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SILURAMENTO DELLA PETROLIERA PANAMENSE “GEORGE W. MCKNIGHT”


Francesco Mattesini
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SILURAMENTO DELLA PETROLIERA PANAMENSE “GEORGE W. MCKNIGHT” DA PARTE DEL CACCIATORPEDINIERE ITALIANO FRECCIA

 

            Durante la Guerra di Spagna, e in conformità con gli ordini fissati per le operazioni di blocco della Regia Marina, la sera del 14 agosto 1937 il cacciatorpediniere italiano Freccia (capitano di vascello Ernesto Pacchiarotti) si imbatteva a nord di Pantelleria nella cisterna  panamense George W. McKnight, di 6.213 tsl, partita da un porto della Siria e diretta a Le Havre. Ritenendo erroneamente che l’unità battesse bandiera falsa e che il suo carico, costituito da 8.000 tonnellate di benzina, fosse diretto alla Spagna Repubblicana,  il cacciatorpediniere, attaccò decisamente. Tra le ore 21.13 e le 21.37 il Freccia lanciò cinque siluri da 533 mm, tre dei quali mancarono il bersaglio, e con il cannone da 120 mm sparò ventiquattro granate dirompenti e ventinove granate perforanti contro la cisterna, determinandone un incendio, iniziato alle 22.00, a 20 miglia a nord-ovest di Capo Bon,  La George W. McKnight, abbandonata dal Freccia che rientro ad Augusta, bruciò per due giorni prima di affondare in lat. 36°10’N, 12°52’E.

         La petroliera British Commodore, di 6.865 tsl, di proprietà della American Standard Oil Company, recuperò trentotto uomini dell’equipaggio (cinque dei quali leggermente feriti) della George W. McKnight, tutti tedeschi tranne uno statunitense, che il 16 agosto sbarcò a Tunisi.

***

         Quest’affondamento, con ricostruzione soprattutto basata sul carteggio dell’Ufficio Storico della Marina Militare, che é riportata anche nel libro di Franco Bargoni L’Impiego navale italiano durante la guerra civile spagnola (1936-1939), non corrisponde a informazioni  secondo le quali la petroliera George W. McKnight aveva un dislocamento di 12.442 tsl. Inoltre sarebbe stata rimorchiata e portata in salvo a Tunisi dalla petroliera British Commodore, che ne aveva preso a bordo l’equipaggio. Recuperata, e riparata  la George W. McKnight sarebbe affondata per bombardamento l’8 agosto 1943 nelle acque di Genova.

         Secondo il  giornale “Post-Gazette “ di Pittsburgh, Pennsylvania, del 16 Ottobre 1937 L’equipaggio della petroliera panamense George W. McKnight  arrivò alla  Goletta (Biserta), dopo aver abbandonato la loro nave in fiamme, essendo stata colpita da un siluro nell’attacco di due navi non identificate.  I Lloyd's avevano riferito con dispaccio che la cisterna era stata attaccata a circa 20 miglia a nord-ovest di Cape Bon e subito Incendiata. La nave aveva inviato la sua prima chiamata di soccorso alle 9.13 p.m., riferendo che l’equipaggio la stava abbandonando. La petroliera britannica Commodore aveva recuperato l'equipaggio della George W. McKnight per poi sbarcarlo alla Goletta. Quindi imbarcò, dalla stessa George W. McKnight (nave di 7.097 tsl), che era stata rimorchiata a Tunisi, il carico di carburanti, che poi trasportò a Le Havre, in Francia. Quindi la George W. McKnight non era affondata ?

         In altra fonte, il libro di Paul Heaton, Spanish Civil War Blockade Runners, gentilmente prestatomi da Francesco De Domenico, si parla di un rimorchiatore italiano, (Hercule ?), che avrebbe dato assistenza alla motocisterna George W. McKnight, che, spento l’incendio, raggiunse salva il porto di Tunisi. Successivamente, la nave raggiunse Biserta dove il suo carico di carburante fu trasbordato sulla petroliera British Commodore. Quindi, riparata, la George W. McKnight fu acquistata dalla statunitense Standard Oil Company, che la trasformò in nave da carico.

