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Jean Pierre Misson é convinto che tra i relitti di Tabarca, ci possa essere il sommergibile britannico UTOMST. Dato che dalla zona di Biserta doveva spostarsi per raggiungere la base di Algeri, è possibile. Riporto la mia ricostruzione: Franco Utmost , 540 tons (25 novembre 1942) Lasciò Malta il 17 novembre 1942 per operare al largo di Biserta, da pochi giorni occupata dalle forze dell’Asse assieme a Tunisi, diventati i principali porti per l’arrivo dei rifornimenti alle truppe, spediti dall’Italia in Tunisia. Alle ore 22.00 del 23, l’Utmost informò che aveva esaurito i suoi siluri e che un attacco era stato coronato da successo, con l’affondamento di un piroscafo da 5000 tonn. In realtà il sommergibile attaccò, senza colpirla, la motonave ausiliaria italiana Barletta che, partita la sera del 22 da Palermo e diretta a Biserta, era scortata dalla torpediniera Groppo. Alle 12.31 del 23, l’Utmost (tenente di vascello John Walter David Coombe) comunicò la propria posizione (lat. 37°40’N, long. 11°03’E) e aggiunse che rientrava alla base, che avrebbe dovuto raggiungere il 25 dopo una percorrenza di circa 200 miglia. L’Ammiragliato britannico ritiene che il sommergibile abbia seguito una rotta di transito molto a nord, probabilmente per aggirare gli sbarramenti minati del Canale di Sicilia, e che sia stato affondato nel pomeriggio del 25 novembre a nordovest di Marettimo dalla torpediniera Groppo. Alle 11.55 di quel giorno la presenza di un sommergibile fu segnalata alla Groppo (capitano di corvetta Beniamino Farina) da un aereo italiano di scorta. Il velivolo, un Cant Z 501 della 197a Squadriglia dell’Aviazione Ausiliaria della Marina, avendo avvistato un periscopio, eseguì l’attacco con bombe di profondità. La torpediniera si portò rapidamente sul posto, in lat. 38°31’N, long. 12°01’E, e dopo aver preso contatto con l’ecogoniometro alle 12,19, lanciò una salva di bombe osservando di poppa dapprima un forte ribollire d’acqua, come se il sommergibile stesse per affiorare, poi una forte e continua fuoriuscita di nafta. La Groppo, che percepì anche odore di cloro, rimase sul posto fino alle 13.23 ma non poté osservare altro a causa del mare che appariva scuro e molto agitato. E’ però assai improbabile che il sommergibile attaccato nell’occasione della torpediniera fosse l’Utmost, poiché in tal caso si dovrebbe accettare uno spostamento dell’unità molto più a nord della rotta prevista per raggiungere Malta. Infatti, mentre la presenza dell’Utmost nella zona di agguato di Biserta è confermata fino al 23 novembre – giorno in cui esso attaccò senza successo la motonave Barletta a circa 3 miglia da Capo Blanc – è illogico pensare che per rientrare a Malta il sommergibile si trovasse a passare due giorni più tardi al largo di Trapani, tanto più che era senza siluri per tentare in quel settore una qualsiasi azione offensiva. E stato ipotizzato, come abbiamo detto, che l’Utmost fosse stato affondato dalla Groppo perché, rientrando alla base, aveva prescelto una rotta molto a nord per aggirare gli sbarramenti minati del Canale di Sicilia, ritenuti molto pericolosi. Si tratta però – secondo noi – di una possibilità molto remota, anche perché all’epoca l’Ufficio Statistica Operativa di Supermarina escluse, nella sua valutazione, che l’azione della Groppo avesse portato all’affondamento di un sommergibile Non essendovi stati da parte italiana in quei giorni altri attacchi contro sommergibili nel Canale di Sicilia, e in mancanza di altri elementi, si deve ritenere che a causare la perdita dell’Utmost sia stata probabilmente una mina. Con l’Utmost si persero i trentatrè uomini dell’equipaggio, inclusi quattro ufficiali.