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Quattro motosiluranti della Marina ex inglesi ex americane: i disegni


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Vorrei solo far osservare che l'identificazione delle motozattere tedesche affondate il 10 maggio non era stata sinora effettuata dalle fonti inglesi (Reynolds & Cooper), così come l'identificazione delle motosiluranti alleate partecipanti non era stata effettuata dalle fonti tedesche (Historisches Marinearchiv) (in inglese questo si chiama "fishing for compliments").

Non sono invece ancora riuscito a identificare il piroscafo in mano tedesca che sarebbe stato colpito l'11 maggio.

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LEZARDRIEUX, un piroscafo da carico di proprietà del governo francese dato pro forma in gestione il 19 settembre 1939  alla Cie Générale Transatlantique, in precedenza appartenente dal 1937 alla Cie France de Navigation  di Dunkerque (una compagnia formata durante la guerra civile spagnola da interessi vicini al PCF per i rifornimenti alla Spagna repubblicana, messa in liquidazione coatta dal governo francese dopo il patto Molotov-Ribbentrop  in quanto il PCF era stato appena messo fuori legge). Un cargo di 934 tsl /1922, costruito da Howaldtswerke a Kiel, ex PROSPER SCHIAFFINO dal 1928 al 1937, ex tedesco HINRICH PETERS (1926-28) ex LEONA (1922-26). Viene requisito dalla Marine Nationale a Marsiglia il 16 settembre 1939 come Arraisonneur-Dragueur AD 205, nave pattuglia e nave scorta per le squadriglie di dragamine di base a Tolone (armato con tramogge per bombe di profondità), derequisito ad Algeri (o a Tolone) il 10 ottobre 1940,  affidato  alla  gestione  Transat il 23 agosto 1941. Ceduto ai tedeschi in base al ben noto accordo Laval-Kaufmann il 16 dicembre 1942 a Marsiglia. Naviga con bandiera tedesca con la Mittelmeer Reederei, compagnia di Amburgo di proprietà della Kriegsmarine. Sarà affondato a Genova da bombardamento aereo alleato il 2 agosto 1944. Recuperato nel dopoguerra, rimorchiato in Francia e riparato, rientra in servizio con  la France de Navigation, nel 1948 VEGA per la  SA de Chalandage et de Rémorquage de l'Indochine di Haiphong. Il 26 aprile 1952 si capovolge e affonda nella rada di Saigon a seguito di un incendio del carico provocato da sabotaggio Vietminh.

 

Domani una foto. 

Edited by Corto Maltese
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Nella notte 27/28 maggio 1944 le MTB 421, 419 e 420 con la PT 218 compiono una missione a Sud di La Spezia e intercettano un convoglio di cinque F-Lighters scortate da un R-Boot. Le MTB, dopo essersi avvicinate a bassa velocità usando gli ugelli di scappamento subacquei per minimizzare il rumore, lanciano quattro siluri e grazie ai nuovi acciarini magnetici rivendicano l'affondamento di tre F-Lighters, due da parte della capoflottiglia 421 (Lt. R. Varvill) e una dalla 420 (Lt. E.S. Good). In realtà nessuna motozattera viene affondata, e probabilmente il riferimento è piuttosto a delle chiatte (peniche), come vedremo subito.

Si trattava infatti di un grosso convoglio, il n. 626 composto dal rimorchiatore MONFALCONE (146 grt/1919, già del Ministero Lavori Pubblici) con le peniche FALKENBERG e REGENSBURG, e dal rimorchiatore di Marsiglia AVYLOS (123 grt/1920, l' ex battello del War Department britannico HS.83, recuperato dai tedeschi a Brest dove si era autoaffondato, e da loro portato nel Mediterraneo) con le peniche GISELA, GABRIELA e LILLI; un convoglio proveniente da Genova, da dove era salpato alle 21.00 del giorno 27 diretto a La Spezia, e a cui fino a Sestri Levante si erano aggregati il Vorpostenboot V 7002 ex V 6702 (l'ex motopeschereccio di Sète S.TE JEANNE D'ARC, 20 grt/1923) e il rimorchiatore STEFANO. Il tutto sotto la scorta del cacciasommergibili UJ 2210 (Oblt.z.S. Zoller) di cui si parlerà ora, della motozattera cannoniera F/KF 4617 e della motozattera F 4772 (ex F 772 ex italiana, forse la MZ 767 catturata sullo scalo a Riva Trigoso nel settembre 1943 e completata per conto della Kriegsmarine a febbraio 1944).

