Giuseppe Garufi Posted December 6, 2023 Report Share Posted December 6, 2023 Giorni fa stavo sistemando e indicizzando una piccola serie di numeri della nota rivista Warship International. Ad un certo punto, mi sono imbattuto in un articolo a firma Georg von Rauch, pubblicato sul n. 4 del 1978, dal titolo “Cruisers for Argentina”. L’articolo tratta della costruzione e della vendita all’Argentina di quattro incrociatori corazzati della classe GARIBALDI, originariamente impostati per la Regia Marina. Facile mi è giunto il parallelo con le attuali vicende e polemiche per la cessione, prima ancora dell’entrata in servizio, di due fregate della classe BERGAMINI all’Egitto, (SPARTACO SCHERGAT divenuto AL GALALA ed EMILIO BIANCHI ora BERNEES) e a quelle che stanno per arrivare per la ventilata cessione di due pattugliatori della classe PAOLO THAON DI REVEL all’Indonesia, anche se in questo caso non siamo certi quali siano e nemmeno se l’acquisto avverrà realmente. Nella parte finale del XIX secolo per gli incrociatori delle più importanti Marine Militari era in corso una rapida evoluzione, dagli incrociatori protetti si stava passando agli incrociatori corazzati. Fra le unità migliori in costruzione c’erano quelli della classe GARIBALDI. La Regia Marina ne aveva fatti impostare uno presso i Cantieri Ansaldo di Sestri Ponente ed uno presso gli Orlando di Livorno. Nel frattempo, in Sud-America, cresceva la tensione fra Argentina e Cile. “L’Armada de la Republica Argentina” riteneva di avere urgente bisogno di rinforzare la propria squadra navale per potersi opporre all’avversaria “Armada de Chile”. L’occasione fu colta al volo dal finanziere Ferdinando Maria Perrone, rappresentante dell’Ansaldo nel Paese Sud-Americano. Sorvolando su “come” fu raggiunto il risultato, nel luglio 1895 le prime due unità italiane (GARIBALDI e VARESE) furono vendute ancora sullo scalo all’Argentina, assumendo i nomi di GENERAL GARIBALDI e GENERAL SAN MARTIN. GENERAL GARIBALDI probabilmente fotografato a Genova o a Napoli prima della partenza per l’Argentina. La nave sembra non sembra sventolare alcuna bandiera (foto di A. Noack, NH 88671, Naval History and Heritage Command). (Segue) Nereo Castelli 1 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Giuseppe Garufi Posted December 7, 2023 Author Report Share Posted December 7, 2023 Prima di continuare a parlare dei dieci GARIBALDI, un cenno alle loro caratteristiche. Dislocamento: normale 7.350 t, pieno carico 8.100 t. Dimensioni: lunghezza f.t. 111,8 m, fra pp 104,9 m, larghezza 18,2 m, immersione p.c. 7,3 m. Apparato motore: 24 caldaie tipo Niclausse, 2 motrici Ansaldo alternative verticali a triplice espansione, potenza 14.000 HP, velocità 19,7 nodi, autonomia 5.500 miglia a 10 nodi. Armamento: 1 254/40, 2 203/45, 14 a52/40, 10 76/40, 6 47, 2 mtg, 4 tls da 450mm. Equipaggio: 555 uomini. Il riferimento è alle caratteristiche del GIUSEPPE GARIBALDI della Regia Marina, sesta unità della serie; vi erano delle piccole differenze fra le unità, ma la più notevole era nell’armamento principale: alcune unità imbarcavano infatti un pezzo da 254 mm e due da 203 mm, altre due da 254 mm, altre quattro da 203. Incrociatore corazzato GIUSEPPE GARIBALDI, “paginone” centrale da Storia della Marina, Fabbri (cit. in bibliografia). Disegno Regia Nave GIUSEPPE GARIBALDI, Augusto Nani, da Gli Incrociatori Italiani, USMM (cit. in bibliografia). (Segue) Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Giuseppe Garufi Posted December 8, 2023 Author Report Share Posted December 8, 2023 Tornando in Sud America, la parte finale del XIX secolo aveva visto una lunga disputa fra Cile ed Argentina per il possesso della parte meridionale del Continente, la Patagonia, ricca di guano. Anche se nel 1881 era stato firmato un Trattato che utilizzava la Cordigliera delle Ande come base del confine, continuavano i dissidi fra i due Stati. Nel 1893 e nel 1896 si erano succeduti dei protocolli d’accordo