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Due mercantili italiani a Dublino il 1° giugno 1940 e i loro destini


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Il 29 maggio 1940 arriva in porto a Dublino, nell'Eire membro (si fa per dire) del Commonwealth ma neutrale, il piroscafo EUGENIO C. di 4.094 tsl/1928 (ex CEDRUS, costruito da Burntisland S.B. Co. Ltd., varo 1.9.1928 e consegna 12.10.1928 all'armatore Arbor Shipping Co. Ltd./Howard Tenens Ltd. di Londra, nel 1932-33 passato a Buries Markes Ltd.), armatore dal 1934   Giacomo Costa fu Andrea di Genova, con un carico di fosfati da Casablanca. Il 1° giugno è ancora in porto, ma salpa entro il 5 giugno diretto nel Mediterraneo viste le voci di prossima entrata in guerra dell'Italia.

Entro il  9 giugno giunge in porto il cargo CATERINA GEROLIMICH, 5.515 tsl/1913, costruito come austro-ungarico dal Cantiere San Rocco di Muggia  (varo 10.1913 e consegna 15.12.1913) e passato sotto bandiera italiana con il suo armatore triestino, la Navigaz. Generale Gerolimich & Co. S.A., dal 1919. Dal 1935 il suo armatore è l'INCSA, Imprese di Navigaz. e Commercio SA di Roma.

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I destini delle due navi saranno molto diversi.

EUGENIO C. il 10 giugno 1940, alla dichiarazione di guerra, si trova  nel porto galiziano (neutrale amico) di El Ferrol, dove va in disarmo. Ma un anno dopo, rimesso in servizio,  lascia la Galizia e,  costeggiando la costa atlantica spagnola, il 14 giugno 1941 riesce a raggiungere Saint Nazaire dove si consegna ai tedeschi. Il 31 agosto 1941 viene da loro noleggiato con il suo equipaggio per il trasporto di minerali dalla Spagna alla Francia. Il 9 settembre 1943, a seguito dell'armistizio, viene confiscato dalla Germania ad Amburgo  e dato in gestione, pur mantenendo il suo nome, all'armatore  Rickmers Reederei di Amburgo. Viene affondato nel fjordo del nord norvegese di Bodoe a seguito di attacco aereo britannico il 26 aprile 1944.

