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Nei giorni scorsi, su una pagina Facebook, è apparsa una bella foto, purtroppo molto deteriorata dal tempo, in cui appaiono insieme le tre corazzate della classe LITTORIO, con in primo piano l'incrociatore MONTECUCCOLI. Considerata la presenza su tutte e tre le corazzate del radar, la foto dovrebbe essere stata scattata il 9 settembre 1943, poco prima dell'affondamento della ROMA. Una cosa interessante è che gli schemi di camouflage visibili sembrano in parte diversi da quelli che conosciamo. Nei vari commenti su Facebook (la foto infatti è stata rilanciata anche su altre pagine e siti web) si arriva a presumere che la foto stessa raffiguri la famosa manovra di inversione di rotta a un tempo di 180° prima di arrivare a La Maddalena. La pagina Facebook da cui proviene l'immagine (e cui rimando per i crediti) è https://www.facebook.com/ITMArchives/ La foto è apparsa anche su: https://www.facebook.com/groups/824193301077723
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Oggi ricorre il 79° anniversario dell'affondamento della corazzata ROMA. Un avvenimento ben noto e sviscerato in tutti i suoi aspetti. Soltanto due cartoline trovate sulle bancarelle di piazza dei 500 anni fa.
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Il 9 settembre 1943, alle 15.42, una bomba teleguidata tedesca Ruhrsthal SD 1400, meglio nota come Fritz X, colpì la nuovissima corazzata italiana ROMA, ammiraglia della Regia Marina. Cinque minuti dopo una seconda bomba ne provocò l’affondamento. Sono argomenti ben noti, sui quali è inutile dilungarsi. Spesso, nello scrivere delle Fritz X, dopo l’affondamento della ROMA si fa cenno al danneggiamento della corazzata inglese WARSPITE una settimana dopo a Salerno. La vecchia super-dreadnought resistette al colpo e, dopo gli opportuni lavori di raddobbo, continuò la guerra partecipando, fra l’altro, allo sbarco in Normandia. L’utilizzo delle Fritz X si chiuse rapidamente, la superiorità aerea alleata rendeva impossibile ai bombardieri tedeschi avvicinarsi alle flotte avversarie per poter lanciare le bombe guidate. Il bilancio finale fu di due navi affondate (la ROMA ed una nave ospedale britannica) e cinque danneggiate (due corazzate e tre incrociatori). Raramente mi è invece capitato di leggere qualcosa sul danneggiamento dell’USS SAVANNAH (CL 42). L’incrociatore leggero SAVANNAH, classe BROOKLYN, quarta nave della U.S. Navy a portare il nome della città della Georgia, era stato impostato il 31 maggio 1934 a Camden, presso i New York Shipbuilding Corp., varato l’8 maggio 1937, consegnato il 10 marzo 1938. (Foto NH 108686) Nei concitati giorni dell’Armistizio e dello sbarco a Salerno il SAVANNAH era incaricato, insieme ad altre unità alleate, di assicurare il supporto di fuoco alle truppe sbarcate e presto duramente contrastate dai Tedeschi, si metteva a frutto l'esperienza accumulata in Sicilia durante le prime fasi dell'operazione Husky. Lasciato il porto di Mers-el-Kebir il 5 settembre, il SAVANNAH iniziò ad operare nei pressi di Salerno nella notte del 9 settembre, dopo che i dragamine avevano aperto dei varchi negli estesi campi minati della zona. Il 9 ed il 10 settembre passarono per intero fra richieste di appoggio di fuoco delle truppe a terra ed allarmi aerei. L’11 settembre l’alba era calda e limpida, nulla nella foschia lasciava presagire la tragedia in arrivo. L’incrociatore, costretto a rimanere distante dalla costa dai campi minati non ancora bonificati, si preparava a continuare l’opera di appoggio di fuoco alle truppe della testa di ponte salernitana. Improvvisamente, alle 09.44, le vedette della nave avvistarono un bombardiere tedesco Do 217E-5 del Gruppe III del