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Una macabra ricostruzione del canale 7 del giorno 10 novembre 2021


Francesco Mattesini
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Ieri pomeriggio nel programma del canale 7  "Tagadà" é stata fatta una lunga ricostruzione dell'Uomo che non é mai esistito, ma che sarebbero stato determinante per lo sbarco degli Alleati in Sicilia perché avrebbe messo i Comandi italiani e soprattutto tedeschi nella convinzione che lo sbarco sarebbe avvenuto in Grecia. Nulla di più inesatto. E' deplorevole il fatto che, l'aver messo i tedeschi nella convinzione che non vi sarebbe stato sbarco in Sicilia, sia stato commentato da uno dei presentatori del programmi come: "Per fortuna".

Ma "QUESTI SIGNORI  LO SANNO CHE IN QUEL MOMENTO GLI ITALIANI STAVANO COMBATTENDO PER LA DIFESA DEL SUOLO DELLA PATRIA E CHE CI SONO STATI MIGLIAIA DI MORTI".  

Ecco quanto ho scritto nel mio nuovo libro, in via di ultimazione "I sommergibili tedeschi nel Mediterraneo Settembre 1941 - Settembre 1944:

"L’operazione di sbarco in Sicilia era attesa e, contrariamente a quanto troppo spesso viene affermato, non generò alcuna sorpresa nei comandi dell’Asse, poiché  non servirono ad ingannarli i vari espedienti realizzati dagli Alleati. Il più famoso – di cui posseggo una vasta documentazione inedita –  fu quello del macabro cadavere di un uomo deceduto in Inghilterra di polmonite e che, sotto il nome fittizio di “maggiore Martin” e per simularne la morte per annegamento, fu mollato in mare dal sommergibile “Seraph” (tenente di vascello Norman Limbury Auchinlech Jewell) e fatto arenare sulle coste spagnole di Cadice, con lettere contraffatte di alti ufficiali britannici che indicavano la Grecia quale obiettivo dello sbarco. Fin dall’inizio del ritrovamento del cadavere dell’operazione “Mincemeat” (in inglese “Carne trita”), i Comandi italiani si resero conto dell’inganno, e ritennero la Sicilia l’obiettivo principale della prossima mossa degli anglo-americani, anche perché la concentrazione dei mezzi da sbarco per realizzare l’impresa era concentrata nella zona tra Biserta e Tripoli. Nessun elemento di reparto terrestre tedesco lasciò la Sicilia per la Grecia, e il film “L’uomo che non è mai esistito”, del 1956, con l’attore Clifton Webb nella parte dell’inventore del piano, il comandante Ewen Montagu e che scrisse la storia in un libro da cui fu fatto il film, è da considerare come un fatto storico reale che però, a dispetto di quanto sono convinti in Gran Bretagna [e a quanto pare anche in Italia], non ebbe alcun risultato pratico".

Non un soldato tedesco lasciò la Sicilia, che anzi fu rinforzata. E' questo é un fatto incontestabile.

Francesco Mattesini - 11 Novembre 2021

 

Edited by Francesco Mattesini
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  • Giuseppe Garufi changed the title to Una macabra ricostruzione del canale 7 del giorno 10 novembre 2021
20 ore fa, Francesco Mattesini ha scritto:

Ieri pomeriggio nel programma del canale 7  "Tagadà" é stata fatta una lunga ricostruzione dell'Uomo che non é mai esistito, ma che sarebbero stato determinante per lo sbarco degli Alleati in Sicilia perché avrebbe messo i Comandi italiani e soprattutto tedeschi nella convinzione che lo sbarco sarebbe avvenuto in Grecia. Nulla di più inesatto. E' deplorevole il fatto che, l'aver messo i tedeschi nella convinzione che non vi sarebbe stato sbarco in Sicilia, sia stato commentato da uno dei presentatori del programmi come: "Per fortuna".

