La marina in quel periodo (1915-16), nella quasi assoluta assenza di naviglio mercantile nazionale adatto alla bisogna, si rivolse da un capo all’altro del mondo per acquistare battelli di seconda mano, alla ricerca di un po’ di tutto quel che poteva servire: prima 46 tra pescherecci d’altura (trawlers) spagnoli, svedesi, francesi, rimorchiatori olandesi, e baleniere norvegesi. Poi altri 47 trawlers giapponesi, per un totale di 93 vedette/dragamine.
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