         Infine, una petroliera con il medesimo nome, George W. McKnight, di 12.502 tsl, di nazionalità britannica, costruita nel 1933, che faceva parte del convoglio ON-87, fu attaccata il 3 maggio 1942 dal sommergibile tedesco U-66 a 40 miglia ad ovest di Tabaco. Colpita da un siluro raggiunse Porto of Spain (Antille meridionali), e fu poi riparata a New York, rientrando in servizio nell’agosto 1942. Era la stessa nave attaccata e silurata dal cacciatorpediniere Freccia ? Ma il tonnellaggio non corrisponde: 6.213 per la Marina italiana, 7.097 per il Lloyd’s, 12.442 per la stampa dell’epoca, 12.502 per la petroliera silurata dall’U-66 !

         Qualcuno sa dirmi qualcosa di più convincente e preciso. Servirebbe anche una fotografia della  George W. McKnight.

Grazie

Franco

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GEO (e non GEORGE) W. MCKNIGHT, una motocisterna di 11.231 o 12.442/12.502 tsl,   9.070 tsn e 16.200 o 18.025 tpl varata il 17.8.1932 e consegnata il 16.12.1932/gennaio 1933 da Krupp GermaniaWerft di Kiel (n. costruz. 517) all'armatore tedesco di Danzica Baltisch-Amerikanische Petroleum-Import-GmbH/WARIED Tankschiff-Reederei. Nel 1935 tutte le navi di quell'armatore vengono passate a Panama Transport Co. (gruppo Standard Oil Co. of New Jersey) con bandiera panamense;  nel 1939 passa a Anglo-American Oil Co. Ltd. con bandiera britannica e porto di armamento Londra. Nel 1950 ribattezzata ESSO EDINBURGH per Esso Petroleum Co. Ltd. prima con bandiera panamense poi britannica, porto di armamento di Londra. Demolita a Blyth da Hughes Bolckow dal 26.7.1954.

Nella seconda guerra mondiale ha preso parte sotto bandiera britannica a qualcosa come 87 convogli dal 1.9.1939 al 15.12.1945. Tra l'altro, è andata il 6 febbraio 1944 ad Augusta da Hampton Roads (convoglio UGS 30), il 6/8 febbraio da Augusta a Taranto, il 18/20 febbraio da Taranto ad Augusta, il 24/28 febbraio da Augusta ad Algeri, il 2/11 novembre 1944 da Bizerta a Cagliari, il 19/22 novembre 1944 da Cagliari ad Orano.

Convoglio westbound  ON 87 da Liverpool alla dispersione tra  Antille e Golfo del Messico, GEO W.MCKNIGHT salpa da Belfast Lough il 16 aprile 1942 e arriva a Trinidad (Port of Spain) il 3 maggio 1942, poi va ad Aruba, Key West, New York (19 giugno 1942). Da NY a Hampton Roads il 2 agosto 1942 per i convogli in sequenza per Key West, Trinidad, Aruba, Curacao, Halifax.. Solo 40 giorni ferma a New York.....Pure, U 66 aveva rivendicato di averla silurata e cannoneggiata.

 

Non è stata mai trasformata in nave da carico (allegre fr..acce ...). Domani qualche foto.

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Il rimorchiatore HERCULES di 632 tsl del 1910 apparteneva dal 1937 alla Tripcovich di Trieste, ex ALDERSHOT ex BRITTANY. Perduto a Heraklion a Creta nel 1941, silurato da HMS TRIUMPH.

Cito dal bel libro di Nereo Castelli e Paolo Flegar, "D. Tripcovich & C.", Luglio editore, Trieste, 2015: "Uno degli interventi più impegnativi dell'HERCULES fu a favore del piroscafo (sic) GEO. W. McKNIGHT, preda di un incendio in mare aperto nell'agosto del 1937."

Domani posto il resoconto dell'intervento e una foto.