Ma "QUESTI SIGNORI  LO SANNO CHE IN QUEL MOMENTO GLI ITALIANI STAVANO COMBATTENDO PER LA DIFESA DEL SUOLO DELLA PATRIA E CHE CI SONO STATI MIGLIAIA DI MORTI".  

Ecco quanto ho scritto nel mio nuovo libro, in via di ultimazionme "I sommergibili tedeschi nel Mediterraneo Settembre 1941 - Settembre 1944":

"L’operazione di sbarco in Sicilia era attesa e, contrariamente a quanto troppo spesso viene affermato, non generò alcuna sorpresa nei comandi dell’Asse, poiché  non servirono ad ingannarli i vari espedienti realizzati dagli Alleati. Il più famoso – di cui posseggo una vasta documentazione inedita –  fu quello del macabro cadavere di un uomo deceduto in Inghilterra di polmonite e che, sotto il nome fittizio di “maggiore Martin” e per simularne la morte per annegamento, fu mollato in mare dal sommergibile “Seraph” (tenente di vascello Norman Limbury Auchinlech Jewell) e fatto arenare sulle coste spagnole di Cadice, con lettere contraffatte di alti ufficiali britannici che indicavano la Grecia quale obiettivo dello sbarco. Fin dall’inizio del ritrovamento del cadavere dell’operazione “Mincemeat” (in inglese “Carne trita”), i Comandi italiani si resero conto dell’inganno, e ritennero la Sicilia l’obiettivo principale della prossima mossa degli anglo-americani, anche perché la concentrazione dei mezzi da sbarco per realizzare l’impresa era concentrata nella zona tra Biserta e Tripoli. Nessun elemento di reparto terrestre tedesco lasciò la Sicilia per la Grecia, e il film “L’uomo che non è mai esistito”, del 1956, con l’attore Clifton Webb nella parte dell’inventore del piano, il comandante Ewen Montagu e che scrisse la storia in un libro da cui fu fatto il film, è da considerare come un fatto storico reale che però, a dispetto di quanto sono convinti in Gran Bretagna [e a quanto pare anche in Italia], non ebbe alcun risultato pratico".

 

Non un soldato tedesco lasciò la Sicilia, che anzi fu rinforzata. E' questo é un fatto incontestabile.

Francesco Mattesini - 11 Novembre 2021

 

 

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Dal documento che segue, datato 17 maggio 1943, si può comprendere come  di uno sbarco in Grecia, come era stato fatto credere dai britannici con il trucco del "cadavere", non avesse nessuna importanza nel colloquio svoltosi a Palazzo Venezia con il Duce, presenti il Capo di Stato Maggiore Generale Vittorio Ambrosio, il Comandante dell'O.B.S. feldmaresciallo Albert Kesselring, e il generane Enno von Rintelen, Ufficiale Addetto dell'OKW presso il Comando Supremo italiano.

Dal colloquio si capisce che la preoccupazione di uno sbarco nemico non andava ricercata sugli obiettivi che p'eriodicamente gli Alleati intendevano far credere ai Comandi Italiani e tedeschi, ma che i due obiettivi essenziali erano la Sicilia e la Sardegna, ma vi era preoccupazione anche per la dfifesa aerea dell'Italia.

Poiché l'operazione era prevista con partenza dei movimenti nemici da Malta e dalla Tunisia, era chiaro che la Sicilia appariva la più minacciata e quindi il vero obiettivo del nemico. Inoltre si comprende come gli italiani insistevano per ricevere gli aiuti tedeschi in Sicilia, e che questi, come promesso dai tedeschi, stavano arrivando.

L'Operazione "Mincemeat" non aveva ingannato gli italiani e i tedeschi, e la possiamo chiaramente definirre "Operazione "Cadavere", e per nulla geniale.

