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Shipwrecks of the Greek Seas - Dive into their History


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Mi è appena arrivato il nuovo libro del nostro buon amico Aris Bilalis insieme a Kostas Thoctarides (del diving center Planet Blue di Lavrio), un grande lavoro tutto con doppio testo greco ed inglese a fronte.

Gli autori hanno scelto 20 relitti nelle acque elleniche, e di ognuno forniscono la storia, le vicende dell'affondamento e i risultati dell'esplorazione subacquea, con splendide foto a colori. Un grande lavoro di ricerca e di documentazione, che fa onore agli autori.

Si parte (in ordine cronologico della perdita) dal PATRIS ex KING OTHON, una nave passeggeri a ruote con scafo in ferro del 1860 naufragata nel 1868 vicino a Kea. Poi abbiamo tra le altre ben 55 pagine dedicate alla grande nave ospedale BRITANNIC del 1914 di 48.158 tsl, la terza e più grande della serie delle quasi gemelle TITANIC e OLYMPIC, affondata il 21 novembre 1916 su una mina posata da U 73 nello stretto di Kea, con la perdita di 30 vite umane e ben 1.032 sopravvissuti.

Il cacciatorpediniere greco RHNS HYDRA (adotto la grafia usata dagli autori) costruito nel 1932 a Sestri Ponente e affondato dagli Stuka il 22 aprile 1941 nel Golfo Saronico con 41 vittime; ben 70 pagine dedicate al sommergibile britannico HMS PERSEUS perduto su una mina il 6 dicembre 1941 vicino a Cefalonia con un solo superstite su 61 membri dell'equipaggio, recuperato dal MI-9 e portato a Smirne nel giugno 1943 (con una incredibile profusione di foto subacquee del relitto); l'U 133, saltato su una mina vicino a Egina il 14 marzo 1942 con la perdita dell'intero equipaggio di 45 persone; il famoso caccia greco VASILISSA OLGA [QUEEN OLGA] affondato da aerei tedeschi Ju 88 a Leros il 27 settembre 1943, durante la sfortunata spedizione britannica nel Dodecaneso, con 71 perdite umane.

Vi è poi il capitolo per noi tragico delle navi in mano tedesca affondate con a bordo numerosi prigionieri italiani: ARDENA di 1.092 tsl del 1915, il 28 settembre 1943 saltata su una mina italiana fuori Argostoli, con solo 120 superstiti tra gli 840 italiani a bordo mentre tutti i 60 tedeschi si salvarono; il terribile caso della nave ex norvegese ORIA di 2.127 tsl del 1920, la peggiore tragedia della storia marittima greca, naufragata il 12 febbraio 1944 nella tempesta per un errore di rotta del comandante norvegese che la portò sugli scogli vicino a Capo Sounio, con a bordo 4.073 o 4.115 prigionieri italiani provenienti da Rodi. 4.081 persone persero la vita, mentre solo 49 italiani vennero salvati insieme con 75 (su 90) tra guardie tedesche e membri dell'equipaggio.

Un lavoro che si raccomanda a tutti gli appassionati.

 

"Shipwrecks of the Greek Seas", 475 pp., Aikaterini Laskaridis Foundation, 2015.

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