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GEO. (il punto deve significare GEORGE, come é riportato nei giornali all'epoca dell'episodio. Ma come possono essersi sbagliati italiani e spagnoli nel dare alla nave un tonnellaggio di metà inferiore a quello della GEO. W: McKNIGHT. Franco Bargoni, nel suo libro ha scritto che la petroliera era la GEORGE MAC NIGHT di 6.213 tsl, e che affondò dopo due giorni d'incendio.

 

Quindi, tutte le notizie che si hanno su quella nave, il suo nome reale, il tonnellaggio (del Lloyd), il carico, la destinazione, ecc. portano a generare grande confusione. Come fare per dare una versione esatta ?

 

Francesco

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Il resoconto del giornale di Pittsburgh e' evidentemente inattendibile...Il nome e' GEO senza puntino, non GEORGE, come un qualsiasi Titti per Letizia. Basta vedere le foto per rendersi conto che la stazza e' 12.000 e non certo 6.000. Mi dispiace, anche Franco Bargoni evidentemente si è basato solo su fonti spagnole e italiane, non internazionali come Starke/Schell (miramar), i tedeschi che l'hanno costruita (Reinhart Schmelzkopf, "Die deutsche Handelsschiffahrt 1919-1945") e via dicendo...

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Tanto  per intenderci, ecco che cosa scrive R. Gonzàlez Echegaray ne "La marina mercante y el tràfico maritimo en la guerra civil", Editorial San Martìn, Madrid, 1977:

" Geo W. Mcknicht [sic], band. panamense, 12.442 grt, 1933, armatore Waried Tankschiff (Esso tedesca: almeno questa è giusta), petroliera, silurata nel Canale di Sicilia il 15.8.1937 dal cacciatorpediniere  FRECCIA. Incendiata, affondò presso la costa di Tunisi [sic]".

 

Il tonnellaggio di 6.000 tonnellate e rotti si riferisce alla stazza netta (tsn o nrt), ma il valore  molto più utilizzato è quello della stazza lorda (tsl o grt o brt) oppure la portata lorda (tpl o dwt).

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Foto di ESSO EDINBURGH ex GEO W. MCKNIGHT  provenienti da shipsnostalgia

 

Il resoconto proviene come detto dal libro di Paolo Flegar e Nereo Castelli, "D. Tripcovich & C. Storia ed operazioni dei rimorchiatori del 'Dipartimento Salvataggi'", Luglio Editore, Trieste, 2015. Notare che nel resoconto della Tripcovich non si parla del siluramento da parte del FRECCIA, et pour cause io credo.

 

Come vedi, depistaggi e fake news abbondano. E' stata abbandonata dall'equipaggio della Esso tedesca, data per perduta dal comandante inglese, recuperata dalla abilità degli uomini della  Tripcovich e portata prima all'Isola Piana (Tunisia) poi a Trieste per le riparazioni. Si spiega bene perché il comandante inglese (definito "poco corretto" dalla Tripcovich)  non voleva consegnarla ai rimorchiatori italiani: era stata silurata da un caccia italiano...

 

Hai altri dubbi?

ESSO_EDINBURGH1950_Medium_.jpg

Esso-Edinburgh.jpg

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Si. Ritengo che quella del salvataggio da parte dell HERCULES sia la versione forse più attendibile. Però, secondo le varie fonti librarie e di Internet la GEORGE (o GEO.)  sarebbe andata a Tunisi e poi a Biserta, dove sbarco il suo carico di nafta sulla petroliera BRITISH COMMODORE, che ne aveva recuperato l'equipaggio. Sara vero. Certo é un bel garbuglio. Meno convincente é anche il tonnellaggio reale, dal momento che ne abbiamo quattro cifre differenti. GEO. si trova sul libro di ROWER sui successi dei sommergibili tedeschi, e il tonnellaggio che lui da é di  12.502 tonnellate, ma qualì ?

 

Franco

Edited by Francesco Mattesini
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Rohwer per i mercantili dà sempre la stazza lorda e lo dichiara (BRT, Brutto Register Tonnen), per le navi militari il dislocamento come d'uso. Tieni presente anche che ci sono diversi tipi di tonnellate, quando le differenze sono minime significa che si sono adottati due tipi diversi..

