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  1. Nella mia non cercata ma inevitabile dissacrazione di Marconi, ormai per me un indebito mito, nel corso delle mie ricerche mi sono imbattuto nella figura e nei lavori di uno scienziato italiano, questo si italiano, Domenico Pacini. Si tratta di materia per me molto ostica, anche in merito alla terminologia tecnica corretta (sono notorie le mie deficienze in merito, già a livello di elettrotecnica elementare, figuriamoci a questo livello) ma ho ricostruito che all'inizio del XX secolo, due scienziati, l'austriaco Victor Hess e l'italiano Domenico Pacini, in modo assolutamente indipendente svilupparono due linee di ricerca assolutamente innovative, giungendo ambedue alla determinazione dell'origine della radiazione atmosferica. Prima del loro lavoro, l'origine delle radiazioni - oggi definite "raggi cosmici" - era fortemente dibattuta, poiché molti scienziati pensavano che queste particelle provenissero dalla crosta terrestre. L'approccio di Hess è più noto: Hess ha misurato il tasso di scarica di un elettroscopio innalzato a bordo di un pallone atmosferico; poiché la velocità di scarica aumentava quando con l’aumentare della quota, nel 1912 arrivò alla conclusione che l'origine non poteva essere terrestre. Per questa scoperta, Hess fu insignito del premio Nobel nel 1936 e il suo esperimento divenne leggendario. Poco prima, nel 1911, Pacini, un professore all'Università di Bari, fece una serie di misurazioni per determinare la variazione della velocità di scarica di un elettroscopio (e quindi l'intensità della radiazione) mentre l'elettroscopio era immerso in una scatola immersa in mare in prossimità dell'Accademia Navale di Livorno (la Regia Marina Italiana aveva promosso e sostenuto la ricerca). I risultati sono documentati nel suo lavoro "Radiazione penetrante alla superficie del mare ed in acqua, presentato dal Prof Pacini alla regia Marina e diffuso nel mondo scientifico (ndr: ho brutalmente copiato il temine elettroscopio, ma non so se sia il termine oggi adeguato e corretto). Pacini scoprì che la scarica dell’elettroscopio era molto più lenta rispetto alla superficie, e diminuiva con la profondità di immersione. I documenti dimostrano che Pacini e Hess conoscevano il lavoro l'uno dell'altro. Pacini morì nel 1934, due anni prima che il premio Nobel venisse assegnato a Hess per la scoperta dei raggi cosmici, mentre Hess è ancor oggi ricordato come lo scopritore dei raggi cosmici, la scoperta simultanea di Pacini è dimenticata dalla maggior parte del mondo scientifico, esattamente la differenza di quanto avvenne con Marconi, che si assunse tutti i meriti di scoperte altrui, differenza probabilmente dovuta alla mancanza di una lobby a favore del Pacini (e visto che a pensare male si pensa sempre correttamente, come diceva un illustre politico, dalle minime ricerche che ho casualmente fatto, il CNR - presieduto da Marconi – begli anni precedenti non valorizzò mai l’ opera del Pacini, forse come personaggio che avrebbe potuto gettare ombra sugli astri del regime). Chi ne sa di più? Chi vorrebbe sviluppare una ricerca (divulgativa) al riguardo? Il mio interesse riguarda anche la valorizzazione e le intuizioni in campo scientifico della Marina Italiana (anche se quasi sempre limitate da stanziamenti irrisori ...)
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