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  1. Buonasera a tutti, vorrei segnalare che l'amico storico e ricercatore Platon Alexiades ha da poco messo on-line il proprio sito web sulla storia dei sommergibili italiani durante l'ultima guerra. Essendo il frutto di anni e anni di certosine ricerche d'archivio - principalmente svolte all'USMM, ma più in generale anche negli altri archivi storici al di qua e al di là dell'oceano - il sito è, a mio avviso, uno dei più completi e approfonditi esistenti sull'argomento. L'idea di Platon era quella di realizzare un sito web per i cultori di storia di lingua inglese che non conoscano nel dettaglio la storia dei sommergibili italiani durante l'ultima guerra, anche se, grazie a un utilissimo strumento di traduzione in lingua italiana on-line, esso può essere davvero utile e interessante anche per noi appassionati di storia italiani. Come penso molti già sapranno, Platon ha anche collaborato, in passato con il sito web https://uboat.net/, per il quale ha curato la sezione relativa ai sommergibili italiani https://uboat.net/italian_submarines/). Nel fargli i miei più sentiti complimenti per le sue encomiabili iniziative informatiche, vorrei qui ringraziarlo pubblicamente per aver messo a disposizione di tutti gli appassionati il frutto di tanti anni di rigorose e metodiche ricerche d'archivio. Carissimo Platon, Ad maiora semper! CR
  2. Una piacevolissima sorpresa Molti di voi sanno quanto io sia stato critico – ed in controtendenza – su quanto scritto sui sommergibili italiani Ho acquistato il supplemento di Storia Militare e sono rimasto sorpreso dalla qualità, lucidità e profondità dei temi trattati, con un’ obbiettività che mancava da tempo. Non posso che fare i complimenti all’ autore, e consigliarne la lettura, anche ai non navalisti: sinora sui sommergibili italiani si era scritto troppo e male (e qui la critica ad alcuni colleghi) osannando una tecnica ed una tecnologia nazionale di cui non eravamo né padroni né all’ avanguardia, a fasti inesistenti, dimenticando spesso che tutto questo era stato pagato solo con il sacrificio di una generazione di sommergibilisti. Lo studio dell’ Amm Cosentino mette finalmente in luce la realtà, senza indulgere nei miti di un passato ormai lontano, con un’ analisi che mancava sulle difficoltà ed i mezzi dell’ immediato dopoguerra, il recupero di un minimo di capacità operativa (forse qualcuno ha vissuto e ricorda) lo sviluppo molto arduo e spesso molto osteggiato di un adeguato supporto industriale. Un’ analisi molto obbiettiva e scritta senza cedere a particolari eccessivamente tecnici e settoriali che avrebbero allontanato troppi lettori. Un omaggio, senza scendere in inutili anche se dovuti compiacimenti, per quelli che hanno guidato l’ oscura transizione dell’ immediato dopoguerra, e per quelli che hanno affrontato l’ “esperienza americana”, che era molto dura, non certo il premio che potrebbe apparire a posteriori. Un eccellente e profondo lavoro, che testimonia e valorizza aspetti poco conosciuti anche all’ interno della nostra Marina : ne consiglio la lettura , anche come indirizzo per un rinnovato impegno di veri “navalisti”. Nell’ edizione di dicembre di storia Militare, a cui il supplemento si accompagna, dello stesso autore un articolo sugli arsenali e le basi navali italiane, un argomento poco trattato, una diffusione necessaria su questo incredibile patrimonio nazionale, ancor prima che della stessa Marina.
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