Francesco Mattesini

 

APPUNTI

RELATIVI AL COLLOQUIO SVOLTOSI A PALAZZO VENEZIA

IL 17 MAGGIO 1943-XXI

5 esemplari – 1° esemplare

Presenti:

         IL DUCE

         L’Ecc. il Generale d’Armata AMBROSIO

         Il Feldmaresciallo KESSELRING

         Il Generale von RINTELEN

                                                     

         Mar Kesselring – Durante il mio recente soggiorno in Sicilia ho avuto occasione di vedere le truppe tedesche e di esaminare il loro futuro compito. Per quanto riguarda la collaborazione italo-tedesca ho avuto dei contatti con l’Ecc. Roatta e col generale Monti. Tutti i vari problemi sono stati presi in considerazione .

           Duce – Qual è la situazione generale.

            Mar. Kesselring – Mancano ancora delle forze. Ho promessi all’Ecc. Roatta che avrei fatto tutto quanto sta in me.

           Duce – A quale punto si trova l’organizzazione delle truppe tedesche ?

       Mar. Kesselring – Le forze disponibili corrispondono a due reggimenti ed un terzo. Manca ancioora parte dell’artiglieria. Fra 10 o 14 giorni al massimo la divisione sarà completamente a posto (un reggimento a Trapani, uno a Palermo, sono questi dei nuclei reggimentali robusti).

         Duce – E carri ?

         Mar. Kesselring – Attualmente ne abbiamo 56, che dovevano andare in Tunisia e che sono stati trattenuti. Formano già un reparto organico. L’Ecc. Roatta era dell’idea di riunirli in mezzo all’isola. Da parte mia l’ho sconsigliato, facendo presente che il “Tiger” è molto potente, ma la sua velocità è limitata. Proporrei invece la dislocazione di parte di questi carri ad est e parte ad ovest.

         Ho esaminato anche tutto quanto riguarda la difesa passiva, principalmente quanto si riferisce ai campi d’aviazione. Sono molto vicini alla costa e quindi vi sono due soluzioni: o assicurarne la difesa oppure distruggerli.

         Duce – Il centro della Sicilia è collinoso e non si presta per campi di atterraggio. Bisogna quindi difendere quelli che abbiamo.

         Mar. Kesselring – Le batterie contraeree, che poi sono anche controcarro, offrono una possibilità di difesa abbastanza buona. Possono essere pure impiegate per la difesa antisbarco. Queste batterie, come si vede, hanno compiti multipli e costituiscono un robusto complesso. La difesa dei campi sarà completata con mine. 10.000 sono già in Italia, altre 120.000 sono in via di afflusso.

         Ecc. Ambrosio – Anche in Sardegna mancano le mine.

         Mar. Kesselring – Si, ma arrivano queste 120.000 e poi anche del filo. Non c’è però naturalmente la possibilità di difendersi esclusivamente dietro a campi minati e filo. Bisogna lavorare giorno per giorno, febbrilmente.

         Da recente fotografia aerea risulta che il concentramento mezzi navali nel porto di Djidjelli ha subito un certo aumento, ieri non era più possibile provvedere, altrimenti avrei sospeso l’azione di bombardamento su Bona e scelto questo obiettivo. Per questa sera è già previsto un attacco in forze.

         L’Ecc. Roatta dice che fra due o tre mesi tutta l’organizzazione dovrebbe essere a punto (costruzione di capisaldi).

         Duce – Sono dell’idea che l’attacco principale verrà da Malta e non dalla Tunisia.

         Mar. Kesselring – Per quanto concerne Malta, da quando ho rilevato da fotografie aeree, le forze navali ivi dislocate non sono tali da far ritenere un’azione contro la Sicilia. Una sola nave di quelle presenti si presta al trasporto di truppa per uno sbarco, tutte le altre sono navi da guerra.

            Ecc. Ambrosio – Ritengo che uno sbarco verrebbe tentato agli estremi e non al centro.