Kampgeschwader 100, che “usciva dal sole”. Il Dornier trasportava una bomba planante antinave guidata FX 1400 (Fritz-X) identica a quelle che avevano affondato tre giorni prima la corazzata ROMA. Alcuni P-38 dell’USAAF tentarono senza successo di intercettare l’aereo tedesco, che riuscì a lanciare la sua bomba. L’ordigno si precipitò verso la nave, producendo uno strano sibilo mentre colpiva la piastra di copertura della terza torre prodiera da 152 mm con un angolo di circa 20° dalla verticale, sollevando una massa di frantumi dalle zattere di salvataggio in balsa sistemate sul cielo della torre stessa Didascalia tradotta dall’originale: Il Fritz X fa irruzione nella torretta III del SAVANNAH mentre si allontana da Salerno, alle 09.44 dell’11 settembre 1943. La bomba penetra attraverso la torretta e in profondità nello scafo ed esplode, l’esplosione si sfiata attraverso la parte superiore della torretta ed anche attraverso lo scafo della nave sotto la linea di galleggiamento. In primo piano passa una motosilurante (PT). (Fotografia US Navy NH 95562, Naval History and Heritage Command) La bomba penetrò negli organi vitali della nave ed esplose nei locali inferiori per lo stoccaggio delle munizioni. L’attacco aveva ucciso gli artiglieri della torretta ed una squadra di controllo dei danni, scuotendo violentemente la nave. L’esplosione del Fritz X causò un grosso squarcio nel fondo della nave a sinistra della linea centrale e lo spegnimento delle caldaie. Il dettaglio dei danni è visibile in questo disegno di provenienza U.S. Navy. Segue …
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Qualche settimana fa son tornato a visitare, dopo trent'anni almeno, i Musei Vaticani. All'ingresso, nella lunga scala elicoidale, c'era un'esposizione di modelli di navi esotiche. Chiedo scusa da subito per i riflessi delle vetrine ma, come ormai sempre, ero senza il filtro polarizzatore. Per chi fosse interessato a saperne di più allego un link al sito dei Musei Vaticani, proseguirò successivamente nella pubblicazione delle foto. http://www.museivaticani.va/content/museivaticani/it/eventi-e-novita/iniziative/mostre/2010/la-via-del-mare.html
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Convegno "Strategie digitali per lo studio della Grande Guerra: bilanci e prospettive" Il 21 novembre 2017, presso la sala conferenze del CNR si terrà il convegno, organizzato dall'ICCU con il sostegno della Struttura di missione per gli anniversari di interesse nazionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, "Strategie digitali per lo studio della Grande Guerra: bilanci e prospettive". L'ICCU coordina dal 2005 il progetto 14-18. Documenti e immagini della Grande Guerra (www.14-18.it), un archivio digitale che raccoglie circa 600.000 immagini, in costante incremento- fornite attualmente da 68 istituti italiani - che documentano tutti gli aspetti dell'evento bellico, dalle azioni militari alla satira politica, dalle memorie personali ai canti di guerra. La presenza massiccia in rete di fonti storiche primarie in formato digitale ha stimolato nuovi approcci alla ricerca ma ha anche posto importanti questioni di etodo. L'obiettivo del convegno è dunque quello di parlare del lavoro dello storico e di quali siano gli strumenti oggi a sua disposizione, mettendo a confronto le istituzioni che tutelano e valorizzano il patrimonio documentario e gli studiosi che usufruiscono di questi strumenti per lo studio delle fonti, innovando la ricerca storica e la didattica contemporanea. Modulo di registrazione e programma: http://bit.ly/2z07M74 [url: <http://www.otebac.it/index.php?it/22/archivio-eventi/272/roma-strategie-digitali-per-lo-studio-della-grande-guerra-bilanci-e-prospettive>.]