 

La Goulette è il porto di Tunisi, non di Biserta...

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Si, ho fatto confusione con La Golette, vedi il mio primo intervento.

 

         C'é un altro problema che va approfondito. In una relazione della Regia Marina, che tratta dettagliatamente, giorno per giorno, come si sono svolti gli attacchi dei cacciatorpediniere e dei sommergibili, risulta che  alle ore 10.00 del 14 agosto arrivò a Roma, da Marina Messina, la notizia che il cacciatorpediniere FRECCIA sta seguendo la petroliera CAMPOAMOR con bandiera panamense. Alle 15.50 per ordine di Marina Messina uscirono dal porto siciliano i piroscafi armati spagnoli nazionalisti MALLORCA e PUCHOL, per incontrare la petroliera (ed evidentemente catturarla) che, ad iniziare dalle ore 10.25 era seguita dalla torpediniera CIGNO.

 

         Si prevedeva che l’incontro con la petroliera sarebbe avvenuto verso le ore 17.00. Ma alle 23.00 arrivò la notizia dal cacciatorpediniere FRECCIA: “Noto piroscafo in rogo ore 22.00. L’ho dovuto finire con artiglieria”. Furono intercettati segnali S.O.S. lanciati dal piroscafo KNIGHT, e di questi avvenimenti fu subito informato NAVE SAVOIA, che era il nome di copertura del Sottosegretario di Stato e Capo di Stato Maggiore della Regia Marina, Ammiraglio Domenico Cavagnari.

 

         Quindi è da ritenere che il CAMPOADOR, impiegando nome falso per la sua opera di contrabbando, fosse in realtà il KNIGHT. Ma come si chiama ?

 

         In altre relazioni della Regia Marina è riportato che il 15 agosto il cacciatorpediniere FRECCIA (Cap. di Vasc. Pacchiarotti, aveva silurato a Nord di Pantelleria la cisterna GEORGE M.C. KNIGHT battente abusivamente bandiera del Panama che trasportava 8.000 tonn. di nafta per i rossi, con azione iniziata fra le 21.13 e le 21.37 del 14 agosto 1937 . “La petroliera s’incendiò alle ore 22.00. Lanciati dal FRECCIA 5 siluri e sparato 24 granate dirompenti e 29 perforanti, presso Capo Bon”.

 

         Nel libro di Franco Bargoni, L’impegno Navale Italiano durante la Guerra Civile Spagnola (1936-1939), l’azione del cacciatorpediniere FRECCIA è riportata come segue (p. 297-298):

 

            Ct. Freccia (comandante C.V. Ernesto Picchiarotti) 14/8 – Giunto in zona inizio pendolamento. Avvistata nave cisterna inglese George M.C. Knight di 6.213 t che batteva abusivamente bandiera panamense e trasportava 8.000 tonnellate di nafta per i repubblicani, la seguì ad una certa distanza fino a Nord Ovest di Pantelleria. Calata la notte e giudicato impossibile l’intercettamente dell’unità da partte di navi nazionaliste [MALLORCA e PUCHOL], il comandante C.V. Ernesto Pacchiarotti alle ore 21,15 ordinò il lancio di un primo siluro da 533 mm, sbagliando il bersaglio. La caccia continuò per un’altra mezz’ora, con il lancio di altri tre siluri da 533 mm, di cui solo l’ultimo colpiva la cisterna immobilizzandola presso l’isola di Tenedos [? È in Egeo] in acque Tunisine. La nave però non affondava; per accelerarne la fine furono armati i pezzi da 120/50 mm e sparati 29 proietti perforanti e 24 dirompenti.

            La petroliera si incendiò, mentre il cacciatorpediniere si allontanava, rientrando ad Augusta il 15 agosto 1937.

            La George M.C. Knight, alla deriva, continuò a bruciare per due giorni consecutivi, finché affondò nelle vicinanze di Tunisi.

 

         E da questo punto che comincia il mistero, da dipanare!

