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  1. Il 9 settembre 1943, alle 15.42, una bomba teleguidata tedesca Ruhrsthal SD 1400, meglio nota come Fritz X, colpì la nuovissima corazzata italiana ROMA, ammiraglia della Regia Marina. Cinque minuti dopo una seconda bomba ne provocò l’affondamento. Sono argomenti ben noti, sui quali è inutile dilungarsi. Spesso, nello scrivere delle Fritz X, dopo l’affondamento della ROMA si fa cenno al danneggiamento della corazzata inglese WARSPITE una settimana dopo a Salerno. La vecchia super-dreadnought resistette al colpo e, dopo gli opportuni lavori di raddobbo, continuò la guerra partecipando, fra l’altro, allo sbarco in Normandia. L’utilizzo delle Fritz X si chiuse rapidamente, la superiorità aerea alleata rendeva impossibile ai bombardieri tedeschi avvicinarsi alle flotte avversarie per poter lanciare le bombe guidate. Il bilancio finale fu di due navi affondate (la ROMA ed una nave ospedale britannica) e cinque danneggiate (due corazzate e tre incrociatori). Raramente mi è invece capitato di leggere qualcosa sul danneggiamento dell’USS SAVANNAH (CL 42). L’incrociatore leggero SAVANNAH, classe BROOKLYN, quarta nave della U.S. Navy a portare il nome della città della Georgia, era stato impostato il 31 maggio 1934 a Camden, presso i New York Shipbuilding Corp., varato l’8 maggio 1937, consegnato il 10 marzo 1938. (Foto NH 108686) Nei concitati giorni dell’Armistizio e dello sbarco a Salerno il SAVANNAH era incaricato, insieme ad altre unità alleate, di assicurare il supporto di fuoco alle truppe sbarcate e presto duramente contrastate dai Tedeschi, si metteva a frutto l'esperienza accumulata in Sicilia durante le prime fasi dell'operazione Husky. Lasciato il porto di Mers-el-Kebir il 5 settembre, il SAVANNAH iniziò ad operare nei pressi di Salerno nella notte del 9 settembre, dopo che i dragamine avevano aperto dei varchi negli estesi campi minati della zona. Il 9 ed il 10 settembre passarono per intero fra richieste di appoggio di fuoco delle truppe a terra ed allarmi aerei. L’11 settembre l’alba era calda e limpida, nulla nella foschia lasciava presagire la tragedia in arrivo. L’incrociatore, costretto a rimanere distante dalla costa dai campi minati non ancora bonificati, si preparava a continuare l’opera di appoggio di fuoco alle truppe della testa di ponte salernitana. Improvvisamente, alle 09.44, le vedette della nave avvistarono un bombardiere tedesco Do 217E-5 del Gruppe III del Kampgeschwader 100, che “usciva dal sole”. Il Dornier trasportava una bomba planante antinave guidata FX 1400 (Fritz-X) identica a quelle che avevano affondato tre giorni prima la corazzata ROMA. Alcuni P-38 dell’USAAF tentarono senza successo di intercettare l’aereo tedesco, che riuscì a lanciare la sua bomba. L’ordigno si precipitò verso la nave, producendo uno strano sibilo mentre colpiva la piastra di copertura della terza torre prodiera da 152 mm con un angolo di circa 20° dalla verticale, sollevando una massa di frantumi dalle zattere di salvataggio in balsa sistemate sul cielo della torre stessa Didascalia tradotta dall’originale: Il Fritz X fa irruzione nella torretta III del SAVANNAH mentre si allontana da Salerno, alle 09.44 dell’11 settembre 1943. La bomba penetra attraverso la torretta e in profondità nello scafo ed esplode, l’esplosione si sfiata attraverso la parte superiore della torretta ed anche attraverso lo scafo della nave sotto la linea di galleggiamento. In primo piano passa una motosilurante (PT). (Fotografia US Navy NH 95562, Naval History and Heritage Command) La bomba penetrò negli organi vitali della nave ed esplose nei locali inferiori per lo stoccaggio delle munizioni. L’attacco aveva ucciso gli artiglieri della torretta ed una squadra di controllo dei danni, scuotendo violentemente la nave. L’esplosione del Fritz X causò un grosso squarcio nel fondo della nave a sinistra della linea centrale e lo spegnimento delle caldaie. Il dettaglio dei danni è visibile in questo disegno di provenienza U.S. Navy. Segue …
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