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Metto qui una notizia un po' OT per noi, ma leggendo il comunicato capirete che invece è interessantissima (la fototeca!) --- La biblioteca dell'IsIAO riapre al pubblico negli spazi della Biblioteca Nazionale di Roma grazie alla collaborazione tra MAECI e MIBACT A oltre sei anni dalla chiusura dell'Istituto Italiano per l'Africa e l'Oriente (IsIAO), la prestigiosa biblioteca dell'istituto riaprirà al pubblico negli spazi della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma martedì 9 maggio, alle ore 12. Per l'occasione verrà siglata una convenzione tra la Biblioteca Nazionale e il MAECI per la tutela, la valorizzazione e la fruizione della Biblioteca dell'IsIAO. Sarà inoltre allestita una esposizione emblematica dei tesori dell'IsIAO, inserita nell'ambito della campagna nazionale di promozione della lettura Il Maggio dei Libri, che includerà anche una sezione sulle preziose collezioni orientali della Biblioteca Nazionale (visitabile dal 9 maggio al 30 giugno 2017). Introduce Andrea De Pasquale (Direttore BNCR), intervengono Armando Barucco (Unità di Analisi MAECI), Elisabetta Belloni (Segretario Generale MAECI), Antonia Pasqua Recchia (Segretario Generale MIBACT), Rossana Rummo (Direttore Generale DGBIC). Conclude on.Mario Giro (Vice Ministro MAECI) La riapertura di una delle biblioteche più complete in Europa sulla storia e la cultura delle civiltà di Africa ed Asia, a lungo attesa da studiosi ed accademici italiani e internazionali, è stata resa possibile dalla collaborazione del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, che dallo scorso novembre cura la liquidazione dell'ente, e del Ministero per i Beni, le Attività Culturali ed il Turismo. Gli sforzi comuni delle due amministrazioni hanno così permesso di salvaguardare la prestigiosa eredità culturale dell'IsIAO e di assicurarne di nuovo la fruibilità da parte del pubblico, restituendo alla cittadinanza uno strumento prezioso per coltivare ed approfondire la conoscenza di culture e popoli sempre più vicini nel mondo del XXI secolo. Il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale ha inoltre avviato il riordinamento del prezioso archivio storico dell'IsIAO: alcuni documenti dell'archivio, presto reso accessibile agli studiosi, saranno inseriti nel percorso espositivo. La biblioteca dell'IsIAO si articola in tre Sezioni per un totale di oltre 180.000 volumi, suddivisi a loro volta in diversi fondi, che costituiscono una testimonianza unica per ricchezza e varietà del materiale custodito: tra di essi spiccano quelli di antichi manoscritti sanscriti e tibetani acquisiti dal fondatore della biblioteca, l'orientalista Giuseppe Tucci, il fondo Dubbiosi con numerose opere manoscritte in arabo ed il fondo Taddei, fondamentale per lo studio dell'arte del Gandhara. Sono parte integrante del patrimonio trasferito presso la sede della Biblioteca Nazionale anche la fototeca africana e la cartoteca, già appartenute all'Istituto Italo Africano, che contano rispettivamente oltre 100.000 tra fotografie e negativi risalenti al periodo coloniale italiano ed oltre 14.000 carte geografiche della stessa epoca storica. Il patrimonio dell'IsIAO andrà ad integrarsi con le collezioni orientali della BNCR, in particolare il fondo cinese e giapponese, una raccolta unica in Italia per ricchezza e omogeneità di materiale. Il fondo cinese raccoglie circa 1500 titoli per un totale di 13.000 volumi, ai quali bisogna aggiungere nel 1992 il dono dell'Associazione Italia-Cina di circa 6000 volumi; la raccolta di testi giapponesi comprende circa 2500 titoli per 5000 volumi. Il nucleo originale e più consistente del fondo cinese è costituito dalla raccolta di opere conservate dai gesuiti nella Bibliotheca Major del Collegio Romano, che trae origine dai rapporti tra l'ordine religioso e l'Impero cinese a partire dal 1583, anno dell'ingresso in Cina di Matteo Ricci, fino al 1773, anno in cui la Compagnia venne sciolta. Merita un cenno particolare l'opera più famosa del fondo, il manoscritto del Bencao Pinhui Jingyao, prima stesura di un trattato di farmacopea del XVI secolo, compilato per ordine dell'imperatore della dinastia Ming Xiao Zong e riccamente illustrato con 1360 acquarelli.
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Cari soci e amici, sabato 5 novembre alle ore 15 ci ritroveremo a Roma presso la sala convegni dell'Hotel Colosseum, via dei Quattro Cantoni 52, -non lontano da Santa Maria Maggiore- per sentire il socio JP Misson illustrare il proprio lavoro in Tunisia e Cirenaica. Misson presenterà le immagini sonar dei relitti a Marsa-el-Hilal (Cirenaica) e Tabarka (Tunisia). Tratterà dei casi del smg.URGE, della n/c PICCI FASSIO, dei smgg. ARGONAUTA e FOCA a Marsa el Hilal e del HMS QUENTIN e del S 35 a Tabarka . Se ci sarà tempo verrà trattato anche il relitto del U-205 Verranno presentate anche immagini sonar degli 7 o 8 target, che Misson identifica come sommergibili ma che al momento non hanno ancora un nome. Alla fine interverrà Giulio Grilletta, autore del libro"KR 40-43 Crotone Cronache di Guerra" Prima dell'incontro alle 13 potremo fare uno spuntino insieme da Panella in via Merulana 54 vicino al Colosseum Segnalateci il prima possibile la vostra presenza, a presto