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CATERINA GEROLIMICH rimane bloccato nel porto di Dublino per oltre tre anni con il suo equipaggio. Spostato in un ormeggio remoto oltre l'Alexandra Basin, pare che il suo equipaggio si fosse dato alla caccia dei conigli selvatici, abbondanti da quelle parti, per integrare la sua magra dieta.
Nel frattempo il governo irlandese di Eamon de Valera decide di dar vita ad un proprio armatore di stato, la Irish Shipping Limited, creata il 21 marzo 1941 con i rappresentanti dei tre principali armatori Irish, la Wexford SS Co., la Limerick SS Co. e la Palgrave Murphy Ltd. La Irish Shipping si mette alla caccia di naviglio mercantile di qualunque età, tonnellaggio e provenienza, e mette insieme un campionario di 14 navi ex greche, palestinesi, jugoslave, panamensi reduci dalla guerra civile spagnola, estoni, cilene, finlandesi, danesi, più due ex americane della riserva della US Maritime Commission gentilmente concesse dal presidente Roosevelt nel maggio 1941 dopo un burrascoso incontro con un ministro di de Valera.
Naturalmente, va da sé che il cargo italiano di Dublino è un oggetto di desiderio della Irish Shipping Ltd. Dopo lunghe e defatiganti trattative, diverrà la quindicesima nave della flotta. Il 25 maggio 1943 CATERINA GEROLIMICH viene tolto dal suo ormeggio periferico e portato in bacino di carenaggio nell'Alexandra Basin per la pulizia della carena, dove rimane almeno sino al 20 giugno. Il noleggio viene perfezionato il 19 giugno/16 agosto 1943. Un gruppo di ufficiali della Royal Navy scende da Belfast a Dublino per fornire una consulenza sull'installazione a bordo delle attrezzature per il degaussing (smagnetizzazione antimine); ma arrivati alla passerella, si rifiutano di salire a bordo finché non viene abbassata la bandiera italiana e rimosso il ritratto di Mussolini dalla sala mensa.
Il 5 settembre 1943, tre giorni prima dell'armistizio, troviamo quindi il piroscafo noleggiato alla Irish Shipping, da questa dato in gestione alla Wexford Steamship Co. e fresco di pittura con il nuovo nome di IRISH CEDAR (tutte le navi dell'armatore pubblico recavano il prefisso IRISH più il nome di un albero). Il 23 ottobre si prepara per salpare, e salpa effettivamente il 26 ottobre diretto in Canada sotto il comando del capitano W. Gore-Hickman. Le navi irlandesi erano disarmate e preferivano evitare di unirsi ai convogli alleati per non condividerne i rischi, sempre in nome della neutralità, e tuttavia diverse tra di esse (comprese due della Irish Shipping, proprio le due ex americane, IRISH OAK e IRISH PINE, che erano poi le unità migliori del variopinto campionario) navigando da indipendenti rimasero vittime degli U-Boote.
IRISH CEDAR non è tra queste. Dal 5 al 12 febbraio 1944 è a Dublino di ritorno dal Canada, e poi ancora è in porto di ritorno da viaggi transatlantici il 3 aprile e il 25/28 maggio 1944, il 24 febbraio/3 marzo, il 29 aprile/3 maggio, il 13/16 giugno e infine il 27 luglio 1945.

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Ma gli inglesi, e Churchill in particolare, come del resto è ben noto, non avevano mai mandato giù la neutralità irlandese nella guerra, e in particolare il reciso diniego all'uso delle tre preziose basi navali nell'Eire (Berehaven, Lough Swilly e Cobh) accordate agli inglesi dal Trattato del 1921 e che un decisamente poco previdente (per usare un eufemismo) Neville Chamberlain aveva ceduto a de Valera nell'aprile-ottobre 1938, appena un anno prima dello scoppio della guerra e in piena trattativa a Monaco.

Ora, la quarta nave acquisita dalla Irish Shipping (il 17 giugno 1941) era lo IRISH HAZEL ex panamense NOEMIJULIA ex NOEMI ex BARLBY appartenente dal 1939 all'armatore Cia Maritima de Panama Ultramar Ltda, una vecchia carretta di 2.489 o 2.551 tsl del 1895, costruita da R. Ropner & Sons a Stockton-on-Tees, una veterana dei rifornimenti britannici ai repubblicani spagnoli durante la guerra civile, nel corso della quale era stata colpita da bombe di aerei nazionalisti a Barcellona il 5 dicembre 1938. Una nave che si trovava anch'essa in disarmo a Dublino da molti mesi, ormai in condizioni tali che si rendeva necessario un grosso lavoro di ricostruzione, affidato (visto che a Dublino l'acciaio necessario mancava completamente) al cantiere gallese C.H. Bailey di Newport, porto per cui la nave salpò il 13 gennaio 1942. Ma quando il lungo e lento lavoro fu finito, a luglio del 1943, il MoWT (Ministry of War Transport) britannico pensò bene di approfittarne per requisire il 17 novembre 1943 il piroscafo, ribattezzato EMPIRE DON e affidato in gestione alla Stanhope SS Co. di Jack Billmeir, anche lui ben noto protagonista dei rifornimenti via mare alla Spagna repubblicana. Quindi con una mano si concedeva il noleggio del CATERINA GEROLIMICH/IRISH CEDAR, ma al tempo stesso con l'altra si requisiva lo IRISH HAZEL.