che continuavano a non dare una soluzione. La corsa agli armamenti navali fu la naturale conseguenza agli attriti sudamericani e, nel 1895, la flotta cilena appariva sostanzialmente più forte di quella argentina. Bisogna correre ai ripari: una delegazione fu inviata in Europa, soprattutto per tentare di acquisire gli incrociatori corazzati realizzati da Ansaldo, ma tutti i negoziati fallirono, o sembrarono fallire: fin quando l’ex Presidente argentino Julio A. Roca ricevette un telegramma dell’Ansaldo che lo informava della possibilità di comprare la prima delle unità in costruzione per la Regia Marina ad un prezzo favorevole e con buone condizioni di credito. Il contratto di vendita fu rapidamente firmato a Londra il 14 luglio 1895; il prezzo di vendita del GIUSEPPE GARIBALDI (l’Eroe dei due Mondi riuscì a mantenere il proprio nome anche sulla nave argentina) fu stabilito in 750.000 Pound Sterling, da pagare in quattro rate, fra la firma del contratto e la consegna della nave. GENERAL GARIBALDI probabilmente fotografato a Genova o a Napoli prima della partenza per l’Argentina. La nave sembra non sembra sventolare alcuna bandiera (foto di A. Noack, NH 88672, Naval History and Heritage Command). La nave fu consegnata alla Commissione navale argentina il 12 ottobre 1896, arrivando a Buenos Aires il successivo 10 dicembre. Per quanto riguarda le caratteristiche di dettaglio rimando alle pubblicazioni in bibliografia, unico cenno va all’armamento che verteva su due pezzi da 254/40 in torri singole, dieci da 152/40 a murata, dieci Hotchkiss da 57 mm, otto Maxim da 37 mm e due da 8 mm. Erano pure imbarcati quattro tubi lanciasiluri da 456 mm. Il personale di bordo disponeva di 200 fucili Mauser (model argentino 1891), 57 revolver Webley e 140 sciabole. (Segue) Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Giuseppe Garufi Posted December 8, 2023 Author Report Share Posted December 8, 2023 La seconda nave della classe GARIBALDI completata (anch’essa battezzata in origine GIUSEPPE GARIBALDI) fu ceduta alla Spagna, che aveva in linea solo navi obsolete e si stava preparando ad affrontare la U.S. Navy; non penso sia necessario accennare alla Crisi di Cuba e ai fatti che seguirono. Le fonti divergono sul fatto se il secondo Garibaldi fosse stato venduto agli Spagnoli dall’Italia o dall’Argentina che lo stava acquisendo nel suo piano di ingrandimento della flotta. In ogni caso, la nave, ribattezzata CRISTOBAL COLON, fu consegnata il 16 maggio 1897, senza le artiglierie principali. Anche in questo caso leggo notizie diverse nelle fonti, alcune affermano che gli Spagnoli non erano soddisfatti delle artiglierie, altre che furono bloccate dall’embargo inglese sulle artiglierie Armstrong. Il risultato fu che la miglior nave dell’Armada spagnola si presentò allo scontro con gli Americani praticamente disarmata e, dopo un tentativo di fuga, fu autoaffondata il 3 luglio 1898, durante la battaglia di Santiago di Cuba. Incrociatore corazzato spagnolo CRISTOBAL COLON (foto NH 63229, Naval History and Heritage Command). La Marina Spagnola aveva pianificato l’acquisto di un secondo incrociatore, che avrebbe dovuto chiamarsi PEDRO DE ARAGON ma la sconfitta nella guerra con gli Stati Uniti portò ad un ridimensionamento dei programmi navali spagnoli. Le vicende dell’incrociatore ispirarono, molto liberamente, il romanzo di Emilio Salgari “La Capitana dello Yucatan”. (Segue) Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Giuseppe Garufi Posted December 10, 2023 Author Report Share Posted December 10, 2023 Per completare la prima fornitura di due incrociatori i Cantieri Orlando di Livorno offrirono all’Argentina l’acquisto di un’altra unità in costruzione per la Regia Marina, il VARESE. Le trattative furono prolungate a causa della caduta del Governo Crispi dopo la battaglia di Adua, ma il contratto fu concluso grazie all’intervento personale del Ministro della Marina Benedetto Brin, che riuscì a convincere