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Mi sono occupato della collisione fra la fregata CASTORE e la nave ausiliaria ETNA nel Bollettino AIDMEN n. 29 del 2015, è quindi sufficiente ricordare che le due navi vennero in collisione la notte del 22 marzo 1965, alle 21:00, mentre erano impegnate in un’esercitazione Early Dawn con altre unità italiane e americane. Il CASTORE per poco non si spezzò in due, nel Bollettino abbiamo pubblicato due foto della nave “spezzata” nell’Arsenale di Messina, dove era stata rimorchiata per le più urgenti riparazioni. Nei giorni scorsi, sfogliando un vecchio numero della gloriosa rivista Interconair Aviazione e Marina (n. 24, maggio 1965), ho trovato la foto che allego qui di seguito, scattata in mare da una delle navi soccorritrici, alla luce dei riflettori di bordo. Penso renda meglio di molte altre la drammaticità della situazione in mare di quella notte. Non bisogna infatti dimenticare che quattro marinai furono vittime dell’incidente e di due non furono mai ritrovati i corpi. Nell’articolo sul Bollettino mi fermavo all’incidente, concludendo con un breve cenno sulla sistemazione della fregata che, al termine dei lavori sommari, fu rimorchiata a Genova. I danni erano notevoli, per cui la nave rimase inutilizzata per circa un anno. Dal marzo 1966 al marzo 1967 fu rimodernata, prima fra le quattro unità della classe. In particolare, fu modificato l’armamento, sbarcando le due torri binate da 76/62 “sovrapposto”, che non avevano dato i risultati sperati, che furono sostituiti con tre torri singole del nuovo 76/62 “allargato”. Furono altresì sbarcate le IV mitragliere Breda da 40/70. Al termine dei lavori l’armamento di tutte le quattro fregate era composto da III 76/62 OTO-Melara, I Lanciabas, VI TLS A.S. in due complessi trinati posti a mezzanave. Furono inoltre apportate modifiche ai locali della nave, piuttosto sacrificati nella versione originale, per migliorare confort e abitabilità. Altre modifiche riguardarono l’elettronica e l’automazione. Questi disegni (Almanacco Navale 1970/71) raffigurano l’aspetto di tutte le unità della classe prima e dopo l’ammodernamento. In questo disegno (Interconair Aviazione e Marina n. 31, giugno/luglio 1966), relativo all’aspetto definitivo della fregata CASTORE, sono descritte tutte le modifiche operate sulla fregata, che fece da prototipo per l’ammodernamento delle altre unità. 1 – Antenna del radar nautico tipo S.M.A./SPQ2, al posto del Jason 2 – Antenna del radar per ricerca aerea tipo AN/SPS-6, in posizione rispetto all’originale. 3 – Antenna di un nuovo radar non precisato S.M.A.. 4 – Centralina di tiro tipo San Giorgio con radar MLT-4, invariata. 5 – Centralina di tiro secondaria tipo Galileo OG-3, invariata. 6 – Lanciabas trinato a lunga gittata, invariato. 7 – Cannoni automatici da 76/62 mm OTO Melara, leggermente modificati rispetto a quelli imbarcati sui Doria/impavido. 8 – Lanciasiluri trinati A.S. Tipo Mark 32, al posto dei lanciabas corti. 9 – Nuovo quadrato ufficiali. Per queste brevi righe, le mie fonti principali sono stati i due numeri prima citati di Aviazione e Marina, alcuni Almanacchi Navali ed alcuni Jane’s, oltre al necessario volume di Franco Bargoni “Esploratori, Fregate, Corvette ed Avvisi Italiani” edito dall’USMM nel 1970. Buona giornata.
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