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Il contenzioso sloveno-croato sul confine marittimo


Luiz
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Metto in questa sezione del forum, perchè la causa ha origini storiche, la "chiusura?" (problematica e lo si vedrà dopo) del contenzioso sul confine marittimo tra Croazia e Slovenia.

Quando i due attuali stati dichiararono l'indipendenza, post dissoluzione jugoslava del 1991, si accordarono sui confini terrestri, anche se non completamente, ma non su quelli marittimi. Per anni vi furono tentativi di conciliazione, dal momento che la Slovenia non ha possibilità di accesso alle acque internazionali, sulla situazione sul golfo di Pirano.

Qui due esaurienti articoli della situazione al 2004 che già vedeva una pericolosa escalation di "sgarbi" tra pescatori croati e sloveni dove i nazionalismi ci mettono sempre lo zampino e la presenza di minoranze linguistiche complica la situazione

 

https://www.balcanicaucaso.org/layout/set/print/aree/Slovenia/Golfo-di-Pirano-acque-agitate-26778

 

https://www.balcanicaucaso.org/layout/set/print/content/view/print/26947

 

Per sbloccare i negoziati di adesione della Croazia all'Ue nel 2009 la Slovenia, che in Ue c'era già da un po', chiese che la situazione fosse risolta con arbitrato e della annosa faccenda fu investita la Corte permanente di arbitrato con sede all'Aia.

Con parecchi mal d pancia nel mezzo, per i quali la Croazia ha tentato di svincolarsi dall'esito dell'arbitrato

http://www.ansamed.info/ansamed/it/notizie/rubriche/politica/2017/06/20/croazia-slovenia-arbitrato-confine-marittimo-verdetto-296_7bec6220-4565-4b06-8bec-ea849539754d.html

 

con un tentativo di fare le cose a due, come nei peggiori casi di divorzio dove i coniugi che litigano non fidandosi del giudice credono di poter arrivare da soli alla composizione

 

http://ilpiccolo.gelocal.it/trieste/cronaca/2017/01/26/news/golfo-di-pirano-no-all-arbitrato-ma-dialogo-a-due-1.14774730

 

Il 29 giugno la Corte si è pronunciata assegnando alla Slovenia la maggior parte del golfo di Pirano. La decisione potrebbe considerarsi salomonica, se non che entrambi gli stati sono scontentissimi e la Croazia rifiuta la decisione.

Qui il caso intero sul sito della Corte

http://www.pcacases.com/web/view/3

 

Ormai entrambi i paesi sono membri Ue, le istituzioni comunitarie si sentono investite nella cosa.

Juncker quindi ha tuonato: «Sono un avvocato anch’io, voglio leggere attentamente la decisione della Corte prima di prendere qualsiasi decisione»

 

http://www.ilsole24ore.com/art/mondo/2017-06-30/croazia-contro-slovenia-confini-ue-costretta-mediare-124357.shtml?uuid=AEcyQ7oB&refresh_ce=1

 

Bisogna essere negli interna corporis Ue per sapere cosa la Ue abbia intenzione di fare, se non che il 12 luglio aTrieste si è tenuto il vertice dei paesi balcanici con tutti presenti.

E a settembre Gentiloni

http://ilpiccolo.gelocal.it/trieste/cronaca/2017/09/08/news/arbitrato-slovenia-croazia-gentiloni-soluzione-nell-ue-1.15824794

 

Nel frattempo a Pirano sono quasi quotidiani gli incidenti tra pescatori sloveni e croati e gli sconfinamenti dei croati in settori sloveni e viceversa. Il premier croato Andrej Plenković ha incontrato i pescatori di Umago e li invitati a continuare la propria attività non tenendo conto della sentenza dell’Aja.

Per tutta risposta Lubiana blocca la Croazia nell'adesione al trattato di Schengen

http://ilpiccolo.gelocal.it/trieste/cronaca/2017/07/23/news/lubiana-frena-sulla-croazia-in-schengen-1.15647712

Con grandissima frattura di zebedei dei cittadini dell'Unione che vanno al mare in Dalamazia o che semplicemente vanno a Zagabria per affari o studio passando per il confine sloveno.

 

tutto questo pippone per dire che anche in piene feste di Natale i nostri vicini di Adriatico non si risparmiavano le buone azioni.

Il 30 dicembre il quotidiano di Lubiana Delo dedicava la prima pagina agli sconfinamenti e nemmeno una riga a Melania Trump.

