Danilo Pellegrini Posted February 6, 2017 Report Share Posted February 6, 2017 (edited) La mia cara amica Fiorella ha pubblicato un corposo volume, articolato in due tomi, di cui il primo, intitolato “L'anima è triste, palpita il core” tratta in modo più che esauriente l'epopea dei prigionieri dell'esercito a.u., di etnia italiana, in Russia: trentini, friulani, triestini, istriani...con particolare riferimento alle navi, alcune delle quali, impiegate nelle varie spedizioni effettuate principalmente per trasportare in Estremo Oriente il corpo di spedizione impegnato nella la lotta antibolscevica http://www.aidmen.it/topic/696-avventuroso-viaggio-del-piroscafo-persia-da-la-spezia-a-vladivostok/?p=5210 ; il secondo volume “ Budet mir – Verrà la pace” privilegia invece la documentazione diaristica e personale degli uomini e donne che vissero la prima guerra mondiale in Russia.Suo nonno, militare a.u., prigioniero sin dai primissimi giorni di guerra, rientrò a Trieste dalla Siberia appena nel 1920 con una di queste navi.; tra pochi giorni la presentazione ufficiale.Ritenendo l'argomento non molto conosciuto al di fuori dell'ambito strettamente regionale e reputandolo di interesse anche per gli studiosi della marineria Adriatica orientale, ne anticipo la locandina. La recensione quando sarò in possesso del testo di cui, per ora, ne conosco solamente alcune parti. Malfer Arlanch FiorellaEdizioni OsirideRovereto, 2016; 2 voll., br., pp. 768, ill.ISBN: 88-7498-265-8 EAN: 9788874982653 Edited February 12, 2017 by Danilo Pellegrini Conterosso, sandokan and Luiz 3 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Danilo Pellegrini Posted February 12, 2017 Author Report Share Posted February 12, 2017 (edited) Come ho già detto nella frettolosa anticipazione, scritta senza avere in mano il libro, “l'argomento parrebbe appartenere ad un settore di nicchia, non molto conosciuto al di fuori dell'ambito strettamente regionale” ma, di fatto, si tratta di un esaustivo trattato storico nel quale l'Autrice è strettamente coinvolta emozionalmente da profondi legami familiari. Questo testo colma così le lacune riscontrate in quelle opere di mia conoscenza, ascrivibili ad Autori maggiormente blasonati. Ricca l'iconografia in gran parte inedita. Per avvalorare l'interesse per la parte a carattere marittimo del lavoro, anticipo l'indice del primo volume e, quale miglior presentazione, il prologo di Fiorella Malfer. Ho appreso inoltre che il titolo deriva dal primo verso della canzone “L'inno nostro”, composto da un prigioniero e cantato per la prima volta il 24 maggio 1916 nel campo di prigionia di Kirsanov. segue Edited February 12, 2017 by Danilo Pellegrini sandokan 1 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Danilo Pellegrini Posted February 12, 2017 Author Report Share Posted February 12, 2017 sandokan 1 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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