Il rimorchiatore AVYLOS, mentre il convoglio navigava alla velocità prevista, subì un significativo, repentino calo della velocità. Il caposcorta UJ 2210 decise quindi di prenderlo a rimorchio insieme alle sue tre chiatte per cercar di raggiungere La Spezia prima dell'alba. Alle 01.40, a SW di Punta Grossa, il caposcorta avvista diverse ombre di natanti sul rilevamento 30°, ma dal momento che era previsto per le 02.30 un possibile incontro con altri tre U-Jaeger e due rimorchiatori tedeschi, viene richiesto il segnale di riconoscimento. La risposta immediata è il lancio di diversi siluri da parte delle MTB. Lo UJ 2210 apre il fuoco con il Vierling (il micidiale affusto quadruplo da 20 mm) e molla il rimorchio, ma un siluro colpisce subito dopo la nave a dritta all'altezza del ponte di comando, mentre altri tre finiscono in costa. La motonave sbanda subito sulla sinistra, viene ordinato l'abbandono nave. Ci sono 8 dispersi, 2 caduti e 4 feriti gravi tra l'equipaggio. I superstiti vengono recuperati dalle altre unità del convoglio e condotti a Sestri Levante.

 

L'uso della nave scorta di maggior pregio del convoglio come rimorchiatore e la mancata ricerca di un porto di rifugio più ravvicinato verranno censurati nel rapporto sull'evento da parte del comando della marina tedesca in Italia (Deutsche Markdo Italien), come pure il fatto che lo U-Jaeger non avesse subito mollato il rimorchio non appena avvistate le ombre delle motosiluranti, che non avesse usato dei razzi illuminanti per riconoscerle, che non avesse rilevato tempestivamente il lancio dei siluri con l'idrofono GHG e il sonar (probabilmente gli operatori non erano stati informati tempestivamente dell'avvistamento). La conclusione parla di inettitudine nella formazione del convoglio e di apparente mancanza della necessaria rapidità delle decisioni.

 

Un'ora dopo il primo attacco contro le chiatte, il radar della PT 218 aveva infatti individuato nuovi bersagli: una nave identificata come un trasporto KT scortato da una torpediniera o una corvetta, in navigazione sottocosta con rotta a Sud. Le MTB 419 e 420 attaccano, e la 419 (Lt. A.H. Moore) rivendica di aver colpito con un siluro la presunta KT che affonda subito a SW di Punta Grossa. In realtà si trattava appunto del cacciasommergibili UJ.2210, ex grande motonave peschereccia d'altura francese MARCELLA, 1.161 grt/1933-34, messo in servizio con la Kriegsmarine il 19 febbraio 1943 a Marsiglia (era ritenuto il cacciasommergibili con il miglior apparato sonar nell'area). Per parte sua la 420 viene colpita dal fuoco avversario in plancia e in timoneria e ha due motori su tre fuori uso, ma riesce a disimpegnarsi e rientrare con le altre a Bastia. Quattro bersagli affondati per cinque siluri lanciati, se fossero stati confermati, avrebbero costituito un tasso di successo del tutto inusitato in precedenza.

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Due foto dell'UJ 2210 (decima unità della 22. U-Jagdflottille) ex MARCELLA, dall'ormai classico di Manfred Krellenberg "U-Boot-Jagd im Mittelmeer. Der Einsatz der 22. U-Jagdflottille", Mittler, 2003.

 

MARCELLA, un grande chalutier per i Grandi Banchi di Terranova costruito da Penhoet St. Nazaire a Grand Quévilly, n. costr. s7/233, completato nel marzo 1933, 1.152 grt, per le S.té Nouvelles de Pecheries à Vapeur di Bordeaux, nel 1935 ripreso da Chantier & Atelier de St. Nazaire (Penhoet) SA.

Era rimasto bloccato a St. Pierre et Miquelon dall'armistizio francese del 25 giugno 1940, e come molti altri voiliers (tra cui il CDT. LOUIS RICHARD futuro PALINURO) e chalutiers dei Grandi Banchi viene riportato in Madrepatria: arriva a Casablanca il 31 ottobre 1940 e da qui viene portato a Marsiglia nel 1941.

 

E un disegnino del rimorchiatore AVYLOS della SA Transports & Soudes di Marsiglia, società addetta al trasporto a mezzo chiatte del sale delle Salines du Midi, dal libro di Paul Bois "Armements Marseillais. Compagnies de Navigation et Navires à Vapeur (1831-1988)", Chambre de Commerce et d'Industrie de Marseille, 1988.

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Posso confermare che la sigla F 4772 si riferisce alla MZ 772.

 

Per quanto riguarda l'AVYLOS l'indicazione riportata da Groener che fu autoaffondato a Brest, recuperato dai tedeschi e trasferito nel Mediterraneo è errata; l'AVYLOS fu catturato intatto dai tedeschi nel novembre 1942 a Marsiglia, dove resta fino all'aprile 1943 quando è trasferito in Italia.

 

Domenico C.