Vedremo quanto tempo ci vorrà ancora per chiudere questo ormai trentennale contenzioso.

 

In allegato l'articolo di Delo e uno del Piccolo di Trieste

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  • 2 weeks later...
  • 2 weeks later...

La decisione del 29 giugno ha aperto una discussione tra i giuristi, sul metodo per delimitare tutte le zone marittime (mare territoriale, la zona economica esclusiva e la piattaforma continentale). La corte dell'Aja ha nel caso Slovenia/croazia stabilito che il metodo è identico per tutte le zone entro e oltre le 12 miglia.

La decisione, difforme da altre in passato, viene definita corretta nella sostanza ma non pare completamente convincente

 

M. Lando, The Croatia/Slovenia Arbitral Award of jue 2017: is there a common method for delimiting all maritime zones under international law?, in Riv. dir. internazionale 4(2017): 1175

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  • 7 months later...

Nel frattempo la situazione non si sblocca

 

http://lavoce.hr/politica/2160-confini-lubiana-non-arretra

 

In occasione delle celebrazioni della Giornata internazionale della pace (proclamata dall'ONU nel 1981, ricorre il 21 settembre di ogni anno), in Slovenia le massime cariche istituzionali hanno parlato anche del contenzioso confinario con la Croazia. Sull’argomento si sono soffermati ieri l’altro sia il Presidente della Repubblica, Borut Pahor, sia il primo ministro, Marjan Šarec. “La frontiera tra la Slovenia e la Croazia, prima o poi sarà definita dalla linea di demarcazione stabilita dalla Corte d’arbitrato”, ha dichiarato a Celje il capo dello Stato. “Si tratta – ha chiarito Pahor – di una questione attinente al diritto internazionale. Di conseguenza verrà il momento quando attraverso il dialogo riusciremo a individuare il modo di attuare l’arbitrato”.

Commentando l’atteggiamento assunto in merito alla vicenda dalla Commissione europea, il premier Šarec, intervenuto a Cerje (località Isontina), ha ribadito che per quanto riguarda Lubiana la decisione della Corte d'arbitrato esiste e va rispettata. “Ogni unione tutela il membro che in qualche modo dimostra di essere più forte. Probabilmente è questo il caso. Nella sua veste di organo politico la Commissione può decidere ciò che desidera. Può e non deve rispettare il parere legale, ma per quanto ci riguarda la corte d’arbitrato ha emesso una decisione”. “Non siamo soddisfatti con l’esito dell’arbitrato neppure in Slovenia. Tuttavia – ha proseguito Šarec –, dobbiamo rispettare la decisione, in quanto in questo momento non abbiamo altra scelta”.

La Croazia, si ricorda, ritiene di non essere tenuta a riconoscere un procedimento (l’arbitrato) che considera compromesso dal modus operandi sloveno. Zagabria si è ritirata dall’arbitrato nel luglio del 2015. Una decisione presa all’unanimità dal Sabor, a causa dei contatti tra l’allora rappresentante sloveno nella commissione arbitrale istituita in seno alla Corte permanente d’arbitrato (CPA), Jernej Sekolec, e la dipendente del ministero degli Esteri di Lubiana, Simona Drenik. In seguito allo scoppio del cosiddetto scandalo telefonico, portato alla luce dalla stampa, si erano dimessi entrambi.

Dal punto di vista sloveno, la Croazia, rifiutandosi di riconoscere la decisione comunicata lo scorso 29 giugno dalla CPA, avrebbe infranto il diritto comunitario. La diplomazia croata ha respinto categoricamente la tesi di aver infranto il diritto comunitario. Stando a un articolo pubblicato recentemente dal settimanale tedesco Der Spiegel, gli esperti legali della Commissione europea avrebbero avvalorato le tesi slovene. La Commissione, tuttavia, si è rifiutata di schierarsi. Nonostante ciò, in base all'acquis communautaire, la Slovenia – che si è richiamata all’articolo 259 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea – ora è legittimata a rivolgersi alla Corte di giustizia dell’Unione europea (CGUE) nel tentativo di far valere le sue ragioni. La decisione dello scorso 29 giugno conferisce alla Slovenia la sovranità su circa due terzi del Golfo di Pirano, pur negandole l'acceso diretto al mare aperto; la panelizza, però, sulla terraferma, assegnando a Zagabria buona parte dei territori contesi (compresa la collina Sveta gera/Trdinov vrh, e svariati villagi istriani bagnati dal fiume Dragogna).

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