Jump to content

Recommended Posts

Una delle sanzioni alla Russia dopo l'invasione dell'Ucraina è quella dell'embargo all'esportazione di petrolio. Per aggirarlo, la Russia utilizza un centinaio di tanker che battono bandiera di altre Nazioni, spesso "amiche". Ieri, nel Mar Baltico, la Marina estone ha cercato di fermarne una, la JAGUAR (IMO: 9293002) (non sono riuscito a trovare la foto di questa nave), battente bandiera del Gabon, ma senza successo. Si è rischiato probabilmente un "incidente" internazionale. Il mese scorso è stata invece fermata e sequestrata un'altra petroliera "fantasma, la Kiwala (vedi sotto la foto). Non conosco le norme del diritto internazionale (sempre che esistano) che si possono applicare in questi casi. Qualcuno mi può aiutare a capire?. 

20250411_0717161.jpg

Link to comment
Share on other sites

Credo siano ancora in vigore le norme antecedenti la seconda guerra mondiale che regolavano il traffico dei neutrali in caso di guerra, norme che comunque dall'inizio della guerra non furono applicate dagli inglesi; qualsiasi merce da o per la Germania era considerato contrabbando di guerra.

Gli inglesi fermarono anche le navi neutrali che da Belgio e Olanda inviavano carbone tedesco in Italia, allora neutrale; in sostituzione proposero di inviare carbone inglese in cambio di armi, l'Italia rifiutò e con la Germania organizzò il trasporto del carbone via ferrovia attraverso la Svizzera.

Nel caso attuale non esiste dichiarazione di guerra, quindi queste norme, se ancora in vigore, sono comunque inapplicabili.

Concludendo ritengo che la caccia alla "flotta fantasma russa" sia in violazione del diritto internazionale. 

Link to comment
Share on other sites

a fine 2024, la UE Con le nuove designazioni, l’Ue porta a 79 le imbarcazioni della “flotta fantasma” russa, navi che non battono bandiere Ue “coinvolte in pratiche di navigazione ad alto rischio nel trasporto di petrolio o prodotti petroliferi russi, nella consegna di armi, nel furto di grano o nel sostegno al settore energetico russo”. Navi che non potranno più attraccare nei porti europei e saranno sottoposta a un divieto di fornitura di servizi. In questo modo, Bruxelles spera di far lievitare i costi di utilizzo di tali navi per il Cremlino, e di ridurre il numero di imbarcazioni in grado di trasportare il greggio russo. Altro non si può fare, ma è chiaro che il problema non è certo 'farle attracare nei porti europei': per quello ci sono ben altre triangolazioni. 

 

Link to comment
Share on other sites

Join the conversation

You can post now and register later. If you have an account, sign in now to post with your account.

Guest
Reply to this topic...

×   Pasted as rich text.   Paste as plain text instead

  Only 75 emoji are allowed.

×   Your link has been automatically embedded.   Display as a link instead

×   Your previous content has been restored.   Clear editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.

Loading...
 Share

×
×
  • Create New...