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Scusami Domenico, ma la MZ 772 mi risulterebbe affondata da bombe di aereo a Bagnara Calabra il 17 agosto 1943 e non caduta in mani tedesche: per questo non l'avevo indicata. Historisches Marinearchiv non ha notizie precise circa la provenienza della F 4772: si parla di assegnazione alla 4. Landungsflottille (sulla base dei KTB della Flottiglia) dopo il loro completamento delle F 770, 772, 774 il 5 dicembre 1943, come se le ultime due non fossero ex italiane, ma d'altro canto tutte le MFP con numeri delle serie 700 (il primo numero si riferisce alla flottiglia di appartenenza) erano ex italiane di cui riprendevano la numerazione. Tu hai documenti in proposito?

 

P.S. Sul rimorchiatore STEFANO non ho trovato riferimenti.

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Scusami, sono stato un po' troppo sintetico nella risposta che non è chiara. La F 772 è la sigla assegnata dai tedeschi ad una delle dieci MMZZ ex-italiane ordinate dalla RM e catturate in costruzione l'8.9.43.

Le MMZZ ordinate dalla RM come MZ 761-760 a Riva Trigoso e corrispondenti ai numeri di costruzione 174-183 furono tutte completate dalla Marina Tedesca che le mise in servizio come F 766-775.

Non trovi questa informazione in Marinearchiv (e credo da nessun'altra parte;  alcune di queste motozattere, come la F 772, non sono neppure citate in Groener) perchè probabilmente non sono stati in grado di correlare le informazioni presenti nei documenti tedeschi con quelle nei documenti italiani. Non ti so però dire perchè i tedeschi abbiano cambiato la numerazione.

 

Lo STEFANO è il SANTO STEFANO ex-Regia Marina, catturato dai tedeschi a La Spezia il 9.9.43.

 

Domenico C.

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Vediamo se riusciamo a fare un po' d'ordine, mettendo insieme le tue preziose informazioni con quelle incomplete di Historisches Marinearchiv.

Riva Trigoso n. costr. 174 MZ 761 (ii) varo 10.7.1943, completata come tedesca F 766

RT n. costr. 175 MZ 762 (ii) varo 10.7.1943, tedesca F 767/0767/2767

RT n. costr. 176 MZ 763 (ii) varo 23.10.1943, tedesca F 768/2768

RT n. costr. 177 MZ 764 (ii) varo 30.10.1943, tedesca F/KF 769/0769/2769

RT n. costr. 178 MZ 765 (ii) varo 15.12.1943, tedesca F 770/0770

 

Come abbiamo spiegato Marco Ghiglino ed io nell'articolo sull'ultimo Bollettino ("Le sigle della Forza Navale Speciale"), i cambi di numerazione di nove MZ della prima serie di 65 motozattere italiane, con il riuso di sigle già utilizzate per unità perdute, vennero determinati dall'esigenza di evitare qualsiasi sovrapposizione tra i numeri assegnati alla seconda serie di 40 (che vennero fatti partire dal n. 760/II) e i numeri attribuiti ad altre unità della FNS, in questo caso i motoscafi lagunari MF, che partivano dal n. 801. Quindi si può ipotizzare anche che, dal momento che i numeri bis delle MZ italiane catturate sullo scalo a Riva Trigoso arrivavano fino al 765 (ii), i tedeschi amanti dell'ordine, per evitare confusioni, abbiano pensato bene di partire dal numero F 766 per le loro 10 MFP ex italiane.

Procedendo così:

RT n. costr. 179 MZ 766 varo 20.1.1944 tedesca F 771

RT n. costr. 180 MZ 767 varo 1.1944 tedesca F 772/4772

RT n. costr. 181 MZ 768 varo 15.1.1944 tedesca F 773

RT n. costr. 182 MZ 769 varo 15.4.1944 tedesca F 774

RT n. costr. 183 MZ 770 varo 17.9.1944 tedesca F 775

 

Se quanto precede è corretto, la F 772 era la ex italiana MZ 767.

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SANTO STEFANO: rimorchiatore portuale classe SANT'ANTIOCO della Regia Marina in servizio dal 14 dicembre 1937, 173 o 192 t di dislocamento, costr. CN del Quarnaro a Fiume, catturato dai tedeschi a La Spezia il 9 settembre 1943, ritrovato a Genova 25 aprile 1945, rientrato in servizio ma affondato su una mina magnetica a Genova il 15.6.1945, recuperato nel febbraio 1950 e demolito.

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Per quanto riguarda la corrispondenza tra i singoli N.C. e nomi delle MMZZ italiane non ho documenti certi a riguardo anche se è probabile che la corrispondenza progressiva che hai ipotizzato sia molto probabile, visti altri casi.

Per quanto riguarda invece la corrispondenza tra N.C. ed i nomi assegnati dai tedeschi la sequenza è invece diversa da quella che hai ipotizzato e solo alcuni corrispondono.

Domenico C.

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