il Ministro degli Esteri di non perdere un cliente come la Marina Argentina, che avrebbe assicurato acquisti anche nel futuro. La vendita fu formalmente conclusa il 26 ottobre 1896 e la nave fu ribattezzata SAN MARTIN, per essere consegnata il 25 aprile 1898. La nave giunse in acque argentine il 13 giugno dello stesso anno. Incrociatore corazzato SAN MARTIN (cartolina collezione Garufi). L’armamento del SAN MARTIN prevedeva quattro pezzi da 203/40 in torri binate, dieci da 152/40 erano disposti a murata, presenti pure sei pezzi da 120/40, dodici Nordenfeldt da 57 mm e dieci Maxim da 37 mm. Adottati, come sempre, quattro tubi lanciasiluri da 456 mm. La nave implementava infatti una serie di modifiche, richieste dalla Marina Argentina nell'intento di aumentare la potenza offensiva e difensiva della nave: ad esempio le corazze, prodotte dalle Acciaierie Terni, erano del tipo al nickel, cementate con un particolare processo che le rendeva superiori alle corazze tipo Harvey. Incrociatori SAN MARTIN e GARIBALDI (pagina tratta dal Jane’s del 1914, v. bibliografia). (Segue) Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Giuseppe Garufi Posted December 11, 2023 Author Report Share Posted December 11, 2023 L’arrivo dei due nuovi incrociatori corazzati modificò i rapporti di forza fra le Marine sudamericane in favore dell’Argentina che, fra l’altro, stava per ordinare altre due navi in Italia. Il Governo cileno tentò quindi di adoperarsi per ritardare o annullare il nuovo ordine argentino con ogni mezzo. Poi, non disponendo di sufficienti fondi per ordinare nuove, sembra che tentasse addirittura di vendere l’isola di Pasqua alla Gran Bretagna o al Giappone. Il timore cileno era ben fondato, altri due incrociatori corazzati già impostati per la Regia Marina, il terzo GIUSEPPE GARIBALDI ed il secondo VARESE, furono ceduti all’Argentina e rinominati PUEYRREDON e GENERAL BELGRANO; il contratto era stato firmato il 18 aprile 1898. Il costo fu 782.000 Pound Sterling per la prima unità, 687.000 per la seconda. Il PUEYRREDON fu completato il 4 agosto 1898, giungendo in Argentina il 1° settembre 1898. Il GENERAL BELGRANO fu completato il 5 ottobre 1898 e arrivò in acque argentine il 6 novembre dello stesso anno. Le differenze fra le quattro unità sono facilmente desumibili nelle pubblicazioni indicate in bibliografia (o sul web). Malgrado i momenti difficili in cui i quattro incrociatori argentini furono ordinati e costruiti, erano destinati ad una lunga vita tranquilla, tutte e quattro le unità superarono la prima guerra mondiale, il GARIBALDI fu radiato nel 1934, il SAN MARTIN nel 1935, le ultime due furono radiate dopo la seconda guerra mondiale, BELGRANO nel 1947 e PUEYRREDON nel 1954. GENERAL BELGRANO 1897 (foto NH 60517, Naval History and Heritage Command). PUEYRREDON e BELGRANO (pagina tratta dal Jane’s Fighting Ships del 1914, cit. bibliografia). BELGRANO e PUEYRREDON (pagina tratta dall’Almanacco Navale del 1942, cit. bibliografia). Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Giuseppe Garufi Posted December 11, 2023 Author Report Share Posted December 11, 2023 I quattro incrociatori argentini (pagina tratta dal All the Worlds Fighting Ships 1900 cit. bibliografia). In teoria, la "corsa italiana" agli armamenti navali fra Cile e Argentina poteva finire qui, non fu così: prima di vedere l’ultima parte del confronto navale sudamericano dobbiamo però tornare in Italia. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Giuseppe Garufi Posted December 13, 2023 Author Report Share Posted December 13, 2023 In tutti questi anni, la Regia Marina non aveva mai rinunciato alla realizzazione dei “suoi” incrociatori. Per la quarta volta, l’8 giugno 1898, fu impostata un’unità a nome GIUSEPPE GARIBALDI e fu la volta buona: il 5 aprile 1901 era completato l’incrociatore che non fu venduto a nessuna Marina Militare estera, seguirono un terzo VARESE ed il FRANCESCO FERRUCCIO. Con quasi un decennio di ritardo la Regia Marina aveva completato il suo programma, anche se le navi apparivano ormai obsolescenti al confronto con le nuove realizzazioni estere, il vantaggio era che tutti i piccoli difetti, connaturati con nuove unità, erano stati eliminati con i cinque precedenti incrociatori. Il GARIBALDI fu poi affondato durante la prima guerra mondiale, il 18 luglio 1915, dal sommergibile austriaco U 4. Fu uno dei tanti incrociatori corazzati sacrificati durante la Grande Guerra. GIUSEPPE GARIBALDI (cartolina collezione Giuseppe Garufi). VARESE (cartolina collezione Giuseppe Garufi). FRANCESCO FERRUCCIO (cartolina collezione Giuseppe Garufi). Incrociatori classe GARIBALDI (pagina tratta dal Jane’s Fighting Ships del 1914). (Segue) Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Giuseppe Garufi Posted December 15, 2023 Author Report Share Posted December 15, 2023 Le scaramucce diplomatiche tra Argentina e Cile continuarono ancora per poco tempo. La flotta e l’esercito argentini avevano raggiunto una chiara superiorità su quelle cilene. I due Paesi si convinsero, alla fine del 1898, a sottomettere la loro disputa ad un arbitrato internazionale. La relativa Commissione riuscì a far raggiungere un accordo ai due Paesi per la “Puna de Atacama”, ma la demarcazione della regione meridionale procedeva lentamente, mentre i contendenti compivano continue violazioni dello "status quo". I nazionalisti di ambedue le parti spingevano verso la guerra. Ripartita la gara navale, gli Argentini nel 1902 ordinarono altri due incrociatori ai cantieri Ansaldo, ancora della classe GARIBALDI, anche se con piccole modifiche. I due incrociatori furono battezzati BERNARDINO RIVADAVIA, poi ribattezzato MITRA, e MARIANO MORENO, poi ribattezzato ROCA (da notare che Jane’s e Conway’s danno anche questi due ultimi incrociatori come impostati per la Regia Marina, ma nelle fonti italiane non vi è alcun accenno). In una brutta copia della corsa navale europea, il Cile ordinò allora due navi da battaglia da 11.800 tons in Inghilterra, l’Argentina rispose con l’ordine agli Ansaldo per due navi da battaglia da 15.000 tons e tento di acquistare sei cacciatorpediniere in servizio con la Regia Marina. Non poteva continuare così, una mediazione del Governo britannico risolse la contesa, una serie di Trattati, noti come “Pactos de Mayo”, che prevedevano una limitazione delle rispettive sfere d’influenza e le condizioni per il disarmo navale, furono firmati il 28 maggio 1902. Le due corazzate cilene in costruzione divennero le HMS SWIFTURE e HMS TRIUMPH, gli incrociatori argentini furono venduti al Giappone, che si preparava alla guerra contro la Russia, il 29 dicembre 1903 e ribattezzati KASUGA e NISSHIN. Incrociatore KASUGA (foto NH 58673, Naval History and Heritage Command). Incrociatore NISSHIN (foto NH 58999, Naval History and Heritage Command). I due incrociatori giapponesi, che rappresentavano l’ultima e migliore versione della classe GARIBALDI, ebbero una vita lunga ma molto movimentata: appena entrati in servizio parteciparono validamente alla guerra Russo-Giapponese, in particolare nella Battaglia del Mar Giallo ed in quella di Tsushima; effettuarono varie crociere di scorta ed alla ricerca di corsari tedeschi nella prima guerra mondiale. Il KASUGA, da tempo utilizzato in compiti ausiliari, fu affondato in porto nel 1945. Il NISSHIN, utilizzato come nave bersaglio, fu affondato nel 1942. Incrociatori KASUGA e NISSHIN (pagina tratta dal Jane’s del 1914). Incrociatore KASUGA (pagina tratta dal Jane’s del 1937). Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Giuseppe Garufi Posted December 15, 2023 Author Report Share Posted December 15, 2023 Disegni tratti dalla rivista Morskaya Collekchiy 1995-03. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Giuseppe Garufi Posted December 16, 2023 Author Report Share Posted December 16, 2023 Tabella riassuntiva degli incrociatori corazzati della classe GIUSEPPE GARIBALDI. Mancano le date relative all'impostazione di quattro unità, che non sono riuscito a trovare. Se qualcuno fra chi legge ha le date complete, potremmo integrare il prospetto. Tutte le unità avevano delle differenze fra di loro. L'allegato di seguito proviene da un numero di "Le Vie del Mare". Non sono purtroppo in grado di specificare da quale numero. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Giuseppe Garufi Posted December 17, 2023 Author Report Share Posted December 17, 2023 Bibliografia · Jane, F.T. (1900). All the Worlds Fighting Ships 1900 (facsimile edition). Ann Arbor, Mi.: Nimble Books. · Almanacco Navale 1941-XIX. Milano: Ufficio Collegamento Stampa del Ministero della Marina. · Giorgerini, G. e Nani, A. (1964). Gli incrociatori Italiani 1861-1964. Roma: Ufficio Storico della Marina Militare. · Jane, F.T. (1968). Jane’s Fighting Ships 1914 (Reprint). London: David & Charles Reprint. · Giorgerini, G. (a cura di) (1978). Storia della Marina, volume 7. Milano: Fabbri Editore. · Von Rauch, G. (1978). Cruisers for Argentina. In Warship International, n. 4-1978, pagg.297-309. · Giorgerini, G. e Nani, A. (1978). Almanacco Storico delle Navi Militari Italiane – La Marina e le sue Navi dal 1861 al 1975. Roma: Ufficio Storico della Marina Militare. · Gardiner, R. (1979). Conway’s All the World’s Fighting Ships 1860-1905. London: Conway Maritime Press. · Rastelli, A. (1988). Le Navi del Re. Immagini di una flotta che fu. Milano: SugarCo Edizioni. · Marchi, V. e Cariello, M. (1997). Cantiere F.lli Orlando – 130 Anni di Storia dello Stabilimento e delle sue Costruzioni Navali. Livorno: Belforte Editore Libraio. · Rastelli, A. (2010). L’affondamento dell’incrociatore corazzato Giuseppe Garibaldi. In Bollettino AIDMEN N. 25 anno 2010. ARA GARIBALDI, da Rivista Marittima luglio 1896. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Admiral Canoga Posted December 17, 2023 Report Share Posted December 17, 2023 (edited) Il Nisshin venne impostato il 29 marzo 1902. Fonti: https://ja.wikipedia.org/wiki/日進_(装甲巡洋艦) Milanovich, Kathrin, "Armored Cruisers of the Imperial Japanese Navy", Warship 2014, pagina 87 Segnalo che secondo Anthony John Watts e Brian Glynn Gordon l'impostazione risale al maggio del 1902 (A J Watts and B G Gordon, The Imperial Japanese Navy, McDonald, Londra 1971, pagina 120. Probabilmente l'informazione è stata tratta da qualche Jane's. Durante la battaglia di Tsushima a bordo del Nisshin rimase ferito alla mano sinistra Takano Isoroku, che dal 1916 diverrà Yamamoto Isoroku. Nel 1918-1919 il Nisshin fece parte della Seconda Squadra Speciale nel Mediterraneo. Nel 1935 venne riclassificato "sesta nave bersaglio" / "nave bersaglio numero 6" (廃 Hai 艦 Kan 第6号 dai-roku-go) e venne affondato in acque poco profonde durante delle prove di tiro nel 1936 presso il poligono navale di Namegakubi (il poligono si trovava sull'isola di Kurahashi e faceva parte dell'Arsenale Navale di Kure). Lo scafo dell'ex-Nisshin venne recuperato e sommariamente riparato. Nel gennaio 1942 l'ex-Nisshin fu nuovamente impiegato come nave bersaglio per le esercitazioni di tiro: il 18 gennaio fu trainato dalla corazzata Mutsu al largo dell'isola di Kurahashi (Kurahashijima, nella baia di Hiroshima), fu colpito dal tiro della corazzata Yamato e affondò. (Miroslaw Skwiot, Nagato Mutsu Vol.1, AJ Press, Danzica 2007, pagina 83) Ricordiamo che a inizio 1942 Nagato, Mutsu e Yamato costituivano la Prima Divisione della Prima Flotta. Edited December 17, 2023 by Admiral Canoga Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Giuseppe Garufi Posted December 17, 2023 Author Report Share Posted December 17, 2023 Grazie!!! Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Giuseppe Garufi Posted December 18, 2023 Author Report Share Posted December 18, 2023 Sezioni e piani del GARIBALDI. da... Nereo Castelli 1 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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