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L'ITALIA NELLE MANI DEI "LIBERATORI"


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 Nel 1945 il nuovo Vice Segretario di Stato statunitense, James Clement Dunn, scriveva:[1]

Eravamo sempre stati costretti a firmare  le clausole dell’armistizio lungo [con l’Italia] e le abbiamo accettate soltanto in seguito a forti insistenti da parte degli inglesi. Tali clausole non erano necessarie (dal momento che l’armistizio militare “corto” del 3 settembre [formato da Castellano e Bedell Smith] era del tutto sufficiente e, quando furono firmate erano già, per diversi aspetti obsolete. A quella data (il 29 settembre 1943), avevano già avuto da Badoglio l’assicurazione che l’Italia sarebbe entrata in guerra contro la Germania e le clausole incondizionate dello strumento di resa erano ovviamente inadeguate se applicate ad un cobelligerante.[2]

Sebbene da parte degli statunitensi vi fosse stata l’intenzione di applicare all’Italia una politica che gli avrebbe permesso “di riguadagnare la fiducia in se stessa e l’indipendenza politica ed economica così da potere 1) collaborare attivamente alla guerra contro la Germania e 2) diventare un elemento stabile costruttivo nell’Europa postbellica”, ben differente fu il comportamento tenuto dai britannici, i quali, scrive ancora il Vice Segretario di Stato statunitense Clement Dunn, “in ultima analisi, considerarono il popolo e il governo italiano come una nazione sconfitta che si è arresa senza condizioni”. Essi pertanto “si rifaranno sempre per intero alle condizioni previste dallo strumento di resa e considereranno l’Italia come un nemico sconfitto o un’ex potenza dell’Asse". 


[1] D.W. Ellwood, L’alleato nemico. La politica dell’occupazione anglo-americana in Italia 1943-1946, Milano, Feltrinelli, 1972, p. 48.

[2] Francesco Mattesini, La dichiarazione di guerra alla Germania. Come l’Italia arrivò con gli anglo-americani alla firma del trattato di Malta, che riguardava i termini del Lungo Armistizio, e come, su insistente richiesta degli anglo-americani stessi, si arrivò alla dichiarazione di guerra alla Germania del 13 ottobre 1943, Ristampa, Santa Ruffina di Cittaducale (Rieti), Gennaio 2022, Editore “ARCHEOS”, di  Silvano Mattesini, pagine 154. Vedi anche nella pagina dell’Autore in academia.edu il saggio Il dramma della flotta italiana.

Edited by Francesco Mattesini
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