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Sempre più spesso mi capita di sentir parlare di “Mediterraneo Allargato”, che dovrebbe essere l’ambito entro cui dovrebbe essere chiamata ad operare la Marina Militare Italiana. La definizione è alquanto fumosa, elastica, si allarga e si stringe a seconda di chi parla, o scrive, comunque i confini di questo Mediterraneo arriverebbero a Oriente fino alle coste di Oceano Indiano, Mar Rosso, Golfo Persico, con qualche puntata verso mari salgariani, ad Occidente almeno al Golfo di Guinea. Si tratta di mari e terre dove insistono (o insisterebbero) attività economiche di alto interesse per la Nazione. La mia perplessità sta nel fatto che le forze attuali della Marina mi sembrano appena sufficienti ad affrontare le sfide che si stanno presentando, altro che andare a cercar guai negli Oceani. Stiamo, però, vedendo frequentemente le fregate della classe BERGAMINI in giro per quei mari, basta seguire i siti della MMI o i giornali specializzati. Poi avevo ben presente le fantasie sulla “flotta d’evasione” che avrebbe dovuto essere costruita nel secolo scorso. Ero molto perplesso … In questi giorni sto studiando una serie di volumetti contenenti numeri della Rivista Marittima del XIX secolo, dai primi del 1865. In questi numeri è riportata con certosina precisione la posizione e i movimenti di tutte le navi dell’ottocentesca Armata di Mare. Sapevo bene che “a quei tempi” era uso tenere navi stazionarie oltremare ma vederle raggruppate in ordine mi ha fatto un po’ impressione. Ad esempio, alla fine del 1873 (solo sei anni dopo Lissa) la “Divisione navale della Plata” comprendeva la corvetta a ruote GUISCARDO, a Montevideo, e le pirocannoniere VELOCE, ARDITA e CONFIENZA a Rio. L’avviso GIGLIO si trovava a Costantinopoli, la corvetta a ruote GOVERNOLO girava i porti del Giappone, l’avviso ad elica VEDETTA navigava fra Malesia ed India, la pirofregata GARIBALDI stava completando i 44 giorni di traversata fra il Giappone e San Francisco. Le navi della “Squadra Permanente”, corazzate ROMA e SAN MARTINO, l’avviso AUTHION, la pirocorvetta PRINCIPESSA CLOTILDE ed il pirotrasporto EUROPA, si trovavano in crociera in Spagna, fra Barcellona e Valencia. Nei porti del Regno restavano le corazzate MESSINA, VENEZIA, CONTE VERDE, insieme all’AFFONDATORE. Uno sforzo imponente di uomini, navi e risorse economiche per la Regia Marina, ben superiore a quello esercitato dalla MMI dal secondo dopoguerra a pochi anni fa. Segue ...
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