 

Franco

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CAMPEADOR, una motocisterna di 7.932 tsl, completata a luglio 1932 dal cantiere Euskalduna di Olaveaga , n. costruz. 96, per la CAMPSA, Compania Arrendataria del Monopolio de Petroleo SA di Madrid,  porto di armamento Santander,  affondata (questa per davvero) il 12 agosto 1937 a 13 n.mi. a est di Kelibia (Capo Bon) dal ct SAETTA a cannonate mentre faceva rotta da Costanza a Valencia con un carico di benzina.

 

CAMPEADOR allo scoppio della guerra civile,  rimanendo  sotto il controllo del governo di Madrid,  attraversava nel luglio 1936  lo Stretto di Gibilterra provenendo da Port Arthur e diretta a Malaga. Sorpresa dal ben noto combattimento degli  incrociatori nazionalisti, si rifugiò a Casablanca con il ct GRAVINA, sfuggito a malapena alla caccia dell'ALMIRANTE CERVERA. Il 17 ottobre 1936 cercò senza successo di unirsi, sempre con il GRAVINA,  alle forze navali  repubblicane  che rientravano dal Mar Cantabrico (Atlantico). Fece vari viaggi in Russia , e il 4 agosto 1937 salpò da Costanza per Barcellona, ma il 12 fu sorpresa di fronte a Capo Bon dal ct italiano SAETTA, che lo affondò a cannonate a 13 miglia a nord di Kenitra. Aveva a bordo 10.000 tonnellate di benzina per l'esercito repubblicano.

 

Quanto al GEO W. MCKNIGHT, il 9 agosto 1943 si trovava in pieno Atlantico, essendo salpata il 7 agosto da New York con il convoglio HX 251 composto da ben 87 mercantili e  diretta a Belfast Lough dove arriva il 22 agosto. Un po' difficile quindi che si trovasse a Genova in quella data ...

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          Dopo aver discusso con Francesco De Domenico, che mi ha fornito notizie veramente importanti, e gliene sono grato, questa è la mia ricostruzione sul danneggiamento della George W. McKnight. Spero che non vi siano inesattezze!     

 

         Alle ore 10.00 del 14 agosto arrivò a Roma, da Marina Messina, la notizia che il cacciatorpediniere Freccia stava seguendo la petroliera spagnola Campeador con bandiera panamense. Alle 15.50 per ordine di Marina Messina (ammiraglio Riccardo Paladini) uscirono dal porto siciliano i piroscafi armati spagnoli nazionalisti Mallorca e Puchol, per incontrare la petroliera, che a iniziare dalle ore 10.25 era seguita e tenuta sotto controllo dalla torpediniera Cigno. Lo scopo dell’inseguimento era di catturare, con il suo preziosissimo carico di nafta, il Campeador, ma in realtà la nave inseguita era la grossa petroliera panamense George W. McKnight, della Panama Tranmsport Co., dal momento che il Campeador era stato affondato la sera dell’11 agosto dal cacciatorpediniere Saetta del capitano di corvetta Giulio Cerrina Feroni. Si prevedeva che l’incontro delle due navi spagnole con la petroliera sarebbe avvenuto verso le ore 17.00, ma poiché ciò non avvenne, calata l’oscurità e per non lasciare sfuggire la petroliera che si trovava a nord di Pantelleria, il comandante Picchiarotti, in base agli ordini ricevuti, dovette agire.

 

          Contro la George W. McKnight (capitano Sloan), di 6.213 tsl, che era partita dal porto di Tripoli di Siria diretta a Le Havre con un carico di 8.000 tonnellate di nafta, tra le ore 21.13 e le 21.37 il Freccia lanciò cinque siluri da 533 mm, tre dei quali mancarono il bersaglio, e con il cannone da 120 mm sparò ventiquattro granate dirompenti e ventinove granate perforanti contro la cisterna, determinandone un incendio, iniziato alle 22.00, a 20 miglia a nord-ovest di Capo Bon.