         Mar. Kesselring – Attualmente gli inglesi non hanno la disponibilità necessaria di navi portaerei, mentre dalla Tunisia e da Malta hanno la possibilità di coprire eventuali azioni con l’aviazione da caccia. Questa possibilità è da prendere in considerazione.

         Ecc. Ambrosio – Ritengo più probabile che azioni aeree vengano effettuate sull’Italia, qualche azione da sbarco agli estremi dell’isola.

         Duce – In questi casi è sempre meglio considerare l’ipotesi peggiore.

         Mar. Kesselring – Dato il numeroso materiale presente a Djidjelli, la situazione va seguita costantemente.

         Duce – Ho saputo della vostra prossima partenza !

         Mar. Kesselring – sono stato chiamato dal Fehrer al suo Quartier Generale e perciò ho ritenuto doveroso presentarmi a voi.

         Duce – Dite al Fuehrer che gli ho scritto. L’argomento principale è sempre quello della difesa (carri armati, armi contraeree e contro carro). Ritengo che con tre divisioni organiche tedesche possiamo essere tranquilli per l’Italia, la Sicilia e la Sardegna.

            Ecc. Ambrosio – (ho saputo che è intenzione di aumentare il numero dei battaglioni in Sicilia e in Sardegna. Ritengo però che queste forze ancora sparse in Italia hanno bisogno di essere riunite).

         Duce – Devono essere però tre divisioni organiche, con carri, artiglierie contraeree e controcarro. Fin dall’ottobre ha previsto un inasprimento delle azioni aeree su tutto il territorio italiano. Risulta quindi la necessità della difesa contro tali azioni. La popolazione è calma, ma c’è sempre il problema della vita della popolazione. Se essa vede che la difesa passiva è buona, è tranquilla. (Accenna all’azione du Civitavecchia).

          Mar. Kesselring           Già prima che terminasse la campagna di Tunisia avevo dato l’ordine che tutto il campo d’azione dell’aviazione si spostasse. E’ stata aumentata la Flak. Però, data l’alta quota alla quale gli apparecchi anglo-americani agiscono, è difficile colpirli.

         Quale sarebbe dunque l’argomento trattato nel vostro scritto, Duce, al Fuehrer?

         Duce – La difesa contro le azioni aeree sul territorio in primo piano. Anche la difesa a mezzo della caccia. La popolazione vede che gli attacchi sono sempre più frequenti, mentre gli apparecchi abbattuti sono pochi (Es. a Cagliati: su 400 apparecchi incursori, abbattuti da noi 4 o 5).

          Mar. Kesselring – Però erano meno di 400.

         Per quanto riguarda la caccia si è resa necessaria una trasformazione nel relativo impiego. Questa trasformazione è in corso.

         Duce – Comprendo, sempre quando si cambia sistema, si attraversa un periodo di crisi.

        Mar. Kesselring – In quanto all’impiego di una divisione in Sicilia, dislocata per metà ad est e per metà ad ovest

         Duce – Questo vedremo in futuro.

         Mar. Kesselring – (Rappresenta l’eventuale difficoltà di trasporto per ferrovia di una divisione al completo, considerando la enorme quantità di materiale che attualmente viene trasportato).

       Ecc. Ambrosio – Però la divisione “H. Goering” e la paracadutisti devono venire. La paracadutisti la mandiamo a Livorno, per il successivo avviamento in Sardegna. La “H. Goering” sarà avviata in Sivilia. Poi c’è la terza divisione formata dagli elementi che si raccoglieranno in Italia

         Mar. Kesselring – Mi risulta che la “”H. Goering” doveva raccogliersi in zona di Napoli.

         Ecc. Ambrosio – No, a Napoli c’è troppa roba, abbiamo disposto che si riunisse in Calabria. Forse il Feldmaresciallo non è ancora al corrente di ciò, perché disposto appena stamane. appunto

 

 

         Ecc. von Rintelen (prende appunto).

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