Il legame tra le due vicende è dimostrato dal fatto che IRISH HAZEL fu restituito agli irlandesi il 5 settembre 1945, a guerra finita, a Sunderland, mentre IRISH CEDAR salpa per Napoli 31 ottobre 1945 per esser restituito alla INCSA. A bordo il capitano Gore-Hickman è affiancato dal comandante italiano A. Sabini, reduce da un quinquennio di internamento nell'Eire. La nave portava un carico di derrate alimentari, dono del governo irlandese all'Italia, e arriva a Napoli il 26 novembre 1945. Tornato sotto il vecchio armatore, il vecchio CATERINA GEROLIMICH verrà demolito a Monfalcone dai CRDA a partire dall'aprile del 1950.

 

Domani qualche immagine.

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Fonti:
Frank Forde, "The Long Watch. World War Two and the Irish Mercantile Marine", New Island, Dublin, 2000.
Walter Kennedy, "Shipping in Dublin Port 1939-1945", The Pentland Press, Durham, 1998.
Ernesto Gellner, Paolo Valenti, "San Rocco. Storia di un cantiere navale", Edizioni Luglio, Trieste, 2005.
Paul Heaton, "Spanish Civil War Blockade Runners", pubblicato in proprio, Abergavenny, 2006.
USMM, "Navi mercantili perdute", Roma, 1997.
Reinhart Schmelzkopf, "Fremde Schiffe in deutscher Hand 1939-1945", Strandgut, Cuxhaven, 2004.
W.H. Mitchell e L.A. Sawyer, "The Empire Ships. A Record of British-built and acquired Merchant Ships during the Second World War"", Lloyds of London Press Ltd, London, 1990.
AIDMEN, "Repertorio di marina mercantile", database inedito

siti:
miramar.org.nz

www.irishships.com
en.wikipedia.org/Irish Shipping Limited

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Ecco le foto e gli schizzi.

I primi due sono EUGENIO C., un disegno dal libro di Schmelzkopf "Fremde Schiffe in deutscher Hand 1939-1945" e una foto presa a Bilbao nel 1941 (notare l'armamento) e postata da Mauro Millefiorini (m1000f) su naviearmatori.

Seguono un disegno di CATERINA GEROLIMICH da libro di Gellner e Valenti "San Rocco. Storia di un cantiere navale" e una foto postata da Pietro Berti su naviearmatori.

La quinta è una foto di IRISH HAZEL ex NOEMIJULIA, foto di R.J. Scott da www.irishships.com

La sesta è una foto di CEDRUS, futuro EUGENIO C., in acque australiane il 18 giugno1930, da un negativo apparentemente impressionato due volte, dalla National Library of Australia.

La settima è una foto di IRISH CEDAR ex CATERINA GEROLIMICH a Cork, foto di R.J. Scott dal libro di Frank Forde "The Long Watch" e da www.irishships.com

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Non solo con i britannici. Roosevelt era morto 18 giorni prima di Hitler, ma de Valera si guardò bene dal recarsi all'ambasciata americana, come invece fece con l'ambasciata tedesca... Non male, per un ex Presidente della Società delle Nazioni.

In Portogallo, Antonio Salazar per la morte di Hitler proclamò due giorni di lutto nazionale con bandiere a mezz'asta, ma in precedenza nell'ottobre 1943, dopo aver resistito a lungo per capire quale sarebbe stato il più probabile esito della guerra, su pressione di Churchill aveva concesso agli Alleati due basi aeree e una base navale nelle Azzorre importanti per la Battaglia dell'Atlantico (Lajes nell'isola di Terceira, che esiste ancora oggi, e Santa Maria nell'isola omonima, più l'ancoraggio di Horta nell'isola di Faial). L'Irlanda non fece mai nulla di simile. De Valera aveva avuto simpatia per quel poveraccio di Neville Chamberlain che gli aveva regalato i Treaty Ports, non mai per Churchill, e te credo...

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