 

         Alle 23.00 arrivò allo Stato Maggiore della Regia Marina (Maristat) la notizia, trasmessa dal cacciatorpediniere Freccia, “Noto piroscafo in rogo ore 22.00. L’ho dovuto finire con artiglieria” (AUSMM, Maristat - Ufficio Piani di Operazioni, “Diario giornaliero degli avvenimenti”). Furono anche intercettati segnali di soccorso S.O.S. lanciati dal un piroscafo con nominativo Knight, e di questi avvenimenti fu subito informato NAVE SAVOIA, che era il nome di copertura del Sottosegretario di Stato e Capo di Stato Maggiore della Regia Marina, Ammiraglio Domenico Cavagnari.

 

         Nel frattempo, a petroliera britannica British Commodore, di 6.865 tsl, di proprietà della Società American Standard Oil Company, trovandosi nella zona e intercettato l’S.O.S. lanciato dalla George W. McKnight, giunta nel punto in cui quella nave era in fiamme, ne recuperò i trentotto uomini dell’equipaggio (cinque dei quali leggermente feriti), tutti di nazionalità tedesca tranne uno statunitense, sbarcandoli a Biserta. I naufraghi raccontarono che la George W. McKnight era stata attaccata e silurata da un sommergibile dopo che un cacciatorpediniere italiano, contrassegnato con lettere CO [la torpediniera Centauro] l’aveva seguita per tutto il giorno, assieme ad altre due unità.[1]

         La George W. McKnight (che secondo un dispaccio del Lloyd trasmesso all’epoca era di 7.097 tsl), abbandonata in lat. 36°10’N, 12°52’E dal Freccia, che rientro ad Augusta, bruciò per due giorni prima di essere raggiunta dal rimorchiatore italiano Hercules, della Società D. Tripcovich & C.

 

         L’Hercules, comandato dal capitano Ottone Debelli, si trovava in mare per salvare un’altra nave, la petroliera Campeador, che silurata dal cacciatorpediniere Saetta aveva lanciato l’S.O.S e risultata incendiata nei pressi di Kelibia, a sud di Capo Bon. Salpato da Messina alle 17.00 del 13 agosto e navigando nella notte a tutta forza, l’Hercules, raggiunta la zona del sinistro, trovo soltanto un incendio alla superficie del mare, dal quale si tenne a distanza, e all’alba del 14 constatò che si trattava soltanto di un macchia oleosa che ardeva. Nessuna traccia del Campeador, ma soltanto la constatazione che era affondato.

 

         Sulla rotta del ritorno a Messina il radiotelegrafista del rimorchiatore intercettò un segnale di soccorso trasmesso dalla stazione radio di Biserta, che però non indicavano dati di posizione per rintracciare la nave in pericolo. Il comandante Debelli, nell’incertezza, navigò lentamente lungo le coste settentrionali della Sicilia e il giorno 15 agosto comprese quanto era accaduto alla petroliera britannica George W. McKnight, e diresse per darle soccorso. Su questa nave trovò il comandante, capitano Sloan, che dopo essere stato soccorso con i suoi uomini dalla petroliera British Commodore, sempre con questa nave era ritornato sul suo relitto per mantenerne il possesso, issandovi la bandiera britannica. Nel contempo il British Commodore prendeva a rimorchio la George W. McKnight nel tentativo di rimorchiarla a Biserta.

 

         Il capitano Sloan cercò di evitare che l’Hercules partecipasse al rimorchio della immobilizzata George W. McKnight, sostenendo che era ormai condannata per i gravi danni che apparivano visibilmente per le esplosioni del siluro e dei proiettili del Saetta che l’avevano colpita, e per il denso fumo nero che saliva dall'interno della petroliera dalla cisterna n. 5.

        Ma quando dopo parecchie ore si rese conto che gli sforzi della British Commodore per trainarla non sarebbero bastati e vi era il rischio di perdere la sua nave, il comandante Sloam accettò l’aiuto del comandante del rimorchiatore italiano. E poiché nel frattempo erano arrivati gli armatori della Tripcovich, Sloam firmò un contratto per il recupero della petroliera, per poi restarvi a bordo per controllare la situazione, che nella navigazione verso Biserta appariva sempre più difficile a causa degli incendi che continuavano ad ardere sulla George W. McKnight, e per le sue molteplici difficoltà di manovra.

