domenico
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Achille Rastelli, nel suo pregevole contributo dal titolo "Il porto di Napoli e i suoi relitti di guerra", uscito sul numero 24/2009 del Bollettino AIDMEN, scrive tra l'altro (a pag. 127):

"Ricordiamo che nel porto affondò anche una nave del tipo Liberty, la ISAAC SHELBY, ma il sinistro avvenne in banchina l'8 gennaio 1945, probabilmente per una mina magnetica rimasta sul fondo. Fra le perdite alleate risulta anche una nave dal nome GERTHA, non identificata."

A pag. 136 poi si accenna ad "una nave liberty GERTHA affondata all'imboccatura del porto".

Queste due navi sono presenti anche negli elenchi delle navi affondate per data di affondamento alla pagina 142 (solo l'ISAAC SHELBY) e per tipo alla pagina 144 (entrambe, ma GERTHA con un punto interrogativo); dell'ISAAC SHELBY si aggiunge che fu recuperato.

 

 

Vediamo ora qualche elemento in più relativamente allo ISAAC SHELBY (del fantomatico GERTHA non ho sinora trovato traccia). Una Liberty di 7.200 tsl e 10.865 tpl, una delle 85 costruite dalla J.A. Jones Construction Co. a Brunswick, Georgia, yard no. 134 e USMC hull number MCE-1518, macchine della Filer & Stowell Co. di Milwaukee, Wis., impostata il 22 gennaio 1944, varata il 6 marzo e consegnata alla WSA il 18 marzo 1944 (costruita in 56 giorni). Salpa da Savannah il 5 aprile 1944 per il primo di numerosi convogli che la portano sul percorso USA-Europa occidentale (Gran Bretagna e estuario della Senna). Lascia Hampton Roads per l'ultima volta il 1° dicembre 1944 con il convoglio lento UGS.62 diretto nel Mediterraneo, passa lo Stretto di Gibilterra il 17 dicembre e prosegue come indipendente, raggiungendo Napoli il 21 successivo. Da Napoli va a Livorno tra il 25 e il 27 dicembre con il convoglio VN 88 (6 Liberty americane, una nave cisterna per benzina US Navy e un cargo britannico). Salpa nuovamente da Livorno, presumibilmente scarica, per far ritorno a Napoli il 4 gennaio 1945 con il convoglio NV 90 (8 Liberty americane).

 

Ma il 6 gennaio 1945, a 50 miglia a SW di Ostia, viene gravemente danneggiata da una mina in posizione 41.12 (o 41.10)N 13.30 (o 13.21)E. Viene portata ad arenarsi al Capo Circeo, ma si spezza in due e viene dichiarata ctl (constructive total loss, danni strutturali irreparabili). In seguito il troncone poppiero viene recuperato, rimorchiato a Napoli e quivi demolito nel febbraio oppure nell'agosto 1948.

 

Forse è questa mezza Liberty all'origine della leggenda metropolitana che parla di una intera Liberty (o forse era una LST?) fatta sparire nottetempo con tutto il suo carico nel porto di Napoli? Chissà...

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