 

         Ma continuando nel suo sforzo l’Hercules riuscì a portare la petroliera a Capo Farina, da dove poi, trasbordato il suo carico di nafta sulla British Commodore che lo trasporto a Le Havre, messa in condizione di sicurezza, con il comandante Sloam che rinuncio definitivamente a ogni pretesa sulla cisterna cedendone praticamente la società agli armatori della Tripcovich, la George W. McKnight, partendo il 27 agosto, sempre trainata dal rimorchiatore Hercules,[2] e con l’aggiunta del rimorchiatore Gladiator (comandante Giuseppe Valentin), raggiunse Trieste, dove arrivo a mezzogiorno del 31 agosto. Il 3 settembre la petroliera fu immessa in bacino, dove nei mesi seguenti completò le riparazioni.[3]

 

 

***

 

         La Geo o George w. McKnight motocisterna dal tonnellaggio stazza lorda dalle molte inesattezze (si va da 6213 tsl a 7.097 – 11.231 – 12.442 a 12.502 tsl), fu  varata il 17 agosto1932 e consegnata nel gennaio 1933 dai cantieri  Krupp GermaniaWerft di Kiel (n. costruzione 517) all'armatore tedesco di Danzica Baltisch-Amerikanische Petroleum-Import-GmbH/WARIED Tankschiff-Reederei. Nel 1935 tutte le navi di quell'armatore furono passate alla Panama Transport Co. (gruppo Standard Oil Co. of New Jersey) con bandiera panamense.  

         Nel 1939 la petroliera passo alla  Anglo-American Oil Co. Ltd. con bandiera britannica e porto di armamento Londra. Nella seconda guerra mondiale, dal 1° settembre 1939 al 15 dicembre 1945, ha preso parte sotto bandiera britannica a 87 convogli, e fu anche silurata cannoneggiata e danneggiata, il 3 maggio 1942, nel convoglio ON.87,  presso Trinidad dal sommergibile tedesco U-66 (capitano di corvetta Richard Zapp). Nell'ottobre dello stesso anno  la George W. McKnight  entro in collisione con la petroliera statunitense Howard Gibson presso le Isole Azzorre, ma poté proseguire la sua navigazione. Fu riparata nell’agosto 1942. Nel 1950 fu ribattezzata Esso Edinburgh per la Società Esso Petroleum Co. Ltd., porto di armamento Londra, prima battente bandiera panamense e poi britannica. Fu demolita a Blyth da Hughes Bolckow a iniziare dal 26 luglio1954.


                [1] Marysville Journal-Tribune from Marysville, Ohio, 16 agosto 1937.

 

                [2] Il rimorchiatore Hercules, di 632 tsl, varato nel 1910, ex Aldershot ex Brittany, dal 1937 apparteneva  alla Società  “Tripcovich” di Trieste. Fu silurato e affondato il 24 novembre 1941 nella rada di Heraklion (Creta) dal sommergibile britannico Triumph, comandato dal tenente di vascello John Symons Huddart.

 

                [3] Paolo Flegar e Nereo Castelli, D. Tripcovich & C. Storia ed operazioni dei rimorchiatori del 'Dipartimento Salvataggi', Luglio Editore, Trieste, 2015, p. 143-145.

Edited by Giuseppe Garufi
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DISPACCIO DEI LLOYD

Panamanian motor tanker George W. McKnight, were landed today at Goletta, on the Tunisian coast, after abandoning their blazing ship, set afire by bombardment from two unidentified torpedo boats. Dispatches to Lloyd's said the tanker was attacked about 20 miles northwest of Cape Bon and soon was ablaze. She sent out her first distress call at 9:13 p. m. last night, and soon thereafter reported all hands were abandoning the ship. The British tanker British Commodore took off the crew and landed them. The George V. McKnight, a vessel of 7,097 tons, was bounu for Le Havre, France, from Syria and Tripoli.

 

 

Questa del tonnellaggio é una questione che non mi convince, e andrebbe definita. Evidentemente i Lloyd non potevano sbagliare.

 

Che siano due navi con nomi simili ???

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